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Espressioni di lode per la liberazione

18 (A)Al direttore del coro. Di Davide, servo del Signore,

il quale rivolse al Signore le parole di questo cantico,

quando il Signore lo liberò dalla mano di Saul. Egli disse:

«Io ti amo, o Signore, mia forza!

Il Signore è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore;

il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio,

il mio scudo, il mio potente salvatore[a], il mio alto rifugio.

Io invocai il Signore, che è degno d’ogni lode,

e fui salvato dai miei nemici.

I legami della morte mi avevano circondato,

i torrenti della distruzione mi avevano spaventato.

I legami del soggiorno dei morti mi avevano attorniato,

i lacci della morte mi avevano sorpreso.

Nella mia angoscia invocai il Signore, gridai al mio Dio.

Egli udì la mia voce dal suo tempio,

il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi.

Allora la terra fu scossa e tremò,

le fondamenta dei monti furono smosse e scrollate;

perché egli era colmo di sdegno.

Un fumo saliva dalle sue narici;

un fuoco consumante gli usciva dalla bocca

e ne venivano fuori carboni accesi.

Egli abbassò i cieli e discese,

una fitta nube aveva sotto i piedi.

10 Cavalcava un cherubino e volava;

volava veloce sulle ali del vento.

11 Aveva fatto delle tenebre la sua stanza nascosta;

aveva posto intorno a sé, per suo padiglione,

l’oscurità delle acque, le dense nubi dei cieli.

12 Per lo splendore che emanava da lui,

le dense nubi si sciolsero con grandine e con carboni ardenti.

13 Il Signore tuonò nei cieli,

l’Altissimo fece udire la sua voce

con grandine e con carboni ardenti.

14 Scagliò le sue saette e disperse i nemici;

lanciò folgori in gran numero e li mise in fuga.

15 Allora apparve il fondo del mare

e le fondamenta del mondo furono scoperte

al tuo rimprovero, o Signore,

al soffio del vento delle tue narici.

16 Egli tese dall’alto la mano e mi prese,

mi trasse fuori dalle grandi acque.

17 Mi liberò dal mio potente nemico,

da quelli che mi odiavano, perché erano più forti di me.

18 Essi mi erano piombati addosso nel dì della mia calamità,

ma il Signore fu il mio sostegno.

19 Egli mi trasse fuori al largo,

mi liberò, perché mi gradisce.

20 Il Signore mi ha ricompensato secondo la mia giustizia,

mi ha reso secondo la purezza delle mie mani,

21 poiché ho osservato le vie del Signore

e non mi sono allontanato dal mio Dio, comportandomi da empio.

22 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me

e non ho rifiutato i suoi precetti.

23 Sono stato integro verso di lui,

mi sono guardato dalla mia iniquità.

24 Perciò il Signore mi ha ripagato secondo la mia giustizia,

secondo la purezza delle mie mani in sua presenza.

25 Tu ti mostri pietoso verso il pio,

integro verso l’uomo integro;

26 ti mostri puro con il puro

e ti mostri astuto con il perverso;

27 poiché tu sei colui che salva la gente afflitta

e fa abbassare gli occhi alteri.

28 Sì, tu fai risplendere la mia lampada;

il Signore, il mio Dio, illumina le mie tenebre.

29 Con te io assalgo tutta una schiera,

con il mio Dio salgo sulle mura.

30 La via di Dio è perfetta;

la parola del Signore è purificata con il fuoco;

egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui.

31 Poiché chi è Dio all’infuori del Signore?

E chi è Rocca all’infuori del nostro Dio,

32 il Dio che mi cinge di forza

e rende la mia via retta?

33 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve,

mi rende saldo sulle mie alture;

34 addestra le mie mani alla battaglia

e le mie braccia tendono un arco di bronzo.

35 Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza,

la tua destra mi ha sostenuto,

la tua bontà mi ha reso grande.

36 Tu hai allargato la via davanti ai miei passi

e i miei piedi non hanno vacillato.

37 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti;

non sono tornato indietro prima di averli distrutti.

38 Li ho abbattuti e non sono potuti risorgere;

sono caduti sotto i miei piedi.

39 Tu m’hai cinto di forza per la guerra;

tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari;

40 hai fatto voltare le spalle davanti a me ai miei nemici

e ho distrutto quelli che mi odiavano.

41 Hanno gridato, ma nessuno li ha salvati;

hanno gridato al Signore, ma egli non ha risposto.

42 Io li ho tritati come polvere al vento,

li ho spazzati via come il fango delle strade.

43 Tu mi hai liberato dal popolo in rivolta,

mi hai costituito capo di nazioni;

un popolo che non conoscevo mi è stato sottomesso.

44 Al solo udir parlare di me, mi hanno ubbidito;

i figli degli stranieri mi hanno reso omaggio.

45 I figli degli stranieri si sono persi d’animo,

sono usciti tremanti dai loro nascondigli.

46 Il Signore vive: sia benedetta la mia Rocca!

Sia esaltato il Dio della mia salvezza!

47 Il Dio che fa la mia vendetta

e mi sottomette i popoli,

48 che mi libera dai miei nemici.

Sì, tu m’innalzi sopra i miei avversari,

mi salvi dall’uomo violento.

49 Perciò, o Signore, ti loderò tra le nazioni

e salmeggerò al tuo nome.

50 Grandi liberazioni egli accorda al suo re,

usa benevolenza verso il suo unto,

verso Davide e la sua discendenza in eterno».

Footnotes

  1. Salmi 18:2 Il mio potente salvatore, lett. il corno della mia salvezza.

Te Deum regale

18 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici, e dalla mano di Saul. Disse dunque:

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
gia mi avvolgevano i lacci degli inferi,
gia mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.

La terra tremò e si scosse;
vacillarono le fondamenta dei monti,
si scossero perché egli era sdegnato.
Dalle sue narici saliva fumo,
dalla sua bocca un fuoco divorante;
da lui sprizzavano carboni ardenti.
10 Abbassò i cieli e discese,
fosca caligine sotto i suoi piedi.

11 Cavalcava un cherubino e volava,
si librava sulle ali del vento.
12 Si avvolgeva di tenebre come di velo,
acque oscure e dense nubi lo coprivano.
13 Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
14 Il Signore tuonò dal cielo,
l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti.
15 Scagliò saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse.
16 Allora apparve il fondo del mare,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore,
per lo spirare del tuo furore.

17 Stese la mano dall'alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,
18 mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed eran più forti di me.
19 Mi assalirono nel giorno di sventura,
ma il Signore fu mio sostegno;
20 mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.

21 Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia,
mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;
22 perché ho custodito le vie del Signore,
non ho abbandonato empiamente il mio Dio.
23 I suoi giudizi mi stanno tutti davanti,
non ho respinto da me la sua legge;
24 ma integro sono stato con lui
e mi sono guardato dalla colpa.
25 Il Signore mi rende secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.

26 Con l'uomo buono tu sei buono
con l'uomo integro tu sei integro,
27 con l'uomo puro tu sei puro,
con il perverso tu sei astuto.
28 Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
29 Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
30 Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.

31 La via di Dio è diritta,
la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
32 Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
33 Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino;
34 mi ha dato agilità come di cerve,
sulle alture mi ha fatto stare saldo;
35 ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tender l'arco di bronzo.

36 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
la tua bontà mi ha fatto crescere.
37 Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.
38 Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato senza averli annientati.
39 Li ho colpiti e non si sono rialzati,
sono caduti sotto i miei piedi.
40 Tu mi hai cinto di forza per la guerra,
hai piegato sotto di me gli avversari.

41 Dei nemici mi hai mostrato le spalle,
hai disperso quanti mi odiavano.
42 Hanno gridato e nessuno li ha salvati,
al Signore, ma non ha risposto.
43 Come polvere al vento li ho dispersi,
calpestati come fango delle strade.
44 Mi hai scampato dal popolo in rivolta,
mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito;
45 all'udirmi, subito mi obbedivano,
stranieri cercavano il mio favore,
46 impallidivano uomini stranieri
e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

47 Viva il Signore e benedetta la mia rupe,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
48 Dio, tu mi accordi la rivincita
e sottometti i popoli al mio giogo,
49 mi scampi dai nemici furenti,
dei miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall'uomo violento.

50 Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
51 Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre.

18 «Al maestro del coro. Salmo di Davide, servo dell'Eterno, che rivolse all'Eterno le parole di questo cantico, nel giorno in cui l'Eterno lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse:» «Ti amo, o Eterno, mia forza.

L'Eterno è la mia rocca la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio.

Io invoco l'Eterno, che è degno di essere lodato, e sono salvato dai miei nemici.

Doglie di morte mi avevano circondato e torrenti di scellerati mi avevano spaventato.

Le angosce dello Sceol mi avevano avvolto e lacci di morte mi stavano davanti.

Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio DIO; egli udí la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi.

Allora la terra fu scossa e tremò; anche le fondamenta dei monti furono smosse e scrollate, perché egli era acceso d'ira.

Un fumo saliva dalle sue narici e un fuoco divorante gli usciva dalla bocca; da lui sprizzavano carboni accesi.

Egli abbassò i cieli e discese con una densa caligine sotto i suoi piedi;

10 cavalcava un cherubino e volava; volava veloce sulle ali del vento.

11 Aveva fatto delle tenebre il suo velo, e per padiglione intorno a sé aveva posto l'oscurità delle acque e le dense nubi del cielo.

12 Dallo splendore che lo precedeva si sprigionavano dense nubi, grandine e carboni ardenti.

13 L'Eterno tuonò nei cieli e l'Altissimo fece udire la sua voce con grandine e carboni ardenti.

14 Scagliò le sue saette e disperse i nemici; lanciò fulmini in gran numero e li mise in fuga.

15 Al tuo rimprovero, o Eterno, e al soffio del vento dalle tue narici, gli alvei dei fiumi apparvero e le fondamenta del mondo furono scoperte.

16 Egli dall'alto stese la mano, mi prese e mi trasse fuori dalle grandi acque.

17 Mi liberò dal mio potente nemico e da quelli che mi odiavano, perché erano piú forti di me.

18 Essi mi erano venuti contro nel giorno della mia calamità, ma l'Eterno fu il mio sostegno,

19 e mi trasse fuori al largo; egli mi liberò perché mi gradisce.

20 L'Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia e mi ha reso secondo la purità delle mie mani,

21 perché ho osservato le vie dell'Eterno e non mi sono eroicamente allontanato dal mio DIO.

22 perché ho tenuto davanti a me tutte le sue leggi e non ho deviato dai suoi statuti.

23 Sono stato integro verso di lui e mi sono guardato dalla mia iniquità.

24 Perciò l'Eterno mi ha reso secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani davanti ai suoi occhi.

25 Tu ti mostri pietoso verso l'uomo pio e retto verso l'uomo retto.

26 Tu ti mostri puro con il puro e ti mostri astuto col perverso,

27 perché tu sei colui che salva la gente afflitta e che abbassa gli occhi alteri;

28 tu infatti, sei colui che fa risplendere la mia lampada; l'Eterno, il mio DIO, illumina le mie tenebre,

29 perché con te posso assalire una schiera e con il mio DIO posso saltare sopra un muro.

30 La via di Dio è perfetta; la parola dell'Eterno è purificata col fuoco; egli è lo scudo di tutti coloro che si rifugiano in lui.

31 Infatti chi è DIO all'infuori dell'Eterno? E chi è Rocca all'infuori del nostro DIO?

32 Dio è colui che mi cinge di forza e che rende la mia vita perfetta.

33 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve e mi rende saldo sui miei alti luoghi;

34 egli ammaestra le mie mani alla battaglia e con le mie braccia posso tendere un arco di rame.

35 Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza; la tua destra mi ha sostenuto, e la tua benignità mi ha reso grande.

36 Tu hai allargato i miei passi sotto di me, e i miei piedi non hanno vacillato.

37 Io ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti e non me ne sono tornato indietro prima di averli distrutti.

38 Li ho colpiti ripetutamente ed essi non hanno piú potuto rialzarsi; essi sono caduti sotto i miei piedi.

39 Tu mi hai cinto di forza per la battaglia e hai fatto piegare sotto di me quelli che si alzavano contro di me;

40 tu hai fatto voltare le spalle ai miei nemici davanti a me, e io ho distrutto quelli che mi odiavano.

41 Essi gridarono, ma non vi fu alcuno che li salvasse; gridarono all'Eterno, ma egli non rispose loro.

42 Li ho calpestati fino a ridurli come polvere davanti al vento; li ho spazzati via come il fango delle strade.

43 Tu mi hai liberato dalle contese del popolo; tu mi hai costituito capo di nazioni; un popolo che non conoscevo mi ha servito.

44 Al solo udire di me, essi mi hanno ascoltato e ubbidito, gli stranieri si sono sottomessi a me.

45 Gli stranieri si sono persi d'animo e sono usciti tremanti dalle loro fortezze.

46 Viva l'Eterno, sia benedetta la mia Rocca e sia esaltato il DIO della mia salvezza!

47 Egli è il Dio che fa la vendetta per me e che mi sottomette i popoli;

48 egli mi libera dai miei nemici. Tu m'innalzi su quelli che si levano contro di me e mi liberi dall'uomo violento.

49 Perciò, o Eterno, io celebrerò fra le nazioni il tuo nome col canto.

50 Grandi liberazioni egli concede al suo re e usa benignità verso Davide, suo unto, e verso la sua progenie per sempre».

La bellezza di Sion

48 (A)Canto.

Salmo dei figli di Core.

Grande è il Signore e degno di lode

nella città del nostro Dio, sul suo monte santo.

Bello si erge, e rallegra tutta la terra, il monte Sion:

parte estrema del settentrione, città del gran re.

Nei suoi palazzi Dio è conosciuto

come fortezza inespugnabile.

Quando i re si erano alleati

e avanzavano uniti,

appena la videro rimasero attoniti;

rimasti smarriti, si misero in fuga.

Là furono presi da tremore e da doglie

come di donna che partorisce,

come quando il vento orientale

spezza le navi di Tarsis.

Quel che avevamo udito l’abbiamo visto

nella città del Signore degli eserciti,

nella città del nostro Dio.

Dio la renderà stabile per sempre. [Pausa]

Dentro il tuo tempio, o Dio,

noi ricordiamo la tua bontà.

10 Come il tuo nome, o Dio,

così la tua lode giunge fino alle estremità della terra;

la tua destra è piena di giustizia.

11 Si rallegri il monte Sion,

esultino le figlie di Giuda per i tuoi giudizi!

12 Fate il giro di Sion, marciatele attorno,

contate le sue torri,

13 osservate le sue mura,

considerate i suoi palazzi,

perché possiate dire alla generazione futura:

14 «Questo è Dio, il nostro Dio in eterno;

egli sarà la nostra guida fino alla morte».

Sion, monte di Dio

48 Cantico. Salmo. Dei figli di Core.

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
Il suo monte santo, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, dimora divina,
è la città del grande Sovrano.
Dio nei suoi baluardi
è apparso fortezza inespugnabile.

Ecco, i re si sono alleati,
sono avanzati insieme.
Essi hanno visto:
attoniti e presi dal panico,
sono fuggiti.
Là sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale
che squarcia le navi di Tarsis.

Come avevamo udito, così abbiamo visto
nella città del Signore degli eserciti,
nella città del nostro Dio;
Dio l'ha fondata per sempre.
10 Ricordiamo, Dio, la tua misericordia
dentro il tuo tempio.
11 Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
12 Gioisca il monte di Sion,
esultino le città di Giuda
a motivo dei tuoi giudizi.

13 Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri.
14 Osservate i suoi baluardi,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura:
15 Questo è il Signore, nostro Dio
in eterno, sempre:
egli è colui che ci guida.

48 «Cantico. Salmo dei figli del Kore.» Grande è l'Eterno e degno di somma lode nella città del nostro DIO, sul suo monte santo.

Bello per la sua altezza, gioia di tutta la terra è il monte Sion, dalla parte del settentrione, la città del gran Re,

Nei suoi palazzi DIO si è fatto conoscere come una fortezza inespugnabile.

Ecco, i re si erano radunati e avanzavano assieme,

ma appena la videro, rimasero sbigottiti e fuggirono terrorizzati.

Là furono presi da tremore e come da doglie di parto,

allo stesso modo che il vento orientale spezza le navi di Tarshish.

Come avevamo udito, cosí abbiamo visto nella citta dell'Eterno degli eserciti, nella città del nostro DIO, DIO la renderà stabile per sempre.

Nel tuo tempio, o DIO, noi abbiamo meditato sulla tua benignità.

10 Come il tuo nome, o DIO, cosí la tua lode giunge all'estremità della terra, la tua destra è piena di giustizia.

11 Si rallegri il monte Sion, esultino le figlie di Giuda per i tuoi giudizi.

12 Fate il giro di Sion, visitatela, contate le sue torri,

13 osservate i suoi bastioni, ammirate i suoi palazzi, affinché possiate raccontarlo alla generazione futura.

14 Poiché questo DIO è il nostro DIO in eterno, sempre; egli sarà la nostra guida fino alla morte.

Fedeltà di Dio nella storia d’Israele

78 (A)Cantico di Asaf.

Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento;

porgete orecchio alle parole della mia bocca!

Io aprirò la mia bocca per esprimere parabole,

esporrò i misteri dei tempi antichi[a].

Quel che abbiamo udito e conosciuto,

e che i nostri padri ci hanno raccontato,

non lo nasconderemo ai loro figli;

diremo alla generazione futura le lodi del Signore,

la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate.

Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe,

istituì una legge in Israele

e ordinò ai nostri padri

di farle conoscere ai loro figli,

perché fossero note alla generazione futura,

ai figli che sarebbero nati.

Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli,

perché ponessero in Dio la loro speranza

e non dimenticassero le opere di Dio,

ma osservassero i suoi comandamenti.

Tutto ciò per non essere come i loro padri,

una generazione ostinata e ribelle,

una generazione dal cuore incostante,

il cui spirito non fu fedele a Dio.

I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri,

voltarono le spalle il dì della battaglia.

10 Non osservarono il patto di Dio

e rifiutarono di camminare secondo la sua legge;

11 dimenticarono le sue opere

e i prodigi che egli aveva mostrati loro.

12 Egli aveva compiuto meraviglie in presenza dei loro padri,

nel paese d’Egitto, nelle campagne di Soan.

13 Divise il mare, li fece passare

e fermò le acque come in un mucchio.

14 Di giorno li guidò con una nuvola

e tutta la notte con un fuoco fiammeggiante.

15 Spaccò le rocce nel deserto

e li dissetò abbondantemente,

come da sorgenti d’acque profonde.

16 Fece scaturire ruscelli dalla rupe,

fece sgorgare acque come fiumi.

17 Ma essi continuarono a peccare contro di lui,

a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto.

18 Tentarono Dio in cuor loro,

chiedendo cibo secondo le proprie voglie.

19 Parlarono contro Dio, dicendo:

«Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto?

20 Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque,

ne strariparono torrenti;

potrebbe darci anche del pane

e provvedere di carne il suo popolo?»

21 Perciò il Signore, quando l’udì, si adirò aspramente

e un fuoco si accese contro Giacobbe;

l’ira sua si infuriò contro Israele,

22 perché non avevano creduto in Dio,

né avevano avuto fiducia nella sua salvezza.

23 Eppure egli comandò alle nuvole dall’alto,

aprì le porte del cielo,

24 fece piovere su di essi la manna per nutrimento

e diede loro il frumento del cielo.

25 Essi mangiarono il pane dei potenti[b];

egli mandò loro cibo a sazietà.

26 Scatenò in cielo il vento orientale

e con la sua potenza fece alzare il vento del mezzogiorno;

27 fece piovere su di loro carne come polvere,

uccelli alati, numerosi come sabbia del mare;

28 li fece cadere in mezzo al loro accampamento,

intorno alle loro tende.

29 Così essi mangiarono, furono saziati

e Dio mandò loro quel che avevano desiderato.

30 Non era ancora stata soddisfatta la loro ingordigia,

avevano ancora il cibo in bocca,

31 quando l’ira di Dio si scatenò contro di loro,

uccise i più vigorosi e abbatté i giovani d’Israele.

32 Con tutto ciò peccarono ancora,

non prestando fede ai suoi prodigi.

33 Perciò egli consumò i loro giorni in un niente

e i loro anni con un terrore improvviso.

34 Quando li faceva perire, essi lo cercavano

e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio;

35 e si ricordavano che Dio era la loro rocca,

che il Dio altissimo era il loro liberatore.

36 Essi però lo adulavano con la bocca

e gli mentivano con la lingua.

37 Il loro cuore non era sincero con lui

e non erano fedeli al suo patto.

38 Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità

e non distrugge il peccatore.

Più volte trattenne la sua ira

e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,

39 ricordando che essi erano carne,

un soffio che va e non ritorna.

40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto

e lo rattristarono in quella solitudine!

41 Ma ricominciarono a tentare Dio

e a provocare il Santo d’Israele.

42 Non si ricordarono più della sua mano,

del giorno in cui egli li liberò dal nemico,

43 quando operò i suoi miracoli in Egitto

e i suoi prodigi nelle campagne di Soan.

44 Egli mutò i loro fiumi e i loro ruscelli in sangue,

perché non vi potessero più bere.

45 Mandò contro di loro mosche velenose a divorarli

e rane a molestarli.

46 Diede il loro raccolto ai bruchi

e il frutto della loro fatica alle cavallette.

47 Distrusse le loro vigne con la grandine

e i loro sicomori con i grossi chicchi d’essa.

48 Abbandonò il loro bestiame alla grandine

e le loro greggi ai fulmini.

49 Scatenò su di loro il furore del suo sdegno,

ira, indignazione e tribolazione,

una moltitudine di messaggeri di sventure.

50 Diede sfogo alla sua ira;

non preservò dalla morte la loro anima,

ma abbandonò la loro vita alla peste.

51 Percosse tutti i primogeniti d’Egitto,

le primizie del vigore nelle tende di Cam;

52 ma fece partire il suo popolo come un gregge

e lo guidò attraverso il deserto come una mandria.

53 Li condusse sicuri e senza timore,

mentre il mare inghiottiva i loro nemici.

54 Li fece arrivare alla sua terra santa,

al monte che la sua destra aveva conquistato.

55 Scacciò le nazioni davanti a loro,

assegnò loro a sorte il territorio come eredità

e fece abitare le tribù d’Israele nelle tende di quelli.

56 Ma essi tentarono il Dio altissimo,

si ribellarono e non osservarono i suoi statuti.

57 Si sviarono e furono sleali come i loro padri;

si rivoltarono come un arco fallace;

58 lo provocarono a ira con i loro alti luoghi,

lo resero geloso con i loro idoli.

59 Dio udì, si adirò,

ed ebbe per Israele grande avversione,

60 abbandonò il tabernacolo di Silo,

la tenda in cui aveva abitato fra gli uomini;

61 lasciò condurre la sua forza in schiavitù

e lasciò cadere la sua gloria in mano al nemico.

62 Abbandonò il suo popolo alla spada

e si adirò contro la sua eredità.

63 Il fuoco consumò i loro giovani

e le loro vergini non ebbero canto nuziale.

64 I loro sacerdoti caddero di spada

e le loro vedove non fecero lamento.

65 Poi il Signore si risvegliò come dal sonno,

simile a un prode che grida eccitato dal vino.

66 Colpì i suoi nemici alle spalle,

li coprì di eterna vergogna.

67 Ripudiò la tenda di Giuseppe

e non scelse la tribù di Efraim;

68 ma elesse la tribù di Giuda,

il monte Sion che egli amava.

69 Costruì il suo tempio, simile a luoghi altissimi,

come la terra che egli ha fondata per sempre.

70 Scelse Davide, suo servo,

lo prese dagli ovili;

71 lo portò via alle pecore che allattavano,

per pascere Giacobbe, suo popolo, e Israele, sua eredità.

72 Ed egli si curò di loro con un cuore integro

e li guidò con mano sapiente.

Footnotes

  1. Salmi 78:2 +Mt 13:35.
  2. Salmi 78:25 Il pane dei potenti, alcuni interpretano: il pane degli angeli.

Le lezioni della storia di Israele

78 Maskil. Di Asaf.

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura
le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto.

Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele:
ha comandato ai nostri padri
di farle conoscere ai loro figli,
perché le sappia la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma osservino i suoi comandi.
Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.
I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco,
voltarono le spalle nel giorno della lotta.

10 Non osservarono l'alleanza di Dio,
rifiutando di seguire la sua legge.
11 Dimenticarono le sue opere,
le meraviglie che aveva loro mostrato.
12 Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri,
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
13 Divise il mare e li fece passare
e fermò le acque come un argine.
14 Li guidò con una nube di giorno
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
15 Spaccò le rocce nel deserto
e diede loro da bere come dal grande abisso.
16 Fece sgorgare ruscelli dalla rupe
e scorrere l'acqua a torrenti.

17 Eppure continuarono a peccare contro di lui,
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
18 Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per le loro brame;
19 mormorarono contro Dio
dicendo: «Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?».
20 Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua,
e strariparono torrenti.
«Potrà forse dare anche pane
o preparare carne al suo popolo?».
21 All'udirli il Signore ne fu adirato;
un fuoco divampò contro Giacobbe
e l'ira esplose contro Israele,
22 perché non ebbero fede in Dio
né speranza nella sua salvezza.

23 Comandò alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;
24 fece piovere su di essi la manna per cibo
e diede loro pane del cielo:
25 l'uomo mangiò il pane degli angeli,
diede loro cibo in abbondanza.
26 Scatenò nel cielo il vento d'oriente,
fece spirare l'australe con potenza;
27 su di essi fece piovere la carne come polvere
e gli uccelli come sabbia del mare;
28 caddero in mezzo ai loro accampamenti,
tutto intorno alle loro tende.
29 Mangiarono e furono ben sazi,
li soddisfece nel loro desiderio.
30 La loro avidità non era ancora saziata,
avevano ancora il cibo in bocca,
31 quando l'ira di Dio si alzò contro di essi,
facendo strage dei più vigorosi
e abbattendo i migliori d'Israele.

32 Con tutto questo continuarono a peccare
e non credettero ai suoi prodigi.
33 Allora dissipò come un soffio i loro giorni
e i loro anni con strage repentina.
34 Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
35 ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
36 lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
37 il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.
38 Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore,
39 ricordando che essi sono carne,
un soffio che va e non ritorna.
40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto,
lo contristarono in quelle solitudini!
41 Sempre di nuovo tentavano Dio,
esasperavano il Santo di Israele.
42 Non si ricordavano più della sua mano,
del giorno che li aveva liberati dall'oppressore,

43 quando operò in Egitto i suoi prodigi,
i suoi portenti nei campi di Tanis.
44 Egli mutò in sangue i loro fiumi
e i loro ruscelli, perché non bevessero.
45 Mandò tafàni a divorarli
e rane a molestarli.
46 Diede ai bruchi il loro raccolto,
alle locuste la loro fatica.
47 Distrusse con la grandine le loro vigne,
i loro sicomori con la brina.
48 Consegnò alla grandine il loro bestiame,
ai fulmini i loro greggi.

49 Scatenò contro di essi la sua ira ardente,
la collera, lo sdegno, la tribolazione,
e inviò messaggeri di sventure.
50 Diede sfogo alla sua ira:
non li risparmiò dalla morte
e diede in preda alla peste la loro vita.
51 Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.

52 Fece partire come gregge il suo popolo
e li guidò come branchi nel deserto.
53 Li condusse sicuri e senza paura
e i loro nemici li sommerse il mare.
54 Li fece salire al suo luogo santo,
al monte conquistato dalla sua destra.
55 Scacciò davanti a loro i popoli
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele.

56 Ma ancora lo tentarono,
si ribellarono a Dio, l'Altissimo,
non obbedirono ai suoi comandi.
57 Sviati, lo tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.
58 Lo provocarono con le loro alture
e con i loro idoli lo resero geloso.

59 Dio, all'udire, ne fu irritato
e respinse duramente Israele.
60 Abbandonò la dimora di Silo,
la tenda che abitava tra gli uomini.
61 Consegnò in schiavitù la sua forza,
la sua gloria in potere del nemico.
62 Diede il suo popolo in preda alla spada
e contro la sua eredità si accese d'ira.
63 Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani,
le sue vergini non ebbero canti nuziali.
64 I suoi sacerdoti caddero di spada
e le loro vedove non fecero lamento.

65 Ma poi il Signore si destò come da un sonno,
come un prode assopito dal vino.
66 Colpì alle spalle i suoi nemici,
inflisse loro una vergogna eterna.
67 Ripudiò le tende di Giuseppe,
non scelse la tribù di Efraim;
68 ma elesse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
69 Costruì il suo tempio alto come il cielo
e come la terra stabile per sempre.
70 Egli scelse Davide suo servo
e lo trasse dagli ovili delle pecore.
71 Lo chiamò dal seguito delle pecore madri
per pascere Giacobbe suo popolo,
la sua eredità Israele.
72 Fu per loro pastore dal cuore integro
e li guidò con mano sapiente.

78 «Cantico di Asaf.» Presta attenzione, o popolo mio, alla mia legge; porgi orecchio alle parole della mia bocca.

Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi.

Ciò che noi abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato,

non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell'Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto.

Egli ha stabilito una testimonianza in Giacobbe e ha posto una legge in Israele, e ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli,

affinché la generazione futura le conoscesse, assieme ai figli che sarebbero nati, ed essi a loro volta le narrassero ai loro figli,

e ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti;

e non fossero come i loro padri, una generazione ostinata e ribelle, una generazione il cui cuore non fu costante, il cui spirito non fu fedele verso DIO.

I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltarono le spalle nel giorno della battaglia,

10 non osservarono il patto di DIO e rifiutarono di camminare secondo la sua legge

11 dimenticarono le sue opere e le meraviglie che aveva loro mostrato.

12 Egli fece prodigi in presenza dei loro padri, nel paese di Egitto, nella campagna di Tsoan.

13 Egli divise il mare e li fece passare nel mezzo, e ammassò le acque come in un mucchio.

14 DIO giorno li condusse con la nuvola e tutta la notte con una luce di fuoco,

15 Spaccò le rocce nel deserto e li abbeverò copiosamente, come dal grande abisso.

16 Fece scaturire ruscelli dalla roccia e scorrere acque simili a fiumi.

17 Ma essi continuarono a peccare contro di lui e a ribellarsi all'Altissimo nel deserto,

18 e tentarono DIO in cuor loro, chiedendo cibo secondo le loro voglie.

19 E parlarono contro DIO, dicendo: «Potrebbe DIO imbandire una mensa nel deserto?

20 Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque e ne strariparono torrenti. Potrebbe dare anche del pane e provvedere della carne per il suo popolo?».

21 E cosí l'Eterno li udí e si adirò fieramente, e un fuoco si accese contro Giacobbe e l'ira divampò contro Israele,

22 perché non avevano creduto in DIO e non avevano avuto fiducia nella sua salvezza.

23 Tuttavia egli comandò alle nuvole di sopra e aperse le porte del cielo,

24 e fece piovere su di loro la manna da mangiare e diede loro il frumento del cielo.

25 L'uomo mangiò il pane degli angeli; egli mandò loro del cibo a sazietà.

26 Fece levare in cielo il vento orientale e con la sua potenza fece alzare l'austro,

27 fece piovere su di loro della carne come polvere e uccelli come la sabbia del mare.

28 Li fece cadere in mezzo al loro campo, intorno alle loro tende.

29 Cosí essi mangiarono fino a satollarsi, perché DIO aveva provveduto loro ciò che essi avevano desiderato.

30 Essi non avevano ancora soddisfatto la loro ingordigia e avevano ancora del cibo in bocca,

31 quando l'ira di DIO si scatenò contro di loro, uccise i piú vigorosi di loro e abbattè i migliori d'Israele.

32 Con tutto ciò continuarono a peccare e non credettero alle sue meraviglie.

33 Allora egli consumò i loro giorni in vanità e gli anni loro in spaventi improvvisi.

34 Quando li uccideva, essi lo cercavano e ritornavano a ricercare DIO con assiduità.

35 Si ricordavano che DIO era la loro Rocca e che il DIO altissimo era il loro Redentore.

36 Essi però lo ingannavano con la loro bocca e gli mentivano con la loro lingua.

37 Il loro cuore infatti non era fermo verso di lui e non erano fedeli al suo patto.

38 Ma egli, che è misericordioso, perdonò la loro iniquità e non li distrusse, e molte volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare il suo sdegno,

39 ricordando che essi erano carne, un soffio che passa e non ritorna.

40 Quante volte lo provocarono a sdegno nel deserto e lo contristarono nella solitudine!

41 Sí, essi tentarono DIO piú volte e tornarono a provocare il Santo d'Israele.

42 Non si ricordarono piú della sua potenza né del giorno in cui li aveva liberati dal nemico,

43 quando egli aveva compiuto i suoi prodigi in Egitto e i suoi miracoli nella campagna di Tsoan;

44 aveva mutato i fiumi e i corsi d'acqua degli Egiziani in sangue, perché non vi potessero bere.

45 Aveva mandato contro di loro sciami di mosche a divorarli e rane per distruggerli.

46 Aveva dato i loro raccolti ai bruchi e il frutto delle loro fatiche alle locuste.

47 Aveva distrutto le loro vigne con la grandine e i loro sicomori col gelo.

48 Aveva abbandonato il loro bestiame alla grandine e le loro greggi ai fulmini.

49 Aveva scatenato su di loro l'ardore della sua ira indignazione cruccio e calamità, una torma di messaggeri di sventura.

50 Aveva dato libero corso alla sua ira e non li aveva risparmiati dalla morte, ma aveva abbandonato la loro vita alla pestilenza.

51 Aveva percosso tutti i primogeniti in Egitto e le primizie del vigore nelle tende di Cam.

52 Ma aveva fatto partire il suo popolo come un gregge e lo aveva condotto per il deserto come una mandria.

53 Li aveva guidati sicuri ed essi non ebbero paura, ma il mare aveva inghiottito i loro nemici.

54 Ed egli li portò cosí nella sua terra santa, al monte che la sua destra aveva conquistato.

55 Scacciò le nazioni davanti a loro e le assegnò loro in sorte come eredità, e fece abitare le tribú d'Israele nelle loro tende.

56 Ma essi tentarono e provocarono a sdegno il DIO altissimo e non osservarono i suoi statuti.

57 Anzi si tirarono indietro e si comportarono slealmente come i loro padri e si sviarono come un arco fallace;

58 lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi e lo mossero a gelosia con le loro sculture.

59 DIO udí e si adirò, e provò una grande avversione per Israele.

60 Egli abbandono cosí il tabernacolo, di Sciloh, la tenda che aveva piantato fra gli uomini;

61 e lasciò andare la sua forza in cattività e la sua gloria in mano del nemico.

62 Abbandonò il suo popolo alla spada e si adirò grandemente contro la sua eredità.

63 Il fuoco consumò i loro giovani, e le loro vergini non ebbero alcun canto nuziale.

64 I loro sacerdoti caddero per la spada e le loro vedove non fecero cordoglio.

65 Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino.

66 Percosse i suoi nemici alle spalle e li coperse di un eterno vituperio.

67 Ripudiò la tenda di Giuseppe e non scelse la tribú di Efraim,

68 ma scelse la tribú di Giuda, il monte di Sion, che egli ama.

69 Edificò il suo santuario, come i luoghi altissimi, come la terra che ha fondato per sempre.

70 E scelse Davide suo servo, e lo prese dagli ovili di pecore.

71 Lo portò via dalle pecore che allattavano, per pascere Giacobbe suo popolo, e Israele sua eredità.

72 Ed egli li fece pascere secondo l'integrità del suo cuore e li guidò con la destrezza delle sue mani.

Preghiera e ringraziamento

108 (A)Canto. Salmo di Davide.

Il mio cuore è ben disposto, o Dio,

io canterò e salmeggerò con riverenza.

Destatevi, saltèrio e cetra,

io voglio risvegliare l’alba.

Ti celebrerò tra i popoli, o Signore,

e a te salmeggerò fra le nazioni.

Perché la tua bontà giunge fino ai cieli

e la tua fedeltà fino alle nuvole.

Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,

risplenda su tutta la terra la tua gloria[a]!

Perché quelli che ami siano liberati,

salvaci con la tua destra e ascoltaci.

Dio ha parlato nel suo santuario: «Io trionferò,

dividerò Sichem e misurerò la valle di Succot.

Mio è Galaad, mio è Manasse,

Efraim è l’elmo del mio capo, Giuda è il mio scettro.

Moab è il catino dove mi lavo;

sopra Edom getterò il mio sandalo;

sulla Filistia proromperò in grida di trionfo».

10 Chi mi guiderà alla città forte?

Chi mi condurrà fino in Edom?

11 Non sei forse tu, o Dio, che ci hai respinti

e non esci più, o Dio, con i nostri eserciti?

12 Aiutaci a uscire dalle difficoltà,

perché vano è il soccorso dell’uomo.

13 Con Dio noi faremo cose grandi

ed egli schiaccerà i nostri nemici[b].

Footnotes

  1. Salmi 108:5 Cfr. 57:7-11.
  2. Salmi 108:13 Cfr. 60:5-12.

Inno del mattino e preghiera nazionale

108 Canto. Salmo. Di Davide.

Saldo è il mio cuore, Dio,
saldo è il mio cuore:
voglio cantare inni, anima mia.
Svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.

Ti loderò tra i popoli, Signore,
a te canterò inni tra le genti,
perché la tua bontà è grande fino ai cieli
e la tua verità fino alle nubi.
Innàlzati, Dio, sopra i cieli,
su tutta la terra la tua gloria.

Perché siano liberati i tuoi amici,

Dio ha parlato nel suo santuario:
«Esulterò, voglio dividere Sichem
e misurare la valle di Succot;
mio è Gàlaad, mio Manasse,
Efraim è l'elmo del mio capo,
Giuda il mio scettro.
10 Moab è il catino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria».

11 Chi mi guiderà alla città fortificata,
chi mi condurrà fino all'Idumea?
12 Non forse tu, Dio, che ci hai respinti
e più non esci, Dio, con i nostri eserciti?
13 Contro il nemico portaci soccorso,
poiché vana è la salvezza dell'uomo.
14 Con Dio noi faremo cose grandi
ed egli annienterà chi ci opprime.

108 «Cantico. Salmo di Davide.» Il mio cuore è ben disposto, o DIO, io canterò e celebrerò le tue lodi con tutta la mia forza.

Destatevi, arpa e cetra, io voglio risvegliare l'alba.

Io ti celebrerò fra i popoli, o Eterno, e canterò le tue lodi fra le nazioni.

Poiché la tua benignità è grande, giunge al di sopra dei cieli, e la tua verità fino alle nuvole.

Sii esaltato, o DIO, al di sopra dei cieli, e risplenda la tua gloria su tutta la terra,

affinché i tuoi diletti siano liberati; salvami con la tua destra e rispondimi.

DIO ha parlato nella sua SANTITA': «trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Sukkoth.

Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è la forza del mio capo, Giuda è il mio legislatore;

Moab è il catino dove mi lavo; su Edom getterò i mio sandalo; sulla Filistia manderò grida di trionfo».

10 Chi mi porterà nella città forte? Chi mi condurrà fino a Edom?

11 Non sei tu, o DIO, che ci hai respinti, e non esci piú, o DIO, coi nostri eserciti?

12 Dacci tu aiuto contro l'avversario, perché vano è il soccorso dell'uomo.

13 Con DIO noi faremo prodezze, e sarà lui a schiacciare i nostri nemici.

Lode per l’adempimento delle promesse

138 (A)Salmo di Davide.

Io ti celebrerò con tutto il mio cuore,

davanti agli dèi salmeggerò a te.

Adorerò rivolto al tuo santo tempio

e celebrerò il tuo nome per la tua bontà e per la tua fedeltà;

poiché tu hai reso grande la tua parola oltre ogni fama.

Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto,

mi hai accresciuto la forza nell’anima mia.

Tutti i re della terra ti celebreranno, Signore,

quando avranno udito le parole della tua bocca;

e canteranno le vie del Signore,

perché grande è la gloria del Signore.

Sì, eccelso è il Signore, eppure ha riguardo per gli umili,

e da lontano conosce il superbo.

Se cammino in mezzo alle difficoltà,

tu mi ridai la vita;

tu stendi la mano contro l’ira dei miei nemici

e la tua destra mi salva.

Il Signore compirà in mio favore l’opera sua;

la tua bontà, Signore, dura per sempre;

non abbandonare le opere delle tue mani.

Inno di ringraziamento

138 Di Davide.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore;
eccelso è il Signore e guarda verso l'umile
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.

Se cammino in mezzo alla sventura
tu mi ridoni vita;
contro l'ira dei miei nemici stendi la mano
e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.

138 «Salmo di Davide.» Io ti celebrerò con tutto il mio cuore, davanti agli dèi canterò le tue lodi.

Adorerò rivolto al tuo santo tempio e celebrerò il tuo nome per la tua benignità e per la tua verità, perché tu hai esaltato la tua parola e il tuo nome al di sopra di ogni altra cosa.

Nel giorno in cui ti ho invocato tu mi hai risposto ed hai accresciuto il vigore dell'anima mia.

Tutti i re della terra ti celebreranno, o Eterno, quando udranno le parole della tua bocca,

e canteranno le vie dell'Eterno, perché grande è la gloria dell'Eterno.

Anche se l'Eterno è eccelso, egli ha riguardo degli umili, ma il superbo lo conosce da lontano.

Anche se cammino in mezzo all'avversità tu mi conserverai in vita; tu stenderai la mano contro l'ira dei miei nemici e la tua destra mi salverà.

L'Eterno compirà l'opera sua in me; o Eterno la tua benignità dura per sempre; non abbandonare le opere delle tue mani.

18 Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione e si irrita contro tutto ciò che è giusto.

Lo stolto prende piacere non nell’intelligenza, ma soltanto nel manifestare ciò che ha nel cuore.

Quando viene l’empio, viene anche il disprezzo, e con la vergogna viene il disonore.

Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte di saggezza è un ruscello che scorre perenne.

Non è bene avere per l’empio dei riguardi personali, per fare torto al giusto nel giudizio.

Le labbra dello stolto causano liti, e la sua bocca attira percosse.

La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per la sua anima.

Le parole del maldicente sono come ghiottonerie e penetrano fino all’intimo delle viscere.

Anche colui che è sfaticato nel suo lavoro è fratello del dissipatore.

10 Il nome del Signore è una forte torre; il giusto vi corre e vi trova un alto rifugio.

11 I beni del ricco sono la sua roccaforte; sono come un’alta muraglia, nella sua immaginazione.

12 Prima della rovina il cuore dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria.

13 Chi risponde prima di avere ascoltato mostra la sua follia e rimane confuso.

14 Lo spirito dell’uomo lo sostiene quand’egli è infermo, ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà?

15 Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei saggi la cerca.

16 I regali che uno fa gli aprono la strada e gli danno accesso tra i grandi.

17 Il primo a perorare la propria causa pare che abbia ragione; ma viene l’altra parte e lo mette alla prova.

18 La sorte fa cessare le liti e decide fra i grandi.

19 Un fratello offeso è più inespugnabile di una fortezza, e le liti tra fratelli sono come le sbarre di un castello.

20 Con il frutto della sua bocca l’uomo sazia il corpo; si sazia con il frutto delle sue labbra.

21 Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti.

22 Chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dal Signore.

23 Il povero parla supplicando, e il ricco risponde con durezza.

24 Chi ha molti amici può esserne sopraffatto, ma c’è un amico che è più affezionato di un fratello.

18 Chi si tiene appartato cerca pretesti
e con ogni mezzo attacca brighe.
Lo stolto non ama la prudenza,
ma vuol solo far mostra dei suoi sentimenti.
Con l'empietà viene il disprezzo,
con il disonore anche l'ignominia.
Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda,
la fonte della sapienza è un torrente che straripa.
Non è bene usar riguardi all'empio
per far torto al giusto in un giudizio.
Le labbra dello stolto provocano liti
e la sua bocca gli provoca percosse.
La bocca dello stolto è la sua rovina
e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi
che scendono in fondo alle viscere.
Chi è indolente nel lavoro
è fratello del dissipatore.
10 Torre fortissima è il nome del Signore:
il giusto vi si rifugia ed è al sicuro.
11 I beni del ricco sono la sua roccaforte,
come un'alta muraglia, a suo parere.
12 Prima della caduta il cuore dell'uomo si esalta,
ma l'umiltà viene prima della gloria.
13 Chi risponde prima di avere ascoltato
mostra stoltezza a propria confusione.
14 Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella malattia,
ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
15 La mente intelligente acquista la scienza,
l'orecchio dei saggi ricerca il sapere.
16 Il dono fa largo all'uomo
e lo introduce alla presenza dei grandi.
17 Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione,
ma viene il suo avversario e lo confuta.
18 La sorte fa cessar le discussioni
e decide fra i potenti.
19 Un fratello offeso è più irriducibile d'una roccaforte,
le liti sono come le sbarre di un castello.
20 Con la bocca l'uomo sazia il suo stomaco,
egli si sazia con il prodotto delle labbra.
21 Morte e vita sono in potere della lingua
e chi l'accarezza ne mangerà i frutti.
22 Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna,
ha ottenuto il favore del Signore.
23 Il povero parla con suppliche,
il ricco risponde con durezza.
24 Ci sono compagni che conducono alla rovina,
ma anche amici più affezionati di un fratello.

18 Chi si separa cerca la propria soddisfazione e si adira contro tutta la vera sapienza.

Lo stolto non prende piacere nella prudenza, ma soltanto a mettere in mostra il suo cuore.

Quando viene l'empio viene anche il disprezzo e con il disonore viene la vergogna.

Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte della sapienza è come un corso d'acqua che scorre gorgogliando.

Non è bene avere preferenze per l'empio, o far cadere il giusto nel giudizio.

Le labbra dello stolto portano alle liti, e la sua bocca richiede percosse.

La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.

Le parole del calunniatore sono come bocconcini prelibati, che scendono fino nell'intimo delle viscere,

Anche colui che è pigro nel suo lavoro è fratello dell'uomo dissipatore.

10 Il nome dell'Eterno è una forte torre; a lui corre il giusto ed è al sicuro.

11 I beni del ricco sono la sua città forte, e a suo parere sono come un alto muro.

12 Prima della rovina il cuore dell'uomo si innalza, ma prima della gloria viene l'umiltà.

13 Chi risponde a un argomento prima di averlo ascoltato, mostra la propria follia a sua vergogna.

14 Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella sua infermità, ma chi può sollevare uno spirito abbattuto?

15 Il cuore dell'uomo prudente acquista conoscenza, anche l'orecchio dei saggi cerca la conoscenza.

16 Il regalo dell'uomo gli apre la strada e lo porta alla presenza dei grandi.

17 Il primo a perorare la propria causa sembra che abbia ragione; ma viene poi l'altro e lo esamina.

18 La sorte fa cessare le liti e mette separazione fra i potenti.

19 Un fratello offeso è come una città forte; e le liti come le sbarre di una fortezza.

20 L'uomo sazia il ventre col frutto della sua bocca, egli si sazia col prodotto delle sue labbra.

21 Morte e vita sono in potere della lingua; quelli che l'amano ne mangeranno i frutti.

22 Chi ha trovato moglie ha trovato una buona cosa e ha ottenuto un favore dall'Eterno.

23 Il povero parla supplicando, il ricco invece risponde con durezza.

24 L'uomo che ha molti amici deve pure mostrarsi amico, ma c'è un amico che sta piú attaccato di un fratello.