Matteo 11
Conferenza Episcopale Italiana
IV. IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
11 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù
2 Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 3 «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». 4 Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 5 I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, 6 e beato colui che non si scandalizza di me». 7 Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8 Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! 9 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 10 Egli è colui, del quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
11 In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 12 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. 13 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14 E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. 15 Chi ha orecchi intenda.
Giudizio di Gesù sulla sua generazione
16 Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
17 Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
18 E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. 19 E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
Sventura alle città delle sponde del lago
20 Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: 21 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. 22 Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. 23 E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! 24 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».
IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il Padre e il Figlio
25 In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 27 Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Gesù Signore dal giogo leggero
28 Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Matteo 11
La Nuova Diodati
11 E dopo che Gesú ebbe finito di dare disposizioni ai suoi dodici discepoli, se ne andò di là, per insegnare e predicare nelle loro città.
2 Or Giovanni, avendo in prigione sentito parlare delle opere del Cristo, mandò due dei suoi discepoli a dirgli:
3 «Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?»
4 E Gesú, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni le cose che udite e vedete:
5 I ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l'evangelo è annunziato ai poveri.
6 Beato è colui che non si sarà scandalizzato di me!».
7 Ora, come essi se ne andavano, Gesú prese a dire alle folle intorno a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?
8 Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, coloro che portano vesti morbide abitano nei palazzi dei re.
9 Insomma, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sí, vi dico, egli è piú che un profeta,
10 Perché questi è colui del quale è scritto: "Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, egli preparerà la tua strada davanti a te".
11 In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto mai nessuno piú grande di Giovanni Battista; ma il minimo nel regno dei cieli è piú grande di lui.
12 E dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti lo rapiscono.
13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni.
14 E se lo volete accettare, egli è Elia che doveva venire.
15 Chi ha orecchi da udire, oda!
16 Ma a chi paragonerò questa generazione? Essa è simile a fanciulli seduti nelle piazze, che si rivolgono ai loro compagni
17 e dicono: "Noi vi abbiamo sonato il flauto e voi non avete ballato, abbiamo intonato lamenti e voi non avete fatto cordoglio".
18 Difatti è venuto Giovanni, che non mangia né beve, ed essi dicono egli ha un demone
19 venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, ed essi dicono: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani, e dei peccatori" Ma alla sapienza è stata resa giustizia dai suoi figli».
20 Allora egli cominciò a rimproverare quelle città, in cui la maggior parte delle sue opere potenti erano state fatte, perché esse non si erano ravvedute, dicendo:
21 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti che sono state compiute tra di voi, già da tempo si sarebbero pentite con sacco e cenere.
22 Perciò io vi dico che nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate con piú tolleranza di voi.
23 E tu, o Capernaum, che sei stata innalzata fino al cielo, sarai abbassata fino all'inferno, perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa esisterebbe ancora oggi.
24 Pertanto io vi dico che nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà piú tollerabile della tua».
25 In quel tempo Gesú prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli.
26 Sí, o Padre, perché cosí ti è piaciuto.
27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo.
28 Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo.
29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime.
30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!».
ΚΑΤΑ ΜΑΤΘΑΙΟΝ 11
1881 Westcott-Hort New Testament
11 και εγενετο οτε ετελεσεν ο ιησους διατασσων τοις δωδεκα μαθηταις αυτου μετεβη εκειθεν του διδασκειν και κηρυσσειν εν ταις πολεσιν αυτων
2 ο δε ιωαννης ακουσας εν τω δεσμωτηριω τα εργα του χριστου πεμψας δια των μαθητων αυτου
3 ειπεν αυτω συ ει ο ερχομενος η ετερον προσδοκωμεν
4 και αποκριθεις ο ιησους ειπεν αυτοις πορευθεντες απαγγειλατε ιωαννη α ακουετε και βλεπετε
5 τυφλοι αναβλεπουσιν και χωλοι περιπατουσιν λεπροι καθαριζονται και κωφοι ακουουσιν και νεκροι εγειρονται και πτωχοι ευαγγελιζονται
6 και μακαριος εστιν ος εαν μη σκανδαλισθη εν εμοι
7 τουτων δε πορευομενων ηρξατο ο ιησους λεγειν τοις οχλοις περι ιωαννου τι εξηλθατε εις την ερημον θεασασθαι καλαμον υπο ανεμου σαλευομενον
8 αλλα τι εξηλθατε ιδειν ανθρωπον εν μαλακοις ημφιεσμενον ιδου οι τα μαλακα φορουντες εν τοις οικοις των βασιλεων
9 αλλα τι εξηλθατε προφητην ιδειν ναι λεγω υμιν και περισσοτερον προφητου
10 ουτος εστιν περι ου γεγραπται ιδου εγω αποστελλω τον αγγελον μου προ προσωπου σου ος κατασκευασει την οδον σου εμπροσθεν σου
11 αμην λεγω υμιν ουκ εγηγερται εν γεννητοις γυναικων μειζων ιωαννου του βαπτιστου ο δε μικροτερος εν τη βασιλεια των ουρανων μειζων αυτου εστιν
12 απο δε των ημερων ιωαννου του βαπτιστου εως αρτι η βασιλεια των ουρανων βιαζεται και βιασται αρπαζουσιν αυτην
13 παντες γαρ οι προφηται και ο νομος εως ιωαννου επροφητευσαν
14 και ει θελετε δεξασθαι αυτος εστιν ηλιας ο μελλων ερχεσθαι
15 ο εχων ωτα ακουετω
16 τινι δε ομοιωσω την γενεαν ταυτην ομοια εστιν παιδιοις καθημενοις εν ταις αγοραις α προσφωνουντα τοις ετεροις
17 λεγουσιν ηυλησαμεν υμιν και ουκ ωρχησασθε εθρηνησαμεν και ουκ εκοψασθε
18 ηλθεν γαρ ιωαννης μητε εσθιων μητε πινων και λεγουσιν δαιμονιον εχει
19 ηλθεν ο υιος του ανθρωπου εσθιων και πινων και λεγουσιν ιδου ανθρωπος φαγος και οινοποτης τελωνων φιλος και αμαρτωλων και εδικαιωθη η σοφια απο των εργων αυτης
20 τοτε ηρξατο ονειδιζειν τας πολεις εν αις εγενοντο αι πλεισται δυναμεις αυτου οτι ου μετενοησαν
21 ουαι σοι χοραζιν ουαι σοι βηθσαιδα οτι ει εν τυρω και σιδωνι εγενοντο αι δυναμεις αι γενομεναι εν υμιν παλαι αν εν σακκω και σποδω μετενοησαν
22 πλην λεγω υμιν τυρω και σιδωνι ανεκτοτερον εσται εν ημερα κρισεως η υμιν
23 και συ καφαρναουμ μη εως ουρανου υψωθηση εως αδου καταβηση οτι ει εν σοδομοις εγενηθησαν αι δυναμεις αι γενομεναι εν σοι εμεινεν αν μεχρι της σημερον
24 πλην λεγω υμιν οτι γη σοδομων ανεκτοτερον εσται εν ημερα κρισεως η σοι
25 εν εκεινω τω καιρω αποκριθεις ο ιησους ειπεν εξομολογουμαι σοι πατερ κυριε του ουρανου και της γης οτι εκρυψας ταυτα απο σοφων και συνετων και απεκαλυψας αυτα νηπιοις
26 ναι ο πατηρ οτι ουτως ευδοκια εγενετο εμπροσθεν σου
27 παντα μοι παρεδοθη υπο του πατρος μου και ουδεις επιγινωσκει τον υιον ει μη ο πατηρ ουδε τον πατερα τις επιγινωσκει ει μη ο υιος και ω εαν βουληται ο υιος αποκαλυψαι
28 δευτε προς με παντες οι κοπιωντες και πεφορτισμενοι καγω αναπαυσω υμας
29 αρατε τον ζυγον μου εφ υμας και μαθετε απ εμου οτι πραυς ειμι και ταπεινος τη καρδια και ευρησετε αναπαυσιν ταις ψυχαις υμων
30 ο γαρ ζυγος μου χρηστος και το φορτιον μου ελαφρον εστιν
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