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Due miracoli straordinari

Quando Gesù ebbe finito di parlare, tornò nella città di Cafarnao. Là abitava un centurione romano, che aveva un servo, a cui era molto affezionato. Questo servo era ammalato e stava per morire. Quando il centurione seppe di Gesù, mandò alcuni anziani giudei molto rispettati a chiedergli di venire a guarire il suo servo. Essi cominciarono a pregare Gesù con insistenza. Gli raccontarono anche che brava persona fosse quel centurione.

«Se cʼè qualcuno che merita il tuo aiuto, questi è proprio lui!» dissero, «Perché ama i Giudei e ci ha perfino fatto costruire una sinagoga a sue spese!»

6-8 Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!»

Gesù rimase colpito da queste parole. Rivolgendosi alla folla, disse: «Neppure fra il popolo dʼIsraele ho mai trovato un uomo con una fede come questa!»

10 E quando gli amici del centurione ritornarono a casa, trovarono il servo completamente guarito.

11 Non molto tempo dopo, Gesù andò con i suoi discepoli nel villaggio di Naim e, come al solito, una gran folla lo seguiva. 12 In prossimità della porta del villaggio, ecco passare un funerale. Il morto era lʼunico figlio di una vedova, e molte persone accompagnavano, piangendo, la povera donna.

13 Quando il Signore la vide, ebbe pietà di lei. «Non piangere!» le disse. 14 Poi si avvicinò alla bara e la toccò.

I portatori si fermarono. «Ragazzo», disse Gesù, «sono io che te lo dico: àlzati!»

15 Il ragazzo si alzò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì alla madre.

16 Tutti furono presi da gran timore e si misero a lodare Dio, esclamando: «Un potente profeta è sorto fra noi!» e ancora: «Oggi abbiamo visto allʼopera la mano di Dio!»

17 La notizia di questi fatti corse da un estremo allʼaltro della Giudea, e perfino oltre i suoi confini.

Gesù e Giovanni

18 Ben presto i discepoli di Giovanni Battista vennero a conoscenza di tutto ciò che Gesù stava facendo. Quando lo riferirono a Giovanni, 19 questi mandò due dei suoi discepoli da Gesù per chiedergli: «Sei davvero tu il Messia che deve venire? O dobbiamo continuare ad aspettarlo?»

20-22 I due discepoli trovarono Gesù che stava guarendo molte persone dalle più diverse malattie. Risanava gli zoppi e i ciechi, e cacciava gli spiriti maligni. Quando gli riferirono le parole di Giovanni, Gesù rispose: «Tornate e raccontategli tutto ciò che avete visto e udito qui oggi: i ciechi possono vedere, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi possono udire, i morti risuscitano e i poveri possono udire il Vangelo della salvezza. 23 E ditegli anche: “Beato chi non si sarà scandalizzato di me!”»

24 Partiti i discepoli di Giovanni, Gesù cominciò a parlare alla folla di lui. «Chi è costui che siete andati a vedere nel deserto della Giudea?» chiese loro: «Un uomo debole come un filo dʼerba, mosso dal minimo alito di vento? 25 No! E allora che cosa siete andati a vedere? Un uomo drappeggiato in abiti lussuosi? No! Quelli che vivono nel lusso stanno nei palazzi, non nel deserto. 26 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, questa è la risposta giusta! Anzi, egli è più di un profeta. 27 È quello a cui si riferiscono le Scritture, quando dicono: “Ecco, manderò il mio messaggero davanti a te, per prepararti la strada!”

28 Fra tutti gli esseri umani non ce nʼè mai stato uno più grande di Giovanni. Eppure, perfino lʼultimo abitante del Regno di Dio è più grande di lui!

29 E tutti quelli che hanno sentito predicare Giovanni, perfino i più malvagi, hanno riconosciuto che ciò che richiedeva era giusto, e si sono fatti battezzare da lui. 30 Tutti. Cioè, tutti tranne i Farisei e i dottori della legge. Essi hanno respinto il progetto che Dio aveva per loro e non hanno voluto farsi battezzare da Giovanni».

31 «Che posso dire degli uomini dei nostri tempi?» chiese Gesù. «A che cosa potrei paragonarli? 32 Mi sembrano quei bambini che giocano nella piazza e si lamentano così coi loro amici: “Non vi piace se giochiamo agli sposi e non vi piace se giochiamo al funerale!” 33 Lo stesso fate anche voi: perché, prima è venuto Giovanni Battista, che spesso digiuna e non beve vino, e voi dite: “Deve essere matto!” 34 Poi sono venuto io, che mangio e bevo, e voi dite: “Ma che mangione è quel Gesù! E come beve! E che cattive compagnie frequenta!” 35 Ma la sapienza di Dio si rivela vera dai suoi frutti».

36 Un giorno, un fariseo invitò Gesù a pranzo a casa sua ed egli accettò lʼinvito. Mentre si sedevano per mangiare, 37 una donna, una prostituta di quel villaggio seppe che Gesù stava là e venne, portando un vasetto di alabastro, pieno di costoso profumo. 38 Entrò, sʼinginocchiò dietro di lui, ai suoi piedi e, piangendo, glieli bagnava di lacrime e poi li asciugava con i suoi capelli, baciandoli e ribaciandoli, mentre li cospargeva di profumo.

39 Quando il fariseo che lo aveva invitato vide ciò che stava accadendo e riconobbe la donna, pensò: «Questa è la prova che Gesù non è un profeta, perché se fosse veramente mandato da Dio, saprebbe di che risma è questa donna!»

40 Gesù, allora, si voltò verso di lui e gli disse: «Simone, devo dirti una cosa».

«Bene, Maestro», rispose Simone, «Dimmi!»

41 Allora Gesù gli raccontò questa storia: «Un tale prestò dei soldi a due persone: 500 denari ad uno e 50 a un altro. 42 Ma nessuno di loro poté restituire i soldi, così egli passò sopra alla cosa e lasciò che si tenessero il denaro. Secondo te, chi dei due gli sarà stato più riconoscente dopo questʼatto generoso?»

43 «Senzʼaltro quello che gli doveva di più», rispose Simone. «Giusto», fu dʼaccordo Gesù.

44 Poi, voltandosi verso la donna, disse a Simone: «Guarda, vedi questa donna inginocchiata? Quando sono entrato in casa tua, tu non ti sei nemmeno preso il disturbo di darmi un poʼ dʼacqua per lavarmi i piedi, invece lei me li ha lavati con le sue lacrime e me li ha asciugati con i suoi capelli.

45 Tu non mi hai dato il tradizionale bacio di saluto, lei invece, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi e ribaciarmi i piedi.

46 Tu hai trascurato la rituale cortesia di ungermi il capo con lʼolio dʼoliva, mentre lei mi ha cosparso i piedi di profumo prezioso.

47 Dunque, i suoi peccati, anche se sono molti, le sono perdonati, perciò questa donna mi ha dimostrato molto amore. Ma quelli a cui è perdonato poco, dimostrano meno amore».

48 Poi, rivolto alla donna, disse: «I tuoi peccati ti sono perdonati».

49 Allora glʼinvitati che erano a tavola con lui, dissero fra di loro: «Ma chi crede di essere costui, che se ne va in giro a perdonare i peccati?»

50 Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvato. Vaʼ in pace!»

επειδη επληρωσεν παντα τα ρηματα αυτου εις τας ακοας του λαου εισηλθεν εις καφαρναουμ

εκατονταρχου δε τινος δουλος κακως εχων ημελλεν τελευταν ος ην αυτω εντιμος

ακουσας δε περι του ιησου απεστειλεν προς αυτον πρεσβυτερους των ιουδαιων ερωτων αυτον οπως ελθων διασωση τον δουλον αυτου

οι δε παραγενομενοι προς τον ιησουν παρεκαλουν αυτον σπουδαιως λεγοντες οτι αξιος εστιν ω παρεξη τουτο

αγαπα γαρ το εθνος ημων και την συναγωγην αυτος ωκοδομησεν ημιν

ο δε ιησους επορευετο συν αυτοις ηδη δε αυτου ου μακραν απεχοντος απο της οικιας επεμψεν φιλους ο εκατονταρχης λεγων αυτω κυριε μη σκυλλου ου γαρ ικανος ειμι ινα υπο την στεγην μου εισελθης

διο ουδε εμαυτον ηξιωσα προς σε ελθειν αλλα ειπε λογω και ιαθητω ο παις μου

και γαρ εγω ανθρωπος ειμι υπο εξουσιαν τασσομενος εχων υπ εμαυτον στρατιωτας και λεγω τουτω πορευθητι και πορευεται και αλλω ερχου και ερχεται και τω δουλω μου ποιησον τουτο και ποιει

ακουσας δε ταυτα ο ιησους εθαυμασεν αυτον και στραφεις τω ακολουθουντι αυτω οχλω ειπεν λεγω υμιν ουδε εν τω ισραηλ τοσαυτην πιστιν ευρον

10 και υποστρεψαντες εις τον οικον οι πεμφθεντες ευρον τον δουλον υγιαινοντα

11 και εγενετο εν τω εξης επορευθη εις πολιν καλουμενην ναιν και συνεπορευοντο αυτω οι μαθηται αυτου και οχλος πολυς

12 ως δε ηγγισεν τη πυλη της πολεως και ιδου εξεκομιζετο τεθνηκως μονογενης υιος τη μητρι αυτου και αυτη ην χηρα και οχλος της πολεως ικανος ην συν αυτη

13 και ιδων αυτην ο κυριος εσπλαγχνισθη επ αυτη και ειπεν αυτη μη κλαιε

14 και προσελθων ηψατο της σορου οι δε βασταζοντες εστησαν και ειπεν νεανισκε σοι λεγω εγερθητι

15 και ανεκαθισεν ο νεκρος και ηρξατο λαλειν και εδωκεν αυτον τη μητρι αυτου

16 ελαβεν δε φοβος παντας και εδοξαζον τον θεον λεγοντες οτι προφητης μεγας ηγερθη εν ημιν και οτι επεσκεψατο ο θεος τον λαον αυτου

17 και εξηλθεν ο λογος ουτος εν ολη τη ιουδαια περι αυτου και παση τη περιχωρω

18 και απηγγειλαν ιωαννη οι μαθηται αυτου περι παντων τουτων

19 και προσκαλεσαμενος δυο τινας των μαθητων αυτου ο ιωαννης επεμψεν προς τον κυριον λεγων συ ει ο ερχομενος η ετερον προσδοκωμεν

20 παραγενομενοι δε προς αυτον οι ανδρες ειπαν ιωαννης ο βαπτιστης απεστειλεν ημας προς σε λεγων συ ει ο ερχομενος η αλλον προσδοκωμεν

21 εν εκεινη τη ωρα εθεραπευσεν πολλους απο νοσων και μαστιγων και πνευματων πονηρων και τυφλοις πολλοις εχαρισατο βλεπειν

22 και αποκριθεις ειπεν αυτοις πορευθεντες απαγγειλατε ιωαννη α ειδετε και ηκουσατε τυφλοι αναβλεπουσιν χωλοι περιπατουσιν λεπροι καθαριζονται και κωφοι ακουουσιν νεκροι εγειρονται πτωχοι ευαγγελιζονται

23 και μακαριος εστιν ος εαν μη σκανδαλισθη εν εμοι

24 απελθοντων δε των αγγελων ιωαννου ηρξατο λεγειν προς τους οχλους περι ιωαννου τι εξηλθατε εις την ερημον θεασασθαι καλαμον υπο ανεμου σαλευομενον

25 αλλα τι εξηλθατε ιδειν ανθρωπον εν μαλακοις ιματιοις ημφιεσμενον ιδου οι εν ιματισμω ενδοξω και τρυφη υπαρχοντες εν τοις βασιλειοις εισιν

26 αλλα τι εξηλθατε ιδειν προφητην ναι λεγω υμιν και περισσοτερον προφητου

27 ουτος εστιν περι ου γεγραπται ιδου αποστελλω τον αγγελον μου προ προσωπου σου ος κατασκευασει την οδον σου εμπροσθεν σου

28 λεγω υμιν μειζων εν γεννητοις γυναικων ιωαννου ουδεις εστιν ο δε μικροτερος εν τη βασιλεια του θεου μειζων αυτου εστιν

29 και πας ο λαος ακουσας και οι τελωναι εδικαιωσαν τον θεον βαπτισθεντες το βαπτισμα ιωαννου

30 οι δε φαρισαιοι και οι νομικοι την βουλην του θεου ηθετησαν εις εαυτους μη βαπτισθεντες υπ αυτου

31 τινι ουν ομοιωσω τους ανθρωπους της γενεας ταυτης και τινι εισιν ομοιοι

32 ομοιοι εισιν παιδιοις τοις εν αγορα καθημενοις και προσφωνουσιν αλληλοις α λεγει ηυλησαμεν υμιν και ουκ ωρχησασθε εθρηνησαμεν και ουκ εκλαυσατε

33 εληλυθεν γαρ ιωαννης ο βαπτιστης μη εσθιων αρτον μητε πινων οινον και λεγετε δαιμονιον εχει

34 εληλυθεν ο υιος του ανθρωπου εσθιων και πινων και λεγετε ιδου ανθρωπος φαγος και οινοποτης φιλος τελωνων και αμαρτωλων

35 και εδικαιωθη η σοφια απο παντων των τεκνων αυτης

36 ηρωτα δε τις αυτον των φαρισαιων ινα φαγη μετ αυτου και εισελθων εις τον οικον του φαρισαιου κατεκλιθη

37 και ιδου γυνη ητις ην εν τη πολει αμαρτωλος και επιγνουσα οτι κατακειται εν τη οικια του φαρισαιου κομισασα αλαβαστρον μυρου

38 και στασα οπισω παρα τους ποδας αυτου κλαιουσα τοις δακρυσιν ηρξατο βρεχειν τους ποδας αυτου και ταις θριξιν της κεφαλης αυτης εξεμασσεν και κατεφιλει τους ποδας αυτου και ηλειφεν τω μυρω

39 ιδων δε ο φαρισαιος ο καλεσας αυτον ειπεν εν εαυτω λεγων ουτος ει ην [ο] προφητης εγινωσκεν αν τις και ποταπη η γυνη ητις απτεται αυτου οτι αμαρτωλος εστιν

40 και αποκριθεις ο ιησους ειπεν προς αυτον σιμων εχω σοι τι ειπειν ο δε διδασκαλε ειπε φησιν

41 δυο χρεοφειλεται ησαν δανιστη τινι ο εις ωφειλεν δηναρια πεντακοσια ο δε ετερος πεντηκοντα

42 μη εχοντων αυτων αποδουναι αμφοτεροις εχαρισατο τις ουν αυτων πλειον αγαπησει αυτον

43 αποκριθεις σιμων ειπεν υπολαμβανω οτι ω το πλειον εχαρισατο ο δε ειπεν αυτω ορθως εκρινας

44 και στραφεις προς την γυναικα τω σιμωνι εφη βλεπεις ταυτην την γυναικα εισηλθον σου εις την οικιαν υδωρ μοι επι ποδας ουκ εδωκας αυτη δε τοις δακρυσιν εβρεξεν μου τους ποδας και ταις θριξιν αυτης εξεμαξεν

45 φιλημα μοι ουκ εδωκας αυτη δε αφ ης εισηλθον ου διελιπεν καταφιλουσα μου τους ποδας

46 ελαιω την κεφαλην μου ουκ ηλειψας αυτη δε μυρω ηλειψεν τους ποδας μου

47 ου χαριν λεγω σοι αφεωνται αι αμαρτιαι αυτης αι πολλαι οτι ηγαπησεν πολυ ω δε ολιγον αφιεται ολιγον αγαπα

48 ειπεν δε αυτη αφεωνται σου αι αμαρτιαι

49 και ηρξαντο οι συνανακειμενοι λεγειν εν εαυτοις τις ουτος εστιν ος και αμαρτιας αφιησιν

50 ειπεν δε προς την γυναικα η πιστις σου σεσωκεν σε πορευου εις ειρηνην

Ora, dopo che ebbe terminato tutto questo suo discorso al popolo che udiva, entrò in Capernaum.

Ora il servo di un centurione, che gli era molto caro, era malato e stava per morire.

E il centurione, avendo sentito parlare di Gesú, gli mandò alcuni anziani dei Giudei, pregandolo di venire a guarire il suo servo.

Ed essi, giunti da Gesú, lo pregarono con insistenza dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo,

perché egli ama la nostra nazione, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».

Allora Gesú andò con loro. Egli non era molto lontano dalla casa, quando il centurione gli mandò degli amici per dirgli: «Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto.

Per questo neppure mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.

Poiché anch'io sono un uomo sottoposto all'autorità altrui e ho sotto di me dei soldati, e dico ad uno: "Va'" ed egli va, e a un altro: "Vieni" ed egli viene, e al mio servo: "Fa' questo" ed egli lo fa».

Quando Gesú udí queste cose si meravigliò di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede cosí grande».

10 E, quando gli inviati fecero ritorno a casa, trovarono il servo, che era stato infermo, guarito.

11 E il giorno dopo egli si recò in una città, chiamata Nain; e con lui andavano molti dei suoi discepoli e una grande folla.

12 E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei.

13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».

14 Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: «Giovinetto, io ti dico, alzati!».

15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesú lo consegnò a sua madre.

16 Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto fra noi» e: «Dio ha visitato il suo popolo».

17 E questo detto a suo riguardo si sparse per tutta la Giudea e per tutta la regione all'intorno.

18 Or Giovanni venne informato dai suoi discepoli di tutte queste cose.

19 E Giovanni, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò da Gesú a dirgli: «Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?».

20 Quegli uomini, dunque, andarono da lui e gli dissero: «Giovanni Battista ci ha mandati da te, a dirti: "Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?"».

21 In quella stessa ora Gesú ne guarí molti da infermità, da calamità e da spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista.

22 E Gesú, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, e l'evangelo è annunziato ai poveri.

23 E beato è colui che non si scandalizza di me!».

24 Quando i messaggeri di Giovanni se ne furono andati, egli prese a dire alle folle riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?

25 Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con morbide vesti? Ecco, coloro che portano splendide vesti e vivono in delizie stanno nei palazzi dei re.

26 Ma che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sí, vi dico, ancor piú di un profeta.

27 Egli è colui del quale è scritto: "Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua strada davanti a te".

28 Perché io vi dico che fra i nati di donna, non vi è alcun profeta piú grande di Giovanni Battista; tuttavia il minimo nel regno di Dio è piú grande di lui».

29 E tutto il popolo che lo aveva udito, e i pubblicani riconobbero la giustizia di Dio, e si fecero battezzare del battesimo di Giovanni.

30 Ma i farisei e i dottori della legge respinsero il disegno di Dio per loro e non si fecero battezzare.

31 Allora il Signore disse: «A che cosa dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? E a chi somigliano?

32 Sono simili ai fanciulli che siedono in piazza e gridano gli uni agli altri, dicendo: "Noi vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto".

33 E' venuto infatti Giovanni Battista che non mangia pane né beve vino, e voi dite: "Egli ha un demone".

34 E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve voi dite: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori".

35 Ma alla sapienza è stata fatta giustizia da tutti i suoi figli».

36 Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola.

37 Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato.

38 E, stando ai suoi piedi, di dietro piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugarli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l'olio profumato.

39 Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona e la donna che lo tocca perché è una peccatrice».

40 E Gesú, rispondendo, gli disse: «Simone, ho qualche cosa da dirti». Ed egli disse: «Maestro, di' pure».

41 E Gesú gli disse: «Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta.

42 Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di piú?».

43 E Simone, rispondendo, disse: «Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di piú». E Gesú gli disse: «Hai giudicato giustamente».

44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell'acqua per lavare i piedi lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo.

45 Tu non mi hai dato neppure un bacio, ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.

46 Tu non mi hai unto il capo di olio ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato.

47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama».

48 Poi disse a lei: «I tuoi peccati ti sono perdonati».

49 Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: «Chi è costui che perdona anche i peccati?».

50 Ma Gesú disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».