Print Page Options

2. GLI IDOLOTITI

L'aspetto teorico

Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

Il punto di vista della carità

Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata. Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 10 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 11 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.

Ora, riguardo alle cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza; la conoscenza gonfia, ma l'amore edifica.

Ora, se uno pensa di sapere qualche cosa, non sa ancora nulla di come egli dovrebbe sapere.

Ma se uno ama Dio, egli è da lui conosciuto.

Perciò quanto al mangiare le cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non vi è alcun altro Dio, se non uno solo,

E infatti, anche se vi sono i cosiddetti dèi sia in cielo che in terra (come vi sono molti dèi e molti signori),

per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesú Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui.

Ma la conoscenza non è in tutti; anzi alcuni, avendo finora consapevolezza dell'idolo, mangiano come di una cosa sacrificata all'idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata.

Ora un cibo non ci rende graditi a Dio; se mangiamo, non abbiamo nulla di piú, e se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno.

Badate però che questa vostra libertà non divenga un intoppo per i deboli.

10 Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio di idoli, la coscienza di lui, che è debole, non sarà forse incoraggiata a mangiare le cose sacrificate agli idoli?

11 E cosí, a causa della tua conoscenza perirà il fratello debole, per il quale Cristo è morto.

12 Ora, peccando cosí contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.

13 Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai piú carne, per non scandalizzare il mio fratello,

περι δε των ειδωλοθυτων οιδαμεν οτι παντες γνωσιν εχομεν η γνωσις φυσιοι η δε αγαπη οικοδομει

ει τις δοκει εγνωκεναι τι ουπω εγνω καθως δει γνωναι

ει δε τις αγαπα τον θεον ουτος εγνωσται υπ αυτου

περι της βρωσεως ουν των ειδωλοθυτων οιδαμεν οτι ουδεν ειδωλον εν κοσμω και οτι ουδεις θεος ει μη εις

και γαρ ειπερ εισιν λεγομενοι θεοι ειτε εν ουρανω ειτε επι γης ωσπερ εισιν θεοι πολλοι και κυριοι πολλοι

[αλλ] ημιν εις θεος ο πατηρ εξ ου τα παντα και ημεις εις αυτον και εις κυριος ιησους χριστος δι ου τα παντα και ημεις δι αυτου

αλλ ουκ εν πασιν η γνωσις τινες δε τη συνηθεια εως αρτι του ειδωλου ως ειδωλοθυτον εσθιουσιν και η συνειδησις αυτων ασθενης ουσα μολυνεται

βρωμα δε ημας ου παραστησει τω θεω ουτε εαν μη φαγωμεν υστερουμεθα ουτε εαν φαγωμεν περισσευομεν

βλεπετε δε μη πως η εξουσια υμων αυτη προσκομμα γενηται τοις ασθενεσιν

10 εαν γαρ τις ιδη [σε] τον εχοντα γνωσιν εν ειδωλειω κατακειμενον ουχι η συνειδησις αυτου ασθενους οντος οικοδομηθησεται εις το τα ειδωλοθυτα εσθιειν

11 απολλυται γαρ ο ασθενων εν τη ση γνωσει ο αδελφος δι ον χριστος απεθανεν

12 ουτως δε αμαρτανοντες εις τους αδελφους και τυπτοντες αυτων την συνειδησιν ασθενουσαν εις χριστον αμαρτανετε

13 διοπερ ει βρωμα σκανδαλιζει τον αδελφον μου ου μη φαγω κρεα εις τον αιωνα ινα μη τον αδελφον μου σκανδαλισω

Cibi sacrificati aglʼidoli

Mi avete anche chiesto se è permesso mangiare cibi sacrificati aglʼidoli. Su questa questione tutti pensano di saperne abbastanza. Però questa sicurezza di sapere ci fa sentire importanti, mentre ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per edificare la Chiesa, è lʼamore. Se qualcuno pensa di conoscere tutte le risposte, in realtà dimostra soltanto la sua ignoranza. Ma chi ama davvero Dio è da lui conosciuto.

A questo punto, che devo dirvi? Si può mangiare la carne sacrificata aglʼidoli? Ebbene, noi tutti sappiamo che un idolo non è un dio; che cʼè soltanto un Dio e nessun altro. Anche supponendo che ci siano i cosiddetti «dèi» sia in cielo che sulla terra, noi sappiamo benissimo che per noi cʼè un solo Dio, il Padre, che ha creato tutte le cose, ed è per lui che noi viviamo. E vi è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale esiste ogni cosa, noi compresi.

Capita, però, che alcuni cristiani non si rendano conto di questo. Per tutta la loro vita sono stati abituati a credere aglʼidoli e mangiano questa carne come se fosse sacrificata ad un dio vero e proprio; così, quando la mangiano, si sentono turbati, perché la loro coscienza è debole. Ma non sarà certo un cibo a renderci graditi a Dio. Non perdiamo niente se non ne mangiamo, e non ne guadagniamo niente se ne mangiamo. Ma bada che questa tua libertà di mangiare cibo offerto aglʼidoli non turbi i credenti più deboli nella fede!

10 Ecco che cosa potrebbe accadere qualcuno, vedendoti mangiare questo cibo alla mensa di un tempio dʼidoli, potrebbe sentirsi spinto ad imitarti, anche se è convinto di sbagliare. Per te, che sei sicuro di far bene, tutto è a posto, ma per lui è peccato! 11 Così, per causa tua, perché tu sai che non cʼè niente di male in ciò che fai, ci rimetterà un fratello più debole, un fratello per cui Cristo è morto! 12 In questo modo, se pecchi contro i fratelli, invogliandoli a fare qualcosa di cui non sono convinti, pecchi contro Cristo stesso. 13 Perciò, se mangiare la carne offerta aglʼidoli spingerà mio fratello a peccare, non mangerò mai più carne, perché non voglio causargli un danno.

Concerning Food Sacrificed to Idols

Now about food sacrificed to idols:(A) We know that “We all possess knowledge.”(B) But knowledge puffs up while love builds up. Those who think they know something(C) do not yet know as they ought to know.(D) But whoever loves God is known by God.[a](E)

So then, about eating food sacrificed to idols:(F) We know that “An idol is nothing at all in the world”(G) and that “There is no God but one.”(H) For even if there are so-called gods,(I) whether in heaven or on earth (as indeed there are many “gods” and many “lords”), yet for us there is but one God,(J) the Father,(K) from whom all things came(L) and for whom we live; and there is but one Lord,(M) Jesus Christ, through whom all things came(N) and through whom we live.

But not everyone possesses this knowledge.(O) Some people are still so accustomed to idols that when they eat sacrificial food they think of it as having been sacrificed to a god, and since their conscience is weak,(P) it is defiled. But food does not bring us near to God;(Q) we are no worse if we do not eat, and no better if we do.

Be careful, however, that the exercise of your rights does not become a stumbling block(R) to the weak.(S) 10 For if someone with a weak conscience sees you, with all your knowledge, eating in an idol’s temple, won’t that person be emboldened to eat what is sacrificed to idols?(T) 11 So this weak brother or sister, for whom Christ died, is destroyed(U) by your knowledge. 12 When you sin against them(V) in this way and wound their weak conscience, you sin against Christ.(W) 13 Therefore, if what I eat causes my brother or sister to fall into sin, I will never eat meat again, so that I will not cause them to fall.(X)

Footnotes

  1. 1 Corinthians 8:3 An early manuscript and another ancient witness think they have knowledge do not yet know as they ought to know. But whoever loves truly knows.