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Consacrazione del tempio; preghiera di Salomone

(A)Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i prìncipi delle famiglie dei figli d’Israele, per portare su l’arca del patto del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.

Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Etanim, che è il settimo mese, durante la festa.

Quando arrivarono gli anziani d’Israele, i sacerdoti presero l’arca e portarono su l’arca del Signore, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti eseguirono il trasporto. Il re Salomone e tutta l’assemblea d’Israele convocata presso di lui si radunarono davanti all’arca, e sacrificarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. I sacerdoti portarono l’arca del patto del Signore al luogo destinato per essa, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; i cherubini infatti avevano le ali spiegate sopra il sito dell’arca e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. Le stanghe avevano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino ad oggi. Nell’arca non c’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposte sul monte Oreb, quando il Signore fece alleanza con i figli d’Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto.

10 Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa del Signore 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi il loro servizio, a causa della nuvola; perché la gloria del Signore riempiva la casa del Signore.

Discorso e preghiera di Salomone

12 (B)Allora Salomone disse: «Il Signore ha dichiarato che avrebbe abitato nell’oscurità! 13 Ho costruito per te un tempio maestoso, un luogo dove tu abiterai per sempre!»

14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l’assemblea d’Israele; e tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi. 15 Egli disse: «Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza[a] ha adempiuto quanto aveva dichiarato dicendo: 16 “Dal giorno che feci uscire il mio popolo Israele dall’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per costruirvi una casa, dove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo Israele”. 17 Davide mio padre ebbe in cuore di costruire una casa al nome del Signore, Dio d’Israele, 18 ma il Signore disse a Davide mio padre: “Tu hai avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo pensiero; 19 però non sarai tu a costruire la casa, ma il figlio che uscirà dai tuoi lombi; sarà lui a costruire la casa al mio nome”. 20 Il Signore ha adempiuto la parola che aveva pronunciata; e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d’Israele, come il Signore aveva annunciato, e ho costruito la casa al nome del Signore, Dio d’Israele. 21 E là ho assegnato un posto all’arca, nella quale è il patto del Signore: il patto che egli stabilì con i nostri padri quando li fece uscire dal paese d’Egitto».

22 (C)Poi Salomone si pose davanti all’altare del Signore, in presenza di tutta l’assemblea d’Israele, stese le mani verso il cielo 23 e disse: «O Signore, Dio d’Israele! Non c’è nessun dio che sia simile a te, né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuore. 24 Tu hai mantenuto la promessa che facesti al tuo servo Davide, mio padre, e ciò che dichiarasti con la tua bocca, la tua mano oggi l’adempie. 25 Ora, Signore, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: “Non ti mancherà mai qualcuno che sieda davanti a me sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino in mia presenza, come tu hai camminato”. 26 Ora, o Dio d’Israele, si avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide, mio padre!

27 Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Tuttavia, o Signore, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascolta il grido e la preghiera che oggi il tuo servo ti rivolge. 29 Siano i tuoi occhi aperti notte e giorno su questa casa, sul luogo di cui dicesti: “Qui sarà il mio nome!” Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona!

31 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 32 tu ascolta dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia.

33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e suppliche in questa casa, 34 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo Israele il suo peccato e riconducilo nel paese che dèsti ai suoi padri.

35 Quando il cielo sarà chiuso e non ci sarà più pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 36 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai data come eredità al tuo popolo.

37 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o da tutto il tuo popolo Israele, che riconoscerà la piaga del proprio cuore e stenderà le mani verso questa casa, 39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini; 40 e fa’ che essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu dèsti ai nostri padri.

41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a causa del tuo nome, 42 perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa, 43 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita!

44 Quando il tuo popolo partirà per far guerra al suo nemico, seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se pregherà il Signore, rivolto alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 45 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue suppliche, e rendigli giustizia.

46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c’è uomo che non pecchi, e ti sarai sdegnato contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li deporterà in un paese ostile, lontano o vicino, 47 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono suppliche nel paese di quelli che li hanno deportati, e dicono: “Abbiamo peccato, abbiamo agito da empi, siamo stati malvagi”; 48 se tornano a te con tutto il cuore e con tutta l’anima nel paese dei loro nemici, che li hanno deportati, e ti pregano rivolti al loro paese, il paese che tu dèsti ai loro padri, alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 49 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro suppliche, e rendi loro giustizia. 50 Perdona il tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà per essi quelli che li hanno deportati, affinché abbiano misericordia di loro; 51 poiché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace per il ferro!

52 Siano i tuoi occhi aperti alle suppliche del tuo servo e alle suppliche del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto quello che ti chiederanno; 53 perché tu li hai separati da tutti gli altri popoli della terra per farne la tua eredità, come dichiarasti per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall’Egitto i nostri padri, o Signore, Dio

54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore tutta questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all’altare del Signore dove stava inginocchiato tenendo le mani stese verso il cielo. 55 Alzatosi in piedi, benedisse tutta l’assemblea d’Israele ad alta voce, dicendo: 56 «Benedetto sia il Signore che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che aveva fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè è rimasta inadempiuta. 57 Il Signore, il nostro Dio, sia con noi, come fu con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 58 ma ci faccia volgere i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, che egli prescrisse ai nostri padri! 59 E le parole di questa mia supplica al Signore siano giorno e notte presenti al Signore, nostro Dio, perché egli renda giustizia al suo servo e al suo popolo Israele, giorno per giorno, secondo il bisogno, 60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che il Signore è Dio e non ce n’è alcun altro. 61 Il vostro cuore sia dunque dedito interamente al Signore, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!»

62 (D)Poi il re e tutto Israele con lui offrirono dei sacrifici davanti al Signore. 63 Salomone immolò, come sacrificio di riconoscenza al Signore, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figli d’Israele dedicarono la casa al Signore. 64 In quel giorno il re consacrò la parte di mezzo del cortile, che è davanti alla casa del Signore; poiché offrì in quel luogo gli olocausti, le offerte e i grassi dei sacrifici di riconoscenza, dato che l’altare di bronzo, che è davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le offerte e i grassi dei sacrifici di riconoscenza.

65 In quel tempo Salomone celebrò la festa, e tutto Israele con lui. Ci fu una grande assemblea di gente venuta da tutto il paese: dai dintorni di Camat fino al torrente d’Egitto, raccolta davanti al Signore, al nostro Dio, per sette giorni e poi per altri sette, in tutto quattordici giorni. 66 L’ottavo giorno il re fece partire il popolo. Quelli benedissero il re e se ne andarono alle loro tende allegri e con il cuore contento per tutto il bene che il Signore aveva fatto a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.

Footnotes

  1. 1 Re 8:15 Con la sua potenza, lett. con la sua mano.

Trasferimento dell'arca dell'alleanza

A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. Tutto Israele si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. Presenti tutti gli anziani di Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi. Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.

Dio prende possesso del suo tempio

10 Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 12 Allora Salomone disse:

«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
13 Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne».

Discorso di Salomone al popolo

14 Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 15 Salomone disse: «Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva promesso con la sua bocca a Davide mio padre: 16 Da quando ho fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 17 Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18 ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 19 Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21 In esso ho fissato un posto per l'arca, dove c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto».

Preghiera personale di Salomone

22 Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il cielo, 23 disse: «Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 24 Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi. 25 Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu. 26 Ora, Signore Dio di Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.

27 Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 29 Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.

Preghiera per il popolo

30 Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.

31 Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32 tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua innocenza.

33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo popolo e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.

35 Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.

37 Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi; 38 se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con le mani tese verso questo tempio, 39 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi a ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini - 40 perché ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.

Supplementi

41 Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome 42 perché si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 43 tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo nome è stato dedicato questo tempio che io ho costruito.

44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.

46 Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 47 se nel paese in cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia, dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 48 se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49 tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 50 Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fà che i suoi deportatori gli usino misericordia, 51 perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per fondere il ferro.

Conclusione della preghiera e benedizione del popolo

52 Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono, 53 perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto».

54 Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55 si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di Israele, a voce alta: 56 «Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo. 57 Il Signore nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58 ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che ha imposti ai nostri padri. 59 Queste parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni giorno. 60 Allora tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è altri. 61 Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».

I sacrifici della festa di dedicazione

62 Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63 Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore. 64 In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione.

65 In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 66 Nel giorno ottavo congedò il popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo.

Allora Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribú, i principi delle famiglie dei figli d'Israele per portare su l'arca del patto dell'Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion.

Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone per la festa nel mese di Ethanim, che è il settimo mese.

Cosí tutti gli anziani d'Israele vennero e i sacerdoti presero l'arca;

e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti e i Leviti trasportarono queste cose.

Il re Salomone e tutta l'assemblea d'Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero con lui davanti all'arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare.

Poi i sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo sotto le ali dei cherubini.

I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell'arca e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe.

Le stanghe erano cosí lunghe che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi.

Nell'arca non c'era nient'altro che le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l'Eterno fece un patto con i figli d'Israele, dopo che questi erano usciti dal paese d'Egitto.

10 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempí la casa dell'Eterno,

11 e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.

12 Allora Salomone disse: «L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella densa nuvola,

13 Io ho costruito per te una casa sontuosa, un luogo nel quale tu dimorerai per sempre».

14 Poi il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele, mentre tutta l'assemblea d'Israele stava in piedi.

15 E disse: «Benedetto sia l'Eterno, il DIO d'Israele, che ha promesso con la sua propria bocca a mio padre Davide, e l'ha adempiuto con la sua potenza, dicendo:

16 "Dal giorno in cui feci uscire il mio popolo Israele dall'Egitto, io non ho scelto alcuna città fra tutte le tribú d'Israele, per edificare una casa, dove il mio nome dimorasse, ma ho scelto Davide perché regnasse sul mio popolo d'Israele".

17 Or Davide mio padre aveva in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele;

18 ma l'Eterno disse a Davide mio padre: "Tu avevi in cuore di costruire una casa al mio nome, e hai fatto bene ad avere questo in cuore;

19 ma non sarai tu che costruirai il tempio, sarà invece il figlio che uscirà dai tuoi lombi; sarà lui che costruirà il tempio al mio nome.

20 Cosí l'Eterno ha adempiuto la parola che aveva pronunciato, e io ho preso il posto di Davide mio padre e mi sono seduto sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva detto, e ho costruito il tempio al nome dell'Eterno, il DIO d'Israele.

21 Là ho preparato un posto per l'arca in cui si trova il patto dell'Eterno che egli fece con i nostri padri, quando li fece uscire dal paese d'Egitto».

22 Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo

23 e disse: «O Eterno, DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te né lassú nel cielo né quaggiú in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore.

24 Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sí, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.

25 Ora dunque, o Eterno, DIO d'Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: "A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d'Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu".

26 Ora dunque ti prego, o DIO d'Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre!

27 Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito!

28 Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te.

29 I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: "Lí sarà il mio nome", per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo!.

30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. Ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona.

31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,

32 tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l'innocente col rendergli secondo la sua giustizia.

33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio,

34 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.

35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti,

36 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.

37 Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un'epidemia qualsiasi,

38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall'intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio,

39 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini),

40 affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.

41 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome,

42 (perchè si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio,

43 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito.

44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l'hai mandato, se pregano l'Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome,

45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa.

46 Quando peccheranno contro di te (perché non c'è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico lontano o vicino,

47 se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: "Abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male",

48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome,

49 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa,

50 e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa' che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro,

51 (perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace di ferro).

52 Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono,

53 perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall'Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!».

54 Quando Salomone ebbe terminato di rivolgere all'Eterno tutta questa preghiera e supplica, si alzò davanti all'altare dell'Eterno dove era inginocchiato con le mani tese verso il cielo.

55 Poi si alzò e benedisse tutta l'assemblea d'Israele ad alta voce, dicendo:

56 «Benedetto sia l'Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutto ciò che ha promesso; non una sola parola è venuta meno di tutte le belle promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè.

57 L'Eterno, il nostro DIO, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni,

58 ma volga i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie e osserviamo i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti che ha prescritto ai nostri padri.

59 Possano queste mie parole, che ho rivolto in supplicazione all'Eterno, rimanere vicine all'Eterno, il nostro DIO, giorno e notte, perché sostenga la causa del suo servo e la causa del suo popolo, secondo il bisogno di ogni giorno,

60 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l'Eterno è DIO e non ve n'è alcun altro.

61 Sia dunque il vostro cuore dato interamente all'Eterno, il nostro DIO, per seguire i suoi statuti e osservare i suoi comandamenti, come fate oggi!».

62 Poi il re e tutto Israele con lui offrirono sacrifici davanti all'Eterno.

63 Salomone immolò come sacrificio di ringraziamento, che egli offrí all'Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Cosí il re e tutti i figli d'Israele dedicarono la casa dell'Eterno.

64 In quel giorno il re consacrò la parte centrale del cortile, che è davanti alla casa dell'Eterno; là infatti egli offrí gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento, perché l'altare di bronzo, che è davanti all'Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni di cibo e il grasso dei sacrifici di ringraziamento.

65 In quel tempo Salomone celebrò una festa davanti all'Eterno, il nostro DIO, e tutto Israele con lui. A lui si uní una grande assemblea di gente, venuta dai dintorni di Hamath fino al torrente d'Egitto, per sette giorni e per altri sette giorni, in tutto quattordici giorni.

66 L'ottavo giorno congedò il popolo, e quelli convenuti benedirono il re e tornarono alle loro tende allegri e col cuore contento per tutto il bene che l'Eterno aveva fatto al suo servo Davide e a Israele, suo popolo.

Dinala ang Kaban sa Templo(A)

Pagkatapos(B) ay tinipon ni Solomon ang matatanda ng Israel at ang lahat ng puno ng mga lipi, ang mga pinuno sa mga sambahayan ng mga ninuno ng bayan ni Israel, sa harapan ni Haring Solomon sa Jerusalem, upang iakyat ang kaban ng tipan ng Panginoon mula sa lunsod ni David na siyang Zion.

Ang(C) lahat ng mamamayan sa Israel ay nagtipon kay Haring Solomon sa kapistahan, sa buwan ng Ethanim, na siyang ikapitong buwan.

At ang lahat ng matatanda sa Israel ay nagtipon, at binuhat ng mga pari ang kaban.

Kanilang iniakyat ang kaban ng Panginoon, ang toldang tipanan, at ang lahat ng mga banal na kasangkapan na nasa tolda; iniakyat ang mga ito ng mga pari at ng mga Levita.

Si Haring Solomon at ang buong kapulungan ng Israel na nagtipon sa kanyang harapan ay kasama niya sa harap ng kaban na nag-aalay ng napakaraming mga tupa at mga baka na di matuturingan o mabibilang man.

At ipinasok ng mga pari ang kaban ng tipan ng Panginoon sa kalalagyan nito, sa panloob na santuwaryo ng bahay, sa dakong kabanal-banalan, sa ilalim ng mga pakpak ng mga kerubin.

Sapagkat nakabuka ang mga pakpak ng mga kerubin sa gawing ibabaw ng kaban, anupa't ang mga kerubin ay kumakanlong sa ibabaw ng kaban at sa mga pasanan niyon.

Ang mga pasanan ay napakahaba kaya't ang mga dulo ng mga pasanan ay nakikita mula sa dakong banal sa harap ng panloob na santuwaryo, ngunit hindi nakikita sa labas at nandoon ang mga iyon hanggang sa araw na ito.

Walang(D) anumang bagay sa kaban liban sa dalawang tapyas na bato na inilagay ni Moises doon sa Horeb, na kung saan ang Panginoon ay nakipagtipan sa mga anak ni Israel, nang sila'y lumabas sa lupain ng Ehipto.

10 Kapag(E) ang mga pari ay lumabas sa dakong banal, ang bahay ng Panginoon ay napupuno ng ulap,

11 kaya't ang mga pari ay hindi makatayo upang mangasiwa dahil sa ulap; sapagkat napuno ng kaluwalhatian ng Panginoon ang bahay ng Panginoon.

Nagsalita si Solomon(F)

12 Pagkatapos(G) ay nagsalita si Solomon, “Sinabi ng Panginoon na siya'y maninirahan sa makapal na kadiliman.

13 Ipinagtayo kita ng isang marangal na tahanan, isang dako na iyong tatahanan magpakailanman.”

14 Humarap ang hari at binasbasan ang buong kapulungan ng Israel, habang ang buong kapulungan ng Israel ay nakatayo.

15 At kanyang sinabi, “Purihin ang Panginoon, ang Diyos ng Israel, na sa pamamagitan ng kanyang kamay ay tinupad ang ipinangako ng kanyang bibig kay David na aking ama, na sinasabi,

16 ‘Mula(H) nang araw na aking ilabas ang aking bayang Israel mula sa Ehipto, hindi pa ako pumili ng isang lunsod sa lahat ng mga lipi ng Israel upang pagtayuan ng bahay, upang ang aking pangalan ay dumoon; ngunit aking pinili si David upang maghari sa aking bayang Israel.’

17 Nasa(I) puso ni David na aking ama ang magtayo ng isang bahay para sa pangalan ng Panginoon, ang Diyos ng Israel.

18 Ngunit sinabi ng Panginoon kay David na aking ama, ‘Nasa iyong puso ang magtayo ng isang bahay para sa aking pangalan, mabuti ang iyong ginawa na iyon ay nasa iyong puso.

19 Gayunma'y(J) hindi mo itatayo ang bahay; kundi ang magiging anak mo ang siyang magtatayo ng bahay para sa aking pangalan.’

20 Ngayon ay tinupad ng Panginoon ang salitang kanyang sinabi, sapagkat ako'y bumangong kapalit ni David na aking ama, at nakaupo sa trono ng Israel, gaya ng ipinangako ng Panginoon, at nagtayo ako ng bahay para sa pangalan ng Panginoon, ang Diyos ng Israel.

21 At doo'y aking ipinaghanda ng isang lugar ang kaban na kinaroroonan ng tipan ng Panginoon na kanyang ginawa sa ating mga ninuno, nang kanyang ilabas sila sa lupain ng Ehipto.”

22 Pagkatapos ay tumayo si Solomon sa harap ng dambana ng Panginoon, sa harapan ng buong kapulungan ng Israel, at inilahad ang kanyang mga kamay paharap sa langit.

Nanalangin si Solomon(K)

23 At kanyang sinabi, “O Panginoon, Diyos ng Israel, walang Diyos na gaya mo sa langit sa itaas, o sa lupa sa ibaba na tumutupad ng tipan at nagpapakita ng tapat na pag-ibig sa iyong mga lingkod na lumalakad sa harap mo ng buong puso nila,

24 na siyang tumupad para sa iyong lingkod na si David na aking ama ng iyong ipinangako sa kanya. Ikaw ay nagsalita sa pamamagitan ng iyong bibig, at tinupad mo ng iyong kamay sa araw na ito.

25 Ngayon,(L) O Panginoon, Diyos ng Israel, tuparin mo sa iyong lingkod na si David na aking ama ang ipinangako sa kanya, na sinasabi, ‘Hindi mawawalan sa iyo ng kapalit sa aking harapan na uupo sa trono ng Israel, kung ang iyong mga anak lamang ay mag-iingat sa kanilang landas, at lalakad sa harap ko gaya ng paglakad mo sa harap ko.’

26 Ngayon, O Diyos ng Israel, idinadalangin ko sa iyo na pagtibayin mo ang iyong salita na iyong sinabi sa iyong lingkod na si David na aking ama.

27 Ngunit(M) totoo bang maninirahan ang Diyos sa lupa? Sa langit at sa pinakamataas na langit ay hindi ka magkakasiya; gaano pa sa bahay na ito na aking itinayo!

28 Gayunma'y iyong pahalagahan ang dalangin ng iyong lingkod at ang kanyang samo, O Panginoon kong Diyos, na dinggin ang daing at dalangin na idinadalangin ng iyong lingkod sa harapan mo sa araw na ito;

29 na(N) ang iyong mga mata ay maging bukas nawa sa lugar ng bahay na ito gabi at araw, sa lugar na iyong sinabi, ‘Ang aking pangalan ay doroon;’ upang iyong dinggin ang panalangin na idadalangin ng iyong lingkod sa lugar na ito.

30 Pakinggan mo ang pakiusap ng iyong lingkod, at ng iyong bayang Israel, kapag sila'y nananalanging paharap sa lugar na ito. Oo, dinggin mo sa langit na iyong tahanan; dinggin mo at patawarin.

31 “Kung ang isang tao ay magkasala laban sa kanyang kapwa, at pinasumpa siya ng isang panata, at siya'y pumarito at manumpa sa harap ng iyong dambana sa bahay na ito,

32 pakinggan mo sa langit, at kumilos ka at hatulan mo ang iyong mga lingkod. Iyong parusahan ang nagkasala sa pamamagitan ng pagpapataw ng kanyang ginawa sa kanyang sariling ulo, at ariing-ganap ang matuwid upang bigyan siya ng ayon sa kanyang pagiging matuwid.

33 “Kapag ang iyong bayang Israel na nagkasala laban sa iyo ay nagapi sa harap ng kaaway ngunit muling nanumbalik sa iyo, at kinilala ang iyong pangalan, nanalangin at nagsumamo sa iyo sa bahay na ito,

34 ay pakinggan mo mula sa langit, at patawarin mo ang kasalanan ng iyong bayang Israel, at dalhin mo sila uli sa lupain na iyong ibinigay sa kanilang mga ninuno.

35 “Kapag ang langit ay nasarhan at walang ulan sapagkat sila'y nagkasala laban sa iyo, at pagkatapos sila'y dumalangin paharap sa dakong ito, at kinilala ang iyong pangalan, at tinalikuran ang kanilang kasalanan, sapagkat iyong pinarusahan[a] sila,

36 pakinggan mo sa langit at patawarin mo ang pagkakasala ng iyong mga lingkod, at ng iyong bayang Israel, at sila'y iyong turuan ng mabuting daan na kanilang dapat lakaran; at bigyan mo ng ulan ang iyong lupain na iyong ibinigay sa iyong bayan bilang pamana.

37 “Kung magkaroon ng taggutom sa lupain, kung magkaroon ng salot, kung magkaroon ng tagtuyot o amag, balang o higad, kung kubkubin sila ng kanilang kaaway sa lupain ng kanilang mga lunsod; anumang salot, anumang sakit na naroon,

38 anumang dalangin at pakiusap na gawin ng sinumang tao, o ng iyong buong bayang Israel, na nalalaman ng bawat tao ang salot sa kanyang sariling puso, at iuunat ang kanyang mga kamay paharap sa bahay na ito,

39 pakinggan mo sa langit na iyong tahanan, magpatawad, kumilos, at gantihan mo ang bawat tao na ang puso ay iyong nalalaman ayon sa lahat niyang mga lakad, sapagkat ikaw, ikaw lamang ang nakakaalam ng mga puso ng lahat ng mga anak ng mga tao—

40 upang sila'y matakot sa iyo sa lahat ng araw ng kanilang buhay sa lupain na iyong ibinigay sa aming mga ninuno.

41 “Gayundin ang dayuhan na hindi kabilang sa iyong bayang Israel, kapag siya'y magmumula sa isang malayong lupain dahil sa iyong pangalan,

42 sapagkat kanilang mababalitaan ang iyong dakilang pangalan, at ang iyong makapangyarihang kamay, at ang iyong nakaunat na bisig, kapag siya'y paparito at dadalangin paharap sa bahay na ito;

43 pakinggan mo sa langit na iyong tahanan, at gawin mo ang ayon sa lahat na ipapanawagan sa iyo ng dayuhan, upang makilala ng lahat ng mga bayan sa lupa ang iyong pangalan, upang matakot sa iyo, gaya ng iyong bayang Israel, at upang kanilang makilala na ang bahay na ito na aking itinayo ay tinatawag sa pamamagitan ng iyong pangalan.

44 “Kung ang iyong bayan ay lumabas upang makidigma sa kanyang mga kaaway, saanmang daan mo sila suguin, at sila'y manalangin sa Panginoon paharap sa lunsod na iyong pinili, at sa bahay na aking itinayo para sa iyong pangalan;

45 dinggin mo sa langit ang kanilang dalangin at ang kanilang kahilingan at panatilihin mo ang kanilang ipinaglalaban.

46 “Kung sila'y nagkasala laban sa iyo, (sapagkat walang taong hindi nagkakasala,) at ikaw ay nagalit sa kanila, at ibigay mo sila sa kaaway, anupa't sila'y dalhing bihag sa lupain ng kaaway sa malayo man o malapit;

47 gayunma'y kung kanilang isapuso ito sa lupain na pinagdalhang-bihag sa kanila, at sila'y magsisi, at magsumamo sa iyo sa lupain ng nagdalang-bihag sa kanila na nagsasabi, ‘Kami ay nagkasala, at kami ay gumawa ng kalikuan, at kami ay gumagawa ng kasamaan’;

48 kung sila'y magsisi ng buong puso nila at ng buong kaluluwa nila sa lupain ng kanilang mga kaaway, na nagdalang-bihag sa kanila at manalangin sa iyo paharap sa kanilang lupain na iyong ibinigay sa kanilang mga ninuno sa lunsod na pinili mo, at sa bahay na aking itinayo na ukol sa iyong pangalan,

49 pakinggan mo ang kanilang dalangin at ang kanilang samo sa langit na iyong tahanan, at panatilihin mo ang kanilang ipinaglalaban.

50 Patawarin mo ang iyong bayan na nagkasala laban sa iyo, at ang lahat nilang pagsuway na kanilang ginawa laban sa iyo. Mahabag ka sa kanila sa harap ng mga nagdalang-bihag sa kanila, upang sila'y mahabag sa kanila

51 (sapagkat sila'y iyong bayan at iyong mana, na iyong inilabas sa Ehipto mula sa gitna ng hurnong bakal).

52 Mabuksan nawa ang iyong mga mata sa dalangin ng iyong lingkod at sa dalangin ng iyong bayang Israel, na iyong dinggin sila kapag sila'y tumatawag sa iyo.

53 Sapagkat iyong ibinukod sila mula sa lahat ng mga bayan sa lupa, upang maging iyong mana, gaya ng iyong ipinahayag sa pamamagitan ni Moises na iyong lingkod, nang iyong ilabas ang aming mga ninuno sa Ehipto, O Panginoong Diyos.”

Ang Basbas ni Solomon

54 Pagkatapos na ialay ni Solomon ang lahat ng dalangin at samong ito sa Panginoon, siya'y tumindig mula sa harap ng dambana ng Panginoon at doon ay lumuhod na ang kanyang mga kamay ay nakalahad paharap sa langit.

55 Siya'y tumayo, at binasbasan ang buong kapulungan ng Israel ng may malakas na tinig, na sinasabi,

56 “Purihin(O) ang Panginoon na nagbigay ng kapahingahan sa kanyang bayang Israel, ayon sa lahat ng kanyang ipinangako. Walang nagkulang ni isang salita sa lahat niyang mabuting pangako na kanyang ipinangako sa pamamagitan ni Moises na kanyang lingkod.

57 Sumaatin nawa ang Panginoon nating Diyos, kung paanong siya'y sumaating mga magulang, huwag nawa niya tayong iwan o pabayaan man;

58 upang kanyang ibaling ang ating mga puso sa kanya, upang lumakad sa lahat ng kanyang mga daan, at sundin ang kanyang mga utos, at ang kanyang mga tuntunin, at ang kanyang mga kahatulan na kanyang iniutos sa ating mga ninuno.

59 At ang mga salitang ito na aking idinalangin sa harap ng Panginoon ay malapit nawa sa Panginoon nating Diyos sa araw at gabi, at panatilihin nawa niya ang ipinaglalaban ng kanyang lingkod, at ang ipinaglalaban ng kanyang bayang Israel, ayon sa kailangan sa bawat araw;

60 upang malaman ng lahat ng tao sa lupa, na ang Panginoon ay Diyos; wala ng iba.

61 Kaya't maging tapat nawa ang inyong puso sa Panginoon nating Diyos, na lumakad sa kanyang mga tuntunin, at sundin ang kanyang mga utos, gaya sa araw na ito.”

62 Pagkatapos, ang hari at ang buong Israel na kasama niya ay naghandog ng alay sa harap ng Panginoon.

63 Nag-alay si Solomon bilang mga handog pangkapayapaan sa Panginoon, ng dalawampu't dalawang libong baka, at isandaan at dalawampung libong tupa. Ganito itinalaga ng hari at ng lahat ng mga anak ni Israel ang bahay ng Panginoon.

64 Nang araw ding iyon ay ginawang banal ng hari ang gitna ng bulwagan na nasa harap ng bahay ng Panginoon, sapagkat doon niya inialay ang handog na sinusunog, ang handog na butil, at ang mga piraso ng taba ng mga handog pangkapayapaan, sapagkat ang tansong dambana na nasa harap ng Panginoon ay napakaliit, na hindi magkasiya roon ang handog na sinusunog, ang handog na butil, at ang taba ng mga handog pangkapayapaan.

65 Gayon ipinagdiwang ni Solomon ang kapistahan nang panahong iyon at ng buong Israel na kasama niya, isang malaking pagtitipon, mula sa pasukan sa Hamat hanggang sa batis ng Ehipto, sa harap ng Panginoon nating Diyos, pitong araw, at pitong araw, samakatuwid ay labing-apat na araw.

66 Nang ikawalong araw ay kanyang pinauwi ang taong-bayan; at kanilang pinuri ang hari at naparoon sa kanilang mga tolda na nagagalak at may masayang puso dahil sa lahat ng kabutihan na ipinakita ng Panginoon kay David na kanyang lingkod, at sa Israel na kanyang bayan.

Footnotes

  1. 1 Mga Hari 8:35 o kapag iyong sinagot .