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Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.

Egli (la Parola) era nel principio con Dio.

Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.

E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno compresa.

Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni,

Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui;

egli non era la luce, ma fu mandato per rendere testimonianza della luce.

Egli (la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo.

10 Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto.

11 Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto,

12 ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,

13 i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.

14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.

15 Giovanni testimoniò di lui e gridò, dicendo: «Questi è colui del quale dicevo: Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.

16 E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.

17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosé, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesú Cristo.

18 Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.

19 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: «Chi sei tu?».

20 Egli lo dichiarò e non lo negò, e dichiarò: «Io non sono il Cristo»,

21 Allora essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei tu Elia?». Egli disse: «Non lo sono!». «Sei tu il profeta?». Ed egli rispose: «No!».

22 Essi allora gli dissero: «Chi sei tu, affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te stesso?».

23 Egli rispose: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».

24 Or coloro che erano stati mandati venivano dai farisei;

25 essi gli domandarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».

26 Giovanni rispose loro. dicendo: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a vo i sta uno che non conoscete.

27 Egli è colui che viene dopo di me e che mi ha preceduto, a cui io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali».

28 Queste cose avvennero in Betabara al di là del Giordano, dove Giovanni battezzava.

29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesú che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

30 Questi è colui del quale dissi: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era prima di me"

31 Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele».

32 E Giovanni testimoniò, dicendo: «Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui.

33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo".

34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio».

35 Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli.

36 E, fissando lo sguardo su Gesú che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio».

37 E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesú.

38 Ma Gesú, voltatosi e vedendo che lo seguivano, disse loro: «Che cercate?» Essi gli dissero: «Rabbi (che, tradotto; vuol dire maestro), dove abiti?».

39 Egli disse loro: «Venite e vedete». Essi dunque andarono e videro dove egli abitava, e stettero con lui quel giorno. Era circa l'ora decima.

40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesú.

41 Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: "Il Cristo"»;

42 e lo condusse da Gesú. Gesú allora, fissandolo, disse: «Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa che vuol dire: sasso».

43 Il giorno seguente, Gesú desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi».

44 Or Filippo era di Betsaida, la stessa città di Andrea e di Pietro.

45 Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe».

46 E Natanaele gli disse: «Può venire qualcosa di buono da Nazaret?». Filippo gli disse: «Vieni e vedi».

47 Gesú vide venirgli incontro Natanaele e disse di lui: «Ecco un vero Israelita, in cui non c'è inganno».

48 Natanaele gli disse: «Come fai a conoscermi?». Gesú gli rispose, dicendo: «Ti ho visto quando eri sotto il fico, prima che Filippo ti chiamasse».

49 Natanaele, rispondendogli, disse: «Maestro, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d'Israele».

50 Gesú rispose e gli disse: «Poiché ho detto di averti visto sotto il fico, tu credi; vedrai cose maggiori di queste».

51 Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico che da ora in poi vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».

Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.

Egli (la Parola) era nel principio con Dio.

Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.

E la luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno compresa.

Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni,

Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui;

egli non era la luce, ma fu mandato per rendere testimonianza della luce.

Egli (la Parola) era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene nel mondo.

10 Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto.

11 Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto,

12 ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,

13 i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.

14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.

15 Giovanni testimoniò di lui e gridò, dicendo: «Questi è colui del quale dicevo: Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me.

16 E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.

17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosé, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesú Cristo.

18 Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.

19 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: «Chi sei tu?».

20 Egli lo dichiarò e non lo negò, e dichiarò: «Io non sono il Cristo»,

21 Allora essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei tu Elia?». Egli disse: «Non lo sono!». «Sei tu il profeta?». Ed egli rispose: «No!».

22 Essi allora gli dissero: «Chi sei tu, affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te stesso?».

23 Egli rispose: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».

24 Or coloro che erano stati mandati venivano dai farisei;

25 essi gli domandarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».

26 Giovanni rispose loro. dicendo: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a vo i sta uno che non conoscete.

27 Egli è colui che viene dopo di me e che mi ha preceduto, a cui io non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali».

28 Queste cose avvennero in Betabara al di là del Giordano, dove Giovanni battezzava.

29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesú che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

30 Questi è colui del quale dissi: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era prima di me"

31 Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele».

32 E Giovanni testimoniò, dicendo: «Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui.

33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è quello che battezza con lo Spirito Santo".

34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio».

35 Il giorno seguente, Giovanni era nuovamente là con due dei suoi discepoli.

36 E, fissando lo sguardo su Gesú che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio».

37 E i due discepoli, avendolo sentito parlare, seguirono Gesú.

38 Ma Gesú, voltatosi e vedendo che lo seguivano, disse loro: «Che cercate?» Essi gli dissero: «Rabbi (che, tradotto; vuol dire maestro), dove abiti?».

39 Egli disse loro: «Venite e vedete». Essi dunque andarono e videro dove egli abitava, e stettero con lui quel giorno. Era circa l'ora decima.

40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesú.

41 Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: "Il Cristo"»;

42 e lo condusse da Gesú. Gesú allora, fissandolo, disse: «Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa che vuol dire: sasso».

43 Il giorno seguente, Gesú desiderava partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi».

44 Or Filippo era di Betsaida, la stessa città di Andrea e di Pietro.

45 Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosé nella legge e i profeti: Gesú da Nazareth, il figlio di Giuseppe».

46 E Natanaele gli disse: «Può venire qualcosa di buono da Nazaret?». Filippo gli disse: «Vieni e vedi».

47 Gesú vide venirgli incontro Natanaele e disse di lui: «Ecco un vero Israelita, in cui non c'è inganno».

48 Natanaele gli disse: «Come fai a conoscermi?». Gesú gli rispose, dicendo: «Ti ho visto quando eri sotto il fico, prima che Filippo ti chiamasse».

49 Natanaele, rispondendogli, disse: «Maestro, tu sei il Figlio di Dio tu sei il re d'Israele».

50 Gesú rispose e gli disse: «Poiché ho detto di averti visto sotto il fico, tu credi; vedrai cose maggiori di queste».

51 Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico che da ora in poi vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».

Tre giorni dopo, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e la madre di Gesú si trovava là.

Or anche Gesú fu invitato alle nozze con i suoi discepoli.

Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesú gli disse: «Non hanno piú vino».

Gesú le disse: «Che cosa c'è tra te e me o donna? L'ora mia non è ancora venuta»,

Sua madre disse ai servi: «Fate tutto quello che egli vi dirà».

Or c'erano là sei recipienti di pietra, usati per la purificazione dei Giudei, che contenevano due o tre misure ciascuno.

Gesú disse loro: «Riempite d'acqua i recipienti». Ed essi li riempirono fino all'orlo.

Poi disse loro: «Ora attingete e portatene al maestro della festa». Ed essi gliene portarono.

E come il maestro della festa assaggiò l'acqua mutata in vino (or egli non sapeva da dove venisse quel vino, ma ben lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), il maestro della festa chiamò lo sposo,

10 e gli disse: «Ogni uomo presenta all'inizio il vino migliore e, dopo che gli invitati hanno copiosamente bevuto, il meno buono; tu, invece, hai conservato il buon vino fino ad ora».

11 Gesú fece questo inizio dei segni in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.

12 Dopo questo, egli discese a Capernaum con sua madre, i suoi fratelli e i suoi discepoli; ed essi rimasero lí pochi giorni.

13 Or la Pasqua dei Giudei era vicina, e Gesú salí a Gerusalemme.

14 E trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore, di colombi, e i cambiamonete seduti;

15 fatta quindi una frusta di cordicelle, li scacciò tutti fuori del tempio insieme con i buoi e le pecore, e sparpagliò il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò le tavole,

16 e ai venditori di colombi disse: «Portate via da qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato».

17 Cosí i suoi discepoli si ricordarono che stava scritto: «Lo zelo della tua casa mi ha divorato».

18 Allora i Giudei risposero e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».

19 Gesú rispose e disse loro: «Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo ricostruirò».

20 Allora i Giudei dissero: «Ci son voluti quarantasei anni per edificare questo tempio, e tu lo ricostruiresti in tre giorni?».

21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo.

22 Quando poi egli fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva loro detto questo e credettero alla Scrittura e alle parole che Gesú aveva detto.

23 Ora, mentre egli si trovava in Gerusalemme alla festa della Pasqua, molti credettero nel suo nome vedendo i segni che faceva,

24 ma Gesú non si fidava di loro, perché li conosceva tutti,

25 e perché non aveva bisogno che alcuno gli testimoniasse dell'uomo, perché egli conosceva ciò che vi era nell'uomo. Gesú ammaestra Nicodemo sulla nuova nascita

Or c'era fra i farisei un uomo di nome Nicodemo, un capo dei Giudei.

Questi venne a Gesú di notte e gli disse: «Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».

Gesú gli rispose e disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio».

Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?».

Gesú rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito.

Non meravigliarti se ti ho detto: "Dovete nascere di nuovo".

Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va, cosí è per chiunque è nato dallo Spirito».

Nicodemo, rispondendo, gli disse: «Come possono accadere queste cose?».

10 Gesú rispose e gli disse: «Tu sei il dottore d'Israele e non sai queste cose?

11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo visto, ma voi non accettate la nostra testimonianza.

12 Se vi ho parlato di cose terrene e non credete, come crederete se vi parlo di cose celesti?

13 Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo.

14 E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, cosí bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato,

15 affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.

16 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

18 Chi crede in lui non è condannato ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre piú che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate;

21 ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

22 Dopo queste cose, Gesú venne con i suoi discepoli nel territorio della Giudea e là rimase con loro e battezzava.

23 Or anche Giovanni battezzava in Enon, vicino a Salim, perché là c'era abbondanza di acqua; e la gente veniva e si faceva battezzare,

24 perché Giovanni non era ancora stato gettato in prigione.

25 Sorse allora una discussione da parte dei discepoli di Giovanni con i Giudei intorno alla purificazione.

26 Cosí vennero da Giovanni e gli dissero: «Maestro, colui che era con te al di là del Giordano, a cui hai reso testimonianza, ecco che battezza e tutti vanno da lui».

27 Giovanni rispose e disse: «L'uomo non può ricevere nulla, se non gli è dato dal cielo.

28 Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: "Io non sono il Cristo, ma sono stato mandato davanti a lui".

29 Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ode, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; perciò questa mia gioia è completa.

30 Bisogna che egli cresca e che io diminuisca.

31 Colui che viene dall'alto è sopra tutti, colui che viene dalla terra è della terra e parla della terra; colui che viene dal cielo è sopra tutti.

32 Ed egli attesta ciò che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza.

33 Colui che ha ricevuto la sua testimonianza ha solennemente dichiarato che Dio è verace.

34 Infatti colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio, perché Dio non gli dà lo Spirito con misura.

35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.

36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui».

Quando dunque il Signore seppe che i farisei avevano udito che Gesú stava facendo piú discepoli e battezzando più di Giovanni

(sebbene non fosse Gesú stesso che battezzava ma i suoi discepoli),

lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea.

Or egli doveva passare per la Samara.

Arrivò dunque in una città della Samaria, detta Sichar, vicino al podere che Giacobbe aveva dato a Giuseppe, suo figlio.

Or qui c'era il pozzo di Giacobbe. E Gesú, affaticato dal cammino, sedeva cosí presso il pozzo; era circa l'ora sesta.

Una donna di Samaria venne per attingere l'acqua. E Gesú le disse: «Dammi da bere»,

perché i suoi discepoli erano andati in città a comperare del cibo.

Ma la donna samaritana gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» (Infatti i Giudei non hanno rapporti con i Samaritani).

10 Gesú rispose e le disse: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva»

11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai neppure un secchio per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?

12 Sei tu forse piú grande di Giacobbe nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso, i suoi figli e il suo bestiame?».

13 Gesú rispose e le disse: «Chiunque beve di quest'acqua, avrà ancora sete,

14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai piú sete in eterno; ma l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che zampilla in vita eterna».

15 La donna gli disse: «Signore, dammi quest'acqua, affinché io non abbia piú sete e non venga piú qui ad attingere».

16 Gesú le disse: «Va' a chiamare tuo marito e torna qui».

17 La donna rispose e gli disse: «Io non ho marito». Gesú le disse: «Hai detto bene: "Non ho marito",

18 perché tu hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto la verità».

19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta.

20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare».

21 Gesú le disse: «Donna, credimi: l'ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre.

22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo; perché la salvezza viene dai Giudei.

23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.

24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».

25 La donna gli disse: «lo so che il Messia, che è chiamato Cristo, deve venire quando sarà venuto lui ci annunzierà ogni cosa».

26 Gesú le disse: «Io sono, colui che ti parla».

27 In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna; nessuno però gli disse: «Che vuoi?» o: «Perché parli con lei?».

28 La donna allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente:

29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto; non sarà forse lui il Cristo?».

30 Uscirono dunque dalla città e vennero da lui.

31 Intanto i suoi discepoli lo pregavano dicendo: «Maestro, mangia».

32 Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete».

33 I discepoli perciò si dicevano l'un l'altro: «Gli ha qualcuno forse portato da mangiare?».

34 Gesú disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l'opera sua.

35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

36 Or il mietitore riceve il premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme.

37 Poiché in questo è vero il detto: "L'uno semina e l'altro miete".

38 Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete entrati nella loro fatica».

39 Ora, molti Samaritani di quella città credettero in lui, a motivo della parola che la donna aveva attestato: «Egli mi ha detto tutte le cose che io ho fatto».

40 Quando poi i Samaritani vennero da lui, lo pregarono di restare con loro; ed egli vi rimase due giorni.

41 E molti di piú credettero a motivo della sua parola.

42 Ed essi dicevano alla donna: «Non è piú a motivo delle tue parole che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo».

43 Ora, passati quei due giorni, egli partí di là e andò in Galilea,

44 perché Gesú stesso aveva testimoniato che un profeta non è onorato nella propria patria.

45 Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo ricevettero, perché avevano visto tutte le cose che egli aveva fatto in Gerusalemme durante la festa, poiché anch'essi erano andati alla festa.

46 Gesú dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva mutato l'acqua in vino. Ora vi era un funzionario regio, il cui figlio era ammalato a Capernaum.

47 Avendo egli udito che Gesú era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire.

48 Allora Gesú gli disse: «Se non vedete segni e miracoli, voi non credete».

49 Il funzionario regio gli disse: «Signore, scendi prima che il mio ragazzo muoia».

50 Gesú gli disse: «Va tuo figlio vive!». E quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesú, e se ne andò.

51 Proprio mentre egli scendeva, gli vennero incontro i suoi servi e lo informarono, dicendo: «Tuo figlio vive».

52 Ed egli domandò loro a che ora era stato meglio; essi gli dissero: «Ieri all'ora settima la febbre lo lasciò».

53 Allora il padre riconobbe che era proprio in quell'ora in cui Gesú gli aveva detto: «Tuo figlio vive»; e credette lui con tutta la sua casa.

54 Gesú fece anche questo secondo segno quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Dopo queste cose, ricorreva una festa dei Giudei e Gesú salí a Gerusalemme.

Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c'è una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici.

Sotto questi giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua.

Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina e agitava l'acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l'acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto.

C'era là un uomo infermo da trentotto anni.

Gesú, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?».

L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l'acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me».

Gesú gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».

L'uomo fu guarito all'istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare. Or quel giorno era sabato

10 I Giudei perciò dissero a colui che era stato guarito: «sabato; non ti è lecito portare il tuo lettuccio».

11 Egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"».

12 Essi allora gli domandarono: «Chi è quell'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"?».

13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi egli fosse, perché Gesú si era allontanato a motivo della folla che era in quel luogo.

14 Piú tardi Gesú lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio».

15 Quell'uomo se ne andò e riferí ai Giudei che era Gesú colui che lo aveva guarito.

16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesú e cercavano di ucciderlo, perché faceva queste cose di sabato.

17 Ma Gesú rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero».

18 Per questo i Giudei cercavano ancor piú di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma addirittura chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

19 Allora Gesú rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio.

20 Poiché il Padre ama il Figlio e gli mostra tutte le cose che egli fa; e gli mostrerà opere più grandi di queste, affinché voi ne siate meravigliati.

21 Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, cosí anche il Figlio dà la vita a chi vuole.

22 Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio,

23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre, chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

24 In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

25 In verità, in verità vi dico: L'ora viene, anzi è venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e coloro che l'avranno udita vivranno.

26 Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, cosí ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso;

27 e gli ha anche dato l'autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo.

28 Non vi meravigliate di questo, perché l'ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce

29 e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna.

30 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cercola mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato.

31 Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace.

32 Vi è un altro che rende testimonianza di me, e io so che la testimonianza che egli rende di me è verace.

33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità.

34 Ora io non prendo testimonianza da alcun uomo, ma dico queste cose affinché siate salvati.

35 Egli era una lampada ardente e lucente; e voi avete voluto gioire per breve tempo alla sua luce.

36 Ma la testimonianza che io ho è maggiore di quella di Giovanni, poiché le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato.

37 E il Padre, che mi ha mandato, ha egli stesso testimoniato di me; voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto,

38 e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato.

39 Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me.

40 Ma voi non volete venire a me per avere la vita.

41 lo non prendo gloria dagli uomini,

42 Ma io vi conosco, che non avete l'amore di Dio in voi.

43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste.

44 Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?

45 Non pensate che io vi accusi presso il Padre, c'è chi vi accusa, Mosé, nel quale avete riposto la vostra speranza;

46 infatti se voi credeste a Mosé, credereste anche a me, perché egli ha scritto di me.

47 Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?».

Dopo queste cose, Gesú se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade.

E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi.

Ma Gesú salí sul monte e là si sedette con i suoi discepoli.

Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina.

Gesú dunque, alzati gli occhi e vedendo che una grande folla veniva da lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché costoro possano mangiare?».

Or diceva questo per metterlo alla prova, perché egli sapeva quello che stava per fare.

Filippo gli rispose: «Duecento denari di pane non basterebbero per loro, perché ognuno di loro possa avere un pezzetto».

Andrea, fratello di Simon Pietro, uno dei suoi discepoli, gli disse:

«V'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due piccoli pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».

10 E Gesú disse: «Fate sedere la gente!». Or c'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette ed erano in numero di circa cinquemila.

11 Poi Gesú prese i pani e, dopo aver reso grazie li distribuí ai discepoli, e i discepoli alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.

12 E, dopo che furono saziati, Gesú disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati perche niente si perda».

13 Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d'orzo avanzati a coloro che avevano mangiato.

14 Allora la gente, avendo visto il segno che Gesú aveva fatto, disse: «Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo».

15 Ma Gesú, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.

16 Quando fu sera, i suoi discepoli discesero al mare.

17 E, montati in barca, si diressero all'altra riva del mare, verso Capernaum; era ormai buio e Gesú non era ancora venuto da loro.

18 Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.

19 Ora, dopo aver remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesú che camminava sul mare e si accostava alla barca, ed ebbero paura.

20 Ma egli disse loro: «Sono io, non temete!».

21 Essi dunque volentieri lo ricevettero nella barca, e subito la barca approdò là dove essi erano diretti.

22 Il giorno seguente la folla, che era rimasta sull'altra riva del mare, si rese conto che là non c'era che una piccola barca, quella in cui erano saliti i discepoli di Gesú, e che egli non vi era salito con loro, ma che i suoi discepoli erano partiti soli;

23 or altre barche erano venute da Tiberiade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.

24 La folla, come vide che Gesú non era piú là e neppure i suoi discepoli, salí anch'essa su quelle barche e venne a Capernaum, alla ricerca di Gesú.

25 Avendolo trovato di là dal mare, gli dissero: «Maestro, quando sei venuto qui?».

26 Gesú rispose loro e disse: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati.

27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, che il Figlio dell'uomo vi darà, perché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il suo sigillo».

28 Gli chiesero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».

29 Gesú rispose e disse loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

30 Allora essi gli dissero: «Quale segno fai tu dunque, affinché lo vediamo e ti crediamo? Che opera compi?

31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: "Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo"».

32 Allora Gesú disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosé vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo.

33 Perché il pane di Dio è quello che discende dal cielo e dà vita al mondo».

34 Essi allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».

35 E Gesú disse loro: «Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai piú fame e chi crede in me non avrà mai piú sete

36 Ma io ve l'ho detto: voi mi avete visto, ma non credete.

37 Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori,

38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

39 E' questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.

40 Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

41 I Giudei dunque mormoravano di lui, perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo»,

42 e dicevano: «Non è costui Gesú, il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come può egli dire: Io sono disceso dal cielo"?».

43 Allora Gesú rispose e disse loro: «Non mormorate fra di voi.

44 Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

45 Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Ogni uomo dunque che ha udito e imparato dal Padre, viene a me.

46 Non che alcuno abbia visto il Padre, se non colui che è da Dio, questi ha visto il Padre.

47 In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna.

48 Io sono il pane della vita.

49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono.

50 Questo è il pane che discende dal cielo affinché uno ne mangi e non muoia,

51 Io sono il pane vivente che è disceso dal Cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo».

52 Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?».

53 Perciò Gesú disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi.

54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

55 Poiché la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda.

56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui.

57 Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, cosí chi si ciba di me vivrà anch'egli a motivo di me.

58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non è come la manna che mangiarono i vostri padri e morirono; chi si ciba di questo pane vivrà in eterno».

59 Queste cose disse nella sinagoga, insegnando a Capernaum.

60 Udito questo, molti dei suoi discepoli dissero: «Questo parlare è duro, chi lo può capire?».

61 Ma Gesú, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravano di questo, disse loro: «Questo vi scandalizza?

62 Che sarebbe dunque se doveste vedere il Figlio dell'uomo salire dove era prima?

63 E lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita.

64 Ma vi sono alcuni tra voi che non credono», Gesú infatti sapeva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito;

65 e diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre mio».

66 Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui

67 Allora Gesú disse ai dodici: «Volete andarvene anche voi?».

68 E Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna.

69 E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

70 Gesú rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo».

71 Or egli alludeva a Giuda Iscariota, figlio di Simone, perché egli stava per tradirlo, quantunque fosse uno dei dodici.

Dopo queste cose, Gesú andava in giro per la Galilea, perché non voleva andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Ora la festa dei Giudei, quella dei Tabernacoli, era vicina.

Per cui i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e va' in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai.

Nessuno infatti fa alcuna cosa in segreto, quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente, se tu fai tali cose, palesati al mondo».

Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.

Allora Gesú disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto.

Il mondo non può odiare voi, ma odia me perché io testimonio di lui, che le sue opere sono malvagie.

Salite voi a questa festa, io non vi salgo ancora, perché il mio tempo non è ancora compiuto».

E, dette loro tali cose, rimase in Galilea.

10 Dopo che i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora anche lui vi salí, non pubblicamente, ma come di nascosto.

11 I Giudei dunque lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è quel tale?».

12 Fra le folle si faceva un gran parlottare intorno a lui; gli uni dicevano: «Egli è un uomo dabbene!». Altri dicevano: «No, anzi egli inganna la folla».

13 Nessuno però parlava di lui apertamente, per timore dei Giudei.

14 Ma, verso la metà della festa, Gesú salí al tempio e incominciò a insegnare.

15 E i Giudei si meravigliavano e dicevano: «Come mai costui sa di lettere, senza aver fatto studi?».

16 Gesú allora rispose loro e disse: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.

17 Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso.

18 Chi parla da se stesso cerca la sua propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è verace, e in lui non vi è ingiustizia.

19 Non vi ha Mosé dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge. Perché cercate di uccidermi?».

20 La folla rispose e disse: «Tu hai un demone; chi cerca di ucciderti?».

21 Gesú replicò e disse loro: «Io ho fatto un'opera e ne siete tutti meravigliati.

22 Ora Mosé vi ha dato la circoncisione, (non già che essa provenga da Mosé, ma dai padri); e voi circoncidete un uomo di sabato.

23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato, affinché la legge di Mosé non sia violata, vi adirate voi contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?

24 Non giudicate secondo l'apparenza ma giudicate secondo giustizia».

25 Allora alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è questi colui che cercano di uccidere?

26 Eppure, ecco, egli parla liberamente e non gli dicono nulla; hanno i capi riconosciuto davvero che egli è il Cristo?

27 Ma noi sappiamo di dove sia costui; invece quando il Cristo verrà, nessuno saprà di dove egli sia».

28 Allora Gesú, insegnando nel tempio, esclamò e disse: «Voi mi conoscete e sapete da dove sono; tuttavia io non sono venuto da me stesso, ma colui che mi ha mandato è verace e voi non lo conoscete.

29 Io però lo conosco, perché vengo da lui ed è stato lui a mandarmi».

30 Perciò cercavano di prenderlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché la sua ora non era ancora venuta.

31 Ma molti della folla credettero in lui e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, farà piú segni di quanti ne abbia fatti costui?».

32 I farisei udirono che la folla sussurrava queste cose a suo riguardo; perciò i farisei e i capi dei sacerdoti mandarono delle guardie per prenderlo.

33 Allora Gesú disse loro: «Io sono con voi ancora per poco tempo; poi me ne andrò da colui che mi ha mandato.

34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sarò io, voi non potete venire».

35 Dicevano perciò i Giudei tra loro: «Dove sta egli per andare che noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci, e ad insegnare ai Greci?

36 Cosa voleva dire quando disse: "Voi mi cercherete e non mi troverete"; e: "Dove sarò io, voi non potete venire"?».

37 Or nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesú si alzò in piedi ed esclamò dicendo: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.

38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva».

39 Or egli disse questo dello Spirito, che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in lui; lo Spirito Santo infatti non era ancora stato dato, perché Gesú non era stato ancora glorificato.

40 Molti dunque della folla, udite queste parole, dicevano: «Costui è veramente il profeta».

41 Altri dicevano: «Costui è il Cristo». Alcuni invece dicevano: «Viene forse il Cristo dalla Galilea?

42 Non dice la Scrittura che il Cristo viene dalla progenie di Davide e da Betlemme, villaggio dove viveva Davide?».

43 Ci fu dunque dissenso fra la folla a motivo di lui.

44 E alcuni di loro lo volevano prendere, ma nessuno gli mise le mani addosso.

45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei, e questi dissero loro: «Perché non l'avete portato?».

46 Le guardie risposero: «Nessun uomo ha mai parlato come costui».

47 Perciò i farisei risposero loro: «Siete stati sedotti anche voi?

48 Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui?

49 Ma questa plebaglia, che non conosce la legge, è maledetta».

50 Nicodemo, uno di loro, colui che era andato da Gesú di notte, disse loro:

51 «La nostra legge condanna forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che egli ha fatto?».

52 Essi risposero e gli dissero: «Sei forse anche tu Galileo? Ricerca le Scritture e vedrai che dalla Galilea non sorse mai alcun profeta».

53 E ciascuno se ne tornò a casa sua.

E Gesú se ne andò al monte degli ulivi.

Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava.

Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e postala nel mezzo

dissero a Gesú: «Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio.

Ora, nella legge Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?».

Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesú, fingendo di non sentire, chinatosi. scriveva col dito in terra.

E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».

Poi, chinatosi di nuovo, scriveva in terra.

Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai piú vecchi fino agli ultimi; cosí Gesú fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo.

10 Gesú dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?».

11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Gesú allora le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare piú».

12 E Gesú di nuovo parlò loro, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita».

13 Allora i farisei gli dissero: «Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace»

14 Gesú rispose e disse loro: «Anche se testimonio di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so da dove son venuto e dove vado; voi invece, non sapete né da dove vengo, né dove vado.

15 Voi giudicate secondo la carne, i non giudico nessuno.

16 E, anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché io non sono solo, ma sono io e il Padre che mi ha mandato.

17 Or anche nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace.

18 Sono io che testimonio di me stesso, ed anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me».

19 Gli dissero allora: «Dov'è tuo Padre?». Gesú rispose: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio»,

20 Gesú pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché non era ancora venuta la sua ora.

21 Gesú dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi cercherete, e morirete nel vostro peccato. Là dove vado io, voi non potete venire».

22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?».

23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiú, mentre io sono di lassú; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.

24 Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono, voi morirete nei vostri peccati».

25 Allora essi gli dissero: «Chi sei tu?». E Gesú disse loro: «Proprio quello che vi dico.

26 Io ho, a vostro riguardo, molte cose da dire e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo».

27 Essi non capirono che parlava loro del Padre.

28 Quindi Gesú disse loro: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato.

29 E colui che mi ha mandato è con me il Padre non mi ha lasciato solo, perché faccio continuamente le cose che gli piacciono».

30 Mentre egli diceva queste cose, molti credettero in lui.

31 Gesú disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;

32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

33 Essi gli risposero: «Noi siamo progenie di Abrahamo e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Diventerete liberi"?».

34 Gesú rispose loro: «In verità, in verità vi dico: Chi fa il peccato è schiavo del peccato.

35 Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre.

36 Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi».

37 «Io so che siete progenie di Abrahamo, ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non trova posto in voi.

38 Io parlo di ciò che ho visto presso il Padre mio, e anche voi fate le cose che avete visto presso il padre vostro».

39 Essi, rispondendo, gli dissero: «Il padre nostro è Abrahamo». Gesú disse loro: «Se foste figli di Abrahamo, fareste le opere di Abrahamo;

40 ma ora cercate di uccidere me, uno che vi ha detto la verità che ho udito da Dio; Abrahamo non fece questo.

41 Voi fate le opere del padre vostro». Perciò essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio».

42 Allora Gesú disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio; non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato.

43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola.

44 Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna.

45 A me invece, perché vi dico la verità, voi non credete.

46 Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?

47 Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».

48 Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: «Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?».

49 Gesú rispose: «Io non ho un demone, ma onoro il Padre mio; voi invece mi disonorate.

50 Or io non cerco la mia gloria; v'è uno che la cerca e che giudica.

51 In verità, in verità vi dico che, se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte in eterno»,

52 Gli dissero dunque i Giudei: «Ora conosciamo che tu hai un demone. Abrahamo e i profeti sono morti, tu invece dici: "Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte in eterno".

53 Sei tu piú grande del padre nostro Abrahamo, il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».

54 Gesú rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria non è nulla. E il mio Padre che mi glorifica, quello che voi dite essere vostro Dio.

55 Ma voi non l'avete conosciuto, io però lo conosco e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola.

56 Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».

57 I Giudei dunque gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abrahamo?».

58 Gesú disse loro: «In verità, in verità io vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono».

59 Allora essi presero delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesú si nascose e uscí dal tempio, passando in mezzo a loro, e cosí se ne andò.

Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.

E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?».

Gesú rispose: «Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.

Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.

Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco.

Poi gli disse: «Va

Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima cieco, dissero: «Non è questi colui che stava seduto a mendicare?».

Alcuni dicevano: «E' lui». Altri: «Gli assomiglia». Ed egli diceva: «Io sono».

10 Gli dissero dunque: «Come ti sono stati aperti gli occhi?».

11 Egli rispose e disse: «Un uomo, chiamato Gesú, ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: "Va' alla piscina di Siloe e lavati". Ed io vi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista».

12 E quelli gli dissero: «Dov'è costui?». Egli rispose: «Non lo so».

13 Allora essi condussero dai farisei colui che prima era stato cieco.

14 Ora era sabato quando Gesú fece del fango e gli aperse gli occhi.

15 Anche i farisei dunque gli domandarono di nuovo come avesse recuperato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo».

16 Allora alcuni farisei dicevano: «Quest'uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un uomo peccatore compiere tali segni?». E c'era divisione tra di loro.

17 Chiesero dunque di nuovo al cieco: «E tu, che dici di lui per il fatto che ti ha aperto gli occhi?». Egli disse: «E' un profeta!».

18 Ma i Giudei non credettero che lui fosse stato cieco e avesse riacquistato la vista, finché ebbero chiamato i genitori di colui che aveva riacquistato la vista.

19 E chiesero loro: «E' questo il vostro figlio che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?».

20 I suoi genitori, rispondendo loro dissero: «Noi sappiamo che costui è nostro figlio e che è nato cieco,

21 ma come ora ci veda, o chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui stesso di sé».

22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesú come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.

23 Perciò i suoi genitori dissero: «E' adulto, chiedetelo a lui».

24 Essi dunque chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio; noi sappiamo che quest'uomo è peccatore».

25 Egli allora rispose e disse: «Se sia peccatore, non lo so; ma una cosa so, che prima ero cieco e ora ci vedo».

26 Gli chiesero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?».

27 Egli rispose loro: «Io ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato, perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?».

28 Essi perciò l'ingiuriarono e dissero: «Tu sei suo discepolo; ma noi siamo discepoli di Mosé.

29 Noi sappiamo che Dio ha parlato a Mosé, ma quanto a costui non sappiamo da dove venga».

30 Quell'uomo rispose e disse loro: «Ebbene, è molto strano che voi non sappiate da dove venga; eppure egli mi ha aperto gli occhi.

31 Or noi sappiamo che Dio non esaudisce i peccatori, ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, egli lo esaudisce.

32 Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.

33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto fare nulla».

34 Essi risposero e gli dissero: «Tu sei nato completamente nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.

35 Gesú seppe che l'avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: «Credi tu nel Figlio di Dio?».

36 Egli rispose e disse: «Chi è, Signore, perché io creda in lui?».

37 E Gesú gli disse: «Tu l'hai visto, è proprio colui che ti sta parlando»

38 Allora egli disse: «lo credo, Signore»; e l'adorò.

39 Poi Gesú disse: «lo sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi».

40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?».

41 Gesú rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo perciò il vostro peccato rimane».

10 «In verità, in verità io vi dico: Chi non entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, quello è un ladro e un brigante;

ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore.

A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori.

E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.

Non seguiranno però alcun estraneo ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesú disse loro questa similitudine ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando.

Perciò Gesú disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.

Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati.

Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo.

10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore.

12 Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore.