Add parallel Print Page Options

Alcuni giorni dopo, egli entrò di nuovo in Capernaum e si venne a sapere che egli si trovava in casa;

e subito si radunò tanta gente da non trovare piú posto neppure davanti alla porta; ed egli annunziava loro la parola.

Allora vennero da lui alcuni a presentargli un paralitico, portato da quattro uomini

Ma, non potendo accostarsi a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto sul punto ove era Gesú e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico.

Come Gesú vide la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!».

Or vi erano là seduti alcuni scribi i quali ragionavano in cuor loro:

«Perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?».

Ma Gesú, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano queste cose dentro di sé, disse loro: «Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori?

Che cosa è piú facile dire al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dire: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina".

10 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra,

11 io ti dico (disse al paralitico): Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua».

12 Ed egli si alzò immediatamente, prese il suo lettuccio e uscí in presenza di tutti, cosí che tutti stupivano e glorificavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

13 Gesú uscí di nuovo lungo il mare e tutta la folla veniva a lui, ed egli li ammaestrava.

14 Nel passare vide Levi figlio di Alfeo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, alzatosi, lo seguí.

15 Or avvenne che mentre egli era a tavola in casa di Levi, molti pubblicani e peccatori si misero a tavola con Gesú e con i suoi discepoli; infatti erano molti quelli che lo seguivano.

16 Allora gli scribi e i farisei, vedendolo mangiare con i pubblicani e con i peccatori, dissero ai suoi discepoli: «Come mai mangia e beve egli in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».

17 E Gesú, udito ciò, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a ravvedimento».

18 Allora i discepoli di Giovanni e quelli dei farisei stavano digiunando. Ora essi vennero da Gesú e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e quelli dei farisei digiunano mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

19 E Gesú disse loro: «Possono forse gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Per tutto il tempo che hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.

20 Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo, e allora in quei giorni digiuneranno.

21 Nessuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio, altrimenti il pezzo nuovo porta via l'intero rattoppo e lo strappo si fa peggiore.

22 Cosí, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi».

23 Or avvenne che in giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, strada facendo, si misero a svellere delle spighe.

24 E i farisei gli dissero: «Guarda, perché fanno ciò che non è lecito in giorno di sabato?».

25 Ma egli disse loro: «Non avete mai letto ciò che fece Davide, quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e quelli con lui?

26 Come egli entrò nella casa di Dio, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani di presentazione che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui?».

27 Poi disse loro: «Il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato.

28 Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

και παλιν εισηλθεν εις καπερναουμ δι ημερων και ηκουσθη οτι εις οικον εστιν

και ευθεως συνηχθησαν πολλοι ωστε μηκετι χωρειν μηδε τα προς την θυραν και ελαλει αυτοις τον λογον

και ερχονται προς αυτον παραλυτικον φεροντες αιρομενον υπο τεσσαρων

και μη δυναμενοι προσεγγισαι αυτω δια τον οχλον απεστεγασαν την στεγην οπου ην και εξορυξαντες χαλωσιν τον κραββατον εφ ω ο παραλυτικος κατεκειτο

ιδων δε ο ιησους την πιστιν αυτων λεγει τω παραλυτικω τεκνον αφεωνται σοι αι αμαρτιαι σου

ησαν δε τινες των γραμματεων εκει καθημενοι και διαλογιζομενοι εν ταις καρδιαις αυτων

τι ουτος ουτως λαλει βλασφημιας τις δυναται αφιεναι αμαρτιας ει μη εις ο θεος

και ευθεως επιγνους ο ιησους τω πνευματι αυτου οτι ουτως διαλογιζονται εν εαυτοις ειπεν αυτοις τι ταυτα διαλογιζεσθε εν ταις καρδιαις υμων

τι εστιν ευκοπωτερον ειπειν τω παραλυτικω αφεωνται σοι αι αμαρτιαι η ειπειν εγειραι και αρον σου τον κραββατον και περιπατει

10 ινα δε ειδητε οτι εξουσιαν εχει ο υιος του ανθρωπου αφιεναι επι της γης αμαρτιας λεγει τω παραλυτικω

11 σοι λεγω εγειραι και αρον τον κραββατον σου και υπαγε εις τον οικον σου

12 και ηγερθη ευθεως και αρας τον κραββατον εξηλθεν εναντιον παντων ωστε εξιστασθαι παντας και δοξαζειν τον θεον λεγοντας οτι ουδεποτε ουτως ειδομεν

13 και εξηλθεν παλιν παρα την θαλασσαν και πας ο οχλος ηρχετο προς αυτον και εδιδασκεν αυτους

14 και παραγων ειδεν λευιν τον του αλφαιου καθημενον επι το τελωνιον και λεγει αυτω ακολουθει μοι και αναστας ηκολουθησεν αυτω

15 και εγενετο εν τω κατακεισθαι αυτον εν τη οικια αυτου και πολλοι τελωναι και αμαρτωλοι συνανεκειντο τω ιησου και τοις μαθηταις αυτου ησαν γαρ πολλοι και ηκολουθησαν αυτω

16 και οι γραμματεις και οι φαρισαιοι ιδοντες αυτον εσθιοντα μετα των τελωνων και αμαρτωλων ελεγον τοις μαθηταις αυτου τι οτι μετα των τελωνων και αμαρτωλων εσθιει και πινει

17 και ακουσας ο ιησους λεγει αυτοις ου χρειαν εχουσιν οι ισχυοντες ιατρου αλλ οι κακως εχοντες ουκ ηλθον καλεσαι δικαιους αλλα αμαρτωλους εις μετανοιαν

18 και ησαν οι μαθηται ιωαννου και οι των φαρισαιων νηστευοντες και ερχονται και λεγουσιν αυτω διατι οι μαθηται ιωαννου και οι των φαρισαιων νηστευουσιν οι δε σοι μαθηται ου νηστευουσιν

19 και ειπεν αυτοις ο ιησους μη δυνανται οι υιοι του νυμφωνος εν ω ο νυμφιος μετ αυτων εστιν νηστευειν οσον χρονον μεθ εαυτων εχουσιν τον νυμφιον ου δυνανται νηστευειν

20 ελευσονται δε ημεραι οταν απαρθη απ αυτων ο νυμφιος και τοτε νηστευσουσιν εν εκειναις ταις ημεραις

21 και ουδεις επιβλημα ρακους αγναφου επιρραπτει επι ιματιω παλαιω ει δε μη αιρει το πληρωμα αυτου το καινον του παλαιου και χειρον σχισμα γινεται

22 και ουδεις βαλλει οινον νεον εις ασκους παλαιους ει δε μη ρησσει ο οινος ο νεος τους ασκους και ο οινος εκχειται και οι ασκοι απολουνται αλλα οινον νεον εις ασκους καινους βλητεον

23 και εγενετο παραπορευεσθαι αυτον εν τοις σαββασιν δια των σποριμων και ηρξαντο οι μαθηται αυτου οδον ποιειν τιλλοντες τους σταχυας

24 και οι φαρισαιοι ελεγον αυτω ιδε τι ποιουσιν εν τοις σαββασιν ο ουκ εξεστιν

25 και αυτος ελεγεν αυτοις ουδεποτε ανεγνωτε τι εποιησεν δαβιδ οτε χρειαν εσχεν και επεινασεν αυτος και οι μετ αυτου

26 πως εισηλθεν εις τον οικον του θεου επι αβιαθαρ του αρχιερεως και τους αρτους της προθεσεως εφαγεν ους ουκ εξεστιν φαγειν ει μη τοις ιερευσιν και εδωκεν και τοις συν αυτω ουσιν

27 και ελεγεν αυτοις το σαββατον δια τον ανθρωπον εγενετο ουχ ο ανθρωπος δια το σαββατον

28 ωστε κυριος εστιν ο υιος του ανθρωπου και του σαββατου

Alcuni giorni dopo Gesù tornò a Cafarnao, e si sparse la voce che egli era in casa. Ben presto venne tanta gente, che non cʼera più posto per nessuno, neppure fuori della porta. Ed egli annunciava loro la Parola. Giunsero anche quattro uomini che portavano un paralitico in barella. Non potendo raggiungere Gesù attraverso la folla, fecero un buco nel tetto della casa giusto sopra la sua testa, e da lì calarono il paralitico sulla barella, proprio davanti a lui.

Quando Gesù vide in quegli uomini la ferma certezza che lui, il Signore, avrebbe aiutato il loro amico, disse al malato: «Figliuolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!»

Ma alcuni capi religiosi giudei che se ne stavano lì vicino pensarono: «Ma come? Questa è bestemmia! Crede forse di essere Dio? Perché solo Dio può perdonare i peccati!» Ma Gesù, che lesse subito nei loro pensieri, disse: «Perché ragionate in questo modo? Credete che sia più difficile perdonare i suoi peccati o guarirlo? 10-11 Perciò, per provare che io, il Messia, ho qui in terra lʼautorità di perdonare i peccati, guardate!» E Gesù, volgendosi verso il paralitico, disse: «Tu sei guarito. Àlzati, raccogli la tua barella e tornatene a casa!»

12 Lʼuomo balzò in piedi, raccolse la barella e si fece strada fra i presenti. Il miracolo lasciò tutti stupefatti: «Una cosa del genere non lʼavevamo mai vista prima!» esclamavano, lodando Dio.

13 Poi Gesù tornò di nuovo sulla riva del lago; e insegnava alla folla che si era riunita attorno a lui. 14 Mentre passava, vide Levi, figlio di Alfeo, che sedeva al suo banco delle tasse. «Vieni con me», gli disse Gesù. «Vieni, e sii mio discepolo». E Levi balzò in piedi e andò con lui.

15 Quella sera, Levi invitò a cena a casa sua dei colleghi esattori e molti altri noti peccatori, perché potessero conoscere Gesù. (Cʼerano molte persone di questo genere fra quelli che lo seguivano). 16 Quando alcuni capi religiosi giudei videro Gesù a tavola con questa gente di pessima reputazione, dissero ai suoi discepoli: «Come può sopportare di mangiare con tale gentaglia?»

17 Gesù sentì ciò che dicevano e rispose: «Sono le persone malate che hanno bisogno del medico, non quelle sane! Non sono venuto per invitare al pentimento quelli che secondo voi sono brave persone, ma quelli che per voi sono dei peccatori!»

«Il Messia»

18 I discepoli di Giovanni e i capi giudei digiunavano. Un giorno, alcuni, vennero da Gesù e gli domandarono perché i suoi discepoli non facessero altrettanto.

19 Gesù rispose: «È possibile che gli amici dello sposo se ne stiano senza mangiare alla festa di nozze? Dovrebbero essere tristi, mentre lo sposo è ancora con loro? 20 Ma un giorno egli sarà allontanato da loro e allora digiuneranno. 21 Nessuno aggiusta un vecchio vestito con una toppa nuova che può restringersi. Che cosa succede? La stoffa nuova strappa parte del tessuto vecchio, lasciando uno strappo peggiore del primo. 22 Nessuno metterebbe del vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino li fa scoppiare. E andrebbero rovinati sia il vino che gli otri. Il vino nuovo deve essere messo in otri nuovi».

23 Unʼaltra volta, di sabato, mentre Gesù e i discepoli passavano attraverso i campi, i discepoli colsero delle spighe per mangiarne il grano. 24 Alcuni capi religiosi giudei dissero allora a Gesù: «Non dovrebbero farlo, perché è contro le nostre leggi raccogliere il grano di sabato!»

25-26 Ma Gesù rispose: «Non avete mai letto nelle Scritture che cosa fece il re Davide quella volta che lui e i suoi compagni erano affamati? Egli entrò nella casa di Dio, (a quel tempo il sommo sacerdote era Abiatar), e insieme con i suoi mangiò il pane speciale che solo i sacerdoti potevano mangiare. Anche quello fu contro la legge. 27 Ma il sabato è stato fatto perché lʼuomo ne tragga vantaggio, e non perché lʼuomo sia schiavo del sabato! 28 Ed io, il Messia, so quanto è prezioso servire il Signore con libertà».