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Io dico la verità in Cristo, non mento, perché me lo attesta la mia coscienza nello Spirito Santo;

ho grande tristezza e continuo dolore nel mio cuore.

Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli, miei parenti secondo la carne,

che sono Israeliti, dei quali sono l'adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse;

dei quali sono i padri e dai quali proviene secondo la carne il Cristo che è sopra tutte le cose Dio, benedetto in eterno. Amen.

Tuttavia non è che la parola di Dio sia caduta a terra, poiché non tutti quelli che sono d'Israele sono Israele.

E neppure perché sono progenie di Abrahamo sono tutti figli; ma: «In Isacco ti sarà nominata una progenie».

Cioè non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie.

Questa fu infatti la parola della promessa: «In questo tempo ritornerò e Sara avrà un figlio».

10 E non solo questo, ma anche Rebecca concepí da un solo uomo, Isacco nostro padre.

11 (infatti, quando non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l'elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama),

12 le fu detto: «Il maggiore servirà al minore»,

13 come sta scritto: «Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaú».

14 Che diremo dunque? C'è ingiustizia presso Dio? Cosí non sia.

15 Egli dice infatti a Mosé: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione».

16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.

17 Dice infatti la Scrittura al Faraone: «Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra».

18 Cosí egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.

19 Tu mi dirai dunque: «Perché trova ancora egli da ridire? Chi può infatti resistere alla sua volontà?».

20 Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: «Perché mi hai fatto cosí?».

21 Non ha il vasaio autorità sull'argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore?

22 E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d'ira preparati per la perdizione?

23 E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria,

24 cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?

25 Come ancora egli dice in Osea: «Io chiamerò il mio popolo quello che non è mio popolo, e amata quella che non è amata.

26 E avverrà che là dove fu loro detto "Voi non siete mio popolo", saranno chiamati figli del Dio vivente».

27 Ma Isaia esclama riguardo a Israele: «Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, solo il residuo sarà salvato».

28 Infatti egli manda ad effetto la decisione con giustizia, perché il Signore manderà ad effetto e accelererà la decisione sopra la terra.

29 E come Isaia aveva predetto: «Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra».

30 Che diremo dunque? Che i gentili, che non cercavano la giustizia, hanno ottenuta la giustizia, quella giustizia però che deriva dalla fede,

31 mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia.

32 Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d'inciampo.

33 come sta scritto «Ecco, io pongo in Sion una pietra d'inciampo e una roccia di scandalo, ma chiunque crede in lui non sarà svergognato».

10 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la preghiera che rivolgo a Dio per Israele è per la sua salvezza.

Rendo loro testimonianza infatti che hanno lo zelo per Dio, ma non secondo conoscenza.

Poiché ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria giustizia non si sono sottoposti alla giustizia di Dio

perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede.

Mosé infatti descrive cosí la giustizia che proviene dalla legge: «L'uomo che fa quelle cose, vivrà per esse».

Ma la giustizia che proviene dalla fede dice cosí: «Non dire in cuor tuo: Chi salirà in Cielo?». Questo significa farne discendere Cristo.

Ovvero: «Chi scenderà nell'abisso?». Questo significa far risalire Cristo dai morti.

Ma che dice essa? «La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede, che noi predichiamo;

poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesú, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.

10 Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione, per ottenere salvezza,.

11 perché la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui non sarà svergognato».

12 Poiché non c'è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.

13 Infatti: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato».

14 Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi?

15 E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!».

16 Ma non tutti hanno ubbidito all'evangelo, perché Isaia dice: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?».

17 La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla parola di Dio.

18 Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, «La loro voce è corsa per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo».

19 Ma io dico: Non ha Israele compreso? Mosé dice per primo: «Io vi muoverò a gelosia per una nazione che non è nazione; vi provocherò a sdegno per una nazione stolta».

20 E Isaia arditamente dice: «Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».

21 Ma riguardo ad Israele dice: «Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disubbidiente, e contraddicente».

11 Io dico dunque: Ha Dio rigettato il suo popolo? Cosí non sia, perché anch'io sono Israelita, della progenie di Abrahamo, della tribú di Beniamino.

Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi ciò che la Scrittura dice nella storia di Elia? Come egli si rivolge a Dio contro Israele, dicendo:

«Signore, hanno ucciso i tuoi profeti e hanno distrutto i tuoi altari, e io sono rimasto solo, ed essi cercano la mia vita».

Ma che gli disse la voce divina? «Io mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal».

Cosí dunque, anche nel tempo presente è stato lasciato un residuo secondo l'elezione della grazia.

E se è per grazia, non è piú per opere, altrimenti la grazia non sarebbe piú grazia; ma se è per opere, non è piú grazia, altrimenti l'opera non sarebbe piú opera.

Che dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava, ma gli eletti l'hanno ottenuto, e gli altri sono stati induriti,

come sta scritto: «Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire».

E Davide dice: «La loro mensa di venti per loro un laccio, una trappola, un intoppo e una retribuzione.

10 Siano oscurati i loro occhi da non vedere, e piega loro la schiena del continuo».

11 Io dico dunque: Hanno inciampato perché cadessero? Cosí non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai gentili per provocarli a gelosia.

12 Ora, se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza dei gentili, quanto piú lo sarà la loro pienezza?

13 Infatti io parlo a voi gentili, in quanto sono apostolo dei gentili; io onoro il mio ministero,

14 per provare se in qualche maniera posso provocare a gelosia quelli della mia carne e salvarne alcuni.

15 Infatti, se il loro rigetto è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non la vita dai morti?

16 Ora, se le primizie sono sante, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami sono santi.

17 E se pure alcuni rami sono stati troncati, e tu che sei olivastro sei stato innestato al loro posto e fatto partecipe della radice e della grassezza dell'olivo,

18 non vantarti contro i rami, ma se ti vanti contro di loro ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te.

19 Forse dunque dirai: «I rami sono stati troncati, affinché io fossi innestato».

20 Bene; essi sono stati troncati per l'incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi.

21 Se Dio infatti non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te.

22 Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso.

23 E anche essi, se non perseverano nell'incredulità, saranno innestati, perché Dio è potente da innestarli di nuovo.

24 Infatti, se tu sei stato tagliato dall'olivo per natura selvatico e innestato contro natura nell'olivo domestico, quanto piú costoro, che sono rami naturali, saranno innestati nel proprio olivo.

25 Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili,

26 e cosí tutto Israele sarà salvato come sta scritto: «Il liberatore verrà da Sion, e rimuoverà l'empietà da Giacobbe.

27 E questo sarà il mio patto con loro quando io avrò tolto via i loro peccati».

28 Quanto all'evangelo, essi sono nemici per causa vostra, ma quanto all'elezione, sono amati a causa dei padri

29 perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento.

30 Come infatti pure voi una volta foste disubbidienti a Dio, ma ora avete ottenuta misericordia per la disubbidienza di costoro,

31 così anche costoro al presente sono stati disubbidienti affinché, per la misericordia a voi fatta, anch'essi ottengano misericordia.

32 Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per far misericordia a tutti.

33 O profondità di ricchezze, di sapienza e di conoscenza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie!

34 «Chi infatti ha conosciuto la mente del Signore? O chi è stato suo consigliere?

35 O chi gli ha dato per primo, sí che ne abbia a ricevere la ricompensa?».

36 Poiché da lui, per mezzo di lui e in vista di lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen.

Lʼeredità dʼIsraele

Dico la verità in Cristo, non mento, la mia coscienza lo conferma nello Spirito Santo. 2-3 Ho una tristezza grande e una angoscia incessante nel mio cuore. Perché io desidererei essere maledetto e tagliato via da Cristo se ciò potesse aiutare i miei fratelli, quelli del mio stesso popolo, il popolo dʼIsraele. Loro è lʼadozione a figli; loro è la gloria divina, il patto, la legge, il culto e le promesse. I vostri antenati furono grandi uomini di Dio, Cristo stesso, per quanto riguarda la sua natura umana, fu uno di voi, un giudeo: Cristo, che è Dio e regna sopra ogni cosa. Sia benedetto in eterno!

Però non si deve credere che Dio sia venuto meno alle promesse fatte agli Ebrei. (Perché queste promesse sono soltanto per quelli che sono veramente Ebrei). E non basta essere nati in una famiglia ebrea, per essere Ebrei! Non tutti i discendenti di Abramo sono veri figli di Abramo! Infatti, le Scritture dicono che, sebbene Abramo avesse altri figli, le promesse di Dio valevano soltanto per Isacco e per i suoi discendenti. Questo significa che non tutti i figli di Abramo sono figli di Dio, ma solo quelli della promessa.

Poiché si trattava ben di una promessa quando Dio disse: «Lʼanno prossimo tornerò e tua moglie Sara avrà un figlio». 10-13 E non soltanto questo. Anni dopo, quando Isacco era già uomo e sposato, e Rebecca, sua moglie, stava per partorire due gemelli, Dio le rivelò che Esaù, il primo nato, sarebbe stato servo del suo gemello, Giacobbe. Le testuali parole furono: «Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù». Dio parlò così, prima ancora che i bambini nascessero, prima che potessero fare qualsiasi cosa, sia di bene che di male. Ciò dimostra, dunque, che Dio stava facendo ciò che aveva deciso di fare fin da principio, una decisione non determinata da come si comportarono Esaù e Giacobbe, ma dalla scelta e dalla volontà del Signore.

14 Dovremmo dunque dire che Dio fu ingiusto in questo caso? No di certo! 15 Perché Dio aveva detto a Mosè: «Avrò pietà di chi vorrò aver pietà e compassione di chi vorrò aver compassione». 16 Perciò, per avere le benedizioni di Dio, non basta che uno decida di averle o si dia da fare per ottenerle. È Dio che sceglie di darle a chi vuole.

17 Vale lʼesempio del Faraone, re dʼEgitto. Dio gli disse: «Ti ho dato il dominio dʼEgitto per mostrare la mia potenza contro di te; così tutto il mondo sentirà parlare del mio nome». 18 Vedete dunque che Dio perdona chi vuole, e indurisce il cuore di chi vuole. 19 «Ma allora perché», mi direte voi, «Dio li rimprovera di non volerlo ascoltare? È stato lui a renderli insensibili. Chi può resistere alla volontà di Dio?»

20 No, non dite così. Chi siete voi per criticare Dio? La creatura può forse dire al Creatore: «Perché mi hai fatto così?» 21 Quando un uomo modella un vaso dʼargilla, non ha, forse, il diritto di usare lo stesso blocco dʼargilla, sia per fare un vaso di fiori, che un secchio per i rifiuti? 22 Allo stesso modo, Dio ha tutti i diritti di essere paziente con chi vuole, anche con quelli che meriterebbero di fare una brutta fine; soltanto più tardi egli mostrerà la sua ira e la sua potenza contro di loro. 23-24 Dio ha anche diritto di usare altri vasi, come noi, fatti apposta per contenere le ricchezze della sua gloria (non importa se siamo giudei o apparteniamo ad altri popoli), e mostrarci la sua misericordia, in modo che tutti possano vedere quanto sia grande la sua gloria.

25 Vi ricordate che cosa è scritto nel libro del profeta Osea? Il Signore dice che troverà altri figli per sé, figli che non appartengono alla sua famiglia ebraica, e che li amerà, anche se nessun altro li aveva amati prima. 26 E i pagani, ai quali una volta disse: «Voi non siete la mia gente», saranno chiamati «figli del Dio Vivente».

27 Il profeta Isaia, riferendosi ai Giudei, gridò senza peli sulla lingua: «Anche se siete milioni, soltanto pochi saranno salvati 28 perché il Signore eseguirà completamente e con prontezza la sua sentenza sulla terra».

29 In un altro punto, Isaia dice ancora: «Se non fosse per la misericordia di Dio, tutti quanti saremmo distrutti, come gli abitanti di Sòdoma e Gomorra».

30 Che cosa possiamo dire? Soltanto questo: che Dio ha dato a quelli che non appartengono al popolo dʼIsraele la possibilità di essere salvati per fede, anche se essi non la cercavano. 31 I Giudei, invece, che facevano di tutto per essere giusti osservando le sue leggi, non hanno ottenuto la salvezza. 32 Perché? Perché i Giudei cercavano di essere salvati, ubbidendo alle leggi e facendo buone opere, anziché basarsi sulla fede. Essi hanno urtato nella grande pietra dʼinciampo, proprio comʼè scritto: 33 «Ecco, ho messo sul sentiero degli Ebrei una pietra dʼinciampo. Ma chi avrà fede in lui non sarà mai deluso».

…Con le labbra e col cuore…

10 Cari fratelli, il desiderio più ardente del mio cuore e la mia preghiera continua è che gli Ebrei siano salvati. Devo dire che onorano Dio con molto entusiasmo, ma senza conoscenza. Perché non hanno capito che Cristo è morto per renderli giusti davanti a Dio. Cercano, invece, di rendersi abbastanza buoni per guadagnarsi il favore di Dio, osservando le leggi e le usanze ebraiche. Ma non è questa la via della salvezza, secondo il piano del Signore! Non capiscono che ciò che cercano di ottenere, ubbidendo alla legge di Mosè, Cristo lo dà a quelli che credono in lui. Perché Cristo è lo scopo e la fine della legge di Mosè.

Infatti, Mosè descrive così la salvezza per mezzo della legge: «Soltanto chi riesce ad essere perfettamente giusto, a resistere alla tentazione e a non peccare per tutta la vita, sarà salvo». Invece, circa la salvezza che viene dalla fede, dice: «Non hai bisogno di esplorare i cieli per trovare Cristo, né di riportarlo sulla terra, perché ti aiuti». E ancora «Non cʼè bisogno di scendere fra i morti, per riportare Cristo fra i vivi».

Le Scritture dicono chiaramente: «La salvezza che viene dallʼascolto della predicazione (che dà la fede in Cristo) è a portata di mano di ognuno di noi; se vuoi, è nel tuo cuore e già sulla tua bocca». Perché, se con le tue labbra dici agli altri che Gesù Cristo è il tuo Signore, e credi nel tuo cuore che Dio lʼha resuscitato dalla morte, sarai salvato. 10 Infatti, è credendo col cuore che un uomo diventa giusto davanti a Dio; e con le sue labbra conferma la sua salvezza, parlando agli altri, della sua fede. 11 Proprio come dicono le scritture: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». 12 Non cʼè quindi alcuna differenza fra chi è ebreo e chi non lo è: tutti hanno lo stesso Signore, che dona generosamente le sue ricchezze a tutti quelli che gliele chiedono. 13 Infatti le Scritture affermano: «Chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato».

14 Ma come potranno chiedergli di essere salvati, se non credono in lui? E come possono credere in lui, se non ne hanno mai sentito parlare? E come possono sentir parlare di lui, se qualcuno non lo fa? 15 E come è possibile che qualcuno vada a parlare di lui, se non cʼè nessuno che lo mandi? Di questo parlano le Scritture, quando dicono: «Comʼè bello vedere arrivare quelli che predicano il Vangelo della pace con Dio, e portano belle notizie di cose buone!» In altre parole: benvenuti quelli che predicano il Vangelo di Dio!

16 Ma non tutti quelli che sentono parlare del Vangelo lo accettano. Lo dice il profeta Isaia: «Signore, chi di loro ha creduto, quando ho parlato?» 17 Quindi la fede nasce proprio dallʼascolto del Vangelo, la buona notizia che riguarda Cristo.

18 Che si può dire degli Ebrei? Che non hanno mai sentito parlare del Vangelo? Tuttʼaltro, perché è stato annunciato per tutto il mondo, proclamato ai quattro venti. 19 Allora mi chiedo: non può darsi che gli Ebrei non abbiano capito che Dio avrebbe dato la sua salvezza ad altri, se continuavano a rifiutarla? Sì, lʼhanno capito, perché, fin dai tempi di Mosè, Dio aveva detto che avrebbe ingelosito il suo popolo per risvegliarlo, dando la salvezza a gente che non capiva, gente che non era neppure un popolo. 20 Nel libro di Isaia, Dio dice chiaramente: «Sono stato trovato da gente che neppure mi cercava, mi sono fatto conoscere da quelli che non chiedevano di me». 21 Nel frattempo il Signore continua a tendere le sue mani verso i Giudei, ma essi continuano a discutere e a ribellarsi; non vogliono arrendersi a lui.

«Dio non ha abbandonato il suo popolo»

11 Mi domando, allora: «Dio ha forse respinto e abbandonato il suo popolo, Israele?» No, al contrario! Ricordatevi che io stesso sono Israelita, discendente di Abramo, della stirpe di Beniamino.

2-3 No, Dio non ha messo da parte il suo popolo, che aveva scelto fin da principio. Ricordate ciò che raccontano le Scritture nella storia di Elia? Il profeta si lamentava dʼIsraele, dicendo: «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno distrutto i tuoi altari; io sono rimasto solo e cercano di uccidere anche me!»

Ebbene, come rispose il Signore? «No, tu non sei lʼunico rimasto. Mi sono riservato altri settemila uomini, che ancora mi amano e non si sono inginocchiati davanti aglʼidoli!»

Lo stesso capita oggi. Non tutti i Giudei si sono allontanati da Dio. Ce ne sono alcuni, che sono stati salvati, grazie alla misericordia di Dio che li ha scelti. E se ciò è avvenuto per grazia di Dio, allora significa che non è stato per le loro buone azioni. Perché, in tal caso, il dono gratuito della grazia non sarebbe più gratuito; una cosa non è più gratuita, se può essere guadagnata.

Questa è dunque la situazione: la maggior parte degli Ebrei non ha incontrato il favore di Dio, che cercava con tanto zelo. Lʼha ottenuto, invece, una minoranza, quelli che Dio stesso ha scelto. Gli altri, invece, sono stati resi insensibili. A ciò si riferiscono le Scritture, quando dicono: «Dio li ha resi incapaci di capire. Ha chiuso loro gli occhi e le orecchie, affinché non comprendano di che cosa parliamo, quando annunciamo Cristo. E così è stato fino al giorno dʼoggi».

Anche il re Davide si riferiva alla stessa cosa, quando disse: «Che i loro banchetti e tutte le altre cose che amano tanto, siano per loro una trappola e una rete; loro che pensano di essere a posto con Dio! Che tutte queste cose gli rimbalzino addosso e ricadano sulla loro testa, per schiacciarli! 10 Che i loro occhi siano annebbiati, perché non possano vedere; e che camminino per sempre ricurvi sotto il peso della sua mano!»

11 Questo significa forse che Dio ha respinto per sempre il suo popolo che ha inciampato? Certamente no! Lo scopo di Dio era quello di offrire la salvezza agli altri popoli e far sì che i Giudei, ingelositi, cominciassero a desiderarla per sé. 12 Ora, se il mondo intero ha avuto il beneficio della salvezza, quando i Giudei caddero e la respinsero, pensate quanto sarà ancora più grande la benedizione, che il mondo riceverà in futuro, quando anche Israele accetterà Cristo!

13 Come ben sapete, Dio mi ha inviato come apostolo a voi che non siete Ebrei. Per me è molto importante questo fatto, e lo ricordo ai Giudei molto spesso, 14 per fare in modo, se è possibile, di suscitare in loro il desiderio di avere ciò che voi già possedete, e di salvarne qualcuno. 15 Che bellezza vederli diventare cristiani! Perché, se il fatto di essere respinti da Dio ha determinato che la salvezza fosse offerta a tutto il mondo, che sarà allora quando Dio li accoglierà di nuovo? Sarà proprio come se dei morti tornassero in vita! 16 Visto che Abramo ed i profeti appartengono a Dio, anche i loro discendenti gli appartengono. Perché se le radici dellʼalbero sono sante, lo saranno anche i suoi rami.

17 Ma alcuni rami dellʼalbero di Abramo, alcuni Giudei, intendo, sono stati tagliati via. E voi che non siete Ebrei e che eravate come i rami di un ulivo selvatico, siete stati innestati al loro posto. Così ora anche voi ricevete le benedizioni che Dio ha promesso ad Abramo e ai suoi discendenti, e assorbite la stessa linfa, che Dio dà al suo albero dʼulivo particolare.

18 Fate attenzione, però, di non vantarvi troppo per il fatto di aver sostituito i rami che sono tagliati. Ricordate che ora siete importanti solo perché fate parte dellʼalbero di Dio; ma siete soltanto dei rami, non le radici.

19 «Però», potreste dire voi, «quei rami sono stati tagliati per fare posto a noi, perciò dobbiamo essere abbastanza importanti!»

20 È vero! Ma ricordate che quei rami, gli Ebrei, furono tagliati, perché non credevano in Dio, e voi avete preso il loro posto, soltanto perché avete fede. Perciò, non siate orgogliosi, siate umili e riconoscenti, invece… e attenti! 21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami che aveva posto là allʼinizio, non risparmierà neppure voi.

Dio mantiene sempre le sue promesse

22 Vedete, dunque, che Dio è allo stesso tempo buono e severo: duro verso quelli che disobbediscono, ma misericordioso verso di voi, se continuate ad amarlo e a confidare in lui. Ma se non lo fate, sarete tagliati via anche voi. 23 Per quanto riguarda i Giudei, se cesseranno di essere increduli e torneranno a Dio, saranno innestati di nuovo nellʼalbero, perché Dio ha il potere di farlo.

24 Infatti, se Dio volle accogliere voi, che eravate così lontani da lui, parte di un ulivo selvatico, e, contro ogni regola dʼinnesto, vi ha innestato nel suo albero buono, tanto più sarà pronto a rimetterci gli Ebrei, che erano lì fin da principio!

25 Desidero che conosciate questa verità di Dio, cari fratelli, perché non diventiate superbi e non cominciate a vantarvi. È vero, alcuni Giudei si sono messi contro il Vangelo, ma questa situazione durerà soltanto fino a quando tutti gli altri popoli non saranno convertiti a Cristo. 26 Dopo di che, tutto Israele sarà salvato.

Vi ricordate ciò che dissero i profeti in proposito? «Da Sion verrà un liberatore e toglierà tutta la malvagità dei Giudei. 27 Allora io cancellerò i loro peccati, come ho promesso».

28 Adesso gli Ebrei sono nemici del Vangelo. Lo odiano addirittura. Ma questo è stato un bene per voi, perché ne è risultato che Dio ha dato i suoi doni a voi che non siete Ebrei. Però, nonostante tutto, gli Ebrei sono ancora amati da Dio, grazie alla promessa fatta ad Abramo, Isacco e Giacobbe. 29 Perché i doni e la chiamata di Dio non possono essere revocati; egli non si pentirà mai delle sue promesse. 30 Un tempo voi eravate ribelli contro Dio, ma quando gli Ebrei hanno rifiutato i suoi doni, il Signore ha dimostrato a voi la sua misericordia. 31 Ora sono i Giudei ad essere ribelli, ma, come Dio ha avuto misericordia di voi, un giorno avrà misericordia anche di loro. 32 Perché Dio ha abbandonato tutti ai loro peccati, per poter perdonare tutti senza distinzioni. 33 Che Dio meraviglioso abbiamo! Come è immensa la sua ricchezza! Come è grande la sua saggezza e la sua sapienza! Per noi è impossibile capire i suoi metodi e le sue decisioni. 34 Perché: «Chi di noi può mai conoscere il pensiero del Signore? Chi è abbastanza saggio da essere stato suo consigliere? 35 Chi gli ha mai dato qualcosa per primo, per riceverne un favore in cambio?» 36 Perché tutto viene soltanto da Dio. Tutto esiste per la sua potenza e tutto è per la sua gloria. A lui sia la gloria per sempre!