Atti 15-16
La Nuova Diodati
15 Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se non siete circoncisi secondo il rito di Mosé, non potete essere salvati».
2 Essendo perciò sorta una non piccola controversia e discussione da parte di Paolo e Barnaba con costoro fu ordinato che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per tale questione.
3 Essi dunque, scortati per un tratto dalla chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei gentili e arrecando grande gioia a tutti i fratelli.
4 Giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva operato per mezzo di loro.
5 Ma alcuni della setta dei farisei che avevano creduto si alzarono, dicendo: «Bisogna circoncidere i gentili e comandar loro di osservare la legge di Mosé».
6 Allora gli apostoli e gli anziani si radunarono per esaminare questo problema.
7 Ed essendo sorta una grande disputa, Pietro si alzò in piedi e disse loro: «Fratelli, voi sapete che già dai primi tempi Dio tra noi scelse me, affinché per la mia bocca i gentili udissero la parola dell'evangelo e credessero.
8 Dio, che conosce i cuori, ha reso loro testimonianza, dando loro lo Spirito Santo, proprio come a noi;
9 e non ha fatto alcuna differenza tra noi e loro, avendo purificato i loro cuori mediante la fede.
10 Ora dunque perché tentate Dio, mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri né noi abbiamo potuto portare?
11 Ma noi crediamo di essere salvati mediante la grazia del Signor Gesú Cristo, e nello stesso modo anche loro».
12 Allora tutta la folla tacque, e stavano ad ascoltare Barnaba e Paolo, che raccontavano quali segni e prodigi Dio aveva operato per mezzo loro fra i gentili.
13 Quando essi tacquero, Giacomo prese la parola e disse: «Fratelli, ascoltatemi.
14 Simone ha raccontato come per la prima volta Dio ha visitato i gentili per scegliersi da quelli un popolo per il suo nome.
15 Con questo si accordano le parole dei profeti, come è scritto:
16 "Dopo queste cose, io ritornerò e riedificherò il tabernacolo, di Davide che è caduto, restaurerò le sue rovine e lo rimetterò in piedi,
17 affinché il resto degli uomini e tutte le genti su cui è invocato il mio nome cerchino il Signore, dice il Signore che fa tutte queste cose".
18 A Dio sono note da sempre tutte le opere sue.
19 Perciò io ritengo che non si dia molestia a quelli che tra i gentili si convertono a Dio,
20 ma che si scriva loro di astenersi dalle contaminazioni degli idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate e dal sangue
21 Poiché Mosé già dai tempi antichi ha delle persone che lo predicano per ogni città essendo letto ogni sabato nelle sinagoghe».
22 Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa di mandare ad Antiochia, con Paolo e Barnaba, degli uomini scelti da loro: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli,
23 con una lettera scritta di loro mano che diceva: «Gli apostoli, gli anziani e i fratelli, ai fratelli fra i gentili che sono in Antiochia Siria e Cilicia, salute.
24 Siccome abbiamo inteso che alcuni provenienti da noi, ma ai quali non avevamo dato alcun mandato, vi hanno turbato con parole sconvolgendo le anime vostre, dicendo che bisogna che siate circoncisi e osserviate la legge,
25 è parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere alcuni uomini e di mandarli assieme ai nostri cari Barnaba e Paolo,
26 uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del Signor nostro Gesú Cristo.
27 Abbiamo dunque mandato Giuda, e Sila; anch'essi a voce riferiranno le medesime cose.
28 Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all'infuori di queste cose necessarie:
29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione, farete bene a guardarvi da queste cose. State bene».
30 Essi dunque, congedatisi, discesero ad Antiochia e, riunita l'assemblea, consegnarono la lettera.
31 E, dopo averla letta, quelli di Antiochia si rallegrarono della consolazione
32 Or Giuda e Sila, essendo anch'essi profeti, con molte parole esortarono i fratelli e li confermarono.
33 Dopo essersi trattenuti là diverso tempo, furono dai fratelli rimandati in pace dagli apostoli.
34 Ma parve bene a Sila di restare là.
35 Anche Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia, insegnando ed annunziando con molti altri la parola del Signore.
36 Alcuni giorni dopo, Paolo disse a Barnaba: «Torniamo ora a visitare i nostri fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno».
37 Or Barnaba intendeva prendere con loro Giovanni, detto Marco.
38 Ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere con loro colui che si era separato da loro in Panfilia, e non era andato con loro all'opera.
39 Ne nacque allora una tale disputa che si separarono l'uno dall'altro, poi Barnaba, preso Marco, s'imbarcò per Cipro.
40 Paolo invece, sceltosi per compagno Sila, partí, raccomandato dai fratelli alla grazia di Dio.
41 E attraversò la Siria e la Cilicia, confermando le chiese.
16 Or egli giunse a Derbe e a Listra; qui c'era un discepolo, di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco,
2 di cui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio.
3 Paolo volle che questi andasse con lui; cosí presolo con sé, lo circoncise a motivo dei Giudei che erano in quei luoghi, perché tutti sapevano che suo padre era greco.
4 E, come essi attraversavano le città, ordinavano loro di osservare le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme.
5 Le chiese dunque erano fortificate nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
6 Mentre attraversavano la Frigia e la regione della Galazia, furono impediti dallo Spirito Santo di annunziare la parola in Asia.
7 Giunti ai confini della Misia, essi tentavano di andare in Bitinia, ma lo Spirito non lo permise loro.
8 Cosí, attraversata la Misia, discesero a Troas.
9 Durante la notte apparve a Paolo una visione. Gli stava davanti un uomo Macedone, che lo supplicava e diceva: «Passa in Macedonia e soccorrici».
10 Dopo che ebbe visto la visione, cercammo subito di passare in Macedonia, persuasi che il Signore ci aveva chiamati là per annunziare loro il vangelo.
11 Perciò, salpando da Troas, ci dirigemmo a Samotracia, e il giorno seguente a Neapolis,
12 e di là a Filippi, che è la prima città di quella parte della Macedonia e una colonia romana; e restammo in quella città diversi giorni.
13 Il giorno di sabato andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, postici a sedere, parlavamo alle donne che erano là radunate.
14 E una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiatira, che adorava Dio, stava ad ascoltare. E il Signore aprí il suo cuore per dare ascolto alle cose dette da Paolo.
15 Dopo essere stata battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, entrate e rimanete in casa mia». E ci costrinse ad accettare.
16 Ora, mentre andavamo al luogo della preghiera, ci venne incontro una giovane schiava che aveva uno spirito di divinazione e che, facendo l'indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni.
17 Costei, messasi a seguire Paolo e noi, gridava, dicendo: «Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza».
18 Ed essa fece questo per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: «Io ti comando nel nome di Gesú Cristo di uscire da lei». E lo spirito uscí in quell'istante.
19 Ora i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila e li trascinarono sulla piazza del mercato davanti ai magistrati;
20 e, presentatili ai pretori, dissero: «Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra città,
21 e predicano usanze, che a noi che siamo Romani, non è lecito di accettare o di osservare».
22 Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati.
23 E, dopo averli battuti con molti colpi, li gettarono in prigione, comandando al carceriere di tenerli al sicuro.
24 Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi.
25 Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano.
26 Improvvisamente si fece un gran terremoto tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero.
27 Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.
28 Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non farti alcun male, perché noi siamo tutti qui».
29 E, chiesto un lume, egli corse dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e Sila;
30 poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per essere salvato?».
31 Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesú Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua».
32 Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua.
33 Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati.
34 Condottili quindi in casa sua, apparecchiò loro la tavola e si rallegrava con tutta la sua famiglia di aver creduto in Dio.
35 Fattosi giorno i pretori mandarono i littori a dire al carceriere: «Lascia liberi quegli uomini».
36 E il carceriere riferí a Paolo queste parole: «I pretori hanno mandato a dire che siate lasciati liberi; quindi uscite e andate in pace».
37 Ma Paolo disse loro: «Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati in giudizio, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro stessi a condurci fuori».
38 I littori riferirono queste parole ai pretori; ed essi, quando udirono che erano cittadini romani, ebbero paura.
39 Or essi vennero e li pregarono di scusarli e, condottili fuori, chiesero loro di lasciare la città.
40 Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia e, visti i fratelli, li consolarono; poi partirono.
Atti 15-16
La Bibbia della Gioia
Primo concilio della Chiesa
15 Mentre Paolo e Barnaba erano ad Antiochia, certi credenti venuti dalla Giudea cominciarono ad insegnare agli altri fratelli questa dottrina: «Se voi non siete circoncisi, secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». 2 Questo causò vive discussioni, perché Paolo e Barnaba non erano dʼaccordo. Finalmente fu deciso di mandare Paolo, Barnaba ed alcuni altri a Gerusalemme, per consultare in proposito gli apostoli e gli anziani responsabili di quella Chiesa. 3 Dopo che tutti i credenti li ebbero accompagnati per un tratto, essi si diressero verso Gerusalemme, fermandosi, durante il viaggio, nelle città della Fenicia e della Samaria per visitare gli altri cristiani ed informarli, con gran gioia di tutti, che anche i pagani erano stati convertiti.
4 Arrivati a Gerusalemme, furono accolti dai capi della Chiesa. Presenti tutti gli apostoli e gli anziani, Paolo e Barnaba riferirono tutto ciò che Dio aveva fatto tramite loro. 5 Ma alcuni uomini, che erano stati Farisei prima della conversione, si alzarono per dire che bisognava circoncidere tutti i pagani convertiti ed obbligarli a seguire gli usi e le cerimonie ebraiche. 6 Allora gli apostoli e gli anziani della chiesa si riunirono per esaminare a fondo la questione.
7 Durante la riunione, dopo lunghe discussioni, Pietro si alzò e disse: «Fratelli, voi tutti sapete che da molto tempo Dio mi ha scelto fra voi per affidarmi il compito di annunciare il Vangelo ai pagani, perché anchʼessi possano credere. 8 Ebbene il Signore, che conosce il cuore degli uomini, ha mostrato di accettare anche i pagani, dando anche a loro lo Spirito Santo, proprio come lo ha dato a noi. 9 Egli non ha fatto alcuna distinzione fra noi e loro: essi hanno creduto, e Dio ha purificato il loro cuore per mezzo della fede, proprio come ha fatto con noi. 10 Allora, perché cercate di cambiare ciò che ha fatto Dio, imponendo a questi credenti dei doveri, che neppure noi e i nostri antenati siamo riusciti a rispettare? 11 Non credete forse che tutti siano salvati allo stesso modo, mediante il dono gratuito del Signore Gesù?»
12 Nessuno fiatò. Poi ascoltarono Barnaba e Paolo che descrivevano i miracoli e le cose straordinarie che Dio aveva fatto per mezzo loro tra i pagani. 13 Quando ebbero finito, Giacomo si fece avanti e disse: «Fratelli ascoltatemi. 14 Pietro ci ha detto come sia stato il Signore il primo che ha guardato di buon occhio i pagani, per scegliere fra loro un popolo che portasse il suo nome. 15 La conversione dei pagani concorda con ciò che avevano predetto i profeti. Ascoltate ad esempio questo passo del profeta Amos:
16 “Dopo di ciò, dice il Signore, io tornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò. 17 Allora gli altri uomini cercheranno il Signore, anche tutti i pagani che ho chiamato ad essere miei”.
18 Ecco ciò che dice Dio, che fa queste cose che egli stesso conosce fin dai tempi dei tempi.
19 Perciò, secondo il mio parere, non dobbiamo pretendere che i pagani, che si convertono a Dio, rispettino le nostre leggi ebraiche. 20 Basterà che si ordini loro di osservare queste norme:
Primo: non mangiare la carne di animali sacrificati agli idoli.
Secondo: non avere rapporti sessuali illeciti.
Terzo: non mangiare la carne di animali strangolati.
Quarto: astenersi dal sangue.
21 Perché, fin da tempo immemorabile, tutti i sabati si predica nelle sinagoghe di ogni città di non fare queste cose». 22 Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la chiesa furono dʼaccordo di mandare degli uomini ad Antiochia, insieme con Paolo e Barnaba, per comunicare la loro decisione. Scelsero due uomini che erano molto stimati nella chiesa: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila.
23 Poi consegnarono loro questa lettera:
«Gli apostoli, gli anziani e i fratelli di Gerusalemme, salutano i fratelli cristiani di origine pagana che vivono ad Antiochia, in Siria e in Silicia.
24 Abbiamo saputo che alcuni credenti di Gerusalemme, senza istruzioni da parte nostra, vi hanno turbato con i loro discorsi, mettendo addirittura in dubbio la vostra salvezza. 25 Ci è parso bene, perciò, dopo aver deciso di comune accordo, di scegliere due nostri rappresentanti ufficiali e mandarli da voi. Essi accompagnano i nostri cari Barnaba e Paolo, 26-27 che hanno rischiato la vita per amore del Signore Gesù Cristo. Noi dunque vi manderemo Giuda e Sila che vi riferiranno a voce ciò che abbiamo deciso in merito al vostro problema.
28-29 È parso bene sia allo Spirito Santo che a noi di non imporvi altri obblighi riguardo alle leggi ebraiche, eccetto questi: che non mangiate carne di animali offerti in sacrificio agli idoli, che vi asteniate dal sangue, che non mangiate carne di animali strangolati e che non abbiate rapporti sessuali illeciti. Basta che rispettiate queste norme e sarete a posto. Mantenetevi in buona salute!»
30 I quattro inviati partirono subito per Antiochia. Qui riunirono tutti i cristiani, e consegnarono la lettera. 31 I fratelli la lessero e ne furono molto felici.
32 Poi Giuda e Sila, essendo anche essi profeti, predicarono a lungo ai credenti per incoraggiarli e fortificarli nella fede. 33 Dopo essersi trattenuti parecchi giorni, Giuda e Sila, salutati con affetto i fratelli, 34 tornarono da quelli che li avevano mandati in missione. 35 Paolo e Barnaba, invece, rimasero ad Antiochia. Insieme a molti altri, insegnavano e annunciavano la parola del Signore.
36 Dopo qualche tempo, Paolo disse a Barnaba: «Torniamo in Turchia, a visitare i fratelli in tutte le città, dove abbiamo predicato, per vedere come stanno». 37 Barnaba era dʼaccordo, ma voleva prendere con sé anche Giovanni, soprannominato Marco. 38 Paolo però era contrario, perché nel viaggio precedente Giovanni li aveva abbandonati fin dalla Panfilia. 39 Il disaccordo sulla questione fu tale, che si separarono. Barnaba prese con sé Marco e sʼimbarcò per Cipro. 40-41 Paolo invece scelse Sila e, con le benedizioni dei credenti, partì verso la Siria e la Cilicia. Là incoraggiava tutte le chiese che visitava.
16 Paolo e Sila giunsero dapprima a Derbe, poi proseguirono per Listra, dove incontrarono Timòteo, un credente che aveva la madre giudeo-cristiana, suo padre invece era greco. 2 Timòteo era ben visto dai cristiani di Listra e Iconio. 3 Paolo gli chiese di accompagnarli durante il viaggio. Però per rispetto ai Giudei di quella zona, prima di partire, lo fece circoncidere, perché tutti sapevano che suo padre era greco. 4 Passando di città in città, essi comunicavano alle varie chiese le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, e si raccomandavano che le osservassero. 5 Così le chiese crescevano giorno per giorno nella fede, e i cristiani aumentavano di numero.
6 Poi attraversarono la Frigia e la Galazia, perché lo Spirito Santo li aveva avvertiti di non andare nella provincia dellʼAsia. 7 Arrivati ai confini della Misia, Paolo, Sila e Timòteo avevano intenzione di arrivare a nord, verso la Bitinia, ma di nuovo lo Spirito Santo di Gesù non glielo permise. 8 Allora, attraversata la provincia della Misia, raggiunsero la città di Troade.
La visione di Paolo
9 Quella notte, Paolo ebbe una visione. Nel suo sogno vide un Macedone, un Greco, che lo implorava: «Vieni ad aiutarci!» 10 In quattro e quattrʼotto fu deciso.
Saremmo andati in Macedonia, perché era chiaro che il Signore ci chiamava a predicare il Vangelo agli abitanti di quella provincia.
11 Dopo esserci imbarcati a Troade, facemmo vela per lʼisola di Samotracia, e il giorno seguente proseguimmo per Neapoli. 12 Finalmente raggiungemmo Filippi, colonia romana e capoluogo di quella parte della Macedonia. Là rimanemmo per diversi giorni.
13 Un sabato uscimmo dalla città, per andare a pregare: pensavamo infatti che lungo il fiume ci fosse un posto dove la gente si riuniva per pregare. Fu là che ci mettemmo a parlare con alcune donne che si erano riunite. 14 Una di loro si chiamava Lidia: veniva dalla città di Tiatira e commerciava in stoffe di porpora. Lidia adorava già il vero Dio e, mentre ci ascoltava, il Signore aprì il suo cuore ed ella aderì a ciò che Paolo diceva. 15 Dopo essere stata battezzata con tutta la sua famiglia, cʼinvitò a casa sua: «Se mi considerate credente nel Signore», ci disse, «dovete essere miei ospiti!» E insistette finché non accettammo.
16 Un giorno, mentre stavamo tornando al solito posto vicino al fiume, per pregare, ci venne incontro una schiava indemoniata, che prediceva il futuro e così guadagnava molto denaro per i suoi padroni. 17 La ragazza cominciò a seguirci, gridando: «Questi uomini sono servi del Dio Altissimo, sono venuti ad annunciarvi la via della salvezza!»
18 La cosa si ripeté per parecchi giorni, finché Paolo, che non ne poteva più, si voltò e disse al demonio che era dentro di lei: «Nel nome di Gesù Cristo, ti ordino di uscire da questa donna!» In quel momento stesso lo spirito maligno uscì dalla schiava.
19 Ma i suoi padroni, vedendo svanire ogni speranza di altri guadagni, presero Paolo e Sila, li portarono davanti ai giudici, sulla pubblica piazza e li accusarono con queste parole:
20-21 «Questi Giudei mettono sottosopra la nostra città e insegnano riti che noi, come sudditi di Roma, non possiamo accettare e tanto meno mettere in pratica».
In prigione
22 Ben presto anche la folla insorse contro Paolo e Sila. I giudici allora ordinarono di strappare loro i vestiti di dosso e di bastonarli. 23 Uno dopo lʼaltro i colpi segnavano profondamente la schiena di Paolo e Sila che, dopo la punizione, furono gettati in prigione. Il loro carceriere fu minacciato di morte, se se li fosse lasciati scappare. 24 Allora lʼuomo, per tenerli al sicuro, li gettò nella cella più interna, e mise loro i ceppi ai piedi.
25 Verso mezzanotte, mentre Paolo e Sila stavano pregando e cantando inni al Signore, e gli altri prigionieri ascoltavano, 26 allʼimprovviso ci fu un grande terremoto. La prigione fu scossa dalle fondamenta, tutte le porte si aprirono e le catene dei carcerati caddero a terra! 27 Il carceriere, svegliatosi di soprassalto, quando vide le porte delle celle spalancate, pensò che i prigionieri fossero scappati e sguainò la spada per uccidersi.
28 Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non farlo! Siamo ancora tutti qui!»
29 Allora il carceriere, dopo aver chiesto una lanterna, si precipitò nella cella di Paolo e Sila e, tutto tremante, si gettò ai loro piedi. 30 Poi li portò fuori e chiese: «Signori, che devo fare per essere salvato?»
31 «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e tutta la tua famiglia», gli risposero.
32 Poi Paolo e Sila annunciarono il Vangelo del Signore a lui e a tutta la sua famiglia. 33 In quella stessa ora della notte, il carceriere curò le loro piaghe e, insieme con la sua famiglia si fece subito battezzare. 34 Poi, dopo averli accompagnati a casa sua, apparecchiò la tavola per loro. Che felicità per lui e per i suoi familiari essere tutti credenti! 35 Il giorno seguente, i giudici mandarono delle guardie a dire al carceriere: «Lasciate liberi quegli uomini!» 36 Allora il carceriere disse a Paolo: «Siete liberi, andatevene in pace!»
37 Ma Paolo rispose: «No davvero! Ci hanno fatto bastonare in pubblico, e senza processo, per giunta! Poi ci hanno gettato in prigione, benché fossimo cittadini romani, ed ora vorrebbero mandarci via alla chetichella?! Ah, questa poi! Che vengano loro a portarci fuori!»
38 Le guardie riferirono queste parole ai giudici, i quali, sentendo che Paolo e Sila erano cittadini romani, furono presi da una grande paura. 39 Allora andarono subito in prigione da loro e, con le buone maniere, li portarono fuori, pregandoli di lasciare la città. 40 Usciti di prigione, Paolo e Sila tornarono alla casa di Lidia, dove si incontrarono con i credenti, poi, dopo aver predicato loro ancora una volta, lasciarono la città.
Acts 15-16
New International Version
The Council at Jerusalem
15 Certain people(A) came down from Judea to Antioch and were teaching the believers:(B) “Unless you are circumcised,(C) according to the custom taught by Moses,(D) you cannot be saved.” 2 This brought Paul and Barnabas into sharp dispute and debate with them. So Paul and Barnabas were appointed, along with some other believers, to go up to Jerusalem(E) to see the apostles and elders(F) about this question. 3 The church sent them on their way, and as they traveled through Phoenicia(G) and Samaria, they told how the Gentiles had been converted.(H) This news made all the believers very glad. 4 When they came to Jerusalem, they were welcomed by the church and the apostles and elders, to whom they reported everything God had done through them.(I)
5 Then some of the believers who belonged to the party(J) of the Pharisees(K) stood up and said, “The Gentiles must be circumcised and required to keep the law of Moses.”(L)
6 The apostles and elders met to consider this question. 7 After much discussion, Peter got up and addressed them: “Brothers, you know that some time ago God made a choice among you that the Gentiles might hear from my lips the message of the gospel and believe.(M) 8 God, who knows the heart,(N) showed that he accepted them by giving the Holy Spirit to them,(O) just as he did to us. 9 He did not discriminate between us and them,(P) for he purified their hearts by faith.(Q) 10 Now then, why do you try to test God(R) by putting on the necks of Gentiles a yoke(S) that neither we nor our ancestors have been able to bear? 11 No! We believe it is through the grace(T) of our Lord Jesus that we are saved, just as they are.”
12 The whole assembly became silent as they listened to Barnabas and Paul telling about the signs and wonders(U) God had done among the Gentiles through them.(V) 13 When they finished, James(W) spoke up. “Brothers,” he said, “listen to me. 14 Simon[a] has described to us how God first intervened to choose a people for his name from the Gentiles.(X) 15 The words of the prophets are in agreement with this, as it is written:
16 “‘After this I will return
and rebuild David’s fallen tent.
Its ruins I will rebuild,
and I will restore it,
17 that the rest of mankind may seek the Lord,
even all the Gentiles who bear my name,
says the Lord, who does these things’[b](Y)—
18 things known from long ago.[c](Z)
19 “It is my judgment, therefore, that we should not make it difficult for the Gentiles who are turning to God. 20 Instead we should write to them, telling them to abstain from food polluted by idols,(AA) from sexual immorality,(AB) from the meat of strangled animals and from blood.(AC) 21 For the law of Moses has been preached in every city from the earliest times and is read in the synagogues on every Sabbath.”(AD)
The Council’s Letter to Gentile Believers
22 Then the apostles and elders,(AE) with the whole church, decided to choose some of their own men and send them to Antioch(AF) with Paul and Barnabas. They chose Judas (called Barsabbas) and Silas,(AG) men who were leaders among the believers. 23 With them they sent the following letter:
The apostles and elders, your brothers,
To the Gentile believers in Antioch,(AH) Syria(AI) and Cilicia:(AJ)
Greetings.(AK)
24 We have heard that some went out from us without our authorization and disturbed you, troubling your minds by what they said.(AL) 25 So we all agreed to choose some men and send them to you with our dear friends Barnabas and Paul— 26 men who have risked their lives(AM) for the name of our Lord Jesus Christ. 27 Therefore we are sending Judas and Silas(AN) to confirm by word of mouth what we are writing. 28 It seemed good to the Holy Spirit(AO) and to us not to burden you with anything beyond the following requirements: 29 You are to abstain from food sacrificed to idols, from blood, from the meat of strangled animals and from sexual immorality.(AP) You will do well to avoid these things.
Farewell.
30 So the men were sent off and went down to Antioch, where they gathered the church together and delivered the letter. 31 The people read it and were glad for its encouraging message. 32 Judas and Silas,(AQ) who themselves were prophets,(AR) said much to encourage and strengthen the believers. 33 After spending some time there, they were sent off by the believers with the blessing of peace(AS) to return to those who had sent them. [34] [d] 35 But Paul and Barnabas remained in Antioch, where they and many others taught and preached(AT) the word of the Lord.(AU)
Disagreement Between Paul and Barnabas
36 Some time later Paul said to Barnabas, “Let us go back and visit the believers in all the towns(AV) where we preached the word of the Lord(AW) and see how they are doing.” 37 Barnabas wanted to take John, also called Mark,(AX) with them, 38 but Paul did not think it wise to take him, because he had deserted them(AY) in Pamphylia and had not continued with them in the work. 39 They had such a sharp disagreement that they parted company. Barnabas took Mark and sailed for Cyprus, 40 but Paul chose Silas(AZ) and left, commended by the believers to the grace of the Lord.(BA) 41 He went through Syria(BB) and Cilicia,(BC) strengthening the churches.(BD)
Timothy Joins Paul and Silas
16 Paul came to Derbe and then to Lystra,(BE) where a disciple named Timothy(BF) lived, whose mother was Jewish and a believer(BG) but whose father was a Greek. 2 The believers(BH) at Lystra and Iconium(BI) spoke well of him. 3 Paul wanted to take him along on the journey, so he circumcised him because of the Jews who lived in that area, for they all knew that his father was a Greek.(BJ) 4 As they traveled from town to town, they delivered the decisions reached by the apostles and elders(BK) in Jerusalem(BL) for the people to obey.(BM) 5 So the churches were strengthened(BN) in the faith and grew daily in numbers.(BO)
Paul’s Vision of the Man of Macedonia
6 Paul and his companions traveled throughout the region of Phrygia(BP) and Galatia,(BQ) having been kept by the Holy Spirit from preaching the word in the province of Asia.(BR) 7 When they came to the border of Mysia, they tried to enter Bithynia, but the Spirit of Jesus(BS) would not allow them to. 8 So they passed by Mysia and went down to Troas.(BT) 9 During the night Paul had a vision(BU) of a man of Macedonia(BV) standing and begging him, “Come over to Macedonia and help us.” 10 After Paul had seen the vision, we(BW) got ready at once to leave for Macedonia, concluding that God had called us to preach the gospel(BX) to them.
Lydia’s Conversion in Philippi
11 From Troas(BY) we put out to sea and sailed straight for Samothrace, and the next day we went on to Neapolis. 12 From there we traveled to Philippi,(BZ) a Roman colony and the leading city of that district[e] of Macedonia.(CA) And we stayed there several days.
13 On the Sabbath(CB) we went outside the city gate to the river, where we expected to find a place of prayer. We sat down and began to speak to the women who had gathered there. 14 One of those listening was a woman from the city of Thyatira(CC) named Lydia, a dealer in purple cloth. She was a worshiper of God. The Lord opened her heart(CD) to respond to Paul’s message. 15 When she and the members of her household(CE) were baptized,(CF) she invited us to her home. “If you consider me a believer in the Lord,” she said, “come and stay at my house.” And she persuaded us.
Paul and Silas in Prison
16 Once when we were going to the place of prayer,(CG) we were met by a female slave who had a spirit(CH) by which she predicted the future. She earned a great deal of money for her owners by fortune-telling. 17 She followed Paul and the rest of us, shouting, “These men are servants of the Most High God,(CI) who are telling you the way to be saved.” 18 She kept this up for many days. Finally Paul became so annoyed that he turned around and said to the spirit, “In the name of Jesus Christ I command you to come out of her!” At that moment the spirit left her.(CJ)
19 When her owners realized that their hope of making money(CK) was gone, they seized Paul and Silas(CL) and dragged(CM) them into the marketplace to face the authorities. 20 They brought them before the magistrates and said, “These men are Jews, and are throwing our city into an uproar(CN) 21 by advocating customs unlawful for us Romans(CO) to accept or practice.”(CP)
22 The crowd joined in the attack against Paul and Silas, and the magistrates ordered them to be stripped and beaten with rods.(CQ) 23 After they had been severely flogged, they were thrown into prison, and the jailer(CR) was commanded to guard them carefully. 24 When he received these orders, he put them in the inner cell and fastened their feet in the stocks.(CS)
25 About midnight(CT) Paul and Silas(CU) were praying and singing hymns(CV) to God, and the other prisoners were listening to them. 26 Suddenly there was such a violent earthquake that the foundations of the prison were shaken.(CW) At once all the prison doors flew open,(CX) and everyone’s chains came loose.(CY) 27 The jailer woke up, and when he saw the prison doors open, he drew his sword and was about to kill himself because he thought the prisoners had escaped.(CZ) 28 But Paul shouted, “Don’t harm yourself! We are all here!”
29 The jailer called for lights, rushed in and fell trembling before Paul and Silas.(DA) 30 He then brought them out and asked, “Sirs, what must I do to be saved?”(DB)
31 They replied, “Believe(DC) in the Lord Jesus, and you will be saved(DD)—you and your household.”(DE) 32 Then they spoke the word of the Lord to him and to all the others in his house. 33 At that hour of the night(DF) the jailer took them and washed their wounds; then immediately he and all his household were baptized.(DG) 34 The jailer brought them into his house and set a meal before them; he(DH) was filled with joy because he had come to believe in God—he and his whole household.
35 When it was daylight, the magistrates sent their officers to the jailer with the order: “Release those men.” 36 The jailer(DI) told Paul, “The magistrates have ordered that you and Silas be released. Now you can leave. Go in peace.”(DJ)
37 But Paul said to the officers: “They beat us publicly without a trial, even though we are Roman citizens,(DK) and threw us into prison. And now do they want to get rid of us quietly? No! Let them come themselves and escort us out.”
38 The officers reported this to the magistrates, and when they heard that Paul and Silas were Roman citizens, they were alarmed.(DL) 39 They came to appease them and escorted them from the prison, requesting them to leave the city.(DM) 40 After Paul and Silas came out of the prison, they went to Lydia’s house,(DN) where they met with the brothers and sisters(DO) and encouraged them. Then they left.
Footnotes
- Acts 15:14 Greek Simeon, a variant of Simon; that is, Peter
- Acts 15:17 Amos 9:11,12 (see Septuagint)
- Acts 15:18 Some manuscripts things’— / 18 the Lord’s work is known to him from long ago
- Acts 15:34 Some manuscripts include here But Silas decided to remain there.
- Acts 16:12 The text and meaning of the Greek for the leading city of that district are uncertain.
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