Matteo 13
Conferenza Episcopale Italiana
2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
13 Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. 2 Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
3 Egli parlò loro di molte cose in parabole.
Parabola del seminatore
E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4 E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5 Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. 6 Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. 7 Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. 8 Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. 9 Chi ha orecchi intenda».
Perchè Gesù parla in parabole
10 Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
11 Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12 Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. 14 E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:
Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
15 Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
16 Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 17 In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!
Spiegazione della parabola del seminatore
18 Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19 tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20 Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, 21 ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22 Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. 23 Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».
Parabola della zizzania
24 Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25 Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. 27 Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? 28 Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 29 No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30 Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
Parabola del grano di senapa
31 Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 32 Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Parabola del lievito
33 Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Le folle ascoltano solo parabole
34 Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 35 perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Spiegazione della parabola della zizzania
36 Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37 Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. 38 Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, 39 e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. 40 Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità 42 e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. 43 Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!
Parabole del tesoro e della perla
44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45 Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Parabola della rete
47 Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50 e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Conclusione
51 Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52 Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret
53 Terminate queste parabole, Gesù partì di là 54 e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? 55 Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». 57 E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». 58 E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
ΚΑΤΑ ΜΑΤΘΑΙΟΝ 13
1881 Westcott-Hort New Testament
13 εν τη ημερα εκεινη εξελθων ο ιησους της οικιας εκαθητο παρα την θαλασσαν
2 και συνηχθησαν προς αυτον οχλοι πολλοι ωστε αυτον εις πλοιον εμβαντα καθησθαι και πας ο οχλος επι τον αιγιαλον ειστηκει
3 και ελαλησεν αυτοις πολλα εν παραβολαις λεγων ιδου εξηλθεν ο σπειρων του σπειρειν
4 και εν τω σπειρειν αυτον α μεν επεσεν παρα την οδον και ελθοντα τα πετεινα κατεφαγεν αυτα
5 αλλα δε επεσεν επι τα πετρωδη οπου ουκ ειχεν γην πολλην και ευθεως εξανετειλεν δια το μη εχειν βαθος γης
6 ηλιου δε ανατειλαντος εκαυματισθη και δια το μη εχειν ριζαν εξηρανθη
7 αλλα δε επεσεν επι τας ακανθας και ανεβησαν αι ακανθαι και απεπνιξαν αυτα
8 αλλα δε επεσεν επι την γην την καλην και εδιδου καρπον ο μεν εκατον ο δε εξηκοντα ο δε τριακοντα
9 ο εχων ωτα ακουετω
10 και προσελθοντες οι μαθηται ειπαν αυτω δια τι εν παραβολαις λαλεις αυτοις
11 ο δε αποκριθεις ειπεν οτι υμιν δεδοται γνωναι τα μυστηρια της βασιλειας των ουρανων εκεινοις δε ου δεδοται
12 οστις γαρ εχει δοθησεται αυτω και περισσευθησεται οστις δε ουκ εχει και ο εχει αρθησεται απ αυτου
13 δια τουτο εν παραβολαις αυτοις λαλω οτι βλεποντες ου βλεπουσιν και ακουοντες ουκ ακουουσιν ουδε συνιουσιν
14 και αναπληρουται αυτοις η προφητεια ησαιου η λεγουσα ακοη ακουσετε και ου μη συνητε και βλεποντες βλεψετε και ου μη ιδητε
15 επαχυνθη γαρ η καρδια του λαου τουτου και τοις ωσιν βαρεως ηκουσαν και τους οφθαλμους αυτων εκαμμυσαν μηποτε ιδωσιν τοις οφθαλμοις και τοις ωσιν ακουσωσιν και τη καρδια συνωσιν και επιστρεψωσιν και ιασομαι αυτους
16 υμων δε μακαριοι οι οφθαλμοι οτι βλεπουσιν και τα ωτα [υμων] οτι ακουουσιν
17 αμην γαρ λεγω υμιν οτι πολλοι προφηται και δικαιοι επεθυμησαν ιδειν α βλεπετε και ουκ ειδαν και ακουσαι α ακουετε και ουκ ηκουσαν
18 υμεις ουν ακουσατε την παραβολην του σπειραντος
19 παντος ακουοντος τον λογον της βασιλειας και μη συνιεντος ερχεται ο πονηρος και αρπαζει το εσπαρμενον εν τη καρδια αυτου ουτος εστιν ο παρα την οδον σπαρεις
20 ο δε επι τα πετρωδη σπαρεις ουτος εστιν ο τον λογον ακουων και ευθυς μετα χαρας λαμβανων αυτον
21 ουκ εχει δε ριζαν εν εαυτω αλλα προσκαιρος εστιν γενομενης δε θλιψεως η διωγμου δια τον λογον ευθυς σκανδαλιζεται
22 ο δε εις τας ακανθας σπαρεις ουτος εστιν ο τον λογον ακουων και η μεριμνα του αιωνος και η απατη του πλουτου συμπνιγει τον λογον και ακαρπος γινεται
23 ο δε επι την καλην γην σπαρεις ουτος εστιν ο τον λογον ακουων και συνιεις ος δη καρποφορει και ποιει ο μεν εκατον ο δε εξηκοντα ο δε τριακοντα
24 αλλην παραβολην παρεθηκεν αυτοις λεγων ωμοιωθη η βασιλεια των ουρανων ανθρωπω σπειραντι καλον σπερμα εν τω αγρω αυτου
25 εν δε τω καθευδειν τους ανθρωπους ηλθεν αυτου ο εχθρος και επεσπειρεν ζιζανια ανα μεσον του σιτου και απηλθεν
26 οτε δε εβλαστησεν ο χορτος και καρπον εποιησεν τοτε εφανη και τα ζιζανια
27 προσελθοντες δε οι δουλοι του οικοδεσποτου ειπον αυτω κυριε ουχι καλον σπερμα εσπειρας εν τω σω αγρω ποθεν ουν εχει ζιζανια
28 ο δε εφη αυτοις εχθρος ανθρωπος τουτο εποιησεν οι δε αυτω λεγουσιν θελεις ουν απελθοντες συλλεξωμεν αυτα
29 ο δε φησιν ου μηποτε συλλεγοντες τα ζιζανια εκριζωσητε αμα αυτοις τον σιτον
30 αφετε συναυξανεσθαι αμφοτερα εως του θερισμου και εν καιρω του θερισμου ερω τοις θερισταις συλλεξατε πρωτον τα ζιζανια και δησατε αυτα [εις] δεσμας προς το κατακαυσαι αυτα τον δε σιτον συναγετε εις την αποθηκην μου
31 αλλην παραβολην παρεθηκεν αυτοις λεγων ομοια εστιν η βασιλεια των ουρανων κοκκω σιναπεως ον λαβων ανθρωπος εσπειρεν εν τω αγρω αυτου
32 ο μικροτερον μεν εστιν παντων των σπερματων οταν δε αυξηθη μειζον των λαχανων εστιν και γινεται δενδρον ωστε ελθειν τα πετεινα του ουρανου και κατασκηνουν εν τοις κλαδοις αυτου
33 αλλην παραβολην [ελαλησεν αυτοις] ομοια εστιν η βασιλεια των ουρανων ζυμη ην λαβουσα γυνη ενεκρυψεν εις αλευρου σατα τρια εως ου εζυμωθη ολον
34 ταυτα παντα ελαλησεν ο ιησους εν παραβολαις τοις οχλοις και χωρις παραβολης ουδεν ελαλει αυτοις
35 οπως πληρωθη το ρηθεν δια του προφητου λεγοντος ανοιξω εν παραβολαις το στομα μου ερευξομαι κεκρυμμενα απο καταβολης
36 τοτε αφεις τους οχλους ηλθεν εις την οικιαν και προσηλθον αυτω οι μαθηται αυτου λεγοντες διασαφησον ημιν την παραβολην των ζιζανιων του αγρου
37 ο δε αποκριθεις ειπεν ο σπειρων το καλον σπερμα εστιν ο υιος του ανθρωπου
38 ο δε αγρος εστιν ο κοσμος το δε καλον σπερμα ουτοι εισιν οι υιοι της βασιλειας τα δε ζιζανια εισιν οι υιοι του πονηρου
39 ο δε εχθρος ο σπειρας αυτα εστιν ο διαβολος ο δε θερισμος συντελεια αιωνος εστιν οι δε θερισται αγγελοι εισιν
40 ωσπερ ουν συλλεγεται τα ζιζανια και πυρι κατακαιεται ουτως εσται εν τη συντελεια του αιωνος
41 αποστελει ο υιος του ανθρωπου τους αγγελους αυτου και συλλεξουσιν εκ της βασιλειας αυτου παντα τα σκανδαλα και τους ποιουντας την ανομιαν
42 και βαλουσιν αυτους εις την καμινον του πυρος εκει εσται ο κλαυθμος και ο βρυγμος των οδοντων
43 τοτε οι δικαιοι εκλαμψουσιν ως ο ηλιος εν τη βασιλεια του πατρος αυτων ο εχων ωτα ακουετω
44 ομοια εστιν η βασιλεια των ουρανων θησαυρω κεκρυμμενω εν τω αγρω ον ευρων ανθρωπος εκρυψεν και απο της χαρας αυτου υπαγει και πωλει οσα εχει και αγοραζει τον αγρον εκεινον
45 παλιν ομοια εστιν η βασιλεια των ουρανων εμπορω ζητουντι καλους μαργαριτας
46 ευρων δε ενα πολυτιμον μαργαριτην απελθων πεπρακεν παντα οσα ειχεν και ηγορασεν αυτον
47 παλιν ομοια εστιν η βασιλεια των ουρανων σαγηνη βληθειση εις την θαλασσαν και εκ παντος γενους συναγαγουση
48 ην οτε επληρωθη αναβιβασαντες επι τον αιγιαλον και καθισαντες συνελεξαν τα καλα εις αγγη τα δε σαπρα εξω εβαλον
49 ουτως εσται εν τη συντελεια του αιωνος εξελευσονται οι αγγελοι και αφοριουσιν τους πονηρους εκ μεσου των δικαιων
50 και βαλουσιν αυτους εις την καμινον του πυρος εκει εσται ο κλαυθμος και ο βρυγμος των οδοντων
51 συνηκατε ταυτα παντα λεγουσιν αυτω ναι
52 ο δε ειπεν αυτοις δια τουτο πας γραμματευς μαθητευθεις τη βασιλεια των ουρανων ομοιος εστιν ανθρωπω οικοδεσποτη οστις εκβαλλει εκ του θησαυρου αυτου καινα και παλαια
53 και εγενετο οτε ετελεσεν ο ιησους τας παραβολας ταυτας μετηρεν εκειθεν
54 και ελθων εις την πατριδα αυτου εδιδασκεν αυτους εν τη συναγωγη αυτων ωστε εκπλησσεσθαι αυτους και λεγειν ποθεν τουτω η σοφια αυτη και αι δυναμεις
55 ουχ ουτος εστιν ο του τεκτονος υιος ουχ η μητηρ αυτου λεγεται μαριαμ και οι αδελφοι αυτου ιακωβος και ιωσηφ και σιμων και ιουδας
56 και αι αδελφαι αυτου ουχι πασαι προς ημας εισιν ποθεν ουν τουτω ταυτα παντα
57 και εσκανδαλιζοντο εν αυτω ο δε ιησους ειπεν αυτοις ουκ εστιν προφητης ατιμος ει μη εν τη πατριδι και εν τη οικια αυτου
58 και ουκ εποιησεν εκει δυναμεις πολλας δια την απιστιαν αυτων
Matteo 13
La Bibbia della Gioia
Parabole del Regno di Dio
13 Più tardi, quello stesso giorno, Gesù uscì di casa e andò a sedersi in riva al lago, 2-3 dove ben presto si riunì unʼimmensa folla. Dopo essere salito sopra una barca cominciò a parlare, mentre la gente ascoltava dalla riva. Insegnava molte cose, servendosi di parabole simili a questa:
«Un contadino andò a seminare nei suoi campi. 4 Mentre seminava, una parte dei semi cadde lungo un sentiero; gli uccelli vennero e la mangiarono. 5 Altri semi, invece, caddero su terreno roccioso dove cʼera poca terra; le pianticelle spuntarono in fretta in quel terreno poco profondo, 6 ma il sole, quando si levò, le bruciò ed esse si seccarono e morirono, perché le loro radici erano troppo piccole. 7 Altri semi caddero fra le spine, che soffocarono le pianticelle. 8 Ma alcuni semi caddero nella buona terra e produssero un raccolto che era trenta, sessanta e perfino cento volte quanto era stato piantato. 9 Se avete orecchi, ascoltate!»
10 Allora i suoi discepoli vennero a chiedergli: «Perché parli, usando queste storie poco chiare?»
11 Allora Gesù spiegò che soltanto a loro, e non ad altri, era permesso di capire ciò che riguardava il Regno dei Cieli.
12-13 «Perché a chi ha, sarà dato ancor di più», spiegò Gesù. «Ed avrà in grande abbondanza! Ma chi non ha, sarà privato anche del poco che possiede. Questa è la ragione per cui parlo in parabole, così quella gente udrà e vedrà senza capire. 14 Con questo si compie per loro la profezia di Isaia “Udrete, ma non capirete; guarderete, ma non vedrete; 15 perché il cuore di questo popolo è, diventato insensibile, sono diventati duri dʼorecchio ed hanno chiuso gli occhi per non vedere. E per non ascoltare, e per non capire col cuore, e per non tornare da me, il Signore, e per non lasciarsi guarire da me”. 16 Ma siano benedetti i vostri occhi, perché vedono; e le vostre orecchie, perché odono. 17 Molti profeti e uomini di Dio hanno desiderato vedere ciò che avete visto voi e udire ciò che avete udito, ma non hanno potuto.
18 Poi Gesù disse: eccovi ora il significato della parabola del seminatore, che vi ho raccontato poco fa. 19 Il duro sentiero, dove caddero alcuni semi, rappresenta il cuore di chi ode lʼannuncio del Regno senza capirlo; Satana viene e porta via i semi dal suo cuore. 20 Il terreno roccioso rappresenta il cuore di chi ascolta la parola di Dio e la riceve con vera gioia, 21 ma con una certa superficialità, e i suoi semi non mettono in lui radici profonde. Dopo un poʼ, quando sopraggiungono i guai o incominciano le persecuzioni a causa della parola di Dio, ecco che il suo entusiasmo si affievolisce e si dà per vinto. 22 Il terreno con le spine rappresenta il cuore di chi ascolta la parola, ma le preoccupazioni del mondo e le illusioni della ricchezza soffocano la parola di Dio, ed egli ogni giorno fa sempre di meno per il Signore. 23 La buona terra infine rappresenta il cuore di chi ascolta il messaggio e lo capisce. Questo dà frutto producendo cento, sessanta, trenta volte quanto è stato seminato».
24 Ecco unʼaltra parabola di cui Gesù si servì:
«Il Regno dei Cieli è come un uomo che seminò della buona semente nel suo campo. 25 Ma una notte, mentre dormiva, venne il suo nemico e seminò delle erbacce fra il grano. 26 Quando il grano incominciò a crescere, crebbero anche le erbacce.
27 Gli uomini del contadino vennero a dirgli: “Signore, tu avevi seminato della semente di prima scelta nel tuo campo. Come mai è pieno dʼerbacce?”
28 “È stato un nemico!” rispose il padrone. “Dobbiamo strapparla via?” gli chiesero allora i contadini. Ma egli rispose:
29 “No, perché potreste sradicare anche il grano. 30 Lasciate che crescano insieme fino alla mietitura; sarà allora che dirò ai mietitori di raccogliere prima le erbacce e di legarle in fasci per bruciarle; e di raccogliere il grano nel granaio”».
31-32 Poi Gesù raccontò unʼaltra parabola:
«Il Regno dei Cieli è come un granello di senape seminato in un campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi, ma, quando è cresciuto, diventa la più grande di tutte le piante: diventa un albero dove gli uccelli trovano riparo».
33 Gesù fece un altro esempio:
«Il Regno dei Cieli è simile al lievito di cui si serve una donna per fare il pane. Ella prende il lievito e lo mescola con una certa quantità di farina, finché la pasta non sia tutta lievitata».
34-35 Gesù continuava a servirsi di queste storie dal significato nascosto, quando parlava alla folla. Infatti, poiché i profeti avevano detto che si sarebbe servito di tante parabole, egli non parlò mai alla gente senza parabole. Così si realizzava questa profezia: «Parlerò loro in parabole; spiegherò cose nascoste fin dallʼinizio del tempo».
36 Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa. Allora i suoi discepoli gli chiesero la spiegazione della storia delle erbacce e del grano.
37 «Dunque», spiegò Gesù, «io sono il contadino che semina la semente di prima scelta. 38 Il campo è il mondo e i semi rappresentano le persone che appartengono al Regno dei Cieli; le erbacce sono quelli che appartengono a Satana. 39 Il nemico che semina le erbacce fra il grano è il diavolo, la mietitura rappresenta la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.
40 Proprio come in questa storia le erbacce sono separate e bruciate, così avverrà alla fine del mondo: 41 io manderò i miei angeli che separeranno dal Regno quelli che sono malvagi e tentatori, 42 e li getteranno in una fornace, dove saranno bruciati. Là piangeranno, digrignando i denti. 43 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel Regno del loro Padre. Quelli che hanno orecchie, ascoltino!
Altre parabole
44 Il Regno dei Cieli è come un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo poi, preso dallʼentusiasmo, lʼuomo vende tutto ciò che possiede per avere abbastanza denaro da comprare il campo ed anche il tesoro che vi è nascosto, naturalmente!
45 Ancora un altro esempio. Il Regno dei Cieli è come un mercante di perle alla ricerca di perle di prima scelta. 46 Quando scopre una perla di grande valore, un vero affare, vende tutto ciò che possiede per comprarla.
47-48 Oppure, il Regno dei Cieli è simile ad una rete gettata in mare che raccoglie pesci di ogni tipo, buoni e cattivi. Quando la rete è piena, i pescatori la tirano sulla spiaggia, poi si siedono e fanno la cernita: mettono nei cesti i pesci buoni e buttano via gli altri. 49 Così avverrà alla fine del mondo: gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti, 50 e getteranno i malvagi nel fuoco. Là piangeranno, digrignando i denti. 51 Avete capito bene?»
«Sì», risposero i discepoli.
52 Poi Gesù aggiunse: «Per questo ogni esperto in leggi ebraiche, che diventa mio discepolo, possiede due tesori: uno dal Vecchio Patto ed uno dal Nuovo».
Soltanto «Il figlio di un falegname?»
53-54 Quando Gesù ebbe finito di raccontare queste parabole, ritornò nella cittadina dovʼera cresciuto, a Nazaret in Galilea. Là insegnava nella sinagoga e stupiva tutti con la sua saggezza e i suoi miracoli.
55 «Comʼè possibile?» esclamavano i suoi compaesani. «È soltanto il figlio di un falegname! Conosciamo bene Maria, sua madre e i suoi fratelli: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda. 56 Le sue sorelle, poi, vivono tutte qui fra di noi! Come fa, allora, a sapere tutte queste cose?»
57 E non si fidavano di lui.
Allora Gesù disse loro: «Un profeta è onorato ovunque, eccetto nel proprio paese, fra la propria gente!» 58 Perciò, causa la loro incredulità, Gesù compì a Nazaret soltanto pochi miracoli.
La Bibbia della Gioia Copyright © 1997, 2006 by Biblica, Inc.® Used by permission. All rights reserved worldwide.