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Come mai siede solitaria la città che era gremita di popolo? La grande fra le nazioni è divenuta come una vedova: la principessa fra le province è stata sottoposta a tributo.

Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha alcuno che la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici.

Giuda, è andato in cattività, gravato da afflizione e dura schiavitù, egli abita in mezzo alle nazioni non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto tra le avversità.

Le strade di Sion sono in lutto, perché nessuno piú viene alle feste solenni; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza.

I suoi avversari sono divenuti i dominatori, i suoi nemici prosperano, perché l'Eterno l'ha afflitta per la moltitudine delle sue trasgressioni; i suoi bambini sono andati in cattività davanti al nemico.

Dalla figlia di Sion è scomparso tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti a chi li insegue.

Nei giorni della sua afflizione e del suo vagare Gerusalemme, ricorda tutti i beni preziosi che possedeva fin dai giorni antichi. Quando il suo popolo cadeva in mano del nemico e nessuno le veniva in aiuto, i suoi avversari la vedevano e ridevano per la sua rovina.

Gerusalemme ha grandemente peccato, perciò è divenuta una cosa immonda tutti quelli che l'onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; si essa sospira e si volge indietro.

La sua lordura era nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, senza che alcuno la consoli. «Guarda, o Eterno, la mia afflizione, perché il nemico si innalza».

10 L'avversario ha steso la sua mano su tutti i tuoi tesori, perché ha visto le nazioni entrare nel suo santuario; quelle a cui tu avevi comandato di non entrare nella tua assemblea.

11 Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno le loro cose piú preziose in cambio di cibo per riprendere vita. «Guarda, o Eterno, e considera come sono diventata spregevole!».

12 «Nulla di simile vi avvenga, o voi che passate vicino. Mirate e guardate, se c'è dolore simile al mio dolore, quello che mi tormenta è che l'Eterno mi ha inflitto nel giorno della sua ira ardente.

13 Dall'alto ha mandato un fuoco nelle mie ossa, si è impadronito di esse, ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro, mi ha reso desolata, nel languore tutti i giorni.

14 Dalla sua mano è stato legato il giogo delle mie trasgressioni, che s'intrecciano insieme e gravano sul mio collo ha fatto venir meno la mia forza; il Signore mi ha dato nelle mani di coloro ai quali non posso resistere.

15 Il Signore ha atterrato nel mio mezzo tutti i miei prodi; ha convocato contro di me un'assemblea, per schiacciare i miei giovani; il Signore ha pigiato come in un tino la vergine figlia di Giuda.

16 Per questo io piango, i miei occhi, i miei stessi occhi si sciolgono in lacrime, perché il consolatore che potrebbe ridarmi la vita è lontano da me. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato».

17 Sion tende le sue mani, ma non c'è alcuno che la consoli. Riguardo a Giacobbe, l'Eterno ha comandato che quelli attorno a lui divenissero suoi nemici. Gerusalemme è diventata in mezzo a loro come una cosa impura.

18 L'Eterno è giusto, perché mi sono ribellata alla sua parola. Deh, ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in cattività.

19 Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno ingannata; i miei sacerdoti e i miei anziani, hanno esalato l'ultimo respiro nella città, mentre cercavano cibo per salvare la loro vita.

20 Vedi, o Eterno, che io sono in angoscia. Le mie viscere fremono, il mio cuore è sconvolto dentro di me, perché sono stata grandemente ribelle. Fuori mi priva di figli la spada, in casa è come morte.

21 Mi odono sospirare, nessuno mi consola. Tutti i miei nemici hanno saputo della mia sciagura e sono contenti che tu hai fatto questo. Tu farai venire il giorno che hai annunciato, e allora saranno come me

22 Venga davanti a te tutta la loro malvagità, e trattali come hai trattato me a motivo di tutte le mie trasgressioni. Poiché molti sono i miei sospiri e il mio cuore languisce.

Come mai nella sua ira il Signore ha coperto con una nube la figlia di Sion? Egli ha gettato dal cielo in terra la gloria d'Israele e non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi nel giorno della sua ira.

Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; nella sua ira ha demolito le fortezze della figlia di Giuda, le ha gettate a terra, profanando il regno e i suoi capi.

Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza d'Israele, ha ritirato la propria destra davanti al nemico, ha bruciato in mezzo a Giacobbe come un fuoco fiammeggiante che divora tutt'intorno.

Ha teso il suo arco come un nemico, ha alzato la destra come un avversario, ha distrutto tutto ciò che era piacevole agli occhi nella tenda della figlia di Sion ha riversato il suo furore come un fuoco.

Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele, ha divorato tutti i suoi palazzi, ha distrutto le sue fortezze, ha moltiplicato nella figlia di Giuda cordoglio e lamento.

Ha devastato il suo tabernacolo, come un giardino, ha distrutto il suo luogo d'assemblea, l'Eterno ha fatto dimenticare in Sion le feste solenni e i sabati e nel furore della sua ira ha rigettato re e sacerdote.

Il Signore ha abbandonato il suo altare, ha rigettato il suo santuario, ha consegnato nelle mani del nemico le mura delle sue fortezze, essi hanno alzato grida nella casa dell'Eterno come in un giorno di festa solenne.

L'Eterno ha deciso di distruggere le mura della figlia di Sion, ha teso la corda, non ha ritirato la mano dal distruggere, ha fatto gemere bastioni e mura ambedue languono.

Le sue porte sono affondate nella terra; egli ha distrutto e spezzato le sue sbarre; il suo re e i suoi capi si trovano fra le nazioni; non c'è piú legge, e i suoi profeti non ricevono alcuna visione dall'Eterno.

10 Gli anziani, della figlia di Sion siedono per terra in silenzio; han gettato polvere sul loro capo, si sono cinti di sacco; le vergini di Gerusalemme piegano fino a terra il loro capo.

11 I miei occhi si consumano per il piangere, le mie viscere fremono, il mio fegato si spande in terra per la distruzione della figlia del mio popolo, per il venir meno dei bambini e dei lattanti nelle piazze della città.

12 Essi chiedevano alle loro madri: «Dov'è il grano e il vino?», mentre venivano meno come feriti a morte nelle piazze della città e rendevano l'anima nel grembo delle loro madri.

13 Come potrò esortarti? A che cosa ti rassomiglierò, o figlia di Gerusalemme? Che cosa paragonerò a te per consolarti, o vergine figlia di Gerusalemme? Poiché la tua rovina è grande come il mare; chi potrà guarirti?

14 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni false e insensate; non hanno messo a nudo la tua iniquità, per allontanare da te la cattività; essi hanno proferito per te profezie false e ingannevoli.

15 Tutti i passanti battono le mani contro di te; fischiano e scuotono la testa contro la figlia di Gerusalemme: «E' questa la città che chiamavano "la bellezza perfetta" "la gioia di tutta la terra"?».

16 Tutti i tuoi nemici spalancano la bocca contro di te; fischiano e digrignano i denti, dicono: «L'abbiamo inghiottita! Sí, questo è il giorno che aspettavamo; siamo arrivati a vederlo».

17 L'Eterno ha compiuto ciò che aveva ideato; ha adempiuto la parola che aveva decretato dai giorni antichi. Ha distrutto senza alcuna pietà, ha fatto in modo che il nemico si rallegrasse su di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.

18 Il loro cuore grida al Signore: «O mura della figlia di Sion, fate scorrere come un torrente, le lacrime giorno e notte. Non datevi pace, non abbiano riposo le pupille dei vostri occhi.

19 Alzatevi, gridate nella notte, all'inizio di ogni vigilia. Effondete come acqua il vostro cuore davanti alla faccia del Signore. Alzate le mani verso di lui per la vita dei vostri bambini, che vengono meno per la fame all'imbocco di tutte le strade».

20 «Guarda, o Eterno, e considera. Chi hai trattato in questo modo? Dovevano le donne mangiare il frutto del loro grembo i bambini che accarezzavano? Dovevano il sacerdote e il profeta essere massacrati nel santuario del Signore?

21 Fanciulli e vecchi giacciono a terra per le strade; le mie vergini e i miei giovani sono caduti di spada; tu li hai uccisi nel giorno della tua ira, li hai massacrati senza pietà,

22 Tu hai convocato come ad un giorno di festa i terrori che mi circondano da ogni lato. Nel giorno dell'ira dell'Eterno non c'è stato né fuggiasco né superstite. Quelli che avevo allattato e allevato li ha sterminati il mio nemico».

Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione sotto la verga del suo furore.

Egli mi ha guidato e mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.

Sí, contro di me egli ha volto ripetutamente la sua mano tutto il giorno.

Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha frantumato le mie ossa

Ha costruito bastioni contro di me, mi ha circondato di amarezza e di affanno.

Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come i morti da lungo tempo.

Mi ha costruito attorno un muro, perché non esca; ha reso pesante la mia catena.

Anche quando grido e chiedo aiuto a gran voce, egli rifiuta di ascoltare la mia preghiera.

Egli ha sbarrato le mie vie con pietre tagliate, ha reso i miei sentieri tortuosi.

10 Egli è stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti.

11 Ha deviato le mie vie, mi ha dilaniato e mi ha reso desolato.

12 Ha teso il suo arco e mi ha fatto il bersaglio delle sue frecce.

13 Ha fatto penetrare nel mio cuore le frecce della sua faretra.

14 Sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno.

15 Mi ha saziato di amarezza, mi ha fatto bere assenzio,

16 Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha coperto di cenere.

17 Hai allontanato la mia anima dalla pace, ho dimenticato il benessere.

18 Ho detto: «E' scomparsa la mia fiducia e la mia speranza nell'Eterno».

19 Ricordati della mia afflizione e del mio vagare, dell'assenzio e dell'amarezza.

20 L'anima mia se ne ricorda del continuo ed è abbattuta dentro di me.

21 Questo voglio richiamare alla mente e perciò voglio sperare.

22 E' una grazia dell'Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite.

23 Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà.

24 «L'Eterno è la mia parte», dice l'anima mia, «perciò spererò in lui».

25 L'Eterno è buono con quelli che sperano in lui, con l'anima che lo cerca.

26 Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell'Eterno.

27 Buona cosa è per l'uomo portare il giogo nella sua giovinezza.

28 Sieda solitario e stia in silenzio quando Dio glielo impone.

29 Metta la sua bocca nella polvere, forse c'è ancora speranza.

30 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi di vituperio.

31 Poiché il Signore non rigetta per sempre;

32 ma, se affligge, avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie,

33 poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini.

34 Quando uno schiaccia sotto i suoi piedi tutti i prigionieri della terra,

35 quando uno perverte il diritto di un uomo alla presenza dell'Altissimo.

36 quando si fa torto ad un uomo nella sua causa, il Signore non lo vede?