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2. IL CASO DI INCESTO

Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho gia giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinchè il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.

Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10 Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!

3. L'APPELLO AI TRIBUNALI PAGANI

V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!

Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! E dire che è gia per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

4. LA FORNICAZIONE

12 «Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 13 «I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 14 Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.

15 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16 O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17 Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 18 Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19 O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

II. SOLUZIONE DI DIVERSI PROBLEMI

1. MATRIMONIO E VERGINITA'

Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna; tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.

Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito. La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione. Questo però vi dico per concessione, non per comando. Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.

Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere.

10 Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - 11 e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.

12 Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la moglie non credente e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi; 13 e una donna che abbia il marito non credente, se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi: 14 perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi. 15 Ma se il non credente vuol separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a servitù; Dio vi ha chiamati alla pace! 16 E che sai tu, donna, se salverai il marito? O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?

17 Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le chiese. 18 Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! E' stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere! 19 La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio. 20 Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 21 Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! 22 Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore! Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo. 23 Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! 24 Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato.

25 Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. 26 Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. 27 Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. 28 Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.

29 Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; 30 coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; 31 quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! 32 Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; 33 chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, 34 e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. 35 Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.

36 Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! 37 Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. 38 In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.

39 La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. 40 Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.

2. GLI IDOLOTITI

L'aspetto teorico

Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c'è che un Dio solo. E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

Il punto di vista della carità

Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata. Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 10 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 11 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.

Lo scandalo di Corinto

Tutti parlano delle cose immorali che sono capitate fra voi, cose talmente indecenti, che non le fanno neanche i pagani! Cʼè un uomo della vostra chiesa che convive con la sua matrigna.

E avete il coraggio di darvi delle arie! Perché, invece, non piangete di dolore e vergogna per quello che è successo e non fate in modo che quellʼuomo venga allontanato dalla chiesa?

3-4 Anche se non sono con voi, ho riflettuto molto su questa faccenda e, in nome del Signore Gesù Cristo, ho già deciso sul da farsi, proprio come se fossi lì presente. Dovete riunire la chiesa: la potenza del Signore Gesù sarà con voi, quando vi riunirete, ed io sarò presente col mio spirito. Scacciate quellʼuomo dalla chiesa e lasciatelo in balìa di Satana; che soffra in questa vita terrena, affinché la sua anima sia salva quando ritornerà il nostro Signore Gesù.

Non è bello che siate tanto orgogliosi di voi e, intanto, chiudiate gli occhi su certe cose! Non vi rendete conto che il peccato è contagioso? Se si permette di peccare anche soltanto ad uno, ben presto tutti lo faranno. Allontanate, allora, quella specie di cancro, parlo di quellʼuomo corrotto, dalla vostra assemblea; così sarete puri, come in realtà siete, perché Cristo, lʼAgnello di Dio, è stato sacrificato per noi. Festeggiamo, allora, e cresciamo forti nella vita cristiana, abbandonando completamente la vecchia vita con tutte le sue malvagità e immoralità. Festeggiamo, invece, il pane puro dellʼonore, della sincerità e della verità.

Vi ho già scritto nella mia lettera di non mischiarvi ai peccatori. 10 Ma non parlavo degli immorali, degli avari, degli imbroglioni o degli idolatri non credenti! Infatti, non potete vivere in questo mondo, senza essere a contatto giorno per giorno con gente del genere. 11 Ciò che intendevo era di non avere rapporti con chi dice di essere un fratello cristiano, ma poi, di fatto, commette peccati sessuali, oppure è avaro, o idolatra, o diffamatore, o ubriacone oppure imbroglione. Con tipi del genere non dovete nemmeno sedervi a tavola!

12 Infatti, non è mio compito giudicare quelli di fuori: dobbiamo invece giudicare e trattare severamente quelli che appartengono alla nostra chiesa e peccano. 13 Soltanto Dio è giudice di quelli che non sono credenti. Voi, invece, dovete prendere posizione con quellʼuomo e cacciarlo dalla vostra chiesa.

Come mai, quando tra voi cʼè qualche questione, ricorrete alla legge e chiedete ad un tribunale di pagani di decidere sul da farsi, invece di presentare la questione ad altri cristiani, perché decidano chi di voi ha ragione?

Non sapete che un giorno noi credenti giudicheremo e governeremo il mondo? E se dovete giudicare il mondo, come mai non riuscite nemmeno a risolvere queste piccole questioni fra di voi? Non sapete che noi, veri credenti, giudicheremo perfino gli angeli del cielo? Con una simile prospettiva dovreste essere capaci di risolvere almeno i vostri problemi qui sulla terra! Perché, allora, vi rivolgete ai giudici del mondo, che non sono nemmeno credenti? Lo dico per farvi vergognare. Possibile che fra voi non ce ne sia neppure uno abbastanza saggio da poter esprimere un giudizio su questioni del genere? Capita, invece, che un credente citi in tribunale un altro fratello cristiano e lo accusi proprio davanti ai non credenti!

In tutti i modi, è già cattivo segno che ci siano dei processi fra di voi. Perché non sopportate piuttosto qualche torto e lasciate correre? Perché non siete disposti piuttosto a rimetterci qualcosa? Si onorerebbe di più il Signore! Invece, siete proprio voi che fate torti e ingiustizie e che imbrogliate perfino i vostri fratelli!

Né gli adulteri, né gli immorali…

9-10 Non sapete, forse, che non cʼè posto nel Regno di Dio per chi fa cose del genere? Non vʼilludete: non saranno certo gli immorali a far parte del Regno di Dio, e nemmeno gli idolatri, né gli adulteri, né i maniaci sessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né quelli che oltraggiano il prossimo e neppure glʼimbroglioni! 11 Ci fu un tempo in cui alcuni di voi erano così. Ma ora i vostri peccati sono stati lavati, e voi siete stati scelti per il Signore; ed egli vi ha accettato, grazie a ciò che il Signore Gesù e lo Spirito di Dio hanno fatto per voi. 12 «Tutto mi è lecito!» Ma non tutto mi è utile. «Tutto mi è lecito!» Ma io non mi lascio dominare da nulla! 13 Facciamo lʼesempio del mangiare. Dio ci ha dato lʼappetito per il cibo e lo stomaco per digerirlo, ma un giorno Dio distruggerà sia lo stomaco che il cibo.

Per non parlare del peccato sessuale!

I nostri corpi non sono stati fatti per quello scopo, ma per il Signore, che vuole abitare nel nostro corpo. 14 E Dio, come ha resuscitato il Signore Gesù Cristo, con la sua potenza, un giorno resusciterà anche noi. 15 Non vi rendete conto che i vostri corpi sono parte di Cristo? Allora, mi servirò, forse, di una parte di Cristo per unirmi ad una prostituta? Mai più! 16 Non sapete che se un uomo si unisce ad una prostituta, diventa un tuttʼuno con lei? Infatti, Dio dice nelle Scritture: «I due diventeranno una sola carne». 17 Ma chi si unisce al Signore diventa spiritualmente un solo essere con lui. 18 State alla larga dal peccato sessuale! Nessun altro peccato contamina il corpo come questo! Chi commette questo peccato, pecca contro il proprio corpo. 19 Non avete ancora imparato che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che vive in voi, lo stesso Spirito che Dio vi ha dato?

Il vostro corpo non appartiene più a voi, 20 perché Dio lʼha comprato a caro prezzo. Perciò usate ogni parte del vostro corpo per rendere gloria a Dio.

Il matrimonio: sì o no?

Per quanto riguarda le domande che mi avete posto nella vostra ultima lettera, la mia risposta è questa: in linea di massima, se non vi sposate, fate bene. Tuttavia, per non cadere nellʼimmoralità, è meglio che ogni uomo abbia la propria moglie ed ogni donna il proprio marito, cosi evitano di peccare.

Lʼuomo dia alla moglie tutto ciò che è nel suo diritto come donna sposata, lo stesso vale per la donna nei confronti del marito. Perché una ragazza, quando si sposa, non ha più alcun diritto sul proprio corpo, ma ne è padrone il marito; così pure il marito non ha più diritti sul proprio corpo, che appartiene alla moglie. Non vi private lʼuno dellʼaltro, se non di comune accordo; e per un periodo di tempo limitato, per dedicarvi completamente alla preghiera. Ma subito dopo tornate insieme, per evitare che Satana vi tenti, facendo leva sui vostri istinti.

Non vi ordino di astenervi ma vi sto dicendo semplicemente che potete farlo se lo desiderate. Io vorrei che tutti fossero come sono io, ma non siamo mica tutti uguali! Ad alcuni Dio dà il dono di essere un marito o una moglie, ad altri il dono di riuscire a vivere serenamente da soli. Per quanto riguarda quelli che non sono sposati e le vedove dico che fanno bene a restare come sono, nella mia stessa condizione. Se però non riescono a dominare i loro istinti, è meglio che si sposino. Meglio sposarsi, che bruciare di desiderio.

10 Ora, agli sposati do questo ordine, che non viene da me, ma dal Signore stesso, che ha detto: «la moglie non deve lasciare il marito». 11 Se, invece, vive separata da lui, non deve avere relazioni con altri uomini, oppure rifaccia pace col marito! Il marito, dal canto suo, non deve divorziare da sua moglie.

12 A questo punto, voglio aggiungere alcuni miei suggerimenti personali. Non sono ordini del Signore, ma consigli che a me sembrano giusti. Se un cristiano ha la moglie che non è credente, e questa desidera restare con lui, non deve lasciarla, né divorziare da lei. 13 Così pure, se una donna cristiana ha il marito non credente, che vuole restare con lei, non deve lasciarlo, né divorziare da lui. 14 Perché il marito non credente appartiene già al Signore per mezzo della moglie e la moglie non credente appartiene già al Signore per mezzo del marito. Perciò anche i vostri figli appartengono al Signore. 15 Però, se il coniuge non credente si vuole separare, si separi pure. In questo caso il credente, marito o moglie che sia, non deve costringere lʼaltro a rimanere, perché Dio vuole che i suoi figli vivano in pace e armonia. 16 Perché, dopo tutto, niente assicura alla moglie credente che il proprio marito sarà convertito, se rimarrà; lo stesso vale per il marito riguardo alla propria moglie.

17 In generale, ognuno continui a vivere nella condizione che il Signore gli ha dato e nella quale si trovava, quando Dio lo ha chiamato alla fede. Questa è la regola che stabilisco per tutte le chiese. 18 Per esempio, se un uomo è stato circonciso secondo il rito ebraico, prima di diventare cristiano, non si deve preoccupare di essere circonciso. Chi, invece, non era circonciso, quando Dio lʼha chiamato, non si faccia circoncidere dopo! 19 Perché non conta niente che un cristiano sia circonciso o meno. La cosa essenziale è che osservi i comandamenti di Dio.

20-21 Ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando è stato chiamato da Dio. Sei stato chiamato quando eri schiavo? Non ti preoccupare. Se, però, hai la possibilità di diventare libero, non lasciartela scappare! 22 Ma se il Signore ti chiama quando sei schiavo, ricordati che Cristo ti ha liberato dalla schiavitù del peccato. Se, invece, ha chiamato te, che sei un uomo libero, ricordati che sei diventato schiavo di Cristo. 23 Siete stati comprati e pagati a caro prezzo da Cristo, quindi appartenete a lui. Non siate schiavi delle cose del mondo! 24 Perciò, cari fratelli, ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando divenne cristiano.

25 Voglio rispondere ora ad unʼaltra vostra domanda riguardo le ragazze nubili. Mi chiedete se possono sposarsi. Non ho particolari ordini da darvi da parte del Signore, ma Dio, nella sua grazia, mi ha dato una saggezza di cui potete fidarvi, e sono ben contento di dirvi che cosa ne penso.

26 Il problema è questo: noi cristiani stiamo andando incontro ad una situazione difficile. In tempi come questi, penso che sia meglio che ciascuno rimanga così comʼè. 27 Naturalmente se siete già sposati, non separatevi per questo. Ma se ancora non lo siete, non è il caso che cerchiate un marito o una moglie. 28 Comunque, se un uomo decide di prender moglie, non fa niente di male, lo stesso vale per una ragazza che si sposa. Però quelli che si sposano avranno diversi problemi da risolvere, problemi che io vorrei risparmiarvi.

29 La cosa importante da ricordare è che ci resta poco tempo. Per questa ragione, quelli che sono sposati dovrebbero essere liberi il più possibile per servire il Signore. 30 Né la felicità, né la tristezza, né le ricchezze devono distogliervi dal lavoro di Dio. 31 E i credenti che vivono in mezzo alle cose allettanti di questo mondo devono farne buon uso, senza approfittarne, perché il mondo, così come lo vediamo, sta per passare.

32 In tutto ciò che fate, vorrei che non foste ansiosi. Chi è celibe può impegnare il suo tempo nel lavoro per il Signore e darsi da fare per piacere a lui. 33 Un uomo sposato, invece, non può fare altrettanto, perché deve pensare di piacere alla moglie ed affrontare le responsabilità di questo mondo. 34 I suoi interessi sono divisi. Lo stesso vale per la donna. Una ragazza che non è sposata cerca di piacere al Signore in tutto ciò che fa, una donna sposata, invece, si preoccupa di altre cose: come tenere la casa, come piacere al marito, ecc…

35 Dico questo nel vostro interesse, non per ingannarvi. Io desidero soltanto che facciate tutto ciò che può esservi di aiuto per servire il Signore nel migliore dei modi; e meno cose vi distolgono da lui, meglio è.

36 Ma se qualcuno pensa: «Non è giusto che mia figlia invecchi senza sposarsi», e si sente in dovere di darle marito, faccia quel che vuole, le dia pure un marito; non è peccato. 37 Chi invece rimane nella decisione che ha preso e non è costretto da circostanze dʼalcun genere, ma è padrone delle sue decisioni, fa bene a conservare la propria figlia nubile. 38 Perciò, chi permette alla propria figlia di sposarsi fa bene; e chi la conserva nubile fa meglio.

39 La moglie è legata al marito per tutto il tempo che lui vive, ma se il marito muore, la donna è libera di sposare chi vuole, purché sposi un credente. 40 Secondo il mio punto di vista, però, ella sarà più felice se non si risposa; e parlando così penso di darvi un consiglio da parte dello Spirito di Dio.

Cibi sacrificati aglʼidoli

Mi avete anche chiesto se è permesso mangiare cibi sacrificati aglʼidoli. Su questa questione tutti pensano di saperne abbastanza. Però questa sicurezza di sapere ci fa sentire importanti, mentre ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per edificare la Chiesa, è lʼamore. Se qualcuno pensa di conoscere tutte le risposte, in realtà dimostra soltanto la sua ignoranza. Ma chi ama davvero Dio è da lui conosciuto.

A questo punto, che devo dirvi? Si può mangiare la carne sacrificata aglʼidoli? Ebbene, noi tutti sappiamo che un idolo non è un dio; che cʼè soltanto un Dio e nessun altro. Anche supponendo che ci siano i cosiddetti «dèi» sia in cielo che sulla terra, noi sappiamo benissimo che per noi cʼè un solo Dio, il Padre, che ha creato tutte le cose, ed è per lui che noi viviamo. E vi è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale esiste ogni cosa, noi compresi.

Capita, però, che alcuni cristiani non si rendano conto di questo. Per tutta la loro vita sono stati abituati a credere aglʼidoli e mangiano questa carne come se fosse sacrificata ad un dio vero e proprio; così, quando la mangiano, si sentono turbati, perché la loro coscienza è debole. Ma non sarà certo un cibo a renderci graditi a Dio. Non perdiamo niente se non ne mangiamo, e non ne guadagniamo niente se ne mangiamo. Ma bada che questa tua libertà di mangiare cibo offerto aglʼidoli non turbi i credenti più deboli nella fede!

10 Ecco che cosa potrebbe accadere qualcuno, vedendoti mangiare questo cibo alla mensa di un tempio dʼidoli, potrebbe sentirsi spinto ad imitarti, anche se è convinto di sbagliare. Per te, che sei sicuro di far bene, tutto è a posto, ma per lui è peccato! 11 Così, per causa tua, perché tu sai che non cʼè niente di male in ciò che fai, ci rimetterà un fratello più debole, un fratello per cui Cristo è morto! 12 In questo modo, se pecchi contro i fratelli, invogliandoli a fare qualcosa di cui non sono convinti, pecchi contro Cristo stesso. 13 Perciò, se mangiare la carne offerta aglʼidoli spingerà mio fratello a peccare, non mangerò mai più carne, perché non voglio causargli un danno.