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12 In quel tempo Gesú camminava in giorno di sabato tra i campi di grano; ora i suoi discepoli ebbero fame e si misero a svellere delle spighe e a mangiarle.

Ma i farisei, veduto ciò, gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare in giorno di sabato».

Ed egli disse loro: «Non avete letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame, egli e quelli che erano con lui?

Come egli entrò nella casa di Dio e mangiò i pani della presentazione, che non era lecito mangiare né a lui, né a quelli che erano con lui, ma solo ai sacerdoti?

Ovvero, non avete letto nella legge che nel tempio i sacerdoti, nei giorni di sabato, trasgrediscono il sabato e tuttavia sono senza colpa?

Ora io vi dico che qui c'è qualcuno piú grande del tempio.

Ora, se voi sapeste che cosa significa: "Io voglio misericordia e non sacrificio" non avreste condannato gl'innocenti.

Perché il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Poi, partitosi di là, entrò nella loro sinagoga;

10 ed ecco, vi era un uomo che aveva una mano secca. Ed essi domandarono a Gesú, per poterlo poi accusare: «è lecito guarire qualcuno in giorno di sabato?».

11 Ed egli disse loro: «Chi è l'uomo fra voi che avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e non la tiri fuori?

12 Ora, quanto vale un uomo piú di una pecora! E dunque lecito fare del bene in giorno di sabato?».

13 Allora egli disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Ed egli la stese e fu resa sana come l'altra.

14 Ma i farisei, usciti fuori, tennero consiglio contro di lui, del come farlo morire,

15 Ma Gesú, conoscendo ciò, si allontanò di là; grandi folle lo seguirono, ed egli li guarí tutti,

16 e ordinò loro severamente di non dire chi egli fosse,

17 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia che dice:

18 «Ecco il mio servo che io ho scelto; l'amato mio in cui l'anima mia si è compiaciuta. Io metterò il mio Spirito su di lui, ed egli annunzierà la giustizia alle genti.

19 Egli non disputerà e non griderà e nessuno udirà la sua voce per le piazze.

20 Egli non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.

21 E le genti spereranno nel suo nome».

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Il Padrone del Sabato

12 In quello stesso periodo, Gesù stava passando con i suoi discepoli attraverso alcuni campi di grano. Era di sabato, il giorno sacro ai Giudei. I discepoli avevano fame, così cominciarono a cogliere le spighe di grano ed a mangiarne i chicchi.

Ma alcuni Farisei li videro e protestarono: «I tuoi discepoli stanno contravvenendo alla legge», dissero a Gesù, «perché raccolgono il grano di sabato!»

Ma Gesù rispose: «Avete mai letto nelle Scritture che cosa fecero il re Davide e i suoi compagni quando ebbero fame? Entrarono nel tempio e mangiarono il pane speciale che soltanto i sacerdoti potevano mangiare. Anche quella fu una infrazione alla legge. E non avete mai letto nei libri della legge di Mosè che i sacerdoti di servizio al tempio possono lavorare anche di sabato? Ebbene io vi assicuro che qui cʼè qualcuno ben più importante del tempio! Ma se aveste conosciuto il significato di questo versetto della Scrittura, “Voglio da voi più misericordia che sacrifici”, non avreste condannato degli uomini innocenti. Perché io, il Messia, sono padrone anche del sabato!»

Poi Gesù si recò alla sinagoga, 10 dove vide un uomo con una mano paralizzata. I Farisei chiesero a Gesù: «Secondo la nostra legge, è lecito guarire i malati di sabato?» (Naturalmente speravano che rispondesse di sì, così avrebbero potuto arrestarlo). 11 Gesù allora rispose: «Se aveste soltanto una pecora e vi cadesse nel pozzo proprio di sabato, non vi mettereste al lavoro per salvarla quel giorno stesso? Certamente sì! 12 E un uomo non vale di più di una pecora? Dunque è lecito fare del bene a qualcuno anche se è sabato». 13 Poi disse allʼuomo: «Stendi la mano!» Quello ubbidì e la mano paralizzata tornò normale come lʼaltra.

14 Allora i Farisei si riunirono per tramare lʼarresto e la morte di Gesù. 15 Ma egli seppe ciò che stavano progettando e lasciò la sinagoga. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti i malati, 16 raccomandando, però, severamente di non raccontare a nessuno i suoi miracoli. 17 Con questo si avverava la profezia dʼIsaia che si riferiva: a lui: 18 «Ecco il mio servo. Quello che io ho scelto. In Lui mi sono compiaciuto. Io metterò il mio spirito sopra di lui, ed annuncerà la salvezza a tutti i popoli. 19 Non discuterà, né griderà e nemmeno terrà discorsi nelle piazze. 20 Non spezzerà una canna incrinata né spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. 21 Sarà lui la speranza di tutto il mondo».

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Poi egli entrò di nuovo nella sinagoga, e là c'era un uomo che aveva una mano secca.

Ed essi lo stavano ad osservare per vedere se lo avesse guarito in giorno di sabato, per poi accusarlo,

Ed egli disse all'uomo che aveva la mano secca: «Alzati in mezzo a tutti!».

Poi disse loro: «E' lecito in giorno di sabato fare del bene o del male, salvare una vita o annientarla?». Ma essi tacevano.

Allora egli, guardatili tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Egli la stese e la sua mano fu risanata come l'altra.

E i farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di lui come farlo morire.

Ma Gesú si ritirò con i suoi discepoli verso il mare; e una gran folla lo seguí dalla Galilea e dalla Giudea,

ed anche da Gerusalemme, dall'Idumea e da oltre il Giordano; similmente una gran folla dai dintorni di Tiro e di Sidone, udendo le grandi cose che egli faceva, venne a lui.

Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli sempre pronta una barchetta per non essere schiacciato dalla folla.

10 Poiché egli ne aveva guariti molti, tutti quelli che avevano malattie si accalcavano attorno a lui per toccarlo,

11 E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si prostravano davanti a lui e gridavano, dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio!».

12 Ma egli li sgridava severamente, perché non dicessero chi egli fosse.

13 Poi egli salí sul monte, chiamò presso di sé Quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui.

14 Quindi ne costituí dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare,

15 e avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni.

16 Essi erano: Simone al quale pose nome Pietro;

17 Giacomo figlio di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerges, che vuol dire: "Figli del tuono";

18 Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo,

19 e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradí.

20 Poi entrarono in una casa. E la folla si radunò di nuovo, tanto che non potevano neppure prendere cibo.

21 E quando i suoi parenti udirono ciò, uscirono per prenderlo, perché dicevano: «Egli è fuori di sé»

22 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Egli ha Beelzebub e scaccia i demoni con l'aiuto del principe dei demoni».

23 Ma egli, chiamatili a sé, disse loro in parabole: «Come può Satana scacciare Satana?

24 E se un regno è diviso contro se stesso, quel regno non può durare.

25 E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non può durare.

26 Cosí, se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può durare, ma è giunto alla fine.

27 Nessuno può entrare in casa dell'uomo forte e rapirgli i suoi beni, se prima non ha legato l'uomo forte; solo allora potrà saccheggiare la sua casa.

28 In verità vi dico che ai figli degli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualunque bestemmia essi diranno;

29 ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno; ma è sottoposto a giudizio eterno».

30 Asseriva questo perché dicevano: «Egli ha uno spirito immondo».

31 Nel frattempo giunsero i suoi fratelli e sua madre e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare.

32 Or la folla sedeva intorno a lui; e gli dissero: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano».

33 Ma egli rispose loro, dicendo: «Chi è mia madre, o i miei fratelli?».

34 Poi guardando in giro su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli.

35 Poiché chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e madre».

Mentre Gesù era a Cafarnao, entrò di nuovo nella sinagoga, dove vide un uomo che aveva una mano paralizzata.

Dato che era sabato, molti lo tenevano dʼocchio. Avrebbe forse guarito la mano di quellʼuomo? In tal caso progettavano di arrestarlo.

Gesù chiese allʼuomo con la mano paralizzata di avvicinarsi e di restare in piedi davanti a tutti. Poi, rivolgendosi ai presenti, chiese: «È giusto compiere buone o cattive azioni nel giorno di sabato? È un giorno adatto per salvare una persona, o per abbandonarla al suo destino?» Ma nessuno rispondeva. Dopo averli, guardati tutti con indignazione, profondamente rattristato della loro indifferenza di fronte al bisogno, Gesù disse allʼuomo: «Stendi la mano!» Quello ubbidì, e immediatamente la mano tornò sana.

Subito i Farisei sʼallontanarono per incontrare gli Erodiani, per cercare con loro un modo per uccidere Gesù. 7-8 Intanto, Gesù e i suoi discepoli si erano ritirati verso il lago, seguiti da unʼimmensa folla che veniva da tutta la Galilea, dalla Giudea, da Gerusalemme, e dalla Idumea, da oltre il fiume Giordano e perfino dalle lontane città di Tiro e Sidone. La fama dei suoi miracoli si era sparsa in lungo e in largo e moltissime persone erano venute per vederlo.

Gesù disse ai discepoli di tenere pronta una barca per metterlo in salvo nel caso che la calca lʼavesse spinto verso lʼacqua. 10 Infatti Gesù aveva già guarito tante persone, di conseguenza un gran numero di ammalati si affollava intorno a lui, cercando di toccarlo.

11 Ogni volta che glʼindemoniati gettavano uno sguardo su di lui, cadevano ai suoi piedi, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!» 12 Ma Gesù li sgridava aspramente perché non facessero sapere a nessuno chi in realtà egli fosse.

Gesù sceglie i dodici apostoli

13 Poi Gesù salì sul monte e chiamò quelli che aveva scelto, invitandoli a seguirlo lassù; ed essi vi andarono. 14-15 Ne scelse dodici, come suoi compagni regolari per andare a predicare e a cacciare i demòni. 16-19 Questi sono i nomi dei dodici prescelti: Simone, che Gesù chiamò Pietro, Giacomo e Giovanni (figli di Zebedeo, che Gesù soprannominò «figli del tuono»), Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo (figlio di Alfeo), Taddeo, Simone (membro di un partito politico sostenitore della violenza per rovesciare il governo romano) e Giuda Iscariota (quello che poi lo tradì).

20 Quando Gesù tornò nella casa che lo ospitava, la folla cominciò di nuovo a radunarsi, e ben presto la casa fu talmente affollata che lui e i discepoli non riuscivano nemmeno a trovare il tempo di mangiare. 21 Quando i suoi parenti seppero ciò che stava capitando, vennero per cercare di portarselo a casa e dicevano: «È completamente impazzito!»

La bestemmia contro lo Spirito Santo

22 Ma certi teologi giudei che erano venuti da Gerusalemme dicevano: «È posseduto da Satana, il re dei diavoli. Ecco perché i demòni gli ubbidiscono!»

23 Allora Gesù li chiamò e chiese loro (servendosi di parabole che tutti potevano capire): «Come può essere che Satana scacci via Satana? 24 Un paese diviso in due parti che si combattono fra di loro finirà certamente in rovina. 25 E una famiglia divisa dai litigi non può durare. 26 E se Satana combatte contro se stesso, come può durare? Il suo potere è finito!

27 Satana deve essere incatenato prima che i suoi demòni vengano scacciati, proprio come un uomo forte deve essere legato, prima che la sua casa possa essere saccheggiata ed egli venga derubato dei suoi beni.

28 Una cosa vi assicuro: tutti i peccati degli uomini possono essere perdonati, perfino la bestemmia contro mio Padre, 29 ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà mai perdonata. È un peccato irreparabile, e per sempre».

30 Gesù parlava così, perché alcuni dicevano che egli aveva compiuto i suoi miracoli grazie alla potenza di Satana (anziché riconoscere che ciò avveniva per la potenza dello Spirito Santo).

31-32 In quel momento, nella casa affollata dove stava insegnando, giunsero sua madre e i suoi fratelli, che lo mandarono a chiamare per parlargli. «Tua madre e i tuoi fratelli sono fuori e vogliono vederti», gli dissero.

33 Gesù allora rispose: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» 34 Poi guardando quelli che lo circondavano, aggiunse: «Ecco, sono questi mia madre e i miei fratelli! 35 Tutti quelli che fanno la volontà di Dio sono mio fratello, mia sorella e mia madre».

Or avvenne in un giorno di sabato, dopo il grande sabato, che egli camminava attraverso i campi di grano, ed i suoi discepoli coglievano delle spighe e le mangiavano, sfregandole con le mani.

E alcuni dei farisei dissero loro: «Perché fate ciò che non è lecito fare nei giorni di sabato?».

Ma Gesú, rispondendo, disse loro: «Non avete voi letto ciò che fece Davide e coloro che erano con lui quando ebbe fame?

Come egli entrò nella casa di Dio, prese i pani della presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a quelli che erano con lui, sebbene non fosse lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti?».

Poi disse loro: «Il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Or avvenne in un altro sabato che egli entrò nella sinagoga e insegnava; or là c'era un uomo la cui mano destra era secca.

E i farisei e gli scribi lo stavano osservando se lo avesse guarito di sabato per poi accusarlo.

Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo dalla mano secca: «Alzati e mettiti qui nel mezzo». Ed egli si alzò in piedi.

Quindi Gesú disse loro: «Io vi domando: E' lecito, nei giorni di sabato fare del bene o del male, salvare una persona o ucciderla?».

10 E, volgendo lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Ed egli lo fece, e la sua mano fu resa sana come l'altra.

11 Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra loro che cosa potessero fare a Gesù.

12 Or avvenne in quei giorni che egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in preghiera a Dio.

13 E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli:

14 Simone, che soprannominò Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo,

15 Matteo e Tommaso, Giacomo d'Alfeo e Simone, chiamato Zelota,

16 Giuda, fratello di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu anche il traditore.

17 Poi, sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, con la folla dei suoi discepoli e con un gran numero di popolo da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie;

18 e anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti.

19 E tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una potenza che guariva tutti.

20 Quindi egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio.

21 Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati, Beati voi, che ora piangete, perché riderete.

22 Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, vi scomunicheranno e vitupereranno, e bandiranno il vostro nome come malvagio, a causa del Figlio dell'uomo.

23 Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché ecco, il vostro premio è grande in cielo, nello stesso modo infatti i loro padri trattavano i profeti.

24 Ma guai a voi ricchi, perché avete la vostra consolazione.

25 Guai a voi che siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché farete cordoglio e piangerete.

26 Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché allo stesso modo facevano i padri loro verso i falsi profeti.

27 Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano.

28 Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano.

29 Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica.

30 Da' a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare.

31 Ma come volete che gli uomini facciano a voi, cosí fate a loro.

32 Ma se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano.

33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Poiché i peccatori fanno lo stesso.

34 E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto.

35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi.

36 Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso.

37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato.

38 Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresí misurato a voi».

39 Poi egli disse loro una parabola: «Può un cieco far da guida a un altro cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa?

40 Nessun discepolo è da piú del suo maestro, anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro.

41 Ora, perché guardi la pagliuzza che e nell'occhio di tuo fratello e non scorgi la trave che è nel tuo proprio occhio?

42 O come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo proprio occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vedere bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.

43 Poiché non c'è albero buono che faccia frutto cattivo, né albero cattivo che faccia frutto buono.

44 Ogni albero infatti lo si riconosce dal proprio frutto, perché non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia uva da un rovo.

45 L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae il bene; e l'uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore trae il male, perché la bocca di uno parla dall'abbondanza del cuore.

46 Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?

47 Chiunque viene a me, e ode le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi e simile.

48 Egli è simile ad un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto il fondamento sopra la roccia, e venuta una piena, il torrente ha investito quella casa, ma non l'ha potuta scrollare perché era stata fondata sulla roccia.

49 Chi invece le ha udite e non le ha messe in pratica, è simile a un uomo che ha edificato una casa sopra la terra senza fondamento; quando il torrente l'ha investita, essa è subito caduta, e la sua rovina è stata grande».

Il Padrone del sabato

Un sabato, mentre Gesù passava attraverso dei campi di grano, i suoi discepoli si misero a raccogliere le spighe e, fregandole con le mani, ne mangiavano i chicchi.

Alcuni Farisei protestarono: «Quello che fate è illegale! I tuoi discepoli stanno raccogliendo il grano, ed è contro la legge ebraica lavorare di sabato!»

Gesù rispose: «Non ricordate le Scritture? Avete mai letto che fece il re Davide, quando egli e i suoi uomini ebbero fame? Davide entrò nella casa di Dio, prese i pani speciali offerti davanti al Signore e li mangiò, dividendoli con gli altri, anche se solo i sacerdoti possono mangiare quei pani. Un atto illegale, dunque, proprio come questo!» Poi Gesù aggiunse: «Io, il Figlio dellʼuomo, sono signore anche del sabato!»

Un altro sabato, mentre Gesù era nella sinagoga ad insegnare, cʼera lì presente un uomo che aveva la mano destra paralizzata. I dottori della legge e i Farisei tenevano dʼocchio Gesù per vedere se lʼavrebbe guarito quel giorno stesso, anche se era sabato, perché non vedevano lʼora di poterlo accusare in qualche modo.

Come conosceva bene i loro pensieri Gesù! Eppure, rivolgendosi allʼuomo con la mano paralizzata, disse: «Vieni, mettiti qui, dove tutti ti possono vedere». Lʼuomo ubbidì.

Allora Gesù disse ai Farisei e ai dottori della legge: «Vorrei farvi una domanda. Che cosa è permesso fare di sabato, secondo la legge? Del bene o del male? Salvare una vita o distruggerla?»

10 Così dicendo li guardava uno per uno; poi disse allʼuomo: «Stendi la tua mano!» Egli ubbidì e la sua mano fu guarita. 11 A questo punto i nemici di Gesù erano fuori di sé dalla rabbia, e cominciarono a complottare per ucciderlo.

Gesù sceglie i suoi aiutanti

12 Qualche giorno dopo, Gesù salì sulla montagna a pregare, e pregò tutta la notte. 13 Allʼalba, riunì i suoi seguaci e fra loro ne scelse dodici, che nominò suoi aiutanti. (Erano indicati anche con il nome di «apostoli»).

14-16 Ecco i loro nomi: Simone (che Gesù chiamò anche Pietro), Andrea (fratello di Simone), Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo (figlio di Alfeo), Simone (membro degli Zeloti, un partito politico sovversivo), Giuda (figlio di Giacomo) e Giuda Iscariota (quello che più tardi lo avrebbe tradito).

17-18 Scesi dal monte, Gesù e gli apostoli si fermarono in una zona pianeggiante e furono attorniati da molti discepoli, a loro volta circondati dalla folla. Gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e fin dalle coste di Tiro e Sidone era venuta per ascoltare Gesù e per farsi guarire. E Gesù cacciava molti demòni. 19 Poiché da lui emanava una forza che guariva, tutti cercavano di toccarlo, e, quando ci riuscivano, guarivano da ogni forma di malattia.

20 Poi Gesù, rivolgendosi ai discepoli, disse: «Beati voi poveri, perché il Regno di Dio è vostro!

21 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati!

Beati voi che piangete, perché verrà il tempo in cui riderete di gioia!

22 Beati voi se gli altri vi odiano, vi escludono, vʼinsultano e vi disprezzano, perché avete creduto in me!

23 Quando vi accadono queste cose, siate felici e saltate di gioia! Perché in cielo Dio vi darà una grande ricompensa. E vi dico che sarete in buona compagnia, perché anche gli antichi profeti furono trattati allo stesso modo.

24 Ma guai a voi ricchi, perché avete già qui in terra la vostra sola felicità! 25 Guai a voi che ora siete sazi, perché un giorno avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché sarete tristi e piangerete.

26 Guai a voi che siete tanto apprezzati dalle masse, perché i falsi profeti sono sempre stati tenuti in grande considerazione!

27 Ascoltate bene tutti: amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano! 28 Pregate per la felicità di quelli che vi maledicono. Invocate le benedizioni di Dio su quelli che vi fanno del male.

29 Se qualcuno vi schiaffeggia su una guancia, porgetegli anche lʼaltra! Se qualcuno vi chiede il cappotto, dategli anche la camicia! 30 Date ciò che avete a chiunque ve lo chieda; e se vi tolgono qualcosa di vostro, lasciateglielo. 31 Trattate gli altri esattamente come vorreste che gli altri trattassero voi.

32 Pensate di aver qualche merito per il semplice fatto che amate soltanto quelli che vi amano? Perfino gli atei lo fanno! 33 E se fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, credete di fare qualcosa di eccezionale? Anche i peccatori si comportano così! 34 Come pure se fate un prestito soltanto a chi può rimborsarvi, che fate di tanto strano? Perfino i più cattivi fanno prestiti ai loro simili per poi farsi rimborsare in pieno! 35 Voi, invece, amate anche i vostri nemici. Fate loro del bene! Prestate pure il vostro denaro, senza sperare di ricevere niente in cambio! Allora sì che la vostra ricompensa in cielo sarà grande e vi comporterete da veri figli di Dio, che è clemente anche verso glʼingrati e i malvagi.

36 Siate anche voi misericordiosi come lo è il Padre vostro. 37 Non criticate gli altri e non condannateli, altrimenti sarete criticati e condannati. Perdonate gli altri ed anche voi sarete perdonati. 38 Date e riceverete. Ciò che avete dato, vi sarà reso in pieno, anzi, in misura superiore, pigiato per far posto ad altro e, addirittura, traboccante! Qualsiasi misura userete per dare, piccola o grande che sia, sarà usata per misurare ciò che vi sarà restituito».

39 Ecco alcune parabole che Gesù raccontò: «Come può un cieco far da guida a un altro cieco? Se lo facesse, cadrebbe senzʼaltro in un fosso, e si tirerebbe appresso anche lʼaltro! 40 Uno studente non ne sa di più del suo maestro. Ma chiunque lavora sodo sarà come il suo maestro.

41 E tu, perché ti meravigli del bruscolo che è nellʼocchio del tuo fratello—un piccolo difetto—e non tʼaccorgi che nel tuo cʼè addirittura una trave? 42 Come ti passa per la mente di dirgli: “Fratello, ti aiuto io a togliere quel bruscolo dallʼocchio”, quando non riesci neppure a vedere la trave che cʼè nel tuo? Ipocrita, togli prima la tua trave; dopo, forse, potrai vedere abbastanza per togliere il bruscolo dallʼocchio del tuo fratello!

43 Un albero di buona qualità non dà frutta scadente; e un albero selvatico non può dare buoni frutti. 44 Si riconosce un albero dal tipo di frutta che produce: infatti i fichi non crescono tra le spine, né lʼuva tra i rovi. 45 Un uomo buono tira fuori il bene dal suo cuore, come da un prezioso tesoro. Un uomo cattivo, invece, tira fuori il male dal suo cuore, come da una riserva di malvagità. Infatti, tutto ciò che trabocca dal cuore affiora dai discorsi.

46 Perché mi chiamate “Signore”, e poi non fate quello che vi dico? 47-48 Ma chi mi segue, ascolta le mie parole e chi mi ubbidisce assomiglia ad un uomo che costruisce una casa su robuste fondamenta, gettate profondamente nella roccia. Quando viene unʼalluvione e lʼacqua si rovescia su quella casa, essa non crolla perché è ben costruita.

49 Al contrario chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica, assomiglia a un uomo che costruisce una casa senza fondamenta. Quando le acque della piena si abbattono contro quella casa, essa crolla subito e altro non resta che un mucchio di rovine».