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Profezia che il profeta Habacuc ebbe in visione.

Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: «Violenza!», ma tu non salvi.

Perché mi fai vedere l'iniquità e mi fai guardare la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c'è contesa e cresce la discordia.

Perciò la legge non ha forza e la giustizia non riesce ad affermarsi, perché l'empio raggira il giusto e la giustizia ne esce pervertita.

«Guardate fra le nazioni e osservate, siate stupefatti e sbalorditi, perché io compirò ai vostri giorni un'opera, che voi non credereste, anche se ve la raccontassero.

Poiché ecco, io susciterò i Caldei, nazione feroce e impetuosa, che percorre la terra nella sua ampiezza per impadronirsi di abitazioni non sue.

E' terribile, spaventevole; il suo giudizio e la sua dignità procedono da lei stessa.

I suoi cavalli sono piú veloci dei leopardi, piú feroci dei lupi della sera. I suoi destrieri si spargono ovunque, i suoi destrieri vengono da lontano, volano come l'aquila che piomba sulla preda per divorare.

Vengono tutti per far violenza, le loro facce sono protese in avanti e ammassano prigionieri come la sabbia.

10 Egli si fa beffe dei re e i principi sono per lui oggetto di scherno; si ride di ogni fortezza, perché accumula un po' di terra e la prende.

11 Quindi avanza velocemente come il vento, passa oltre e si rende colpevole attribuendo questa sua forza al suo dio».

12 Non sei tu da sempre, o Eterno, mio DIO, il mio Santo? Noi non moriremo, o Eterno, perché tu l'hai designato per fare giustizia e l'hai stabilito, o Rocca, per castigare.

13 Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l'iniquità. Perché stai a guardare quelli che agiscono con frode, e taci quando il malvagio divora chi è piú giusto di lui?

14 Perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili che non hanno signore?

15 Egli li prende tutti all'amo, li cattura con la sua rete e li raccoglie con la sua rete da pesca; quindi si rallegra ed esulta.

16 Per questo fa sacrifici alla sua rete e brucia incenso alla sua rete da pesca, perché con essi la sua parte è ingente e il suo cibo abbondante.

17 Continuerà dunque egli a vuotare la sua rete e a massacrare le nazioni senza pietà?

Io starò al mio posto di guardia, mi porrò sulla torre e starò attento per vedere ciò che egli mi dirà e ciò che dovrò rispondere circa la rimostranza fatta.

Quindi l'Eterno mi rispose e disse: «Scrivi la visione e incidila su tavole, perché si possa leggere speditamente.

Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà».

Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede.

Inoltre il vino tradisce l'uomo superbo, e cosí non sta a casa. Egli infatti allarga la sua avidità come lo Sceol, ed è come la morte, perché non è mai soddisfatto, ma raduna presso di sé tutte le nazioni e raccoglie intorno a sé tutti i popoli.

Tutti questi non inizieranno forse a usare un proverbio contro di lui e un indovinello di scherno nei suoi confronti? Essi diranno: «Guai a chi accumula ciò che non è suo (ma fino a quando?) e a chi si carica di pegni!».

Non si leveranno forse improvvisamente i tuoi creditori e non si desteranno i tuoi tormentatori? E tu diventerai loro preda.

Poiché tu hai depredato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti deprederà, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i suoi abitanti.

Guai a chi è avido di guadagno malvagio per la sua casa, per porre il suo nido in alto e sfuggire al potere della sventura.

10 Tu hai programmato la vergogna della tua casa, sterminando molti popoli, e hai peccato contro te stesso.

11 Poiché la pietra griderà dalla parete e la trave risponderà dal tavolato.

12 Guai a chi costruisce una città con il sangue e fonda una città con l'iniquità!

13 Ecco, non viene forse dall'Eterno degli eserciti che i popoli si affatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per nulla?

14 Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza a della gloria dell'Eterno, come le acque riempiono il mare.

15 Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità!

16 Tu sarai saziato di vergogna e non di gloria; bevi anche tu e la tua incirconcisione sia messa a nudo. La coppa della destra dell'Eterno sarà rivolta verso di te e l'ignominia coprirà la tua gloria.

17 Poiché la violenza fatta al Libano ti coprirà, e la distruzione degli animali ti riempirà di terrore, a motivo del sangue umano versato e della violenza fatta al paese, alle città e a tutti i suoi abitanti.

18 A che giova l'immagine scolpita quando il suo artefice l'ha scolpita, o un'immagine fusa che insegna la menzogna, perché l'artefice si confidi nel suo lavoro, fabbricando idoli muti?.

19 Guai a chi dice al legno: «Svegliati!», o alla pietra muta: «Lèvati!». Potrebbe essa insegnare qualcosa? Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento, ma in essa non c'è alcun soffio di vita.

20 Ma l'Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio davanti a lui.

Preghiera del profeta Habacuc su Scighionoth.

«O Eterno, io ho udito il tuo parlare e ho paura; o Eterno, fa' rivivere la tua opera nel corso degli anni, nel corso degli anni falla conoscere. Nell'ira ricordati della compassione.

Dio veniva da Teman, il Santo dal monte Paran. La sua gloria copriva i cieli e la terra era piena della sua lode.

Il suo splendore era come la luce, raggi si sprigionavano dalla sua mano e là era nascosta la sua potenza.

Davanti a lui camminava la peste e pestilenza ardente seguiva i suoi passi.

Egli si fermava e misurava la terra, guardava e faceva tremare le nazioni, i monti eterni si disperdevano, i colli antichi si abbassavano; le sue vie sono eterne.

Io vedevo nell'afflizione le tende di Kushan, i padiglioni del paese di Madian tremavano.

O Eterno, ardeva forse la tua ira contro i fiumi? O era la tua ira contro i fiumi o il tuo furore contro il mare, quando cavalcavi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria?

Tu hai messo interamente a nudo il tuo arco, secondo i giuramenti fatti sulle tue frecce. Tu hai diviso la terra con i fiumi.

10 I monti ti videro e tremarono; l'uragano d'acqua è passato; l'abisso ha fatto udire la sua voce, e ha levato in alto le mani.

11 Il sole e la luna sono rimasti nella loro dimora; alla luce delle tue frecce si sono mossi veloci, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante.

12 Tu hai percorso la terra indignato, hai calpestato le nazioni adirato.

13 Sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo unto, tu hai colpito la testa della casa dell'empio, mettendola a nudo dalle fondamenta al collo.

14 Tu hai trafitto con i loro propri dardi la testa dei suoi villaggi; essi erano venuti come un uragano per disperderli, mandando grida di gioia, come se divorassero il misero in segreto.

15 Con i tuoi cavalli hai camminato attraverso il mare, attraverso un mucchio di molte acque.

16 Ho udito e le mie viscere fremettero a quella voce le mie labbra tremarono un tarlo entrò nelle mie ossa, e fui preso da gran paura dentro di me. Tuttavia rimarrò tranquillo nel giorno dell'avversità, che verrà contro il popolo che lo invade.

17 Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell'ulivo sarà deludente e i campi non daranno piú cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno piú buoi nelle stalle,

18 esulterò nell'Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza.

19 L'Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture». Al maestro del coro. Per strumenti a corda.

'Abacuc 1-3' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Titolo

Oracolo che ebbe in visione il profeta Abacuc.

I. DIALOGO FRA IL PROFETA E IL SUO DIO

Primo lamento del profeta: la disfatta della giustizia

Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non soccorri?
Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore dell'oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Non ha più forza la legge,
nè mai si afferma il diritto.
L'empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.

Primo oracolo. I Caldei flagello di Dio

Guardate fra i popoli e osservate,
inorridite e ammutolite:
c'è chi compirà ai vostri giorni una cosa
che a raccontarla non sarebbe creduta.
Ecco, io faccio sorgere i Caldei,
popolo feroce e impetuoso,
che percorre ampie regioni
per occupare sedi non sue.
Egli è feroce e terribile,
da lui esce
il suo diritto e la sua grandezza.
Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli,
più agili dei lupi della sera.
Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano,
volano come aquila che piomba per divorare.
Tutti avanzano per la rapina.
La loro faccia è infuocata come il vento d'oriente,
ammassano i prigionieri come la sabbia.
10 Egli dei re si fa beffe,
e dei capi si ride;
si fa gioco di ogni fortezza,
assale una città e la conquista.
11 Poi muta corso il vento: passa e paga il fio.
Questa la potenza del mio Dio!

Secondo lamento del profeta: le esazioni dell'oppressore

12 Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore.
Tu lo hai scelto per far giustizia,
l'hai reso forte, o Roccia, per castigare.
13 Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l'iniquità,
perchè, vedendo i malvagi, taci
mentre l'empio ingoia il giusto?
14 Tu tratti gli uomini come pesci del mare,
come un verme che non ha padrone.
15 Egli li prende tutti all'amo,
li tira su con il giacchio,
li raccoglie nella rete,
e contento ne gode.
16 Perciò offre sacrifici alla sua rete
e brucia incenso al suo giacchio,
perchè fanno grassa la sua parte
e succulente le sue vivande.
17 Continuerà dunque a vuotare il giacchio
e a massacrare le genti senza pietà?

Secondo oracolo. Il giusto vivrà per la sua fedeltà

Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perchè la si legga speditamente.
E' una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchè certo verrà e non tarderà».
Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede.

II. LE MALEDIZIONI CONTRO L'OPPRESSORE

Preludio

La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:

Le cinque imprecazioni

I

Guai a chi accumula ciò che non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno i tuoi esattori
e tu diverrai loro preda?
Poiché tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno te,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e ai suoi abitanti.

II

Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto,
e sfuggire alla stretta della sventura.
10 Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai soppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te stesso.
11 La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la trave.

III

12 Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.
13 Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli fatichino per il fuoco
e le nazioni si stanchino per un nulla?
14 Poiché, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del Signore.

IV

15 Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
16 Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
17 poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e a tutti i suoi abitanti.
18 A che giova un idolo
perchè l'artista si dia pena di scolpirlo?
O una statua fusa o un oracolo falso,
perchè l'artista confidi in essi,
scolpendo idoli muti?

V

19 Guai a chi dice al legno: «Svegliati»,
e alla pietra muta: «Alzati».
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio vitale.
20 Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!

III. INVITO ALL'INTERVENTO DEL SIGNORE

Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione.

Preludio Supplica

Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della tua opera.
Nel corso degli anni manifestala
falla conoscere nel corso degli anni.
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.

Teofania. L'arrivo del Signore

Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.
Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
Davanti a lui avanza la peste,
la febbre ardente segue i suoi passi.
Si arresta e scuote la terra,
guarda e fa tremare le genti;
le montagne eterne s'infrangono,
e i colli antichi si abbassano:
i suoi sentieri nei secoli.
Ho visto i padiglioni di Cusàn in preda a spavento,
sono agitate le tende di Madian.

Il combattimento del Signore

Forse contro i fiumi, Signore,
contro i fiumi si accende la tua ira
o contro il mare è il tuo furore,
quando tu monti sopra i tuoi cavalli,
sopra i carri della tua vittoria?
Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda.
Fai erompere la terra in torrenti;
10 i monti ti vedono e tremano,
un uragano di acque si riversa,
l'abisso fa sentire la sua voce.
In alto il sole tralascia di mostrarsi,
11 e la luna resta nella sua dimora,
fuggono al bagliore delle tue saette,
allo splendore folgorante della tua lancia.
12 Sdegnato attraversi la terra,
adirato calpesti le genti.
13 Sei uscito per salvare il tuo popolo,
per salvare il tuo consacrato.
Hai demolito la cima della casa dell'empio,
l'hai scalzata fino alle fondamenta.
14 Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi guerrieri
che irrompevano per disperdermi
con la gioia di chi divora il povero di nascosto.
15 Hai affogato nel mare i suoi cavalli
nella melma di grandi acque.

Conclusione: timore e fede in Dio

16 Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.
17 Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.
18 Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.
19 Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.

Per il maestro del coro. Su strumenti a corda.

La parola dell'Eterno che fu rivolta a Sofonia, figlio di Kusci, figlio di Ghedaliah, figlio di Amariah, figlio di Ezechia, ai giorni di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.

«IO farò interamente scomparire ogni cosa dalla faccia della terra», dice l'Eterno.

«Farò scomparire uomini e bestie, farò scomparire gli uccelli del cielo e i pesci del mare, le cause di peccato assieme agli empi, e sterminerò l'uomo dalla faccia della terra», dice l'Eterno.

«Stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei sacerdoti idolatria assieme ai sacerdoti,

quelli che si prostrano sui terrazzi davanti all'esercito del cielo, quelli che si prostrano giurando all'Eterno, ma giurando anche a Malkam,

quelli che si allontanano dall'Eterno e quelli che non cercano l'Eterno e non lo consultano.

Sta' in silenzio davanti al Signore, l'Eterno, perché il giorno dell'Eterno è vicino, perché l'Eterno ha preparato un sacrificio, ha santificato i suoi convitati.

Nel giorno del sacrificio dell'Eterno avverrà che io punirò i principi, i figli del re e tutti quelli che indossano vesti straniere.

In quello stesso giorno punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, che riempiono di violenza e di inganno le case dei loro padroni.

10 In quel giorno», dice l'Eterno, «si alzerà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dal secondo quartiere e un gran fracasso dalle colline.

11 Urlate, o abitanti di Maktesh, perché tutto il popolo dei mercanti è annientato, tutti quelli carichi di denaro sono sterminati.

12 In quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con lampade e punirò gli uomini che, fermi sulle loro fecce, dicono in cuor loro: "L'Eterno non fa né bene né male".

13 Perciò i loro beni diventeranno bottino di guerra e le loro case una desolazione. Costruiranno case, pianteranno vigne, ma non ne berranno il vino».

14 Il giorno dell'Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell'Eterno è amaro; allora l'uomo valoroso griderà forte.

15 Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità,

16 un giorno di squillo di tromba e di allarme contro le città fortificate e contro le alte torri.

17 Farò venire l'avversità sugli uomini ed essi cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi.

18 Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell'ira dell'Eterno; anzi tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia, perché egli compirà certamente una completa distruzione di tutti gli abitanti del paese.

Radunatevi, radunatevi assieme, o nazione spudorata,

prima che il decreto abbia effetto, prima che il giorno passi come la pula, prima che venga su di voi l'ardente ira dell'Eterno, prima che venga su di voi il giorno dell'ira dell'Eterno.

Cercate l'Eterno voi tutti, umili della terra che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l'umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell'ira dell'Eterno.

Poiché Gaza sarà abbandonata e Ashkelon diventerà una desolazione scacceranno Ashdod con violenza in pieno mezzogiorno ed Ekron sarà sradicata.

Guai agli abitanti della costa del mare, alla nazione dei Kerethei! La parola dell'Eterno è contro di te, o Canaan, paese dei Filistei: «Io ti distruggerò e non rimarrà più nessuno».

Cosí la costa del mare sarà tutta pascoli con dimore per pastori e recinti di greggi.

La costa apparterrà al residuo della casa di Giuda, in quei luoghi pascoleranno le greggi; a sera riposeranno nelle case di Ashkelon perché l'Eterno il loro DIO, li visiterà e li ricondurrà dalla cattività,

«Ho udito il disprezzo di Moab e gli oltraggi dei figli di Ammon, con i quali hanno insultato il mio popolo e si sono ingranditi a danno del loro territorio.

Perciò com'è vero che io vivo», dice l'Eterno degli eserciti il DIO d'Israele, «certamente Moab sarà come Sodoma e i figli di Ammon come Gomorra, un luogo occupato dalle ortiche e saline, una desolazione per sempre. Il resto del mio popolo li saccheggerà e il residuo della mia nazione li possederà.

10 Questo avverrà loro per la loro superbia, perché hanno insultato e trattato con arroganza a il popolo dell'Eterno degli eserciti.

11 L'Eterno sarà terribile contro di loro, perché farà piegare tutti gli dèi della terra, e ciascuno lo adorerà dal suo luogo, sí, tutte le isole delle nazioni.

12 Anche voi, Etiopi, sarete uccisi dalla mia spada».

13 Egli stenderà la mano contro il nord, distruggerà l'Assiria e farà di Ninive una desolazione, un luogo arido come il deserto.

14 Nel suo mezzo si accovacceranno le greggi, tutti gli animali delle nazioni; tanto il pellicano che l'airone passeranno la notte sui capitelli delle sue colonne; la loro voce risuonerà alle finestre, la desolazione sarà sulle soglie, perché distruggerà il rivestimento con pannelli di cedro.

15 Questa è la città gaudente che se ne stava al sicuro e diceva in cuor suo: «Io e nessun altro fuori di me». Come mai è diventata una desolazione, un luogo dove gli animali si accovacciano? Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano.

Guai a colei che è ribelle e contaminata, alla città d'oppressione!

Essa non ha ascoltato la sua voce, non ha accettato correzione, non ha confidato nell'Eterno, non si è avvicinata al suo DIO.

I suoi capi in mezzo a lei sono leoni ruggenti; i suoi giudici sono lupi della sera, che non lasciano alcun osso da rosicchiare per il mattino.

I suoi profeti sono vanagloriosi perfidi, i suoi sacerdoti hanno profanato il luogo santo, hanno fatto violenza alla legge.

L'Eterno è giusto in mezzo a lei egli non commette iniquità. Ogni mattino egli porta alla luce la sua giustizia e non viene mai meno, ma il perverso non conosce vergogna.

«Ho sterminato nazioni; le loro torri sono distrutte, ho reso deserte le loro strade, e nessuno piú vi passa; le loro città sono distrutte, e nessuno piú vi abita.

Io dicevo: "Certamente tu mi temerai, accetterai la correzione" cosí la sua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutte le punizioni che le ho inflitto. Ma essi si sono affrettati a pervertire tutte le loro azioni.

Perciò, aspettami», dice l'Eterno, «quando mi leverò per far bottino, perché la mia determinazione è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per riversare su di essi la mia indignazione, tutto l'ardore della mia ira; sí, tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia.

Poiché allora darò ai popoli un linguaggio puro, affinché tutti invochino il nome dell'Eterno, per servirlo di comune accordo.

10 Da oltre i fiumi di Etiopia i miei adoratori, la figlia dei miei dispersi, mi porteranno le loro offerte.

11 In quel giorno non avrai piú vergogna di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo».

12 «Farò rimanere in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell'Eterno.

13 Il residuo d'Israele non commetterà iniquità e non dirà piú menzogne, né si troverà nella loro bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno il loro gregge, si coricheranno e nessuno li spaventerà».

14 Manda grida di gioia o figlia di Sion, manda grida d'allegrezza, o Israele! Rallegrati ed esulta di tutto cuore, o figlia di Gerusalemme!

15 L'Eterno ha revocato i suoi giudizi contro di te, ha cacciato via il tuo nemico. Il Re d'Israele, l'Eterno, è in mezzo a te, non avrai piú da temere alcun male.

16 In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, o Sion, le tue mani non si indeboliscano!

17 L'Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te e il Potente che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio, si rallegrerà per te con grida di gioia.

18 Io raccoglierò quelli che sono afflitti per le assemblee solenni, che sono tra di voi, per i quali il peso per lei era divenuto oggetto di disprezzo.

19 Ecco, in quel tempo io agirò contro quelli che ti opprimono, salverò lo zoppo e raccoglierò quelli che sono stati scacciati, e li renderò gloriosi e rinomati in tutti i paesi dove sono stati nella vergogna.

20 In quel tempo io vi farò ritornare, sí, in quel tempo vi raccoglierò poiché vi renderò rinomati e gloriosi fra tutti i popoli della terra, quando, sotto i vostri occhi, farò ritornare quelli che sono in cattività», dice l'Eterno.

'Sofonia 1-3' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.

I. IL GIORNO DEL SIGNORE IN GIUDA

Preludio cosmico

Tutto farò sparire dalla terra.
Oracolo del Signore.
Distruggerò uomini e bestie;
sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.

Contro il culto degli dei stranieri

Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal
e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti;
quelli che sui tetti si prostrano
davanti alla milizia celeste
e quelli che si prostrano davanti al Signore,
e poi giurano per Milcom;
quelli che si allontanano dal seguire il Signore,
che non lo cercano, né si curano di lui.
Silenzio, alla presenza del Signore Dio,
perchè il giorno del Signore è vicino,
perchè il Signore ha preparato un sacrificio,
ha mandato a chiamare i suoi invitati.

Contro gli alti dignitari della corte

Nel giorno del sacrificio del Signore,
io punirò i prìncipi e i figli di re
e quanti vestono alla moda straniera;
punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,
chi riempie di rapine e di frodi
il palazzo del suo padrone.

Contro i commercianti di Gerusalemme

10 In quel giorno - parola del Signore -
grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci,
ululati dal quartiere nuovo
e grande fragore dai colli.
11 Urlate, abitanti del Mortaio,
poichè tutta la turba dei trafficanti è finita,
tutti i pesatori d'argento sono sterminati.

Contro gli increduli

12 In quel tempo
perlustrerò Gerusalemme con lanterne
e farò giustizia di quegli uomini
che riposando sulle loro fecce pensano:
«Il Signore non fa né bene né male».
13 I loro beni saranno saccheggiati
e le loro case distrutte.
Hanno costruito case ma non le abiteranno,
hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino.

Il giorno del Signore

14 E' vicino il gran giorno del Signore,
è vicino e avanza a grandi passi.
Una voce: Amaro è il giorno del Signore!
anche un prode lo grida.
15 «Giorno d'ira quel giorno,
giorno di angoscia e di afflizione,
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
16 giorno di squilli di tromba e d'allarme
sulle fortezze
e sulle torri d'angolo.
17 Metterò gli uomini in angoscia
e cammineranno come ciechi,
perchè han peccato contro il Signore;
il loro sangue sarà sparso come polvere
e le loro viscere come escrementi.
18 Neppure il loro argento, neppure il loro oro
potranno salvarli».
Nel giorno dell'ira del Signore
e al fuoco della sua gelosia
tutta la terra sarà consumata,
poichè farà improvvisa distruzione
di tutti gli abitanti della terra.

Conclusione: invito alla conversione

Radunatevi, raccoglietevi,
o gente spudorata,
prima di essere travolti
come pula che scompare in un giorno;
prima che piombi su di voi
la collera furiosa del Signore.
Cercate il Signore
voi tutti, umili della terra,
che eseguite i suoi ordini;
cercate la giustizia,
cercate l'umiltà,
per trovarvi al riparo
nel giorno dell'ira del Signore.

II. CONTRO LE NAZIONI

Il nemico a occidente: i Filistei

Gaza infatti sarà desolata
e Ascalòna ridotta a un deserto.
Asdòd in pieno giorno sarà deportata
ed Ekròn distrutta dalle fondamenta.
Guai agli abitanti della costa del mare,
alla gente dei Cretei!
La parola del Signore è contro di te,
Canaan, paese dei Filistei:
«Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante.
Diverrai pascoli di pastori
e recinti di greggi».
La costa del mare
apparterrà al resto della casa di Giuda;
in quei luoghi pascoleranno e a sera
nelle case di Ascalòna prenderanno riposo,
quando il Signore loro Dio li avrà visitati
e avrà restaurato le loro sorti.

I nemici a oriente: Moab e Ammon

«Ho udito l'insulto di Moab
e gli oltraggi degli Ammoniti,
con i quali hanno insultato il mio popolo
gloriandosi del loro territorio.
Perciò, com'è vero ch'io vivo,
- parola del Signore degli eserciti Dio d'Israele -
Moab diventerà come Sòdoma
e gli Ammoniti come Gomorra:
un luogo invaso dai pruni, una cava di sale,
un deserto per sempre.
I rimasti del mio popolo li saccheggeranno
e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi».
10 Questo accadrà ad essi per la loro superbia,
perchè hanno insultato, hanno disprezzato
il popolo del Signore.
11 Terribile sarà il Signore con loro,
poichè annienterà tutti gli idoli della terra,
mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio suolo,
i popoli di tutti i continenti.

Il nemico a sud: l'Etiopia

12 «Anche voi, Etiopi,
sarete trafitti dalla mia spada».

Il nemico a nord: Assur

13 Stenderà la mano anche al settentrione
e distruggerà Assur,
farà di Ninive una desolazione,
arida come il deserto.
14 Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi,
tutti gli animali della valle.
Anche il pellicano, anche il riccio
albergheranno nei suoi capitelli;
il gufo striderà sulle finestre
e il corvo sulle soglie.
15 E' questa la città gaudente
che si sentiva sicura
e che pensava:
«Io e non altri all'infuori di me»?
Come mai è diventata un deserto,
un rifugio di animali?
Chiunque le passa vicino
fischia e agita la mano.

III. CONTRO GERUSALEMME

Contro i dirigenti della nazione

Guai alla città ribelle e contaminata,
alla città prepotente!
Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio.
I suoi capi in mezzo ad essa
sono leoni ruggenti,
i suoi giudici sono lupi della sera,
che non hanno rosicchiato dal mattino.
I suoi profeti sono boriosi,
uomini fraudolenti.
I suoi sacerdoti profanano le cose sacre,
violano la legge.
In mezzo ad essa il Signore è giusto,
non commette iniquità;
ogni mattino dà il suo giudizio,
come la luce che non viene mai meno.

La lezione delle nazioni

Ho sterminato le nazioni,
le loro torri d'angolo sono state distrutte;
ho reso deserte le loro strade
sì che non c'è alcun passante;
sono state depredate le loro città
e nessuno più le abita.
Io pensavo: «Almeno ora mi temerà!
Accoglierà la correzione.
Non si cancelleranno dai suoi occhi
tutte le punizioni che le ho inflitte».
Ma invece si sono affrettati
a pervertire di nuovo ogni loro azione.
Perciò aspettatemi - parola del Signore -
quando mi leverò per accusare,
perchè ho decretato di adunare le genti,
di convocare i regni,
per riversare su di essi la mia collera,
tutta la mia ira ardente:
poichè dal fuoco della mia gelosia
sarà consumata tutta la terra.

IV. PROMESSE

Conversione dei popoli

Allora io darò ai popoli un labbro puro
perchè invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
10 Da oltre i fiumi di Etiopia
fino all'estremo settentrione,
i miei supplicanti mi porteranno offerte.

L'umile resto di Israele

11 In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perchè allora eliminerò da te
tutti i superbi millantatori
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
12 Farò restare in mezzo a te
un popolo umile e povero;
confiderà nel nome del Signore
13 il resto d'Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.

Salmi di gioia a Sion

14 Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele,
e rallegrati con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
15 Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non vedrai più la sventura.
16 In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
17 Il Signore tuo Dio in mezzo a te
è un salvatore potente.
Esulterà di gioia per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
si rallegrerà per te con grida di gioia,
18 come nei giorni di festa».

Il ritorno dei dispersi

Ho allontanato da te il male,
perchè tu non abbia a subirne la vergogna.
19 Ecco, in quel tempo io sterminerò
tutti i tuoi oppressori.
Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi,
li porrò in lode e fama
dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna.
20 In quel tempo io vi guiderò,
in quel tempo vi radunerò
e vi darò fama e lode
fra tutti i popoli della terra,
quando, davanti ai vostri occhi,
ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore.