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Imitate lʼamore di Cristo

Che cosa cʼè di più prezioso dellʼincoraggiamento reciproco fra cristiani? Trovate conforto nellʼamore di Cristo? Non significa niente per voi il fatto che siamo fratelli nel Signore e che abbiamo lo stesso Spirito? Se veramente cʼè in voi affetto e comprensione, allora fatemi davvero felice amandovi a vicenda e vivendo in perfetto accordo, collaborando insieme uniti da uno stesso sentimento, una stessa anima e uno stesso scopo.

Non siate egoisti, non fate niente per far buona impressione agli altri. Siate umili, invece, considerando gli altri migliori di voi. Non pensate soltanto al vostro interesse, ma preoccupatevi piuttosto di quello degli altri.

Il vostro comportamento deve essere quello che ci ha insegnato Gesù Cristo che, benché fosse Dio, non si fece forte dei suoi diritti divini, ma mise da parte la sua straordinaria potenza e la sua gloria, assumendo lʼaspetto di un servo e diventando simile agli uomini, tanto da sembrare tale e quale a loro. Egli si abbassò talmente, da ubbidire fino al punto di morire sulla croce come un criminale.

Per questo Dio lo ha innalzato fino al cielo e gli ha dato un nome che è al di sopra di tutti gli altri, 10 perché nel nome di Gesù ognuno, sia in cielo sia sulla terra che sotto la terra, pieghi le ginocchia, 11 ed ogni lingua dichiari che Gesù Cristo è il Signore, per la gloria di Dio Padre.

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La nascita di Gesù

Gesù nacque nella cittadina di Betlemme, in Giudea, durante il regno di Erode.

In quel periodo alcuni magi arrivarono a Gerusalemme dallʼOriente e chiesero:

«Dovʼè il re dei Giudei appena nato? Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi dʼOriente e siamo venuti qui per adorarlo».

Il re Erode rimase turbato da queste parole, e con lui gli abitanti di Gerusalemme. Egli riunì tutti i capi religiosi.

«Ci hanno mai detto i profeti dove sarebbe nato il Messia?» chiese il re.

«Sì, a Betlemme», risposero, «così infatti scrisse il profeta Michea: “O piccola Betlemme, tu non sei la meno importante fra i villaggi della Giudea, perché da te sorgerà un principe, che guiderà il mio popolo Israele”».

Allora Erode chiese di parlare in privato con i magi. Durante questo colloquio, scoprì il momento esatto in cui la stella era apparsa e disse loro: «Andate a Betlemme a cercare il bambino. Quando lʼavrete trovato, venite ad avvertirmi, così anchʼio potrò andare ad adorarlo!»

Dopo questo incontro, i magi ripresero il loro viaggio. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non si fermò proprio sul luogo dovʼera il bambino, sopra Betlemme.

10 La loro gioia non conobbe limiti!

11 Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria, sʼinginocchiarono e lo adorarono. Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra. 12 Ma nel viaggio di ritorno verso il loro paese, non passarono più per Gerusalemme ad informare Erode, perché Dio li aveva avvertiti in sogno di seguire unʼaltra strada.

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