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Allora Bildad di Shuah rispose e disse:

«Fino a quando parlerai in questo modo, e le parole della tua bocca saranno come un vento impetuoso?

Può Dio distorcere il giudizio, e l'Onnipotente sovvertire la giustizia?

Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha abbandonati in balìa del loro misfatto.

Ma se tu ricerchi Dio e supplichi l'Onnipotente,

se sei puro e integro, certamente egli sorgerà in tuo favore e ristabilirà la dimora della tua giustizia.

Anche se la tua condizione passata è stata ben piccola cosa

il tuo futuro sarà grande. Interroga quindi le generazioni passate e considera le cose scoperte dai loro padri,

noi infatti siamo di ieri e non sappiamo nulla, perché i nostri giorni sulla terra sono come un'ombra.

10 Non ti insegneranno forse essi e non ti parleranno, traendo parole dal loro cuore?

11 Può il papiro crescere fuori della palude, e il giunco svilupparsi senz'acqua?

12 Mentre è ancora verde e senza essere tagliato, si secca prima di ogni altra erba.

13 Tali sono le vie di tutti quelli che dimenticano Dio; cosí la speranza dell'empio perirà.

14 La sua fiducia sarà troncata e la sua sicurezza è come una tela di ragno.

15 Egli si appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi si aggrappa, ma essa non tiene.

16 Egli è tutto verdeggiante al sole e i suoi rami si protendono sul suo giardino;

17 le sue radici si intrecciano intorno a un mucchio di pietre, e penetra fra le pietre della casa.

18 Ma se è strappato dal suo luogo, questo lo rinnega, dicendo: "non ti ho mai visto"!

19 Ecco, questa è la gioia del suo modo di vivere, mentre altri spunteranno dalla polvere.

20 Ecco, Dio non rigetta l'uomo integro né presta aiuto ai malfattori.

21 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e alle tue labbra canti di gioia.

22 Quelli che ti odiano saranno coperti di vergogna, e la tenda degli empi sparirà».

Allora Giobbe rispose e disse:

«Sí, io so che è cosí, ma come può un uomo essere giusto davanti a Dio?

Se uno volesse disputare con lui, non potrebbe rispondergli una volta su mille.

Dio è saggio di cuore e potente per la forza; chi mai si è indurito contro di lui e ha prosperato?

Egli sposta le montagne senza che se ne avvedano, quando nella sua ira le sconvolge.

Egli scuote la terra dal suo posto, e le sue colonne tremano.

Comanda al sole, ed esso non sorge, e mette un sigillo alle stelle.

Da solo dispiega i cieli e cammina sulle alte onde del mare.

Ha fatto l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e le regioni del sud.

10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie senza numero

11 Ecco, mi passa vicino e non lo vedo, passa oltre e non me ne accorgo.

12 Ecco, afferra la preda, e chi gliela può riprendere? Chi può dirgli: "che cosa fai?"

13 Dio non ritira la sua collera, sotto di lui si curvano gli aiutanti di Rahab,

14 Come dunque potrei io rispondergli e scegliere le mie parole per discutere con lui?

15 Anche se avessi ragione, non potrei rispondergli, ma chiederei grazia al mio giudice.

16 Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non potrei ancora credere che ha ascoltato la mia voce,

17 lui, che mi colpisce con la tempesta, e moltiplica le mie ferite senza motivo.

18 Non mi lascia riprendere fiato, anzi mi sazia di amarezze.

19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di giudizio, chi mi fisserà un giorno per comparire?

20 Anche se fossi giusto, il mio stesso parlare mi condannerebbe; anche se fossi integro, egli proverebbe che sono perverso.

21 Sono integro, ma non ho alcuna stima di me stesso e disprezzo la mia vita.

22 E la stessa cosa; perciò dico: Egli distrugge l'integro e il malvagio

23 Se un flagello semina improvvisamente la morte, egli ride della sofferenza degli innocenti.

24 La terra è data in balìa dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi potrebbe dunque essere?

25 Ora i miei giorni passano piú veloci di un corridore, fuggono via senza vedere alcun bene.

26 Passano rapidi come navi di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.

27 Se dico: "voglio dimenticare il mio lamento. deporre il mio aspetto triste e mostrarmi contento",

28 mi spavento per tutti i miei dolori; so bene che non mi riterrai innocente.

29 Se sono già stato condannato, perché affaticarmi invano?

30 Anche se mi lavassi con la neve e pulissi le mie mani con la soda,

31 tu mi getteresti nel fango di una fossa, le mie stesse vesti mi avrebbero in orrore.

32 Egli infatti non è un uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire in giudizio assieme.

33 Non c'è alcun arbitro fra noi, che ponga la mano su tutti e due.

34 Allontani da me la sua verga, e il suo terrore non mi spaventi.

35 Allora potrò parlare senza temerlo. perché non sono cosí con me stesso».

10 «Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento, parlando nell'amarezza dell'anima mia!

Dirò a Dio: "Non condannarmi! Fammi sapere perché contendi con me.

Ti par bene opprimere, disprezzare l'opera delle tue mani e mostrarti favorevole ai disegni dei malvagi?

Hai tu occhi di carne, o vedi anche tu come vede l'uomo?

Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un mortale, i tuoi anni come i giorni di un uomo?

perché tu debba indagare sulla mia colpa e andare in cerca del mio peccato,

pur sapendo che non sono colpevole e che non c'è nessuno che mi può liberare dalla tua mano?

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato tutt'insieme, ma ora vorresti distruggermi.

Ricordati, ti prego, che mi hai plasmato come argilla, e che mi farai ritornare in polvere!

10 Non mi hai forse versato come il latte, e fatto coagulare come il formaggio?

11 Tu mi hai rivestito di pelle e di carne, e mi hai intessuto di ossa e di nervi.

12 Mi hai concesso vita e benevolenza, e la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,

13 ma nascondevi queste cose nel tuo cuore; ora so che pensavi questo.

14 Se pecco, tu mi tieni d'occhio e non mi lasci impunito della mia colpa.

15 Se sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare il capo, sazio come sono d'ignominia e vedendo la mia miseria.

16 Se alzo il capo, tu mi dai la caccia come un leone, compiendo nuovamente meraviglie contro di me.

17 Tu rinnovi i tuoi testimoni contro di me, accresci la tua ira contro di me e truppe sempre fresche mi assalgono.

18 Perché dunque mi hai fatto uscire dal grembo? Fossi morto, senza che alcun occhio mi avesse visto!

19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, portato dal grembo alla tomba.

20 Non sono forse pochi i miei giorni? Smettila dunque, lasciami stare, perché possa riprendermi un po'

21 prima che me ne vada per non tornare piú, verso la terra di tenebre e di ombra di morte,

22 terra di oscurità e di grandi tenebre di ombra di morte e senza alcun ordine dove persino la luce è come le tenebre"». Primo discorso di Zofar: Dio trascende la conoscenza dell'uomo. Invito a Giobbe a ravvedersi

26 Or un angelo del Signore parlò a Filippo, dicendo: «Alzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che da Gerusalemme scende a Gaza; essa è deserta».

27 Egli si alzò e si mise in cammino; ed ecco un uomo Etiope, eunuco, un alto funzionario di Candace, regina degli Etiopi, sovrintendente di tutti i suoi tesori, che era venuto a Gerusalemme per adorare.

28 Or egli se ne stava ritornando e, seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia.

29 E lo Spirito disse a Filippo: «Accostati e raggiungi quel carro!».

30 Filippo gli corse vicino e, sentendo che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Comprendi ciò che leggi?».

31 Quegli disse: «E come potrei, se nessuno mi fa da guida?». Poi pregò Filippo di salire e di sedersi accanto a lui.

32 Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello è muto davanti a chi lo tosa, cosí egli non ha aperto la sua bocca.

33 Nella sua umiliazione gli fu negata ogni giustizia; ma chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra».

34 E l'eunuco, rivolto a Filippo, disse: «Ti prego, di chi dice questo il profeta? Lo dice di se stesso o di un altro?».

35 Allora Filippo prese la parola e, cominciando da questa Scrittura, gli annunziò Gesú.

36 E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell'acqua. E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?».

37 E Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi». Ed egli rispose, dicendo: «Io credo che Gesú Cristo è il Figlio di Dio».

38 Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l'eunuco, discesero nell'acqua, ed egli lo battezzò.

39 Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapí Filippo, e l'eunuco non lo vide piú; ma proseguí il suo cammino pieno di gioia.

40 Or Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.

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