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Perciò, o uomo, chiunque tu sia che, giudichi, sei inescusabile perché in quel che giudichi l'altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose.

Or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali cose.

E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio?

Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d'ira, per il giorno dell'ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio,

che renderà a ciascuno secondo le sue opere:

la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene

a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all'ingiustizia, spetta indignazione ed ira.

Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d'uomo che fa il male del Giudeo prima e poi del Greco;

10 ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco.

11 Perché presso Dio non v'è parzialità.

12 Infatti tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno pure senza la legge; e tutti quelli che hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati secondo la legge,

13 perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati.

14 Infatti quando i gentili, che non hanno la legge, fanno per natura le cose della legge, essi, non avendo legge, sono legge a se stessi;

15 questi dimostrano che l'opera della legge è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e perché i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda,

16 nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesú Cristo, secondo il mio evangelo.

17 Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio,

18 conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge,

19 e sei convinto di essere guida di ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,

20 istruttore degli insensati, insegnante dei bambini, avendo la forma della conoscenza e della verità nella legge.

21 Tu dunque che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi?

22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gli idoli, ne derubi i templi?

23 Tu che ti glori nella legge, disonori Dio trasgredendo la legge?

24 Infatti: «Per causa vostra, come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili».

25 Perché la circoncisione, è vantaggiosa se tu osservi la legge, ma se sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.

26 Perciò se un incirconciso osserva gli statuti della legge, non sarà la sua incirconcisione reputata circoncisione?

27 E se colui che per natura è incirconciso adempie la legge, non giudicherà egli te che con la lettera e la circoncisione sei trasgressore della legge?

28 Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne;

29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d'un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio.

La punizione

«Ma», direte voi, «stai parlando proprio di gentaccia!» Aspettate un momento. Quando dite che queste persone, di cui parlo, sono malvagie e meritano una punizione, condannate voi stessi, perché anche voi fate esattamente le stesse cose. Voi non siete diversi. Noi sappiamo che Dio, nella sua giustizia punirà chiunque faccia cose del genere. O pensate, forse, che Dio giudichi e condanni gli altri, che agiscono così, e risparmi voi, che fate altrettanto? Ma non capite quanto sia paziente il Signore verso di voi? O forse non ve ne importa? Non vʼaccorgete che egli ha aspettato tutto questo tempo, senza punirvi, per darvi modo di pentirvi dei vostri peccati? La sua pazienza vuole portarvi al pentimento.

Ma no, voi non volete ascoltare e continuando, testardi, a non volervi pentire, attirate su di voi una tremenda punizione per il giorno dellʼira di Dio, in cui egli sarà il giusto giudice di ogni cosa. Allora Dio darà a ciascuno ciò che si merita, secondo le proprie azioni. La vita eterna a quelli che, facendo continuamente il bene, cercano gloria, onore e immortalità. Una punizione terribile, invece, a quelli che si ribellano alla verità di Dio, per dare ascolto allʼingiustizia, allʼira e allʼindignazione. Quante tribolazioni e dolori colpiranno chi fa del male! Innanzitutto gli Ebrei, e poi tutti gli altri, 10 ma a quelli che fanno il bene, Dio darà gloria, onore e pace, prima agli Ebrei, e poi a tutti gli altri, 11 perché davanti a Dio sono tutti uguali. 12-15 Il Signore punirà il peccato in ogni sua forma. Punirà i pagani per i loro peccati anche se non hanno mai avuto le sue leggi scritte, perché in fondo al loro cuore sanno distinguere il bene dal male.

Le sue leggi sono scritte dentro di loro, ed è la loro coscienza che li accusa, oppure li discolpa. Allo stesso modo, Dio punirà gli Ebrei per aver peccato, perché, pur avendo le sue leggi, non le osservano. Sanno che cosa è il bene, ma non lo fanno. Dopo tutto, per ottenere la salvezza, non serve a niente sapere che cosa fare, se non lo si mette in pratica. 16 Verrà il giorno in cui, al comando di Dio, Gesù Cristo giudicherà le azioni segrete di tutti gli esseri umani; questo fa parte del grande piano di Dio, che io annuncio.

17 Voi Ebrei pensate che fra Dio e voi sia tutto a posto, perché vi ha affidato le sue leggi; e vi vantate di avere un rapporto speciale con lui. 18 Conoscete la sua volontà e distinguete la differenza tra il male e il bene, e approvate il bene, perché fin da piccoli siete stati educati secondo le sue leggi. 19 Per questo credete addirittura di essere una guida per i ciechi spirituali, una luce per quelli che sono nel buio; pensate di poter guidare glʼignoranti e 20 di educare i semplici, perché conoscete così bene le leggi di Dio piene di saggezza e verità. Come mai, allora, 21 tu che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi agli altri che non si deve rubare, perché rubi? 22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, perché commetti adulterio? E perché, tu stesso, dopo aver detto: «Non pregate gli idoli», fai affari nei loro templi?

23 Perché, visto che andate tanto fieri di conoscere la legge di Dio, disonorate Dio, trasgredendola? 24 Quindi non cʼè da meravigliarsi se, comʼè detto nelle Scritture: «Per colpa vostra, gli stranieri che non credono parlano male di Dio».

25 Essere Ebreo ha valore, se si osservano le leggi di Dio; ma se non lo fate, siete né più né meno come i pagani. 26 Se, invece, sono i pagani ad osservare le leggi di Dio, il Signore darà loro i diritti e gli onori che aveva riservato agli Ebrei! 27 Di conseguenza, chi è pagano di nascita, se ubbidisce alle leggi, sarà in condizione di giudicare voi, che ne sapete tanto di Dio e siete circoncisi, ma non ubbidite alle sue leggi.

28 Perché per essere veri Ebrei, non basta avere genitori ebrei o essere circoncisi; non sono le cose esterne che contano. 29 Il vero Ebreo è colui che è tale nel suo intimo, la vera circoncisione è la circoncisione del cuore operata dallo Spirito e non quella della legge scritta. Soltanto chi è cambiato in questo modo sarà lodato, non dagli uomini, ma da Dio!

Io dico la verità in Cristo, non mento, perché me lo attesta la mia coscienza nello Spirito Santo;

ho grande tristezza e continuo dolore nel mio cuore.

Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli, miei parenti secondo la carne,

che sono Israeliti, dei quali sono l'adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse;

dei quali sono i padri e dai quali proviene secondo la carne il Cristo che è sopra tutte le cose Dio, benedetto in eterno. Amen.

Tuttavia non è che la parola di Dio sia caduta a terra, poiché non tutti quelli che sono d'Israele sono Israele.

E neppure perché sono progenie di Abrahamo sono tutti figli; ma: «In Isacco ti sarà nominata una progenie».

Cioè non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie.

Questa fu infatti la parola della promessa: «In questo tempo ritornerò e Sara avrà un figlio».

10 E non solo questo, ma anche Rebecca concepí da un solo uomo, Isacco nostro padre.

11 (infatti, quando non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l'elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama),

12 le fu detto: «Il maggiore servirà al minore»,

13 come sta scritto: «Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaú».

14 Che diremo dunque? C'è ingiustizia presso Dio? Cosí non sia.

15 Egli dice infatti a Mosé: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione».

16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.

17 Dice infatti la Scrittura al Faraone: «Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra».

18 Cosí egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.

19 Tu mi dirai dunque: «Perché trova ancora egli da ridire? Chi può infatti resistere alla sua volontà?».

20 Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: «Perché mi hai fatto cosí?».

21 Non ha il vasaio autorità sull'argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore?

22 E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d'ira preparati per la perdizione?

23 E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria,

24 cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?

25 Come ancora egli dice in Osea: «Io chiamerò il mio popolo quello che non è mio popolo, e amata quella che non è amata.

26 E avverrà che là dove fu loro detto "Voi non siete mio popolo", saranno chiamati figli del Dio vivente».

27 Ma Isaia esclama riguardo a Israele: «Anche se il numero dei figli d'Israele fosse come la sabbia del mare, solo il residuo sarà salvato».

28 Infatti egli manda ad effetto la decisione con giustizia, perché il Signore manderà ad effetto e accelererà la decisione sopra la terra.

29 E come Isaia aveva predetto: «Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra».

30 Che diremo dunque? Che i gentili, che non cercavano la giustizia, hanno ottenuta la giustizia, quella giustizia però che deriva dalla fede,

31 mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia.

32 Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d'inciampo.

33 come sta scritto «Ecco, io pongo in Sion una pietra d'inciampo e una roccia di scandalo, ma chiunque crede in lui non sarà svergognato».

Lʼeredità dʼIsraele

Dico la verità in Cristo, non mento, la mia coscienza lo conferma nello Spirito Santo. 2-3 Ho una tristezza grande e una angoscia incessante nel mio cuore. Perché io desidererei essere maledetto e tagliato via da Cristo se ciò potesse aiutare i miei fratelli, quelli del mio stesso popolo, il popolo dʼIsraele. Loro è lʼadozione a figli; loro è la gloria divina, il patto, la legge, il culto e le promesse. I vostri antenati furono grandi uomini di Dio, Cristo stesso, per quanto riguarda la sua natura umana, fu uno di voi, un giudeo: Cristo, che è Dio e regna sopra ogni cosa. Sia benedetto in eterno!

Però non si deve credere che Dio sia venuto meno alle promesse fatte agli Ebrei. (Perché queste promesse sono soltanto per quelli che sono veramente Ebrei). E non basta essere nati in una famiglia ebrea, per essere Ebrei! Non tutti i discendenti di Abramo sono veri figli di Abramo! Infatti, le Scritture dicono che, sebbene Abramo avesse altri figli, le promesse di Dio valevano soltanto per Isacco e per i suoi discendenti. Questo significa che non tutti i figli di Abramo sono figli di Dio, ma solo quelli della promessa.

Poiché si trattava ben di una promessa quando Dio disse: «Lʼanno prossimo tornerò e tua moglie Sara avrà un figlio». 10-13 E non soltanto questo. Anni dopo, quando Isacco era già uomo e sposato, e Rebecca, sua moglie, stava per partorire due gemelli, Dio le rivelò che Esaù, il primo nato, sarebbe stato servo del suo gemello, Giacobbe. Le testuali parole furono: «Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù». Dio parlò così, prima ancora che i bambini nascessero, prima che potessero fare qualsiasi cosa, sia di bene che di male. Ciò dimostra, dunque, che Dio stava facendo ciò che aveva deciso di fare fin da principio, una decisione non determinata da come si comportarono Esaù e Giacobbe, ma dalla scelta e dalla volontà del Signore.

14 Dovremmo dunque dire che Dio fu ingiusto in questo caso? No di certo! 15 Perché Dio aveva detto a Mosè: «Avrò pietà di chi vorrò aver pietà e compassione di chi vorrò aver compassione». 16 Perciò, per avere le benedizioni di Dio, non basta che uno decida di averle o si dia da fare per ottenerle. È Dio che sceglie di darle a chi vuole.

17 Vale lʼesempio del Faraone, re dʼEgitto. Dio gli disse: «Ti ho dato il dominio dʼEgitto per mostrare la mia potenza contro di te; così tutto il mondo sentirà parlare del mio nome». 18 Vedete dunque che Dio perdona chi vuole, e indurisce il cuore di chi vuole. 19 «Ma allora perché», mi direte voi, «Dio li rimprovera di non volerlo ascoltare? È stato lui a renderli insensibili. Chi può resistere alla volontà di Dio?»

20 No, non dite così. Chi siete voi per criticare Dio? La creatura può forse dire al Creatore: «Perché mi hai fatto così?» 21 Quando un uomo modella un vaso dʼargilla, non ha, forse, il diritto di usare lo stesso blocco dʼargilla, sia per fare un vaso di fiori, che un secchio per i rifiuti? 22 Allo stesso modo, Dio ha tutti i diritti di essere paziente con chi vuole, anche con quelli che meriterebbero di fare una brutta fine; soltanto più tardi egli mostrerà la sua ira e la sua potenza contro di loro. 23-24 Dio ha anche diritto di usare altri vasi, come noi, fatti apposta per contenere le ricchezze della sua gloria (non importa se siamo giudei o apparteniamo ad altri popoli), e mostrarci la sua misericordia, in modo che tutti possano vedere quanto sia grande la sua gloria.

25 Vi ricordate che cosa è scritto nel libro del profeta Osea? Il Signore dice che troverà altri figli per sé, figli che non appartengono alla sua famiglia ebraica, e che li amerà, anche se nessun altro li aveva amati prima. 26 E i pagani, ai quali una volta disse: «Voi non siete la mia gente», saranno chiamati «figli del Dio Vivente».

27 Il profeta Isaia, riferendosi ai Giudei, gridò senza peli sulla lingua: «Anche se siete milioni, soltanto pochi saranno salvati 28 perché il Signore eseguirà completamente e con prontezza la sua sentenza sulla terra».

29 In un altro punto, Isaia dice ancora: «Se non fosse per la misericordia di Dio, tutti quanti saremmo distrutti, come gli abitanti di Sòdoma e Gomorra».

30 Che cosa possiamo dire? Soltanto questo: che Dio ha dato a quelli che non appartengono al popolo dʼIsraele la possibilità di essere salvati per fede, anche se essi non la cercavano. 31 I Giudei, invece, che facevano di tutto per essere giusti osservando le sue leggi, non hanno ottenuto la salvezza. 32 Perché? Perché i Giudei cercavano di essere salvati, ubbidendo alle leggi e facendo buone opere, anziché basarsi sulla fede. Essi hanno urtato nella grande pietra dʼinciampo, proprio comʼè scritto: 33 «Ecco, ho messo sul sentiero degli Ebrei una pietra dʼinciampo. Ma chi avrà fede in lui non sarà mai deluso».