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La tomba dei patriarchi

23 Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: «Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla». Allora gli Hittiti risposero: «Ascolta noi, piuttosto, signore: tu sei un principe di Dio in mezzo a noi: seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri. Nessuno di noi ti proibirà di seppellire la tua defunta nel suo sepolcro». Abramo si alzò, si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: «Se è secondo il vostro desiderio che io porti via il mio morto e lo seppellisca, ascoltatemi e insistete per me presso Efron, figlio di Zocar, perché mi dia la sua caverna di Macpela, che è all'estremità del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi». 10 Ora Efron stava seduto in mezzo agli Hittiti. Efron l'Hittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, quanti entravano per la porta della sua città, e disse: 11 «Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto». 12 Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza della gente del paese. 13 Parlò ad Efron, mentre lo ascoltava la gente del paese, e disse: «Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così io seppellirò là il mio morto». 14 Efron rispose ad Abramo: 15 «Ascolta me piuttosto, mio signore: un terreno del valore di quattrocento sicli d'argento che cosa è mai tra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto».

16 Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento sicli d'argento, nella moneta corrente sul mercato. 17 Così il campo di Efron che si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite, 18 passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli Hittiti, di quanti entravano nella porta della città. 19 Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Canaan. 20 Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.

Matrimonio di Isacco

24 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?». Gli rispose Abramo: «Guardati dal ricondurre là mio figlio! Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio».

Allora il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò giuramento riguardo a questa cosa. 10 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. 11 Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d'acqua, nell'ora della sera, quando le donne escono ad attingere. 12 E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest'oggi e usa benevolenza verso il mio padrone Abramo! 13 Ecco, io sto presso la fonte dell'acqua, mentre le fanciulle della città escono per attingere acqua. 14 Ebbene, la ragazza alla quale dirò: Abbassa l'anfora e lasciami bere, e che risponderà: Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato benevolenza al mio padrone». 15 Non aveva ancora finito di parlare, quand'ecco Rebecca, che era nata a Betuèl figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l'anfora sulla spalla. 16 La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì. 17 Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un pò d'acqua dalla tua anfora». 18 Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l'anfora sul braccio e lo fece bere. 19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché finiranno di bere». 20 In fretta vuotò l'anfora nell'abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui. 21 Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio. 22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell'uomo prese un pendente d'oro del peso di mezzo siclo e glielo pose alle narici e le pose sulle braccia due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro. 23 E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C'è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?». 24 Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor». 25 E soggiunse: «C'è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte».

26 Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore 27 e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare benevolenza e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». 28 La giovinetta corse ad annunziare alla casa di sua madre tutte queste cose. 29 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell'uomo al pozzo. 30 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell'uomo», venne da costui che ancora stava presso i cammelli vicino al pozzo. 31 Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?». 32 Allora l'uomo entrò in casa e quegli tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini. 33 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse; «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Dì pure». 34 E disse: «Io sono un servo di Abramo. 35 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. 36 Sara, la moglie del mio padrone, gli ha partorito un figlio, quando ormai era vecchio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. 37 E il mio padrone mi ha fatto giurare: Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 38 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio. 39 Io dissi al mio padrone: Forse la donna non mi seguirà. 40 Mi rispose: Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per il mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. 41 Solo quando sarai andato alla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se non volessero cedertela, sarai esente dalla mia maledizione. 42 Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: Signore, Dio del mio padrone Abramo, se stai per dar buon esito al viaggio che sto compiendo, 43 ecco, io sto presso la fonte d'acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un pò d'acqua dalla tua anfora, 44 e mi risponderà: Bevi tu; anche per i tuoi cammelli attingerò, quella sarà la moglie che il Signore ha destinata al figlio del mio padrone. 45 Io non avevo ancora finito di pensare, quand'ecco Rebecca uscire con l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse; io allora le dissi: Fammi bere. 46 Subito essa calò l'anfora e disse: Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere. Così io bevvi ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47 E io la interrogai: Di chi sei figlia? Rispose: Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia. 48 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. 49 Ora, se intendete usare benevolenza e lealtà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove».

50 Allora Làbano e Betuèl risposero: «Dal Signore la cosa procede, non possiamo dirti nulla. 51 Ecco Rebecca davanti a te: prendila e và e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore».

52 Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. 53 Poi il servo tirò fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. 54 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». 55 Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai». 56 Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!». 57 Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». 58 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest'uomo?». Essa rispose: «Andrò». 59 Allora essi lasciarono partire Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. 60 Benedissero Rebecca e le dissero:

«Tu, sorella nostra,
diventa migliaia di miriadi
e la tua stirpe conquisti
la porta dei suoi nemici!».

61 Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. 62 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 63 Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 64 Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 65 E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «E' il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. 66 Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. 67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.

'Genesi 23-24' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

23 Ora Sara visse centoventisette anni. Questi furono gli anni della vita di Sara.

E Sara morì a Kirjath-Arba, (che è Hebron), nel paese di Canaan; e Abrahamo entrò a far lutto per Sara e a piangerla.

Poi Abrahamo si alzò dalla presenza del suo morto e parlò ai figli di Heth, dicendo:

«io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché possa seppellire il mio morto e togliermelo davanti agli occhi».

E i figli di Heth risposero ad Abrahamo dicendogli:

Ascoltaci, o mio signore! Tu sei fra noi un principe di DIO; seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri; nessuno di noi ti rifiuterà il suo sepolcro perché tu vi possa seppellire il tuo morto».

Allora Abrahamo si alzò, s'inchinò davanti al popolo del paese, davanti ai figli di Heth,

e parlò loro dicendo: «Se piace a voi che io seppellisca il mio morto togliendolo davanti ai miei occhi, ascoltatemi. Intercedete per me presso Efron figlio di Zohar,

perché mi ceda la sua caverna di Makpelah, che gli appartiene e che è all'estremità del suo campo; me la ceda in proprietà per l'intero suo prezzo, come luogo di sepoltura fra voi».

10 Ora Efron si trovava in mezzo ai figli di Heth; ed Efron, lo Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo:

11 «No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo e ti dono la spelonca che vi si trova; te la dono in presenza dei figli del mio popolo; te ne faccio un dono. Seppellisci il tuo morto».

12 Allora Abrahamo s'inchinò davanti al popolo del paese,

13 e parlò a Efron in presenza del popolo del paese dicendo: «Ascoltami, ti prego! Io ti darò il prezzo del campo; accettalo da me, così io vi potrò seppellire il mio morto».

14 Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli:

15 «Signor mio, ascoltami! Il terreno vale quattrocento sicli d'argento. Che cos'è questo fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto».

16 Allora Abrahamo diede ascolto a Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo che egli aveva detto in presenza dei figli di Heth: quattrocento sicli d'argento, moneta corrente tra i mercanti.

17 Così il campo di Efron che si trovava a Makpelah di fronte a Mamre, il campo con la caverna che vi era e tutti gli alberi che erano nel campo e in tutti i confini all'intorno,

18 passarono in proprietà di Abrahamo, alla presenza dei figli di Heth e di tutti quelli che entravano per la porta della città di Efron.

19 Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella caverna del campo di Makpelah di fronte a Mamre, (che è Hebron), nel paese di Canaan.

20 Così il campo e la caverna che vi si trova furono trasferiti dai figli di Heth in proprietà ad Abrahamo, come luogo di sepoltura.

24 Abrahamo era ormai vecchio e di età avanzata; e l'Eterno aveva benedetto Abrahamo in ogni cosa.

E Abrahamo disse al servo piú anziano di casa sua che aveva il governo su tutti i suoi beni: «Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia;

e io ti farò giurare per l'Eterno, il DIO dei cieli e il DIO della terra, che tu non prenderai per moglie a mio figlio alcuna delle figlie dei Cananei, in mezzo ai quali io dimoro;

ma andrai al mio paese e al mio parentado a prendere una moglie per mio figlio, per Isacco».

Il servo gli rispose: «Forse quella donna non sarà disposta a seguirmi in questo paese; dovrò io allora riportare tuo figlio nel paese da cui tu sei uscito?».

Allora Abrahamo gli disse: «Guardati dal riportare là mio figlio!

L'Eterno, il DIO dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, e mi parlò e mi giurò dicendo: «Io darò questo paese alla tua discendenza, egli manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per mio figlio.

E se la donna non sarà disposta a seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento a me fatto; soltanto non riportare là mio figlio».

Così il servo pose la mano sotto la coscia di Abrahamo suo signore e fece a lui giuramento in merito a questo problema.

10 Poi il servo prese dieci cammelli fra i cammelli del suo signore e partì, parlando con sé ogni sorta di beni del suo signore. Egli si mise in viaggio e andò in Mesopotamia, alla città di Nahor.

11 E fece inginocchiare i cammelli fuori della città presso un pozzo d'acqua, verso sera, all'ora in cui le donne escono ad attingere l'acqua, e disse:

12 «O Eterno, DIO del mio signore Abrahamo, ti prego, fa' che quest'oggi possa fare un felice incontro, e usa benignità verso Abrahamo mio signore!

13 Ecco, io sto presso questa fonte d'acqua, mentre le figlie degli abitanti della città escono ad attingere acqua.

14 Fa' che la fanciulla alla quale dirò: "Deh, abbassa la tua brocca perché io beva", e che mi risponderà: "Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli", sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. Da questo comprenderò che tu hai usato benignità verso il mio signore».

15 Egli non aveva ancora finito di parlare, quando ecco uscire con la sua brocca sulla spalla Rebecca, figlia di Bethuel, figlio di Milkah, moglie di Nahor, fratello di Abrahamo.

16 La Fanciulla era molto bella d'aspetto, vergine, e nessun uomo l'aveva mai conosciuta. Ella scese alla fonte, riempì la sua brocca, e risalì.

17 Allora il servo le corse incontro e le disse: «Deh, lasciami bere un po' d'acqua dalla tua brocca».

18 Ella rispose: «Bevi, signor mio»; poi si affrettò a calare la brocca sulla mano, e gli diede da bere.

19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli, finché abbiano bevuto a sufficienza».

20 In fretta vuotò la sua brocca nell'abbeveratoio, corse di nuovo alla fonte ad attingere acqua e ne attinse per tutti i cammelli di lui.

21 Intanto quell'uomo la contemplava in silenzio, per sapere se l'Eterno avesse o no fatto prosperare il suo viaggio.

22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, l'uomo prese un anello d'oro per il naso del peso di mezzo siclo e due braccialetti del peso di dieci sicli d'oro per i polsi di lei, e disse:

23 Di chi sei figlia? Dimmelo, per favore. C'è posto per noi in casa di tuo padre per passare la notte?».

24 Ella rispose: «Io sono figlia di Bethuel figlio di Milkah, che ella partorì a Nahor».

25 E aggiunse: «Da noi c'è strame e foraggio in quantità e anche posto per passare la notte».

26 Allora l'uomo s'inchinò, adorò l'Eterno e disse:

27 «Benedetto l'Eterno, il DIO di Abrahamo mio signore, che non ha cessato di usare la sua benignità e fedeltà verso il mio signore! Quanto a me, nel viaggio, l'Eterno mi ha guidato alla casa dei fratelli del mio signore».

28 E la fanciulla corse a raccontare queste cose a casa di sua madre.

29 Or Rebecca aveva un fratello chiamato Labano. E Labano corse fuori da quell'uomo alla fonte.

30 Come egli vide l'anello al naso e i braccialetti ai polsi di sua sorella e udì le parole di Rebecca sua sorella che diceva: «Così mi ha parlato quell'uomo», venne da quell'uomo, ed ecco che se ne stava presso ai cammelli, vicino alla fonte.

31 E disse: «Entra, benedetto dall'Eterno! Perché stai fuori? Io ho preparato la casa e un luogo per i cammelli».

32 L'uomo entrò in casa, e Labano scaricò i cammelli diede strame e foraggio ai cammelli e portò acqua per lavare i piedi di lui e i piedi degli uomini che erano con lui.

33 Poi gli fu posto davanti da mangiare; ma egli disse: «Non mangerò finché non abbia fatto la mia ambasciata». L'altro disse: «Parla».

34 Allora egli disse: «Io sono servo di Abrahamo.

35 L'Eterno ha benedetto abbondantemente il mio signore, che è divenuto grande; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini.

36 Or Sara, moglie del mio signore, ha partorito nella sua vecchiaia un figlio al mio padrone, che ha dato a lui tutto ciò che possiede.

37 E il mio signore mi ha fatto giurare, dicendo: "Non prenderai per mio figlio una moglie tra i figli dei Cananei, nel paese dei quali dimoro;

38 ma andrai alla casa di mio padre e al mio parentado e là prenderai una moglie per mio figlio".

39 Allora io dissi al mio padrone: "Può darsi che la donna non mi voglia seguire".

40 Ma egli rispose: "L'Eterno, davanti al quale ho camminato, manderà il suo angelo con te e farà prosperare il tuo viaggio, e tu prenderai per mio figlio una moglie dal mio parentado e dalla casa di mio padre.

41 Sarai sciolto dal giuramento, fattomi, quando sarai andato dal mio parentado; se poi non vorranno dartela, allora sarai sciolto dal giuramento fattomi".

42 Oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: "O Eterno, DIO del mio signore Abrahamo, se così ti piace, ti prego di far prosperare il viaggio che ho intrapreso;

43 ecco, io mi fermo presso la fonte d'acqua; fa' che la fanciulla che uscirà ad attingere acqua e alla quale dirò: "Deh, lasciami bere un po' d'acqua dalla tua brocca",

44 e che mi dirà: "Bevi pure e ne attingerò anche per i tuoi cammelli", sia la moglie che l'Eterno ha destinato al figlio del mio signore.

45 Prima che io avessi finito di parlare in cuor mio, ecco uscir fuori Rebecca con la sua brocca sulla spalla; ella scese alla fonte e attinse acqua. Allora io le dissi:

46 "Deh, lasciami bere!". Ed ella si affrettò a calare la brocca dalla spalla e rispose: "Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli". Così bevvi io, ed ella diede pure da bere ai cammelli.

47 Allora la interrogai e le dissi: "Di chi sei figlia?". Ella rispose: "Sono figlia di Bethuel, figlio di Nahor, che Milkah gli partorì". Così io le misi l'anello al naso e i braccialetti ai polsi.

48 Poi mi inchinai, adorai l'Eterno e benedissi l'Eterno, il DIO di Abrahamo mio signore, che mi ha condotto per la giusta via a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio signore.

49 E ora, se volete usare benevolenza e fedeltà verso il mio signore, ditemelo; se no, ditemelo lo stesso e io mi volgerò a destra o a sinistra».

50 Allora Labano e Bethuel risposero e dissero: «La cosa procede dall'Eterno; noi non possiamo parlarti né in bene né in male.

51 Ecco, Rebecca è qui davanti a te, prendila, va

52 Quando il servo di Abrahamo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti all'Eterno.

53 Il servo trasse fuori oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti e li diede a Rebecca; e donò pure delle cose preziose al fratello e alla madre di lei.

54 Poi mangiarono e bevvero, egli e gli uomini che erano con lui, e si fermarono per la notte. Alzatisi al mattino, il servo disse: «Lasciatemi tornare dal mio signore».

55 Il fratello e la madre di Rebecca dissero: «Lascia che la fanciulla rimanga alcuni giorni con noi, almeno una diecina; poi se ne può andare».

56 Ma egli rispose loro: «Non mi trattenete, perché l'Eterno ha fatto prosperare il mio viaggio; lasciatemi partire, affinché io me ne torni dal mio signore».

57 Allora essi dissero: «Chiamiamo la fanciulla e chiediamo a lei stessa».

58 Allora chiamarono Rebecca e le dissero: «Vuoi andare con quest'uomo?». Ella rispose: «Si, andrò».

59 Così lasciarono andare Rebecca loro sorella e la sua balia col servo di Abrahamo e i suoi uomini.

60 E benedissero Rebecca e le dissero: «Sorella nostra, possa tu divenire madre di migliaia di miriadi e possa la tua discendenza possedere la porta dei suoi nemici».

61 Allora Rebecca e le sue serve si levarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Così il servo prese Rebecca e se ne andò.

62 Or Isacco era tornato dal pozzo di Lahai-Roi, perché abitava nella regione del Neghev.

63 Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; ed egli alzò gli occhi e guardò, ed ecco venire dei cammelli.

64 Anche Rebecca alzò gli occhi e vide Isacco; allora ella smontò in fretta dal cammello,

65 e disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene nel campo incontro a noi?». Il servo rispose: «E' il mio signore». Allora ella, preso il velo, si coprì.

66 Poi il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto.

67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda di Sara sua madre e la prese con sé; ella divenne sua moglie ed egli l'amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre.

Non giudicare

Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

Non profanare le cose sante

Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Efficacia della preghiera

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10 O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11 Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!

La regola d'oro

12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.

Le due vie

13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14 quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!

I falsi profeti

15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

I veri discepoli

21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

Stupore della folla

28 Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: 29 egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.

Non criticate e non sarete criticati. Perché Dio vi giudicherà con lo stesso criterio che voi usate per giudicare gli altri. Perché stai a guardare il bruscolo che è nellʼocchio di un fratello, quando nel tuo cʼè una trave? Come puoi dire: “Amico, lascia che ti aiuti a togliere il bruscolo dallʼocchio,” quando non riesci neppure a vedere per la trave che è nel tuo? Ipocrita! Togli prima la tua trave. Allora sì che potrai vedere abbastanza da poter aiutare tuo fratello!

Non date ai cani ciò che è santo e non gettate le vostre perle ai maiali! Le calpesteranno, poi si volteranno contro di voi per attaccarvi.

Chiedete e vi sarà dato ciò che chiedete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché chi chiede, riceve. Chi cerca, trova. Basterà che bussiate e la porta sarà aperta.

Se un bambino chiede a suo padre del pane, riceverà invece una pietra? 10 Se chiede del pesce, riceverà forse un serpente velenoso? Certo che no! 11 E se voi, peccatori dal cuore duro, sapete dare buone cose ai vostri figli, ancor più il Padre vostro in cielo saprà dare buone cose a chi gliele chiede.

12 Fate agli altri ciò che volete che gli altri facciano a voi. In breve, questo è lʼinsegnamento delle leggi di Mosè.

La via per il cielo

13 Si può entrare in cielo soltanto attraverso la porta stretta. La strada per lʼinferno è spaziosa e la sua porta è larga per lasciar passare tutte le moltitudini, che hanno scelto la sua facile via. 14 Ma la porta per la vita è piccola, e la strada è stretta, e soltanto pochi la trovano.

15 Diffidate dei falsi maestri che si presentano travestiti da inermi pecorelle, ma sono in realtà lupi che vogliono strapparvi dalla verità. 16 Potete scoprirli dal modo in cui agiscono, proprio come potete riconoscere un albero dai suoi frutti. Certamente non confonderete la vite con i cespugli di spine, né i fichi con i cardi. 17 I diversi tipi di alberi da frutta possono essere facilmente riconosciuti dai loro frutti. 18 Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo può dare frutti buoni. 19 Ma gli alberi che danno frutti cattivi si tagliano e si buttano nel fuoco. 20 Dunque, si può riconoscere un albero o una persona dal tipo di frutti che produce.

21 Non tutti quelli che parlano da religiosi appartengono a Dio. Possono chiamarmi “Signore”, è vero, tuttavia non entreranno in cielo, perché ciò che è decisivo è che obbediscano a mio Padre che è in cielo.

22 Nel giorno del giudizio, molti mi diranno: “Signore, abbiamo fatto profezie nel tuo nome, nel tuo nome abbiamo cacciato i demòni e nel tuo nome abbiamo compiuto molti miracoli!” 23 Ma io risponderò: “Io non vi ho mai conosciuto. Allontanatevi da me, voi che fate il male!

24 Tutti coloro che ascoltano le mie parole e le mettono in pratica sono saggi, come un uomo che costruisce la sua casa sulla roccia solida. 25 Anche se la pioggia cade a torrenti, lʼacqua sale e i venti di bufera le soffiano contro, questa casa non cadrà, perché ha le fondamenta nella roccia.

26 Ma quelli che ascoltano i miei insegnamenti e li ignorano, sono sciocchi, come un uomo che costruisce la sua casa sulla sabbia. 27 Perché quando le piogge, lʼinondazione e i venti di bufera sʼabbattono su questa casa, essa crollerà con enorme danno». 28 Quando Gesù ebbe finito di parlare, la folla era molto meravigliata per le cose che diceva, 29 perché egli insegnava come uno che avesse grande autorità e non come i loro capi giudei.

«Non giudicate, affinché non siate giudicati.

Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate, e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?

Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: "Lascia che ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre c'è una trave nel tuo occhio?

Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.

Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi.

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.

Vi è tra voi qualche uomo che, se suo figlio gli chiede del pane, gli darà una pietra?

10 O se gli chiede un pesce, gli darà una serpe?

11 Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto piú il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono.

12 Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti.

13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.

14 Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!

15 Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci

16 Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi?

17 Cosí, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l'albero cattivo produce frutti cattivi.

18 Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni.

19 Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco.

20 Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti.

21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?"

23 E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".

24 Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia.

25 Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia.

26 Chiunque invece ode queste parole non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia.

27 Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande».

28 Ora, quando Gesú ebbe finito questi discorsi, le folle stupivano della sua dottrina,

29 perché egli le ammaestrava, come, uno che ha autorità e non come gli scribi.