Giobbe 6
Conferenza Episcopale Italiana
L'uomo oppresso conosce solo la sua miseria
6 Allora Giobbe rispose:
2 Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5 Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
7 Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
8 Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10 Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
11 Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
12 La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
13 Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
14 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
16 i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
18 Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19 le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20 ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21 Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
22 Vi ho detto forse: «Datemi qualcosa»
o «dei vostri beni fatemi un regalo»
23 o «liberatemi dalle mani di un nemico»
o «dalle mani dei violenti riscattatemi»?
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
25 Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
26 Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
27 Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
Giobbe 6
Nuova Riveduta 1994
Amarezza di Giobbe
6 (A)Allora *Giobbe rispose:
2 «Ah, se il mio travaglio si
pesasse,
se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!
3 Sarebbero trovati piú pesanti della
sabbia del mare.
Ecco perché le mie parole sono
temerarie.
4 Infatti le saette dell'Onnipotente mi trafiggono,
lo spirito mio ne succhia il veleno;
i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.
5 L'asino selvatico raglia forse quando ha l'erba davanti?
Muggisce forse il bue davanti alla
pastura?
6 Si può forse mangiar ciò che è
insipido, senza sale?
C'è qualche gusto in un chiaro d'uovo?
7 Mi rifiuto di toccare una simile cosa,
essa è per me come un cibo ripugnante.
8 Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo,
e mi desse Dio quel che spero!
9 Volesse pure Dio schiacciarmi,
stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!
10 Sarebbe questo un conforto per me,
esulterei nei dolori che egli non mi
risparmia;
poiché non ho rinnegato le parole del Santo.
11 Che è mai la mia forza perché io
speri ancora?
Che fine mi aspetta perché io sia
paziente?
12 La mia forza è come la forza delle pietre?
E la mia carne è forse di bronzo?
13 Non c'è forza in me,
la saggezza è stata allontanata da me.
Giobbe rileva l'insensibilità dei suoi amici
14 (B)«Pietà deve l'amico a colui che
soccombe,
se anche abbandonasse il timor
dell'Onnipotente.
15 Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente,
come l'acqua di torrenti che passa.
16 Il ghiaccio li rende torbidi,
e la neve vi si scioglie;
17 ma passato il tempo delle piene,
svaniscono;
quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.
18 Le carovane che si dirigono là,
mutano strada,
s'inoltrano nel deserto, e vi periscono.
19 Le carovane di Tema li cercavano con lo sguardo,
i viandanti di Seba vi contavano su,
20 ma furono delusi nella loro fiducia;
giunti sul luogo, rimasero confusi.
21 Tali siete divenuti voi per me;
vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura.
22 Vi ho forse detto: “Datemi
qualcosa”;
oppure: “Con i vostri beni fate un dono a mio favore”;
23 oppure: “Liberatemi dalla stretta
del nemico”;
oppure: “Scampatemi dalla mano dei prepotenti”?
24 Ammaestratemi, e starò in silenzio;
fatemi capire in che cosa ho errato.
25 Quanto sono efficaci le parole
rette!
Ma la vostra riprensione che vale?
26 Volete dunque biasimare delle
parole?
Ma le parole di un disperato se le porta il vento!
27 Voi sareste capaci di tirare a sorte l'orfano,
e di vendere il vostro amico!
28 Ebbene, guardatemi pure
e vedete se io vi mento
spudoratamente.
29 Ripensateci, non commettete
errori!
Ripensateci, la mia giustizia è ancora presente.
30 C'è qualche errore sulla mia
lingua?
Il mio palato non distingue piú quel che è male?
Job 6
Complete Jewish Bible
6 Iyov responded:
2 “I wish my frustration could be weighed,
all my calamities laid on the scales!
3 They would outweigh the sands of the seas!
No wonder, then, that my words come out stammered!
4 For the arrows of Shaddai find their mark in me,
and my spirit is drinking in their poison;
the terrors of God are arrayed against me.
5 “Does a wild donkey bray when it has grass?
Does an ox low when it has fodder?
6 Can food without flavor be eaten without salt?
Do egg whites have any taste?
7 I refuse to touch them;
such food makes me sick.
8 “If only I could have my wish granted,
and God would give me what I’m hoping for —
9 that God would decide to crush me,
that he would let his hand loose and cut me off!
10 Then I would feel consoled;
so that even in the face of unending pain,
I would be able to rejoice;
for I have not denied the words of the Holy One.
11 “Have I enough strength to go on waiting?
What end can I expect, that I should be patient?
12 Is my strength the strength of stones?
Is my flesh made of bronze?
13 Clearly, I have no help in myself;
common sense has been driven from me.
14 “A friend should be kind to an unhappy man,
even to one who abandons Shaddai.
15 But my brothers are as deceptive as vadis,
as vadi streams that soon run dry;
16 they may turn dark with ice
and be hidden by piled-up snow;
17 but as the weather warms up, they vanish;
when it’s hot, they disappear.
18 Their courses turn this way and that;
they go up into the confusing waste and are lost.
19 The caravans from Tema look for them,
the travelers from Sh’va hope to find them;
20 but they are disappointed, because they were confident;
on arrival there, they are frustrated.
21 “For now, you have become like that —
just seeing my calamity makes you afraid.
22 Did I say to you, ‘Give me something,’
or, ‘From your wealth, offer a bribe on my behalf,’
23 or, ‘Save me from the enemy’s grip,’
or, ‘Redeem me from the clutches of oppressors’?
24 “Teach me, and I will be silent.
Make me understand how I am at fault.
25 Honest words are forceful indeed,
but what do your arguments prove?
26 Do you think [your own] words constitute argument,
while the speech of a desperate man is merely wind?
27 I suppose you would even throw dice for an orphan
or barter away your friend!
28 “So now, I beg you, look at me!
Would I lie to your face?
29 Think it over, please; don’t let wrong be done.
Think it over again: my cause is just.
30 Am I saying something wrong?
Can’t I recognize trouble when I taste it?
Copyright © 1994 by Geneva Bible Society
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