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44 «Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto!

Cosí dice l'Eterno che ti ha fatto e ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun che io ho scelto!

Poiché io spanderò acqua sull'assetato e ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio Spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi discendenti.

Essi cresceranno in mezzo all'erba come salici lungo corsi d'acqua.

L'uno dirà: "Io sono dell'Eterno"; l'altro si chiamerà col nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: "Dell'Eterno", e si onorerà di portare il nome d'Israele».

Cosí dice l'Eterno, il re d'Israele e suo Redentore, l'Eterno degli eserciti: «Io sono il primo e sono l'ultimo, e all'infuori di me non c'è DIO.

Chi è come me? Lo proclami pure, lo dichiari e ne fornisca le prove davanti a me da quando ho stabilito questo popolo antico. Annuncino loro le cose che avverranno e gli avvenimenti che avranno luogo.

Non spaventatevi, non temete! Non te l'ho forse annunciato e dichiarato da tempo? Voi siete miei testimoni. C'è forse un Dio all'infuori di me? Non c'è altra Rocca; non ne conosco alcuna».

Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; le loro cose piú preziose non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono né comprendono, per cui saranno coperti di vergogna.

10 Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine scolpita senza averne alcun vantaggio?

11 Ecco tutti i compagni di tale persona saranno confusi; gli artigiani stessi non sono che uomini. Si radunino tutti, si presentino. Saranno spaventati e svergognati insieme.

12 Il fabbro con le tenaglie lavora il ferro sulle braci, gli dà la forma col martello e lo rifinisce col suo braccio vigoroso soffre la fame e la sua forza viene meno non beve acqua e si stanca.

13 Il falegname stende il regolo, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso e ne fa una figura umana, una bella forma di uomo, perché rimanga in una casa.

14 Egli taglia per sé dei cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia crescere vigorosi fra gli alberi della foresta; egli pianta un frassino che la pioggia fa crescere.

15 Questo serve all'uomo per bruciare; egli ne prende una parte per riscaldarsi e accende il fuoco per cuocere il pane; ne fa pure un dio e l'adora, ne fa un'immagine scolpita, davanti alla quale si prostra.

16 Ne brucia la metà nel fuoco, con l'altra metà prepara la carne, ne cuoce l'arrosto e si sazia. Si riscalda pure e dice: «Ah, mi riscaldo, mi godo il fuoco».

17 Con il resto di esso fabbrica un dio, la sua immagine scolpita, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: «Salvami, perché tu sei il mio dio».

18 Non sanno e non comprendono nulla, perché hanno impiastrato i loro occhi affinché non vedano, e i loro cuori perché non comprendano.

19 Nessuno rientra in se stesso né ha conoscenza e intendimento per dire: «Ne ho bruciato una parte nel fuoco, sí, sulle sue braci ho fatto cuocere il pane, ho arrostito la carne e l'ho mangiata. Farò col resto un'abominazione e mi prostrerò davanti a un pezzo di legno?».

20 Un tale si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia. Egli non può liberare la sua anima e dire: «Ciò che tengo nella mia destra non è forse una menzogna?».

21 «Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io ti ho formato, tu sei il mio servo; o Israele non sarai da me dimenticato.

22 Ho cancellato le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati come una nuvola; torna a me, perché io ti ho redento».

23 Esultate o cieli, perché l'Eterno ha operato. Giubilate, o profondità della terra. Prorompete in grida di gioia, o montagne, o foreste, con tutti i vostri alberi! Poiché l'Eterno ha redento Giacobbe e ha manifestato la sua gloria in Israele.

24 Cosí dice l'Eterno, il tuo Redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: «Io sono l'Eterno che ho fatto tutte le cose, che da solo ho spiegato i cieli e ho distesa la terra; chi era con me?

25 Io rendo vani i presagi dei bugiardi e rendo insensati gli indovini; io faccio indietreggiare i savi e rendo folle la loro conoscenza.

26 Confermo la parola del mio servo e do successo al consiglio dei miei messaggeri; io dico a Gerusalemme: "Sarai abitata" e alle città di Giuda: "Sarete ricostruite" e io riedificherò le sue rovine.

27 Dico all'abisso: "Prosciugati" io prosciugherò i tuoi fiumi.

28 Dico di Ciro: "Egli è il mio pastore!" e compirà tutti i miei desideri, dicendo a Gerusalemme: "Sarai ricostruita!" e al tempio: "Sarai stabilito!".

21 Profezia contro il deserto del mare. Come i turbini passano velocemente, attraverso il Neghev, cosí un invasore viene dal deserto, da un paese spaventevole.

Una visione terribile mi è stata mostrata: Il perfido agisce con perfidia e il devastatore devasta. Sali, o Elam. Stringi d'assedio, o Media! Ho fatto cessare ogni suo gemito.

Per questo i miei lombi sono pieni di dolori; le doglie mi hanno colto, come le doglie di una donna partoriente; sono sconvolto per ciò che ho udito sono spaventato per ciò che ho visto.

Il mio cuore è smarrito lo spavento mi ha preso; la notte che tanto desideravo è diventata per me uno spavento.

Mentre si prepara la tavola, si sta di guardia sulla torre di vedetta, si mangia e si beve. «Alzatevi, o capi e ungete gli scudi».

Poiché cosí mi ha detto il Signore: «Va metti una sentinella, che annunzi ciò che vede».

Essa vide carri e coppie di cavalieri, alcuni che cavalcavano asini e altri che cavalcavano cammelli, e osservò con attenzione, con molta attenzione.

Poi gridò come un leone: «O Signore, di giorno io sto sempre sulla torre di vedetta, e tutte le notti sto in piedi al mio posto di guardia.

Ed ecco arrivare dei carri e delle coppie di cavalieri». Allora essa riprese a dire: «E' caduta, è caduta Babilonia! Tutte le immagini scolpite dei suoi dèi giacciono a terra frantumate.

10 O popolo mio, che ho trebbiato e calpestato nella mia aia ciò che ho udito dall'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele, io te l'ho annunziato!».

11 Profezia contro Dumah. Mi gridano da Seir: «Sentinella, a che punto è giunta la notte? Sentinella, a che punto è giunta la notte?».

12 La sentinella risponde: «Vien la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; ritornate, venite».

13 Profezia contro l'Arabia. Passerete la notte nelle foreste dell'Arabia, o carovane dei Dedaniti.

14 Andate incontro all'assetato portando acqua, o abitanti del paese di Tema sono venuti incontro al fuggiasco coi loro pane.

15 Poiché essi fuggono davanti alle spade, davanti alla spada sguainata, davanti all'arco teso, davanti al furore della battaglia.

16 Poiché cosí mi ha detto il Signore: «Fra un anno, come l'anno di un bracciante salariato, tutta la gloria di Kedar, scomparirà;

17 e ciò che resterà del numero degli arcieri gli uomini valorosi dei figli di Kedar, sarà poca cosa, poiché l'Eterno, il DIO d'Israele, ha parlato».

22 Profezia contro la Valle della Visione. Che hai tu ora, che sei salita tutta quanta sui tetti,

tu che sei piena di clamori, città tumultuante, città gaudente? I tuoi uccisi non sono stati uccisi di spada né sono morti in battaglia.

Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme, sono stati fatti prigionieri senza arco; tutti quelli trovati in te sono stati fatti prigionieri, benché fossero fuggiti lontano.

Perciò dico: «Allontanate lo sguardo da me; io piangerò amaramente. Non cercate di consolarmi per la desolazione della figlia del mio popolo».

Poiché è un giorno di costernazione di distruzione e di perplessità, da parte del Signore, l'Eterno degli eserciti; nella Valle delle Visioni le mura sono abbattute e il grido di aiuto giunge fino al monte.

Elam ha preso la faretra con carri di uomini e cavalieri, Kir ha scoperto lo scudo.

Avverrà che le tue migliori valli saran piene di carri e i cavalieri prenderanno posizione davanti alle tue porte.

Poi egli rimosse la protezione di Giuda, e in quel giorno tu hai rivolto lo sguardo all'arsenale del palazzo della Foresta,

Avete pure visto quanto numerose fossero le brecce della città di Davide, e avete raccolto le acque della piscina inferiore.

10 Avete contato le case di Gerusalemme, e demolito le case per fortificare le mura.

11 Avete inoltre costruito un serbatoio tra i due muri per le acque della vecchia piscina, ma non avete guardato a chi ha fatto questo, né avete preso in considerazione chi ha ideato questo da lungo tempo.

12 In quel giorno il Signore, l'Eterno degli eserciti, vi ha chiamati a piangere, a far cordoglio, a radervi il capo e a cingervi di sacco.

13 Invece ecco gioia e allegria si ammazzano buoi e si scannano pecore, si mangia carne e si beve vino: «Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo!».

14 Ma l'Eterno degli eserciti ha rivelato ai miei orecchi: «Questo vostro peccato non sarà espiato, finché non sarete morti», dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.

15 Cosí dice il Signore, l'Eterno degli eserciti: «Su, va' da questo amministratore, da Scebna, il maggiordomo, e digli:

16 che cosa possiedi qui e chi hai qui, che ti sei fatto scavare qui un sepolcro come chi si scava un sepolcro in alto e si taglia una tomba nella roccia?

17 Ecco, l'Eterno ti scaglierà via con violenza, o uomo potente, e ti afferrerà saldamente.

18 Ti farà rotolare ben bene e ti scaglierà via come una palla in un paese spazioso. Là morrai e la finiranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo signore.

19 Ti scaccerò dal tuo ufficio e sarai strappato giú dal tuo posto!

20 In quel giorno avverrà che chiamerò il mio servo Eliakim, figlio di Hilkiah;

21 IO vestirò con la tua tunica, lo cingerò con la tua cintura e rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda.

22 Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide; cosí egli aprirà e nessuno potrà chiudere, chiuderà e nessuno potrà aprire.

23 Lo pianterò come un chiodo in un luogo sicuro, ed egli diventerà un trono di gloria per la casa di suo padre.

24 A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i discendenti e i rami collaterali, tutti i vasi anche piccoli, dalle coppe alle anfore di ogni specie.

25 «In quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo sicuro sarà tolto, sarà strappato giú e cadrà; e tutto il peso che vi era attaccato sarà distrutto, perché l'Eterno ha parlato».

23 Profezia contro Tiro. Gemete, o navi di Tarshish, perché Tiro è stata distrutta, e non è rimasta piú né casa né porto. E' giunta loro notizia dal paese di Kittim.

State in silenzio, o abitanti della costa, o mercanti di Sidone; quelli che solcano il mare vi hanno colmato di ricchezze.

Attraverso le grandi acque il grano di Scihor, il raccolto del fiume, era la sua entrata; ed essa era il mercato delle nazioni.

Vergognati, o Sidone, perché ha parlato il mare, la fortezza del mare, dicendo: «Io non ho avuto doglie né ho dato alla luce figli, non ho nutrito giovani né ho allevato vergini».

Quando la notizia arriverà in Egitto, saranno addolorati per la notizia di Tiro.

Passate a Tarshish, gemete o abitanti della costa!

E' questa la vostra città gaudente, la cui origine risale a giorni antichi? I suoi piedi la portavano a dimorare in terre lontane.

Chi mai ha deciso questo contro Tiro? la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano principi e i cui negozianti erano gli uomini onorati della terra?

L'ha deciso l'Eterno degli eserciti, per offuscare l'orgoglio di ogni splendore, per abbassare tutti gli uomini onorati della terra.

10 Passa attraverso il tuo paese come il Nilo, o figlia di Tarshish, non c'è piú forza.

11 L'Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan di distruggere le sue fortezze.

12 Egli ha detto: «Tu non continuerai piú a rallegrarti, o figlia di Sidone, vergine disonorata». Alzati, passa nel paese di Kittim; neppure là troverai riposo.

13 Ecco il paese dei Caldei: questo popolo non esisteva neppure, l'Assiro lo fondò per le bestie del deserto. Essi hanno innalzato le loro torri, hanno distrutto i palazzi di Tiro e l'hanno ridotto a un cumulo di rovine.

14 Gemete, o navi di Tarshish, perché la vostra fortezza è distrutta.

15 In quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant'anni, quanti sono gli anni di un re. Al termine dei settant'anni avverrà a Tiro come dice la canzone della prostituta:

16 «Prendi la cetra, va' attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona con bravura, moltiplica i canti per poter essere ricordata».

17 Al termine dei settant'anni avverrà che l'Eterno visiterà Tiro, che ritornerà alla sua paga e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.

18 Ma il guadagno del suo commercio e la sua paga saranno consacrati all'Eterno, non sarà né ammassato né messo da parte, perché il guadagno del suo commercio andrà a quelli che dimorano davanti all'Eterno, perché mangino a sazietà e vestano splendidamente.

24 Ecco, l'eterno vuota la terra e la rende deserta, ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.

Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, al servo come al suo padrone, alla serva come alla sua padrona, al compratore come al venditore, a chi presta come a chi prende in prestito, al creditore come al debitore.

La terra sarà completamente vuotata e completamente saccheggiata, perché l'Eterno ha pronunciato questa parola.

La terra è in lutto e languisce, il mondo deperisce e langue, gli altolocati del popolo della terra deperiscono.

La terra è profanata sotto i suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno cambiato lo statuto, hanno infranto il patto eterno.

Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti sono desolati; perciò gli abitanti della terra sono arsi e pochi sono gli uomini rimasti.

Il mosto è in lutto, la vite langue, tutti quelli lieti di cuore sospirano.

L'allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso dei gaudenti è finito, la gioia dell'arpa è cessata.

Non si beve piú vino con canti, la bevanda inebriante è amara per i suoi bevitori.

10 La città della confusione è distrutta ogni casa è serrata, perché nessuno vi entri.

11 Per le strade si lamentano, perché non c'è vino, ogni gioia si è offuscata l'allegrezza è scomparsa dalla terra.

12 Nella città non rimane che desolazione, e la porta è fatta a pezzi e distrutta.

13 Poiché in mezzo alla terra, fra i popoli, avverrà come quando si scuotono gli ulivi, come quando si racimola dopo la vendemmia.

14 Quelli alzeranno la voce, manderanno grida di gioia, per la maestà dell'Eterno acclameranno dal mare:

15 «Glorificate dunque l'Eterno nelle regioni dell'aurora, il nome dell'Eterno il DIO d'Israele, nelle isole del mare!».

16 Dall'estremità della terra udiamo canti: «Gloria al giusto!». Ma io dico: «Guai a me! Guai a me! Ahimè! I perfidi agiscono perfidamente, sí i perfidi agiscono con molta perfidia.

17 Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra.

18 E avverrà che chi fuggirà di fronte al grido di terrore cadrà nella fossa, e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché dall'alto si apriranno le cateratte e le fondamenta della terra saranno scosse.

19 La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra traballerà violentemente.

20 La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato pesa su di essa, cadrà e non si rialzerà più.

21 In quel giorno avverrà che l'Eterno punirà in alto l'esercito di lassú e giú sulla terra i re della terra;

22 saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti.

23 La luna sarà coperta di confusione e il sole di vergogna, perché l'Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion e in Gerusalemme, e la sua gloria davanti agli anziani.

25 O Eterno, tu sei il mio DIO; io ti esalterò e celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose, disegni concepiti molto tempo fa e adempiuti in fedeltà e verità.

Poiché hai ridotto la città a un mucchio di pietre, la città fortificata a un cumulo di rovine; la cittadella degli stranieri non è piú una città, non sarà mai piú ricostruita.

Perciò il popolo forte ti glorifica, la città di nazioni potenti ti teme.

perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua avversità, un rifugio contro la tempesta, un'ombra contro il caldo poiché il soffio dei tiranni è come una tempesta contro il muro.

Tu ridurrai il tumulto degli stranieri come il calore in un luogo arido; come il calore nell'ombra di una nuvola, cosí il canto dei tiranni sarà fatto tacere.

L'Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un banchetto di cibi succulenti, un banchetto di vini vecchi, di cibi succulenti pieni di midollo, di vini vecchi e raffinati.

Distruggerà su questo monte la coltre che copriva tutti i popoli, e la coperta stesa su tutte le nazioni.

Distruggerà per sempre la morte; il Signore, l'Eterno asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra il vituperio del suo popolo, perché l'Eterno ha parlato.

In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l'Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!».

10 Poiché la mano dell'Eterno si poserà su questo monte, mentre Moab sarà calpestato sotto di lui come si calpesta la paglia su un letamaio.

11 Egli stenderà le sue mani nel suo mezzo, come le distende il nuotatore per nuotare, e abbasserà la sua superbia assieme alle macchinazioni ordite dalle sue mani.

12 La fortezza delle tue alte mura, egli la demolirà, l'abbatterà, la getterà a terra fin giú nella polvere.

26 In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: «Noi abbiamo una città forte; Dio vi ha posto la salvezza per mura e per bastioni.

Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che mantiene la fedeltà».

Alla mente che riposa in te tu conservi una pace perfetta, perché confida in te.

Confidate nell'Eterno per sempre perché l'Eterno, sí l'Eterno, è la roccia eterna.

Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha gettata nella polvere;

i piedi la calpestano, i piedi stessi del povero e i passi dei meschini.

La via del giusto è diritta; o giusto Dio, tu appiani il sentiero del giusto.

Sí, nella via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi ti abbiamo aspettato. Il desiderio della nostra anima si volge al tuo nome e al tuo ricordo

Con la mia anima ti desidero di notte, sí, con lo spirito che è dentro di me ti cerco al mattino presto; poiché quando i tuoi giudizi si manifestano sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia

10 Se si fa grazia all'empio, egli non imparerà la giustizia; agirà perversamente nel paese della rettitudine e non potrà vedere la maestà dell'Eterno.

11 O Eterno, la tua mano è levata, ma essi non la scorgono. Essi però vedranno il tuo zelo per il tuo popolo e saranno confusi; sí, il fuoco dei tuoi nemici li divorerà

12 O Eterno, tu stabilirai la pace per noi, perché tu compi per noi ogni nostra opera

13 O Eterno, DIO nostro, altri signori, all'infuori di te, ci hanno dominato; ma solo per te ricordiamo il tuo nome.

14 I morti non rivivranno piú; i trapassati non risorgeranno piú, perciò tu li hai puniti, li hai distrutti e hai fatto sparire ogni loro ricordo.

15 Tu hai accresciuto la nazione, o Eterno, hai accresciuto la nazione, ti sei glorificato; hai esteso tutti i confini del paese

16 O Eterno, nell'avversità si sono ricordati di te, hanno effuso una preghiera, quando il tuo castigo li colpiva.

17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nelle sue doglie, cosí siamo stati noi davanti a te, o Eterno

18 Abbiamo concepito, abbiamo sentito le doglie, come se dovessimo partorire, ma era solo vento; non abbiamo recato alcuna salvezza al paese e gli abitanti del mondo non sono caduti

19 I tuoi morti rivivranno, assieme al mio cadavere risorgeranno. Svegliatevi ed esultate o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada di una luce sfavillante e la terra darà alla luce i morti.

20 Va o popolo mio, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione.

21 Poiché ecco, l'Eterno esce dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il suo sangue versato e non nasconderà più i suoi uccisi.

27 In quel giorno l'Eterno punirà con la sua spada dura, grande e forte il Leviathan, l'agile serpente, il Leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare.

In quel giorno si dirà: «La vigna a dal vino vermiglio, cantate di lei.

Io, l'Eterno, la custodisco, l'annaffio ad ogni istante, la custodisco notte e giorno, perché nessuno la danneggi.

Non c'è ira in me. Chi metterebbe in guerra contro di me rovi e pruni? Io muoverei contro di essi e li brucerei tutti insieme.

Uno dovrebbe piuttosto aggrapparsi alla mia forza per fare pace con me, sí, per fare pace con me».

Nei giorni a venire Giacobbe metterà radice, Israele, fiorirà e germoglierà e riempiranno di frutti la superficie della terra.

Ha Dio colpito Israele come ha colpito quelli che colpivano lui? L'ha egli ucciso come ha ucciso quelli che uccidevano lui?

Tu hai conteso con lui con misura scacciandolo, mandandolo lontano. Egli l'ha portato via col suo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale.

In questo modo sarà espiata l'iniquità di Giacobbe, e questo sarà tutto il frutto della rimozione del suo peccato, quando ridurrà tutte le pietre dell'altare, come pietre di calce frantumate; cosí gli Ascerim, e gli altari per l'incenso, non risorgeranno più.

10 La città fortificata sarà desolata, un luogo disabitato e abbandonato come un deserto; là vi pascolerà il vitello, vi si coricherà e ne divorerà i rami.

11 Quando i suoi rami si seccheranno, si spezzeranno e verranno le donne a bruciarli. Poiché è un popolo senza intelligenza, perciò Colui che la fatto non ne avrà compassione, Colui che l'ha formato non gli farà grazia.

12 In quel giorno avverrà che l'Eterno trebbierà il grano dal corso del fiume al torrente, d'Egitto, e voi sarete raccolti uno a uno, o figli d'Israele.

13 In quel giorno avverrà che suonerà la grande tromba e gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese d'Egitto verranno e adoreranno l'Eterno sul monte santo, in Gerusalemme.

28 Guai alla corona di superbia degli ubriachi di Efraim e al fiore appassito della sua gloriosa bellezza che sta sul capo della fertile valle di quelli sopraffatti dal vino!

Ecco, il Signore ha un uomo forte e potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come un'alluvione di potenti acque inondanti; egli li getterà a terra con la sua mano.

La corona di superbia degli ubriachi di Efraim sarà calpestata;

e il fiore appassito della sua gloriosa bellezza che sta sul capo della fertile valle sarà come un fico primaticcio prima dell'estate, che uno vede; egli lo ingoia appena lo ha in mano.

In quel giorno l'Eterno degli eserciti sarà una corona di gloria, uno splendido diadema per il resto del suo popolo,

uno spirito di giustizia per colui che siede per giudicare e la forza di quelli che in battaglia respingono il nemico fino alle sue porte.

Ma anche questi barcollano per il vino e vacillano per le bevande inebrianti; il sacerdote e il profeta barcollano per le bevande inebrianti, barcollano come se avessero visioni, tentennano nel pronunciare giudizi.

Tutte le tavole sono piene di vomito e di sporcizia, non c'è piú posto pulito.

«A chi vuole insegnare conoscenza? A chi vuole far comprendere il messaggio? A quelli appena divezzati, a quelli appena staccati dalle mammelle?

10 Poiché è un precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po' qui, un po' là».

11 Sarà infatti mediante labbra balbuzienti e mediante un'altra lingua che l'Eterno parlerà a questo popolo,

12 Egli aveva loro detto: «Ecco il riposo: fate riposare lo stanco; questo è il refrigerio!». Ma essi non vollero ascoltare.

13 Cosí la parola dell'Eterno è stata per loro precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po' qui, un po' là, perché andassero a cadere all'indietro, fossero fatti a pezzi, presi al laccio e catturati.

14 Perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o schernitori, che dominate questo popolo che sta in Gerusalemme!

15 Voi dite: «Abbiamo concluso un patto con la morte, abbiamo fatto un'alleanza con lo Sceol; quando l'inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi, perché abbiamo fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo nascosti dietro la falsità».

16 Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: «Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una testata d'angolo preziosa, un fondamento sicuro; chi crede in essa non avrà alcuna fretta.

17 Io porrò il diritto come misura e la giustizia come piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna e le acque sommergeranno il vostro rifugio.

18 Il vostro patto con la morte sarà annullato e la vostra alleanza con lo Sceol non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso calpestati.

19 Ogni volta che passerà, vi afferrerà, perché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; sarà un vero terrore solo l'udirne il resoconto.

20 Il letto infatti sarà troppo corto per distendervisi, e la coperta troppo stretta per avvolgervisi.

21 Poiché l'Eterno si leverà come al monte Peratsim, si adirerà come nella valle di Gabaon, per compiere la sua opera, la sua inaudita opera, per eseguire il suo lavoro, il suo lavoro insolito.

22 Or dunque non fate gli schernitori, perché i vostri legami non abbiano a rafforzarsi. Poiché io ho udito, da parte del Signore, l'Eterno degli eserciti, che è deciso un completo sterminio di tutto il paese.

23 Porgete orecchio e ascoltate la mia voce, state attenti e ascoltate la mia parola!

24 L'agricoltore ara tutto il giorno per seminare? Continua forse a rompere e a sarchiare il suo terreno?

25 Quando ne ha appianato la superficie, non vi semina l'aneto e non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l'orzo nel luogo designato e il farro lungo i confini?

26 Il suo DIO gl'insegna la regola da seguire e lo ammaestra.

27 L'aneto non si trebbia con la trebbiatrice né si fa passare sul comino la ruota del carro; ma l'aneto si batte con il bastone e il comino con la verga.

28 Il frumento per il pane deve essere schiacciato; perciò non lo si pesta per sempre, ma vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, senza però schiacciarlo.

29 Anche questo procede dall'Eterno degli eserciti, che è meraviglioso nel suo consiglio e grande in sapienza».