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Io, Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, scrivo ai fratelli cristiani di Efeso sempre fedeli a Gesù Cristo. A voi auguro grazia e pace da parte di Dio, nostro Padre, e del Signore Gesù Cristo. Benedetto sia Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nel cielo ci ha benedetto con ogni benedizione spirituale, perché apparteniamo a Cristo.

Il grande piano di Dio

Molto tempo fa, ancor prima di creare il mondo, Dio ci scelse perché gli appartenessimo, in virtù di ciò che Cristo avrebbe fatto per noi. Nel suo amore, egli decise di renderci santi e senza difetti di fronte a lui. Il suo piano immutabile è stato attuato per far sì che diventassimo suoi figli, mandando Gesù Cristo a morire per noi, secondo il suo volere.

Sia lodato il Signore per il dono meraviglioso che ci ha fatto per mezzo di Gesù, suo amatissimo Figlio. Da Cristo, dal suo sangue versato per noi, abbiamo la redenzione, vale a dire il perdono di tutti i peccati. Questa è la ricchezza della grazia di Dio. Egli ce lʼha donata in abbondanza, dandoci sapienza e intelligenza e rivelandoci il motivo segreto per cui ha mandato Cristo, rivelandoci il piano che aveva già deciso e preparato sin dai tempi dei tempi. 10 E questo è il suo scopo quando i tempi saranno maturati, egli riunirà tutte le cose, sia in cielo che in terra, sotto un unico capo: Cristo.

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LʼAgnello e la pergamena

Poi vidi nella destra di colui che sedeva sul trono una pergamena arrotolata, scritta sia di dentro che di fuori, chiusa da sette sigilli. E vidi un angelo potente che, a gran voce, faceva questa domanda: «Chi è degno di togliere i sigilli e di aprire la pergamena?» Ma né in cielo, né sulla terra, né fra i morti vi era qualcuno che potesse aprire la pergamena e leggerla.

Allora scoppiai in un pianto dirotto, perché non si era trovato nessuno degno di aprirla, nessuno che potesse dirci che cosa contenesse.

Ma uno dei ventiquattro anziani mi disse: «Non piangere! Ecco, il Leone della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide ha vinto la sua battaglia e si è dimostrato degno di togliere i sette sigilli e di aprire la pergamena».

Guardai, e allora fra il trono con le quattro creature viventi e gli anziani vidi un Agnello in piedi, che portava ancora i segni del suo sacrificio. Aveva sette corna e sette occhi, che rappresentano i sette spiriti di Dio che sono stati mandati in ogni parte del mondo. LʼAgnello avanzò e prese la pergamena dalla destra di Dio che sedeva sul trono. Mentre la prendeva le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti allʼAgnello. Ognuno di loro aveva unʼarpa e una coppa dʼoro piena di profumi, che sono le preghiere degli uomini di Dio. Essi cantavano un nuovo canto, questo: «Tu sei degno di prendere la pergamena, di rompere i suoi sigilli e di aprirla, perché sei stato immolato e, con la tua morte, hai riscattato, per darli a Dio, uomini di ogni razza, lingua, popolo e nazione. 10 Tu ne hai fatto il Regno di Dio, i suoi sacerdoti; ed essi regneranno sulla terra».

11-12 Allora, nella mia visione, udii cantare a voce spiegata i numerosi angeli, che circondavano il trono, le quattro creature viventi e gli anziani: «LʼAgnello che è stato immolato», cantavano, «è degno di ricevere la potenza, la ricchezza, la saggezza, la forza, lʼonore, la gloria e le benedizioni!»

13 E tutte le creature, nel cielo, sulla terra, e perfino sotto la terra e nel mare, esclamavano: «A Dio, che siede sul trono, e allʼAgnello vadano la lode, lʼonore, la gloria e la potenza per i secoli eterni!» 14 E le quattro creature viventi continuavano a dire: «Amen», mentre i ventiquattro anziani si prostravano in adorazione.

41 Una volta che era attorniato dai Farisei, Gesù fece loro una domanda: 42 «Che cosa ne pensate del Messia? Di chi è discendente?» «Di Davide», risposero quelli. 43 «Allora, come si spiega che Davide, parlando per ispirazione dello Spirito Santo, lo chiama “Signore”?», chiese Gesù. «Infatti Davide ha scritto: 44 “Dio disse al mio Signore: siedi alla mia destra, finché non ti metta sotto i piedi i tuoi nemici”. 45 Dunque, se Davide lo chiamò “Signore”, come può essere suo discendente?»

46 I Farisei non riuscirono a rispondere. E da quel giorno nessuno osò più fare domande a Gesù.

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