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Ora Paolo, sapendo che una parte dell’assemblea era composta di sadducei e l’altra di farisei, esclamò nel sinedrio: «Fratelli[a], io sono fariseo, figlio di farisei[b]; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti che sono chiamato in giudizio». Appena ebbe detto questo, nacque contesa tra i farisei e i sadducei, e l’assemblea si trovò divisa. Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo né spirito, mentre i farisei affermano tutte queste cose[c]. Ne nacque un grande clamore; e alcuni scribi[d] del partito dei farisei, alzatisi, protestarono dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo; e se gli avesse parlato uno spirito o un angelo? [Non combattiamo contro Dio.]» 10 Poiché il contrasto andava crescendo, il tribuno, temendo che Paolo fosse fatto a pezzi da quella gente, comandò ai soldati di scendere e di portarlo via di mezzo a loro, e di condurlo nella fortezza.

11 La notte seguente il Signore gli si presentò e disse: «Fatti coraggio [, Paolo], perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma».

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Footnotes

  1. Atti 23:6 Fratelli, lett. uomini fratelli.
  2. Atti 23:6 TR e M figlio di un fariseo.
  3. Atti 23:8 Tutte queste cose, lett. entrambe.
  4. Atti 23:9 TR e M e gli scribi del