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Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. 10 Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora, 11 grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per noi, affinchè per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi da parte di molti.

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Cari fratelli, dovete sapere che in Asia abbiamo passato dei momenti davvero difficili. Abbiamo dovuto sopportare sofferenze grandissime, addirittura al di là delle nostre forze, fino a temere di non poter salvare la pelle. Anzi, avevamo già il presentimento di dover morire. Dio ha permesso tutto questo, per insegnarci a non mettere la nostra fiducia in noi stessi, ma in lui, che è tanto potente da resuscitare i morti. 10 Ed egli ci ha aiutato: ci ha liberati da un grande pericolo di morte; e noi sappiamo che questa non sarà né la prima, né lʼultima volta. 11 Anche voi però dovete aiutarci, pregando per noi; così lʼaiuto che il Signore ci ha dato, grazie alle preghiere di tante persone, darà a molti motivo di lodarlo e di ringraziarlo per ciò che ha fatto per noi.

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