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11 E avvenne che egli si trovava in un certo luogo a pregare e, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà sulla terra, come nel cielo.

Dacci di giorno in giorno il nostro pane necessario.

E perdona i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno.

Poi disse loro: «Chi è fra voi colui che ha un amico, che va da lui a mezzanotte, dicendogli: "Amico, prestami tre pani,

perché un mio amico in viaggio è arrivato da me, e io non ho cosa mettergli davanti"

e quello di dentro, rispondendo, gli dice: "Non darmi fastidio, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me; non posso alzarmi per darteli"?

Io vi dico che anche se non si alzasse a darglieli perché gli è amico, nondimeno per la sua insistenza si alzerà e gli darà tutti i pani di cui ha bisogno.

Perciò vi dico: Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.

10 Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.

11 E chi è tra voi quel padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede un pesce gli dà al posto del pesce una serpe?

12 O se gli chiede un uovo, gli dà uno scorpione?

13 Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto piú il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono».

14 Or egli stava scacciando un demone che era muto; e avvenne che, quando il demone fu uscito, il muto parlò e le folle si meravigliarono.

15 Ma alcuni di loro dissero: «Egli scaccia i demoni per mezzo di Beelzebub il principe dei demoni».

16 Altri invece, per metterlo alla prova, chiedevano da lui un segno dal cielo.

17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e ogni casa divisa contro se stessa crolla.

18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come può durare il suo regno? Poiché voi dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebub.

19 Or se io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebub, per mezzo di chi li scacciano i vostri figli? Perciò essi saranno i vostri giudici.

20 Ma se io scaccio i demoni col dito di Dio, il regno di Dio è dunque giunto fino a voi.

21 Quando l'uomo forte, ben armato, custodisce la sua casa, i suoi beni stanno al sicuro.

22 Ma se arriva uno piú forte di lui e lo vince, questi gli toglie l'armatura nella quale confidava e ne divide le sue spoglie.

23 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

24 Quando lo spirito immondo esce da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo; e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa dalla quale sono uscito".

25 E, se quando torna, la trova spazzata e adorna,

26 allora va e prende con sé sette altri spiriti peggiori di lui, ed essi entrano là e vi abitano; e l'ultima condizione di quell'uomo diviene peggiore della prima».

27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno allattato».

28 Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l'osservano».

29 Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: «Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona.

30 Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, cosí anche il Figlio dell'uomo sarà un segno per questa generazione.

31 La regina del Mezzodí si leverà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché essa venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui vi è uno piú grande di Salomone.

32 I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona, ed ecco, qui vi è uno piú grande di Giona».

33 «Or nessuno, quando ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce.

34 La lampada del corpo è l'occhio se dunque il tuo occhio è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se il tuo occhio è malato, anche tutto il tuo corpo sarà pieno di tenebre.

35 Bada perciò che la luce che è in te non sia tenebre.

36 Se quindi tutto il tuo corpo è illuminato senza avere alcuna parte tenebrosa, tutto sarà illuminato, come quando la lampada ti illumina col suo splendore».

37 Ora, mentre egli parlava, un certo fariseo lo invitò a pranzo in casa sua. Ed egli entrò e si mise a tavola.

38 Il fariseo notò questo e si meravigliò che non si fosse lavato prima del pranzo.

39 E il Signore gli disse: «Ora voi farisei pulite l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità.

40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha fatto anche l'interno?

41 Ma date in elemosina quel che c'è dentro, e ogni cosa sarà pura per voi.

42 Ma guai a voi farisei! Poiché voi pagate la decima della ruta della menta e di ogni erba, e poi trascurate la giustizia e l'amore di Dio. Dovevate fare queste cose, senza trascurare le altre.

43 Guai a voi farisei! Perché amate il primo posto nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze.

44 Guai a voi scribi e farisei ipocriti! Perché siete come i sepolcri che non si vedono, e gli uomini vi camminano sopra senza accorgersene».

45 Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: «Maestro, dicendo queste cose, tu offendi anche noi».

46 Ed egli disse: «Guai anche a voi, dottori della legge! Perché caricate gli uomini di pesi difficili da portare, e voi non toccate questi pesi neppure con un dito.

47 Guai a voi! Perché voi edificate i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.

48 Cosí facendo, voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri, infatti essi uccisero i profeti e voi edificate i loro sepolcri.

49 Per questa ragione anche la sapienza di Dio ha detto: "Io manderò loro dei profeti e degli apostoli, ed essi ne uccideranno alcuni ed altri li perseguiteranno".

50 Affinché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, che è stato sparso fin dalla fondazione del mondo:

51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il tempio; sí, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.

52 Guai a voi dottori della legge! Perché avete sottratto la chiave della scienza voi stessi non siete entrati e ne avete impedito l'accesso a coloro che entravano».

53 Ora, mentre egli diceva loro queste cose, gli scribi e i farisei, cominciarono ad irritarsi grandemente contro di lui e ad assalirlo con molte domande

54 tendendogli tranelli, per coglierlo in fallo e poterlo accusare per qualche sua parola.

Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi,

come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola,

è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall'inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo,

affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.

Ai giorni di Erode, re della Giudea, vi era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia; sua moglie era discendente da Aaronne e si chiamava Elisabetta.

Erano entrambi giusti agli occhi di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e le leggi del Signore.

Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed entrambi erano già avanzati in età.

Or avvenne che, mentre Zaccaria esercitava il suo ufficio sacerdotale davanti a Dio nell'ordine della sua classe,

secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l'incenso.

10 Intanto l'intera folla del popolo stava fuori in preghiera, nell'ora dell'incenso.

11 Allora un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell'altare dell'incenso.

12 Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura,

13 Ma l'angelo gli disse: «Non temere Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome Giovanni.

14 Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.

15 Perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre.

16 E convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio.

17 Ed andrà davanti a lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto».

18 E Zaccaria disse all'angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni».

19 E l'angelo, rispondendo, gli disse: «Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle.

20 Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo».

21 Intanto il popolo aspettava Zaccaria e si meravigliava che egli si trattenesse cosí a lungo nel tempio.

22 Ma, quando uscí, non poteva parlare loro; allora essi compresero che egli aveva avuto una visione nel tempio; egli faceva loro dei cenni, ma rimase muto.

23 E avvenne che, quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli ritornò a casa sua.

24 Ora, dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta concepí; e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:

25 «Ecco cosa mi ha fatto il Signore nei giorni, in cui ha volto il suo sguardo su di me per rimuovere la mia vergogna tra gli uomini».

26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,

27 ad una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.

28 E l'angelo, entrato da lei, disse: «Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne»

29 Ma quando lo vide, ella rimase turbata alle sue parole, e si domandava cosa potesse significare un tale saluto.

30 E l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

31 Ed ecco, tu concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesú.

32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre;

33 e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine».

34 E Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?».

35 E l'angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà, pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato figlio di Dio.

36 Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha anch'ella concepito un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, che era chiamata sterile

37 poiché nulla è impossibile con Dio».

38 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

39 Ora in quei giorni Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,

40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.

41 E avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo,

42 ed esclamò a gran voce, dicendo: «Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo.

43 E perché mi accade questo, che la madre del mio Signore venga a me?

44 Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo.

45 Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento».

46 E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore,

47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,

48 perché egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva, poiché ecco d'ora in poi tutte le generazioni mi proclameranno beata,

49 perché il Potente mi ha fatto cose grandi, e Santo è il suo nome!

50 E la sua misericordia si estende di generazione in generazione verso coloro che lo temono.

51 Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52 ha rovesciato i potenti dai loro troni ed ha innalzato gli umili

53 ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54 Egli ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia

55 come aveva dichiarato ai nostri padri, ad Abrahamo e alla sua progenie, per sempre».

56 E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi se ne tornò a casa sua.

57 Ora giunse per Elisabetta il tempo di partorire, e diede alla luce un figlio.

58 I suoi vicini e i parenti, udendo che il Signore le aveva usato grande misericordia, si rallegrarono con lei.

59 Ed avvenne che nell'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e intendevano chiamarlo Zaccaria, col nome di suo padre;

60 ma sua madre intervenne e disse: «No, si chiamerà invece Giovanni».

61 Ed essi le dissero: «Non vi è alcuno nella tua parentela che si chiami con questo nome».

62 Cosí domandarono con cenni a suo padre, come voleva che lo si chiamasse.

63 Egli allora chiese una tavoletta e vi scrisse: «Il suo nome è Giovanni». E tutti si meravigliarono.

64 In quell'istante la sua bocca si aperse e la sua lingua si sciolse, e parlava benedicendo Dio.

65 E tutti i loro vicini furono presi da timore, e tutte queste cose erano divulgate per tutta la regione montuosa della Giudea.

66 E tutti coloro che le udirono, le riposero nel cuore loro, dicendo: «Chi sarà mai questo bambino?». E la mano del Signore era con lui.

67 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo:

68 «Benedetto sia il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e compiuto la redenzione per il suo popolo;

69 e ci ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide suo servo

70 come egli aveva dichiarato per bocca dei suoi santi profeti fin dai tempi antichi, perché fossimo salvati

71 dai nostri nemici e dalle mani di tutti coloro che ci odiano,

72 per usare misericordia verso i nostri padri e ricordarsi del suo santo patto,

73 il giuramento fatto ad Abrahamo nostro padre,

74 per concederci che, liberati dalle mani dei nostri nemici, lo potessimo servire senza paura,

75 in santità e giustizia davanti a lui tutti i giorni della nostra vita.

76 E tu, o piccolo bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché tu andrai davanti alla faccia del Signore a preparare le sue vie,

77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, nel perdono dei loro peccati;

78 grazie alle viscere di misericordia de nostro Dio, per cui l'aurora dall'alto ci visiterà,

79 per illuminare quelli che giacevano nelle tenebre e nell'ombra della morte, per guidare i nostri passi nella via della pace».

80 Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, e rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi ad Israele.

Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto che si compisse il censimento di tutto l'impero.

Questo censimento fu il primo ad essere fatto quando Quirinio era governatore della Siria.

E tutti andavano a farsi registrare ciascuno nella sua città.

Or anche Giuseppe uscí dalla città di Nazaret della Galilea, per recarsi in Giudea nella città di Davide, chiamata Betlemme, perché egli era della casa e della famiglia di Davide,

per farsi registrare con Maria, sua moglie, che aveva sposato e che era incinta.

Cosí mentre erano là, giunse per lei il tempo del parto.

Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

Ora in quella stessa regione c'erano dei pastori che dimoravano all'aperto nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge.

Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura.

10 Ma l'angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà;

11 poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore

12 E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia».

13 E ad un tratto si uní all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio, dicendo:

14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore».

15 E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: «Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere».

16 Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia.

17 Dopo averlo visto, divulgarono quanto era stato loro detto a proposito di quel bambino.

18 E tutti coloro che li udirono si meravigliarono delle cose raccontate loro dai pastori.

19 Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor.

20 E i pastori se ne ritornarono, glorificando e lodando Dio per tutte le cose che avevano udito e visto, come era stato loro detto.

21 E quando furono trascorsi gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu posto nome Gesú, il nome dato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

22 Quando poi furono compiuti i giorni della purificazione di lei secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore

23 come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore»,

24 e per offrire in sacrificio, come è detto nella legge del Signore, un paio di tortore o due giovani colombi.

25 Or ecco, vi era a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest'uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione d'Israele; e lo Spirito Santo era su di lui.

26 E gli era stato divinamente rivelato dallo Spirito Santo, che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.

27 Egli dunque, mosso dallo Spirito, venne nel tempio, e, come i genitori vi portavano il bambino Gesú, per fare a suo riguardo quanto prescriveva la legge,

28 egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29 «Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola,

30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31 che tu hai preparato davanti a tutti i popoli;

32 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».

33 E Giuseppe e la madre del bambino si meravigliavano delle cose che si dicevano di lui.

34 Poi Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre: «Ecco, costui è posto per la caduta e per l'innalzamento di molti in Israele e per essere segno di contraddizione,

35 e a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36 Vi era anche Anna, una profetessa, figlia di Fanuel, della tribú di Aser, la quale era molto avanzata in età, avendo vissuto dopo la sua verginità sette anni con il marito.

37 Ella era vedova e, sebbene avesse ormai ottantaquattro anni, non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.

38 Sopraggiunta ella pure in quel momento, lodava il Signore e parlava di quel bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Gerusalemme.

39 Ora, quando ebbero compiuto tutto quello che riguardava l'osservanza della legge del Signore, ritornarono in Galilea nella loro città di Nazaret.

40 Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era su di lui.

41 Or i suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.

42 E, quando egli compí dodici anni, essi salirono a Gerusalemme, secondo l'usanza della festa.

43 Terminati quei giorni, mentre essi ritornavano, il fanciullo Gesú rimase in Gerusalemme; ma Giuseppe e sua madre non lo sapevano.

44 Supponendo che egli fosse nella comitiva, essi fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti;

45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui.

46 E avvenne che, tre giorni dopo, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a far loro domande.

47 E tutti quelli che l'udivano, stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte.

48 E, quando essi lo videro, rimasero stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo!».

49 Ma egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».

50 Ma essi non compresero le parole che aveva detto loro.

51 Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste parole nel suo cuore.

52 E Gesú cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.

Or nell'anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea. Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell'Iturea e della regione della Traconitide e Lisania tetrarca dell'Abilene,

sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu indirizzata a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

Egli allora percorse tutta la regione nei dintorni del Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati,

come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia, che dice: «Ecco la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.

Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle sia abbassato; i luoghi tortuosi siano raddrizzati e le vie scabrose appianate

e ogni carne vedrà la salvezza di Dio».

Egli dunque diceva alle folle che andavano per essere da lui battezzate: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire dall'ira a venire?

Fate dunque frutti degni del ravvedimento e non cominciate a dire dentro di voi: "Noi abbiamo Abrahamo per padre", perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli ad Abrahamo anche da queste pietre.

E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero quindi che non produce buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco».

10 Or le folle lo interrogavano, dicendo: «Che faremo noi dunque?».

11 Allora egli, rispondendo, disse loro: «Chi ha due tuniche ne faccia parte a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto».

12 Or vennero anche dei pubblicani per essere battezzati e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare.».

13 Ed egli disse loro: «Non riscuotete nulla di piú di quanto vi è stato ordinato».

14 Anche i soldati lo interrogarono dicendo: «E noi, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non fate estorsioni ad alcuno, non accusate falsamente alcuno e contentatevi della vostra paga».

15 Ora il popolo era in attesa, e tutti si chiedevano in cuor loro se Giovanni fosse lui il Cristo,

16 Giovanni rispose, dicendo a tutti: «lo vi battezzo con acqua; ma viene colui che è piú forte di me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco.

17 Egli ha in mano il suo ventilabro, per pulire interamente la sua aia e raccogliere il grano nel suo granaio; ma brucerà la pula con fuoco inestinguibile».

18 Cosí egli evangelizzava il popolo, esortandolo in molti altri modi.

19 Ora Erode, il tetrarca, essendo stato da lui ripreso a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, e per tutte le malvagità che egli aveva commesso,

20 aggiunse a tutte le altre anche questa, cioè di rinchiudere Giovanni in prigione.

21 Ora, come tutto il popolo era battezzato, anche Gesú fu battezzato, e mentre stava pregando, il cielo si aprí

22 e lo Spirito Santo scese sopra di lui in forma corporea come di colomba; e dal cielo venne una voce, che diceva: «Tu sei il mio amato Figlio, in te mi sono compiaciuto!».

23 E Gesú aveva circa trent'anni e lo si credeva figlio di Giuseppe, figlio di Eli;

24 figlio di Matthat, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Ianna, figlio di Giuseppe;

25 figlio di Mattathia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai;

26 figlio di Maath, figlio di Mattathia, figlio di Semei, figlio di Giuseppe, figlio di Giuda

27 figlio di Ioanna, figlio di Resa, figlio di Zorobabel, figlio di Salathiel, figlio di Neri.

28 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmodam figlio di Er;

29 figlio di Iose, figlio di Eliezer, figlio di Iorim, figlio di Matthat, figlio di Levi;

30 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionan, figlio di Ellakim;

31 figlio di Melea, figlio di Mena figlio di Mattatha, figlio di Natan, figlio di Davide

32 figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Salmon, figlio di Naasson;

33 figlio di Aminadab, figlio di Aram, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda.

34 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abrahamo, figlio di Tara, figlio di Nacor;

35 figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Pelek, figlio di Eber, figlio di Sela

36 figlio di Cainan, figlio di Arfacsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamek;

37 figlio di Mathusala, figlio di Enok, figlio di Iared, figlio di Mahalaleel, figlio di Cainan;

38 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, di Dio.

Or Gesú, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto,

e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla; ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame.

E il diavolo gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane».

Ma Gesú gli rispose, dicendo: «Sta scritto: "L'uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio.

Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo.

E il diavolo gli disse: «Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio.

Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua».

Ma Gesú, rispondendo, gli disse: «Vattene via da me, Satana. Sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo"».

Poi lo condusse a Gerusalemme lo pose sull'orlo del tempio e gli disse: «"Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giú di qui;

10 perché sta scritto: "Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti.

11 Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra"».

12 E Gesú, rispondendo, gli disse: «E' stato detto: "Non tentare il Signore Dio tuo".».

13 E, quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo.

14 E Gesú, nella potenza dello Spirito se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all'intorno.

15 Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti.

16 Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere.

17 E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprí e trovò quel passo dove era scritto:

18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi,

19 e per predicare l'anno accettevole del Signore».

20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.

21 Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi».

22 E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».

23 Ed egli disse loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso" tutto ciò che abbiamo udito essere avvenuto a Capernaum, fallo anche qui nella tua patria».

24 Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria,

25 Vi dico in verità che al tempo di Elia, quando il cielo fu serrato tre anni e sei mesi e vi fu una grande fame in tutto il paese, vi erano molte vedove in Israele;

26 eppure a nessuna di loro fu mandato Elia, se non a una donna vedova in Sarepta di Sidone.

27 E al tempo del profeta Eliseo vi erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu mondato, eccetto Naaman il Siro».

28 Nell'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono presi dall'ira.

29 E, levatisi, lo cacciarono dalla città e lo condussero fino al ciglio della sommità del monte, su cui la loro città era edificata, per precipitarlo giú.

30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò,

31 Poi discese a Capernaum, città della Galilea, e nei giorni di sabato insegnava alla gente.

32 Ed essi stupivano del suo insegnamento, perché la sua parola era con autorità.

33 Or nella sinagoga c'era un uomo posseduto da uno spirito di un demone immondo, che si mise a gridare a gran voce,

34 dicendo: «Ah, che vi è fra noi e te, o Gesú Nazareno? Sei tu venuto per distruggerci? Io so chi tu sei: Il Santo di Dio!».

35 Ma Gesú lo sgridò, dicendo: «Ammutolisci ed esci da costui!». E il demone, dopo averlo gettato in mezzo a loro uscí da lui senza fargli alcun male.

36 Allora tutti furono presi da stupore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, e questi escono».

37 E la fama di lui si diffondeva in ogni luogo della regione all'intorno.

38 Uscito poi dalla sinagoga, Gesú entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era stata colpita da una grande febbre; e gli fecero richiesta per lei.

39 Ed egli, chinatosi su di lei, sgridò la febbre e questa la lasciò; ed ella, alzatasi prontamente, si mise a servirli.

40 Al tramontar del sole, tutti coloro che avevano degli infermi colpiti da varie malattie li condussero da lui; ed egli, imposte le mani su ciascuno di loro, li guarí.

41 Da molti uscivano i demoni, gridando e dicendo: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano che egli era il Cristo.

42 Poi, fattosi giorno, egli uscí e andò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano e lo raggiunsero; e lo trattenevano perché non andasse via da loro.

43 Ma egli disse loro: «Bisogna che io annunzi la buona novella del regno di Dio anche alle altre città, perché sono stato mandato per questo».

44 E andava predicando nelle sinagoghe della Galilea.

Or avvenne che, mentre egli si trovava sulla riva del lago di Gennesaret e la folla gli si stringeva attorno per ascoltare la parola di Dio,

vide due barche ormeggiate alla riva del lago, dalle quali erano scesi i pescatori e lavavano le reti.

Allora salí su una delle barche, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Postosi a sedere, ammaestrava le folle dalla barca.

E, quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e calate le vostre reti per pescare».

E Simone, rispondendo, gli disse: «Maestro, ci siamo affaticati tutta la notte e non abbiamo preso nulla; però, alla tua parola, calerò la rete».

E, fatto ciò, presero una tale quantità di pesci che la rete si rompeva.

Allora fecero cenno ai loro compagni, che erano nell'altra barca, perché venissero ad aiutarli. Ed essi vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che stavano affondando.

Vedendo questo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesú, dicendo: «Signore allontanati da me perché sono un uomo peccatore».

Infatti Pietro e tutti quelli che erano con lui furono presi da grande stupore, per la quantità di pesci che avevano preso.

10 Lo stesso avvenne pure a Giacomo e a Giovanni, figli di Zebedeo, che erano compagni di Simone. Allora Gesú disse a Simone: «Non temere; da ora in avanti tu sarai pescatore di uomini vivi».

11 Essi quindi, tirate in secco le barche, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.

12 Or avvenne che, mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra che, veduto Gesú, si prostrò con la faccia a terra e lo pregò, dicendo: «Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi».

13 Allora egli, distesa la mano, lo toccò dicendo: «Sí, lo voglio, sii mondato». E subito la lebbra lo lasciò.

14 E Gesú gli comandò: «Non dirlo a nessuno; ma va mostrati al sacerdote e fa' un'offerta per la tua purificazione, come ha prescritto Mosé, affinché ciò serva loro di testimonianza».

15 E la sua fama si diffondeva sempre piú; e grandi folle si radunavano per udirlo e per essere da lui guarite dalle loro infermità.

16 Ma egli si ritirava in luoghi solitari e pregava.

17 Or un giorno avvenne che, mentre egli insegnava, erano presenti, seduti, dei farisei e dei dottori della legge, i quali erano venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui, per compiere guarigioni.

18 Ed ecco, alcuni uomini portavano sopra un letto un uomo paralitico e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui.

19 Ma, non riuscendo ad introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto della casa e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio, proprio in mezzo, davanti a Gesú.

20 Ed egli, veduta la loro fede, disse a quello: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati».

21 Allora gli scribi e i farisei cominciarono a ragionare, dicendo: «Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può togliere i peccati se non Dio solo?».

22 Ma Gesú conosciuti i loro pensieri, prese la parola e disse loro: «Che ragionate nei vostri cuori?

23 Che cosa è piú facile dire: "I tuoi peccati ti sono perdonati" oppure dire: "Alzati e cammina"

24 Ora, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua».

25 E subito quell'uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio.

26 E tutti furono presi da stupore e glorificavano Dio. E, pieni di paura, dicevano: «Oggi abbiamo visto delle cose sorprendenti».

27 E, dopo queste cose, egli uscí e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».

28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì.

29 Poi Levi gli preparò un gran banchetto in casa sua, e una grande folla di pubblicani e di altri erano a tavola con loro.

30 Ma gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesú, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».

31 E Gesú, rispondendo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

32 IO non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori».

33 Allora essi gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e anche quelli dei farisei digiunano spesso e fanno preghiere, mentre i tuoi mangiano e bevono?».

34 Ed egli disse loro: «Potete voi far digiunare gli intimi amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro?

35 Ma verranno i giorni in cui lo sposo sarà loro tolto e allora, in quei giorni, digiuneranno».

36 Inoltre disse loro una parabola: «Nessuno cuce un pezzo di un vestito nuovo sopra un vestito vecchio; altrimenti si trova con il nuovo strappato, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio.

37 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, ed esso si spande e gli otri vanno perduti.

38 Ma bisogna mettere il vino nuovo in otri nuovi, cosí tutti e due si conservano.

39 Nessuno poi, avendo bevuto del vino vecchio, ne vuole subito del nuovo, perché egli dice: "Il vecchio è migliore"».

Or avvenne in un giorno di sabato, dopo il grande sabato, che egli camminava attraverso i campi di grano, ed i suoi discepoli coglievano delle spighe e le mangiavano, sfregandole con le mani.

E alcuni dei farisei dissero loro: «Perché fate ciò che non è lecito fare nei giorni di sabato?».

Ma Gesú, rispondendo, disse loro: «Non avete voi letto ciò che fece Davide e coloro che erano con lui quando ebbe fame?

Come egli entrò nella casa di Dio, prese i pani della presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a quelli che erano con lui, sebbene non fosse lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti?».

Poi disse loro: «Il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Or avvenne in un altro sabato che egli entrò nella sinagoga e insegnava; or là c'era un uomo la cui mano destra era secca.

E i farisei e gli scribi lo stavano osservando se lo avesse guarito di sabato per poi accusarlo.

Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo dalla mano secca: «Alzati e mettiti qui nel mezzo». Ed egli si alzò in piedi.

Quindi Gesú disse loro: «Io vi domando: E' lecito, nei giorni di sabato fare del bene o del male, salvare una persona o ucciderla?».

10 E, volgendo lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Ed egli lo fece, e la sua mano fu resa sana come l'altra.

11 Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra loro che cosa potessero fare a Gesù.

12 Or avvenne in quei giorni che egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in preghiera a Dio.

13 E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli:

14 Simone, che soprannominò Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni, Filippo e Bartolomeo,

15 Matteo e Tommaso, Giacomo d'Alfeo e Simone, chiamato Zelota,

16 Giuda, fratello di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu anche il traditore.

17 Poi, sceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante, con la folla dei suoi discepoli e con un gran numero di popolo da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie;

18 e anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti.

19 E tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una potenza che guariva tutti.

20 Quindi egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio.

21 Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati, Beati voi, che ora piangete, perché riderete.

22 Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, vi scomunicheranno e vitupereranno, e bandiranno il vostro nome come malvagio, a causa del Figlio dell'uomo.

23 Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché ecco, il vostro premio è grande in cielo, nello stesso modo infatti i loro padri trattavano i profeti.

24 Ma guai a voi ricchi, perché avete la vostra consolazione.

25 Guai a voi che siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché farete cordoglio e piangerete.

26 Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché allo stesso modo facevano i padri loro verso i falsi profeti.

27 Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano.

28 Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano.

29 Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica.

30 Da' a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare.

31 Ma come volete che gli uomini facciano a voi, cosí fate a loro.

32 Ma se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano.

33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Poiché i peccatori fanno lo stesso.

34 E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto.

35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi.

36 Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso.

37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato.

38 Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresí misurato a voi».

39 Poi egli disse loro una parabola: «Può un cieco far da guida a un altro cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa?

40 Nessun discepolo è da piú del suo maestro, anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro.

41 Ora, perché guardi la pagliuzza che e nell'occhio di tuo fratello e non scorgi la trave che è nel tuo proprio occhio?

42 O come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo proprio occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vedere bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.

43 Poiché non c'è albero buono che faccia frutto cattivo, né albero cattivo che faccia frutto buono.

44 Ogni albero infatti lo si riconosce dal proprio frutto, perché non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia uva da un rovo.

45 L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae il bene; e l'uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore trae il male, perché la bocca di uno parla dall'abbondanza del cuore.

46 Ora, perché mi chiamate, Signore, Signore, e non fate quello che dico?

47 Chiunque viene a me, e ode le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi e simile.

48 Egli è simile ad un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto il fondamento sopra la roccia, e venuta una piena, il torrente ha investito quella casa, ma non l'ha potuta scrollare perché era stata fondata sulla roccia.

49 Chi invece le ha udite e non le ha messe in pratica, è simile a un uomo che ha edificato una casa sopra la terra senza fondamento; quando il torrente l'ha investita, essa è subito caduta, e la sua rovina è stata grande».

Ora, dopo che ebbe terminato tutto questo suo discorso al popolo che udiva, entrò in Capernaum.

Ora il servo di un centurione, che gli era molto caro, era malato e stava per morire.

E il centurione, avendo sentito parlare di Gesú, gli mandò alcuni anziani dei Giudei, pregandolo di venire a guarire il suo servo.

Ed essi, giunti da Gesú, lo pregarono con insistenza dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo,

perché egli ama la nostra nazione, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».

Allora Gesú andò con loro. Egli non era molto lontano dalla casa, quando il centurione gli mandò degli amici per dirgli: «Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto.

Per questo neppure mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.

Poiché anch'io sono un uomo sottoposto all'autorità altrui e ho sotto di me dei soldati, e dico ad uno: "Va'" ed egli va, e a un altro: "Vieni" ed egli viene, e al mio servo: "Fa' questo" ed egli lo fa».

Quando Gesú udí queste cose si meravigliò di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede cosí grande».

10 E, quando gli inviati fecero ritorno a casa, trovarono il servo, che era stato infermo, guarito.

11 E il giorno dopo egli si recò in una città, chiamata Nain; e con lui andavano molti dei suoi discepoli e una grande folla.

12 E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei.

13 Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».

14 Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono, allora egli disse: «Giovinetto, io ti dico, alzati!».

15 E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesú lo consegnò a sua madre.

16 Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto fra noi» e: «Dio ha visitato il suo popolo».

17 E questo detto a suo riguardo si sparse per tutta la Giudea e per tutta la regione all'intorno.

18 Or Giovanni venne informato dai suoi discepoli di tutte queste cose.

19 E Giovanni, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò da Gesú a dirgli: «Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?».

20 Quegli uomini, dunque, andarono da lui e gli dissero: «Giovanni Battista ci ha mandati da te, a dirti: "Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?"».

21 In quella stessa ora Gesú ne guarí molti da infermità, da calamità e da spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista.

22 E Gesú, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, e l'evangelo è annunziato ai poveri.

23 E beato è colui che non si scandalizza di me!».

24 Quando i messaggeri di Giovanni se ne furono andati, egli prese a dire alle folle riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?

25 Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con morbide vesti? Ecco, coloro che portano splendide vesti e vivono in delizie stanno nei palazzi dei re.

26 Ma che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sí, vi dico, ancor piú di un profeta.

27 Egli è colui del quale è scritto: "Ecco, io mando il mio messaggero davanti alla tua faccia, il quale preparerà la tua strada davanti a te".

28 Perché io vi dico che fra i nati di donna, non vi è alcun profeta piú grande di Giovanni Battista; tuttavia il minimo nel regno di Dio è piú grande di lui».

29 E tutto il popolo che lo aveva udito, e i pubblicani riconobbero la giustizia di Dio, e si fecero battezzare del battesimo di Giovanni.

30 Ma i farisei e i dottori della legge respinsero il disegno di Dio per loro e non si fecero battezzare.

31 Allora il Signore disse: «A che cosa dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? E a chi somigliano?

32 Sono simili ai fanciulli che siedono in piazza e gridano gli uni agli altri, dicendo: "Noi vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto".

33 E' venuto infatti Giovanni Battista che non mangia pane né beve vino, e voi dite: "Egli ha un demone".

34 E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve voi dite: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori".

35 Ma alla sapienza è stata fatta giustizia da tutti i suoi figli».

36 Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola.

37 Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato.

38 E, stando ai suoi piedi, di dietro piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugarli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l'olio profumato.

39 Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona e la donna che lo tocca perché è una peccatrice».

40 E Gesú, rispondendo, gli disse: «Simone, ho qualche cosa da dirti». Ed egli disse: «Maestro, di' pure».

41 E Gesú gli disse: «Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta.

42 Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di piú?».

43 E Simone, rispondendo, disse: «Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di piú». E Gesú gli disse: «Hai giudicato giustamente».

44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell'acqua per lavare i piedi lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo.

45 Tu non mi hai dato neppure un bacio, ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.

46 Tu non mi hai unto il capo di olio ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato.

47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama».

48 Poi disse a lei: «I tuoi peccati ti sono perdonati».

49 Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: «Chi è costui che perdona anche i peccati?».

50 Ma Gesú disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».

E in seguito avvenne che egli andava attorno per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio; con lui vi erano i dodici,

e certe donne, che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni,

Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, le quali lo sostenevano con i loro beni.

Ora, mentre si radunava una grande folla ed accorreva a lui gente da ogni città, egli disse in parabola:

«Un seminatore uscí a seminare la sua semente; e mentre egli seminava una parte cadde lungo la via, fu calpestata e gli uccelli del cielo la mangiarono.

Un'altra parte cadde sulla roccia e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità.

Un'altra parte cadde fra le spine; e le spine, cresciute insieme, la soffocarono.

Una parte invece cadde in buona terra, germogliò e fruttò il cento per uno». Dette queste cose, esclamò: «Chi ha orecchi da udire, oda!».

Allora i suoi discepoli gli domandarono che cosa significasse quella parabola.

10 Ed egli disse: «A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri essi sono proposti in parabole, affinché vedendo non vedano e udendo non intendano.

11 Or questo è il significato della parabola: La semente è la parola di Dio.

12 Quelli lungo la strada sono coloro che odono la parola, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati.

13 Quelli sulla roccia sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la parola con gioia; costoro però non hanno radice, credono per un certo tempo, ma al momento della prova, si tirano indietro.

14 E la parte che è caduta fra le spine sono coloro che hanno udito la parola; ma, strada facendo, sono soffocati dalle sollecitudini, dalle ricchezze e dai piaceri di questa vita, e non giungono a maturità.

15 Ma la parte che è caduta in buona terra sono coloro che, dopo aver udita la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza».

16 «E nessuno, accesa una lampada, la copre con un vaso o la mette sotto il letto, ma la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce.

17 Poiché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato, né di segreto che non debba essere conosciuto e portato alla luce.

18 Fate dunque attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere».

19 Or sua madre e i suoi fratelli vennero da lui, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.

20 E da alcuni gli fu riferito: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti vogliono vedere».

21 Ma egli, rispondendo, disse loro: «Mia madre e i miei fratelli sono quelli che odono la parola di Dio e la mettono in pratica».

22 Ora uno di quei giorni avvenne che egli salí su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo all'altra riva del lago». Ed essi presero il largo.

23 Mentre navigavano, egli si addormentò; e un turbine di vento si abbattè sul lago, tanto che la barca si riempiva, ed erano in pericolo.

24 Allora essi, accostatisi, lo svegliarono, dicendo: «Maestro, maestro, noi periamo!». Ed egli, destatosi, sgridò il vento e la furia dell'acqua; e questi si acquetarono e si fece bonaccia.

25 E Gesú disse ai suoi discepoli: «Dov'è la vostra fede?». Ed essi, impauriti, si meravigliavano e si dicevano l'un l'altro: «Chi è mai costui, che comanda anche al vento e all'acqua, e gli ubbidiscono?».

26 Poi navigarono verso la regione dei Gadareni che sta di fronte alla Galilea;

27 e, quando scese a terra, gli venne incontro un uomo di quella città, il quale già da lungo tempo era posseduto da demoni, e non indossava vesti, e non abitava in alcuna casa, ma tra i sepolcri.

28 Quando vide Gesú, lanciò un grido, gli si gettò ai piedi e disse a gran voce: «Che vi è fra me e te, o Gesú, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».

29 Gesú comandava infatti allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, perché molte volte se ne era impossessato e, benché fosse stato legato con catene e con ceppi e fosse sorvegliato, egli spezzava i legami ed era spinto dal demone nei deserti.

30 E Gesú lo interrogò, dicendo: «Qual è il tuo nome?». Ed egli disse: «Legione». Perché molti demoni erano entrati in lui.

31 Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell'abisso.

32 Or c'era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte, e quei demoni lo pregarono che permettesse loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise loro.

33 I demoni allora, usciti da quell'uomo, entrarono nei porci, e quel branco si precipitò dal dirupo nel lago ed annegò.

34 E quando videro ciò che era accaduto, quelli che li custodivano fuggirono e andarono a portare la notizia in città e per le campagne.

35 La gente allora uscí per vedere ciò che era accaduto e venne da Gesú, e trovò l'uomo dal quale erano usciti i demoni seduto ai piedi di Gesú, vestito e sano di mente, ed ebbe paura.

36 Or quelli che avevano visto l'accaduto, raccontarono loro come l'indemoniato era stato liberato.

37 Allora tutta la popolazione della regione dei Gadareni, chiese a Gesú di allontanarsi da loro, perché erano in preda a un grande spavento. E Gesú, salito sulla barca, tornò indietro.

38 Intanto l'uomo, da cui erano usciti i demoni, lo pregava di poter restare con lui; ma Gesú lo congedò, dicendo:

39 «Ritorna a casa tua e racconta quali grandi cose Dio ha fatto per te». Ed egli se ne andò per tutta la città proclamando le grandi cose che Gesú aveva fatto per lui.

40 Or avvenne che, quando Gesú fu ritornato, la folla lo accolse perché tutti lo aspettavano.

41 Ed ecco venire un uomo di nome Iairo, che era capo della sinagoga; gettatosi ai piedi di Gesú, lo pregava di andare a casa sua,

42 perché egli aveva una figlia unica di circa dodici anni, che stava per morire. Or mentre vi andava, la folla gli si accalcava attorno.

43 E una donna, che aveva un flusso di sangue da dodici anni ed aveva speso con i medici tutti i suoi beni senza poter essere guarita da alcuno

44 Si avvicinò di dietro e toccò il lembo del suo vestito, e in quell'istante il suo flusso di sangue si arrestò.

45 E Gesú disse: «Chi mi ha toccato?». Siccome tutti lo negavano, Pietro e coloro che erano con lui dissero: «Maestro, le folle ti stringono e ti premono e tu dici: Chi mi ha toccato?».

46 Ma Gesú disse: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me».

47 Allora la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettandosi ai suoi piedi, gli dichiarò in presenza di tutto il popolo per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita all'istante.

48 Ed egli le disse: «Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita; va' in pace!».

49 Mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, e gli disse: «La tua figlia è morta, non disturbare il maestro».

50 Ma Gesú, udito ciò, gli disse: «Non temere; credi solamente ed ella sarà quanta».

51 Giunto alla casa, non permise ad alcuno di entrare, eccetto Pietro, Giovanni e Giacomo, e il padre e la madre della fanciulla.

52 Or tutti piangevano e facevano cordoglio per lei. Ma egli disse: «Non piangete; ella non è morta, ma dorme».

53 Ed essi lo deridevano, sapendo che era morta.

54 Ma egli, dopo aver messo tutti fuori, le prese la mano ed esclamò dicendo: «Fanciulla, alzati!».

55 E il suo spirito ritornò in lei e subito ella si alzò; Gesú poi comandò che le si desse da mangiare.

56 E i suoi genitori rimasero stupefatti. Ma Gesú raccomandò loro di non dire a nessuno quanto era accaduto.

Poi, chiamati insieme i suoi dodici discepoli, diede loro potere ed autorità sopra tutti i demoni e di guarire le malattie.

E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire i malati.

E disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio: né bastoni, né sacca, né pane, né denari, e non abbiate due tuniche ciascuno.

In qualunque casa entrerete, là rimanete e da quella ripartite.

Se poi alcuni non vi ricevono, uscendo da quella città, scuotete anche la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro di loro».

Allora essi partirono e andavano per i villaggi; evangelizzando e operando guarigioni dovunque.

Or Erode, il tetrarca, sentí parlare di tutte le cose fatte da Gesú e ne era perplesso, perché alcuni dicevano che Giovanni era risuscitato dai morti,

altri invece che Elia era apparso, e altri ancora che era risuscitato uno degli antichi profeti.

Ma Erode disse: «Giovanni l'ho decapitato io; chi è dunque costui del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo

10 Quando gli apostoli ritornarono, raccontarono a Gesú tutte le cose che avevano fatto. Allora egli li prese con sé e si ritirò in disparte in un luogo deserto di una città, detta Betsaida.

11 Ma quando le folle lo vennero a sapere, lo seguirono; ed egli le accolse e parlava loro del regno di Dio, e guariva coloro che avevano bisogno di guarigione.

12 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: «Congeda la folla, perché se ne vada per i villaggi e per le campagne d'intorno a trovare alloggio e nutrimento perché qui siamo in un luogo deserto».

13 Ma egli disse loro: «Date voi ad essi da mangiare». Essi risposero: «Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci, a meno che andiamo noi stessi a comprare dei viveri per tutta questa gente»

14 Erano infatti circa cinquemila uomini. Ma egli disse ai suoi discepoli: «Fateli accomodare a gruppi di cinquanta».

15 Essi fecero cosí e fecero accomodare tutti.

16 Egli allora prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero alla folla.

17 E tutti mangiarono e furono saziati; e dei pezzi avanzati ne raccolsero dodici ceste.

18 Or avvenne che, mentre egli si trovava in disparte a pregare, i discepoli erano con lui. Ed egli li interrogò, dicendo: «Chi dicono le folle che io sia?».

19 Ed essi, rispondendo, dissero: «Alcuni dicono Giovanni Battista altri Elia ed altri uno degli antichi profeti che è risuscitato».

20 Ed egli disse loro: «E voi chi dite che io sia?». Pietro allora, rispondendo, disse: «Il Cristo di Dio».

21 Allora egli ingiunse loro severamente e comandò di non dirlo ad alcuno

22 dicendo: «E' necessario che il Figlio dell'uomo soffra molte cose, sia rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».

23 Poi disse a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.

24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà.

25 Che giova infatti all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi rovina se stesso e va in perdizione?

26 Perché, se uno ha vergogna di me e delle mie parole, anche il Figlio dell'uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli.

27 Or io vi dico in verità che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, prima di aver visto il regno di Dio».

28 Or avvenne che circa otto giorni dopo questi discorsi, egli prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salí sul monte per pregare.

29 E mentre egli pregava, l'aspetto del suo volto cambiò e la sua veste divenne candida e sfolgorante.

30 Ed ecco, due uomini parlavano con lui; essi erano Mosé ed Elia,

31 i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme.

32 Or Pietro e i suoi compagni erano appesantiti dal sonno; ma, quando furono completamente svegli, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui.

33 E mentre questi si separavano da lui Pietro disse a Gesú: «Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosé e una per Elia»; ma egli non sapeva quello che diceva.

34 E, mentre egli parlava cosí, venne una nuvola che li avvolse nella sua ombra; e i discepoli temettero, quando essi entrarono nella nuvola.

35 E una voce venne dalla nuvola dicendo: «Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo».

36 E, mentre quella voce parlava, Gesú si trovò tutto solo. Or essi tacquero, e in quei giorni non raccontarono nulla a nessuno di ciò che avevano visto.

37 Or il giorno seguente, quando discesero dal monte, avvenne che una gran folla venne incontro a Gesú.

38 Ed ecco, un uomo fra la folla si mise a gridare, dicendo: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo su mio figlio perché è l'unico che ho.