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4. APOCALISSE

Il giudizio del Signore

24 Ecco che il Signore spacca la terra,
la squarcia e ne sconvolge la superficie
e ne disperde gli abitanti.
Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote,
allo schiavo come al suo padrone,
alla schiava come alla sua padrona,
al compratore come al venditore,
al creditore come al debitore,
a chi riceve come a chi dà in prestito.
Sarà tutta spaccata la terra
sarà tutta saccheggiata,
perché il Signore ha pronunziato questa parola.
E' in lutto, languisce la terra;
è squallido, languisce il mondo,
il cielo con la terra perisce.
La terra è stata profanata dai suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi,
hanno disobbedito al decreto,
hanno infranto l'alleanza eterna.
Per questo la maledizione divora la terra,
i suoi abitanti ne scontano la pena;
per questo sono bruciati gli abitanti della terra
e sono rimasti solo pochi uomini.

Canto sulla città distrutta

Lugubre è il mosto, la vigna languisce,
gemono tutti.
E' cessata la gioia dei timpani,
è finito il chiasso dei gaudenti,
è cessata la gioia della cetra.
Non si beve più il vino tra i canti,
la bevanda inebriante è amara per chi la beve.
10 E' distrutta la città del caos,
è chiuso l'ingresso di ogni casa.
11 Per le strade si lamentano, perché non c'è vino;
ogni gioia è scomparsa,
se ne è andata la letizia dal paese.
12 Nella città è rimasta la desolazione;
la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi.
13 Perché così accadrà nel centro della terra,
in mezzo ai popoli,
come quando si bacchiano le ulive,
come quando si racimola, finita la vendemmia.
14 Quelli alzeranno la voce, acclameranno
alla maestà del Signore.
Gridano dal mare:
«Acclamate, pertanto, popoli!
15 Voi in oriente, glorificate il Signore,
nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele.
16 Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto:
Gloria al giusto».

Le ultime sventure

Ma io dico: «Guai a me!
Guai a me! Ohimè!».
I perfidi agiscono perfidamente,
i perfidi operano con perfidia.
17 Terrore, fossa e laccio
ti sovrastano, o abitante della terra.
18 Chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio.
Le cateratte dall'alto si aprono
e si scuotono le fondamenta della terra.
19 A pezzi andrà la terra,
in frantumi si ridurrà la terra,
crollando crollerà la terra.
20 Certo, barcollerà la terra come un ubriaco,
vacillerà come una tenda;
peserà su di essa la sua iniquità,
cadrà e non si rialzerà.
21 In quel giorno il Signore punirà
in alto l'esercito di lassù
e qui in terra i re della terra.
22 Saranno radunati e imprigionati in una fossa,
saranno rinchiusi in un carcere
e dopo lungo tempo saranno puniti.
23 Arrossirà la luna,
impallidirà il sole,
perché il Signore degli eserciti regna
sul monte Sion e in Gerusalemme
e davanti ai suoi anziani sarà glorificato.

'Isaia 24 ' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

24 Ecco, l'eterno vuota la terra e la rende deserta, ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.

Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, al servo come al suo padrone, alla serva come alla sua padrona, al compratore come al venditore, a chi presta come a chi prende in prestito, al creditore come al debitore.

La terra sarà completamente vuotata e completamente saccheggiata, perché l'Eterno ha pronunciato questa parola.

La terra è in lutto e languisce, il mondo deperisce e langue, gli altolocati del popolo della terra deperiscono.

La terra è profanata sotto i suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno cambiato lo statuto, hanno infranto il patto eterno.

Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti sono desolati; perciò gli abitanti della terra sono arsi e pochi sono gli uomini rimasti.

Il mosto è in lutto, la vite langue, tutti quelli lieti di cuore sospirano.

L'allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso dei gaudenti è finito, la gioia dell'arpa è cessata.

Non si beve piú vino con canti, la bevanda inebriante è amara per i suoi bevitori.

10 La città della confusione è distrutta ogni casa è serrata, perché nessuno vi entri.

11 Per le strade si lamentano, perché non c'è vino, ogni gioia si è offuscata l'allegrezza è scomparsa dalla terra.

12 Nella città non rimane che desolazione, e la porta è fatta a pezzi e distrutta.

13 Poiché in mezzo alla terra, fra i popoli, avverrà come quando si scuotono gli ulivi, come quando si racimola dopo la vendemmia.

14 Quelli alzeranno la voce, manderanno grida di gioia, per la maestà dell'Eterno acclameranno dal mare:

15 «Glorificate dunque l'Eterno nelle regioni dell'aurora, il nome dell'Eterno il DIO d'Israele, nelle isole del mare!».

16 Dall'estremità della terra udiamo canti: «Gloria al giusto!». Ma io dico: «Guai a me! Guai a me! Ahimè! I perfidi agiscono perfidamente, sí i perfidi agiscono con molta perfidia.

17 Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra.

18 E avverrà che chi fuggirà di fronte al grido di terrore cadrà nella fossa, e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché dall'alto si apriranno le cateratte e le fondamenta della terra saranno scosse.

19 La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra traballerà violentemente.

20 La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato pesa su di essa, cadrà e non si rialzerà più.

21 In quel giorno avverrà che l'Eterno punirà in alto l'esercito di lassú e giú sulla terra i re della terra;

22 saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti.

23 La luna sarà coperta di confusione e il sole di vergogna, perché l'Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion e in Gerusalemme, e la sua gloria davanti agli anziani.