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Ora il serpente era il piú astuto di tutte le fiere dei campi che l'Eterno DIO aveva fatto, e disse alla donna: «Ha DIO veramente detto: "Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?».

E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare;

ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete».

Allora il serpente disse alla donna: «voi non morrete affatto;

ma DIO sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno e sarete come DIO, conoscendo il bene e il male».

E la donna vide che l'albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l'albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò.

Allora si apersero gli occhi di ambedue e si accorsero di essere nudi; cosi cucirono delle foglie di fico e fecero delle cinture per coprirsi.

Poi udirono la voce dell'Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell'Eterno DIO fra gli alberi del giardino.

Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».

10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura perché ero nudo, e mi sono nascosto».

11 E DIO disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero del quale io ti avevo comandato di non mangiare?».

12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato».

13 E l'Eterno DIO disse alla donna: «Perché hai fatto questo?». La donna rispose: «Il serpente mi ha sedotta, e io ne ho mangiato».

14 Allora l'Eterno DIO disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.

15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno».

16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te».

17 Poi disse ad Adamo: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero circa il quale io ti avevo comandato dicendo: "Non ne mangiare", il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita.

18 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l'erba dei campi;

19 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai».

20 E l'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché lei fu la madre di tutti i viventi.

21 Poi l'Eterno DIO fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.

22 E l'Eterno DIO disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli i stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché mangiandone, viva per sempre».

23 Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden perché lavorasse la terra da cui era stato tratto

24 Così egli scacciò l'uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt'intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Poi DIO si ricordò di Noè, di tutti gli esseri viventi e di tutto il bestiame che era con lui nell'orca; e DIO fece passare un vento sulla terra, e le acque si abbassarono.

Le fonti dell'abisso e le cateratte del cielo furono chiuse e la pioggia dal cielo cessò.

E le acque andarono del continuo ritirandosi dalla terra; e alla fine di centocinquanta giorni erano diminuite.

Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si fermò sulle montagne di Ararat.

E le acque andarono diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti.

Così, in capo a quaranta giorni, avvenne che Noè aperse la finestra che aveva fatto nell'arca,

e mandò fuori il corvo, che continuò ad andare avanti e indietro, finché le acque furono asciugate sulla terra.

Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra.

Ma la colomba non trovò dove posare la pianta del suo piede, e tornò a lui nell'arca, perché c'erano ancora acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese e la trasse a sé nell'arca.

10 Aspettò così altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell'arca.

11 E la colomba tornò a lui verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia d'ulivo strappata di fresco; cosi Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.

12 Allora aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non ritornò piú da lui.

13 Nell'anno seicentouno di Noè, nel primo mese, nel primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l'arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta.

14 Così nel secondo mese nel ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta.

15 Allora DIO parlò a Noè, dicendo:

16 «Esci dall'arca tu, tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.

17 Fa' uscire con te tutti gli animali che sono con te, di ogni carne: uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché crescano grandemente sulla terra, e siano fecondi e si moltiplichino sulla terra».

18 Così Noè usci con i suoi figli, con sua moglie e con le mogli dei suoi figli.

19 Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quello che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall'arca.

20 Allora Noè edificò un altare all'Eterno, e prese di ogni specie di animali puri e di ogni specie di uccelli puri e offrì olocausti sull'altare.

21 E l'Eterno sentì un odore soave; così l'Eterno disse in cuor suo: «Io non maledirò piú la terra a motivo dell'uomo, perché i disegni del cuore dell'uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto.

22 Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai».

Poi DIO benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: «Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra.

La paura di voi e il terrore di voi sarà su tutti gli animali della terra, su tutti gli uccelli del cielo, su tutto quello che si muove sulla terra; e su tutti i pesci del mare. Essi sono dati in vostro potere.

Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutte queste cose; vi do anche l'erba verde;

ma non mangerete carne con la sua vita, cioè il suo sangue.

Io chiederò certamente conto del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale e all'uomo. Chiederò conto della vita dell'uomo alla mano di ogni fratello dell'uomo.

Chiunque spargerà il sangue di un uomo, il suo sangue sarà sparso per mezzo di un uomo, perché DIO ha fatto l'uomo a sua immagine.

Voi dunque siate fruttiferi e moltiplicatevi; crescete grandemente sulla terra e moltiplicate in essa».

Poi DIO parlò a Noè e ai suoi figli con lui, dicendo:

«Quanto a me, ecco io stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo di voi,

10 e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi, da tutti quelli che sono usciti dall'arca a tutti gli animali della terra.

11 Io stabilisco il mio patto con voi: nessuna carne sarà piú sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà piú diluvio per distruggere la terra».

12 Poi DIO disse: «Questo è il segno del patto che io faccio tra me e voi, e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future.

13 Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra.

14 E avverrà che, quando farò venire delle nuvole sulla terra, l'arco apparirà nelle nuvole;

15 e io mi ricorderò del mio patto fra me e voi ed ogni essere vivente di ogni carne, e le acque non diventeranno piú un diluvio per distruggere ogni carne.

16 L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto eterno fra DIO e ogni essere vivente di qualunque carne che è sulla terra».

17 E DIO disse a Noè: «Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni carne che è sulla terra».

18 Ora figli di Noè che uscirono dall'arca furono: Sem, Cam e Jafet; e Cam è il padre di Canaan.

19 Questi sono i tre figli di Noè, e da loro fu popolata tutta la terra.

20 Poi Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare una vigna;

21 e bevve del vino e si ubriacò, e si scoperse in mezzo alla sua tenda.

22 E Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo ai suoi due fratelli di fuori.

23 Ma Sem e Jafet presero un mantello, se lo misero sulle loro spalle e, camminando all'indietro coprirono la nudità del loro padre; e, siccome avevano le loro facce rivolte dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre.

24 Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore, e disse:

25 «Maledetto sia Canaan! Egli sia il servo dei servi dei suoi fratelli!».

26 Poi disse: «Benedetto sia l'Eterno, il DIO di Sem, e sia Canaan suo servo.

27 DIO ingrandisca Jafet e dimori nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!».

28 Dopo il diluvio, Noè visse trecentocinquant'anni.

29 Così tutto il tempo che Noè visse fu di novecentocinquant'anni; poi morì.

10 Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sam, Cam e Jafet; dopo il diluvio a loro nacquero dei figli.

I figli di Jafet furono: Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescek e Tiras.

I figli di Gomer: Ashkenaz, Rifath e Togarmah.

I figli di Javan: Elisham, Tarshish, Kittim e Dodanim.

Da essi vennero i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.

I figli di Cam furono: Kush, Mitsraim, Put e Canaan.

I figli di Kush: Seba, Havilah, Sabtah, Raamah e Sabtekah; e i figli di Raamah: Sceba e Dedan.

Kush generò Nimrod, che cominciò a essere un uomo potente sulla terra.

Egli fu un potente cacciatore davanti all'Eterno; perciò si dice: «Come Nimrod, il potente cacciatore davanti all'Eterno».

10 E l'inizio del suo regno fu Babel, Erek, Akkad e Kalmeh nel paese di Scinar.

11 Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Rehoboth-Ir e Kalah;

12 fra Ninive e Kalah costruì Resen (che è la grande città).

13 Mitsraim generò i Ludim, gli Ananim, i Lehabim, i Nuftuhim,

14 i Pathrusim, i Casluhim (da cui uscirono i Filistei) e i Caftorim.

15 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Het,

16 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei,

17 gli Hivvei, gli Archei, i Sinei,

18 gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamathei. Poi le famiglie dei Cananei si dispersero.

19 E i confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza; e in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Tseboim, fino a Lesha.

20 Questi sono i figli di Cam, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni.

21 Anche a Sem, padre di tutti i figli di Eber e fratello di Jafet, il maggiore, nacquero dei figli.

22 I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpakshad, Lud e Aram.

23 I figli di Aram: Uz, Hul, Ghether e Mash.

24 Arpakshad generò Scelah, e Scelah generò Eber.

25 Ad Eber nacquero due figli; il nome dell'uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu divisa, e il nome di suo fratello fu Joktan.

26 Joktan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, Jerah,

27 Hadoram, Uzal, Diklah,

28 Obal, Abimael, Sceba,

29 Ofir, Havilah e Jobab. Tutti questi furono figli di Joktan.

30 E la loro dimora fu la montagna orientale, da Mesha, fin verso Sefar.

31 Questi sono i figli di Sem, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni.

32 Queste sono le famiglie dei figli di Noè, secondo le loro generazioni nelle loro nazioni; e da essi uscirono le nazioni che si sparsero per la terra dopo il diluvio.

11 Ora tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.

E avvenne che, mentre si spostavano verso sud, essi trovarono una pianura nel paese di Scinar, e vi si stabilirono.

E si dissero l'un l'altro: «Orsù, facciamo dei mattoni e cuociamoli col fuoco!». E usarono mattoni invece di pietre e bitume invece di malta.

E dissero: «Orsù, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla faccia di tutta la terra».

Ma l'Eterno discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo.

E l'Eterno disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare.

Orsú, scendiamo laggiú e confondiamo la loro lingua, affinché l'uno non comprenda piú il parlare dell'altro».

Così l'Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città.

Perciò a questa fu dato il nome di Babele, perché l'Eterno colà confuse la lingua di tutta la terra, e di là l'Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra.

10 Questa è la discendenza di Sem. Sem, all'età di cent'anni generò Arpakshad, due anni dopo il diluvio.

11 Dopo aver generato Arpakshad, Sem visse cinquecento anni e generò figli e figlie.

12 Arpakshad visse trentacinque anni e generò Scelah.

13 Dopo aver generato Scelah, Arpakshad visse quattrocentotre anni e generò figli e figlie.

14 Scelah visse trent'anni e generò Eber.

15 Dopo aver generato Eber, Scelah visse quattrocentotre anni e generò figli e figlie.

16 Eber visse trentaquattro anni e generò Peleg.

17 Dopo aver generato Peleg, Eber visse quattrocentotrent'anni e generò figli e figlie.

18 Peleg visse trent'anni e generò Reu.

19 Dopo aver generato Reu, Peleg visse duecentonove anni e generò figli e figlie.

20 Reu visse trentadue anni e generò Serug.

21 Dopo aver generato Serug, Reu visse duecentosette anni e generò figli e figlie.

22 Serug visse trent'anni e generò Nahor;

23 dopo aver generato Nahor, Serug visse duecento anni e generò figli e figlie.

24 Nahor visse ventinove anni e generò Terah;

25 dopo aver generato Terah, Nahor visse centodiciannove anni e generò figli e figlie.

26 Terah visse settant'anni e generò Abramo, Nahor e Haran.

27 Questa è la discendenza di Terah. Terah generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot.

28 Haran morì alla presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur dei Caldei.

29 E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie di Abramo era Sarai, e il nome della moglie di Nahor, Milkah, figlia di Haran, padre di Milkah e padre di Iskah.

30 Ma Sarai era sterile, non aveva figli.

31 Poi Terah prese suo figlio Abramo e Lot, figlio di Haran, cioè il figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono insieme da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan; ma giunti a Haran, vi si stabilirono.

32 E il tempo che Terah visse fu di duecentocinque anni; poi Terah morì in Haran.

12 Ora l'Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò.

Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione.

E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra.

Allora Abramo partì come l'Eterno gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Haran.

E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano accumulato e le persone che avevano acquistate in Haran, e partirono per andarsene nel paese di Canaan. Così essi giunsero nel paese di Canaan.

Abramo attraversò il paese fino alla località di Sichem, fino alla quercia di Moreh. A quel tempo si trovavano nel paese i Cananei.

Allora l'Eterno apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Allora Abramo vi costruì un altare all'Eterno che gli era apparso.

Di là si spostò verso la montagna a est di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a ovest e Ai a est; e là costruì un altare all'Eterno e invocò il nome dell'Eterno.

Poi Abramo si mise in viaggio, continuando a spostarsi verso Neghev. Abramo in Egitto

10 Ora venne nel paese una carestia e Abramo scese in Egitto per dimorarvi, perché nel paese vi era una grande carestia.

11 Ora avvenne che, come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: «Ecco, io so che tu sei una donna di bell'aspetto;

12 così avverrà che, quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: "Costei è sua moglie"; e uccideranno me, ma lasceranno te in vita.

13 Ti prego, dì che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la mia vita sia salva per amor tuo».

14 Quando infatti Abramo giunse in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto bella.

15 La videro anche gli ufficiali del Faraone e la lodarono davanti al Faraone e la donna fu portata in casa del Faraone.

16 Ed egli trattò bene Abramo a motivo di lei. Così Abramo ebbe pecore, buoi, asini, servi, serve, asine e cammelli.

17 Ma l'Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi calamità, a motivo di Sarai, moglie di Abramo.

18 Allora il Faraone chiamò Abramo e disse: «Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai detto che era tua moglie? Perché hai detto:

19 "E' mia sorella"? Così io la presi per essere mia moglie. Ora dunque eccoti tua moglie; prendila e vattene!».

20 Poi il Faraone diede alla sua gente ordini riguardo ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie e tutto quello che aveva.

13 Abramo dunque risalì dall'Egitto verso il Neghev con sua moglie e con tutto quel che possedeva. E Lot era con lui.

Abramo era molto ricco di bestiame, di argento e di oro.

Dal Neghev egli continuò il suo viaggio fino a Bethel, al luogo dove da principio era stata la sua tenda, fra Bethel e Ai,

al luogo dell'altare che aveva fatto inizialmente; e là Abramo invocò il nome dell'Eterno.

Anche Lot, che viaggiava con Abramo aveva greggi, armenti e tende.

E il paese non era in grado di sostenerli, se essi abitavano assieme, perché i loro beni erano così grandi che non potevano stare assieme.

Sorse perciò una contesa fra i pastori del bestiame di Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Perezei abitavano a quel tempo nel paese.

Così Abramo disse a Lot: «Deh, non ci sia contesa fra me e te, né fra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli.

Non sta forse tutto il paese davanti a te? Separati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; e se tu vai a destra, io andrò a sinistra».

10 Allora Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura del Giordano. Prima che l'Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell'Eterno, come il paese d'Egitto.

11 Così Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e cominciò a spostare le sue tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro.

12 Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e giunse a piantare le sue tende fino a Sodoma.

13 Ora la gente di Sodoma era grandemente depravata e peccatrice contro l'Eterno.

14 E l'Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si Fu separato da lui: «Alza ora i tuoi occhi e mira dal luogo dove sei a nord a sud; a est e a ovest.

15 Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre.

16 E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; per cui, se qualcuno può contare la polvere della terra, si potrà contare anche la tua discendenza.

17 Levati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te».

18 Allora Abramo levò le sue tende e venne ad abitare alle querce di Mamre, che sono a Hebron; e là costruì un altare all'Eterno.

14 Ora avvenne al tempo di Amrafel re di Scinar di Ariok re di Ellasar di kedorlaomer re di Elam e di Tideal re delle nazioni,

che essi mossero guerra a Bera re di Sodoma, a Birsha re di Gomorra, a Scinab re d Admah, a Scemeber re di Tseboim e al re di Bela, (che è Tsoar).

Tutti questi ultimi si radunarono nella valle di Siddim, (che è il Mar Salato).

Per dodici anni erano stati soggetti a Kedorlaomer, ma al tredicesimo anno si ribellarono.

Nell'anno quattordicesimo, Kedorlaomer e i re che erano con lui vennero e sbaragliarono i giganti ad Ashterotkarnaim, gli Zuzim a Ham, gli Emim a Shaveh-Kiriathaim

e gli Horei nella loro montagna di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto.

Poi tornarono indietro e vennero a En-Mishpat (che è adesh) e saccheggiarono l'intero territorio degli Amalekiti e anche degli Amorei, che abitavano ad Hatsatson-Tamar.

Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Admah, il re di Tseboim e il re di Bela, (che è Tsoar), uscirono e si schierarono in battaglia contro di loro, nella valle di Siddim;

contro Kedorlaomer re di Elam, Tideal re delle nazioni, Amrafel re di Scinar e Ariok re di Ellasar: quattro re contro cinque.

10 Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; e i re di Sodoma e di Gomorra si diedero alla fuga e vi caddero dentro; e quelli che scamparono fuggirono al monte.

11 Così i vincitori presero tutte le ricchezze di Sodoma e di Gomorra e tutti i loro viveri, e se ne andarono.

12 Presero anche Lot, figlio del fratello di Abramo, con i suoi averi, e se ne andarono. Lot abitava in Sodoma.

13 Ma uno degli scampati venne a dirlo ad Abramo l'Ebreo, che abitava alle querce di Mamre, l'Amoreo, fratello di Eshkol e fratello di Aner, i quali avevano fatto alleanza con Abramo.

14 Quando Abramo seppe che suo fratello era stato fatto prigioniero, armò gli uomini addestrati, servi nati in casa sua, in numero di trecentodiciotto, e inseguì i re fino a Dan.

15 Egli divise le sue forze contro di loro di notte, e coi suoi servi li attaccò e li inseguì fino a Hobah, che è a sinistra di Damasco.

16 Così ricuperò tutti i beni e riportò indietro anche Lot suo fratello e i suoi beni, come pure le donne e il popolo.

17 Dopo il suo ritorno dalla sconfitta di Kedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Shaveh, (che è la Valle del re).

18 Allora Melchisedek, re di Salem, portò pane e vino. Egli era sacerdote del Dio Altissimo.

19 E benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio Altissimo, padrone dei cieli e della terra!

20 E benedetto sia il Dio Altissimo, che ti ha dato nelle mani i tuoi nemici!». E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.

21 Poi il re di Sodoma disse ad Abramo: «Dammi le persone, e prendi i beni per te».

22 Ma Abramo rispose al re di Sodoma: «Ho alzato la mia mano all'Eterno, il Dio Altissimo, padrone dei cieli e della terra,

23 che non avrei preso niente di ciò che ti appartiene, neppure un filo o un legaccio dei calzari, perché tu non abbia a dire: "Io ho arricchito Abramo".

24 Non prenderò nulla per me ad eccezione di ciò che hanno mangiato i giovani e la parte che spetta agli uomini che sono venuti con me: Aner, Eshkol e Mamre; lascia che essi prendano la loro parte».

15 Dopo queste cose, la parola dell'Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: «Non temere o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima».

Ma Abramo disse: Signore, Eterno, che mi darai, perché sono senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco?».

Poi Abramo soggiunse: «tu non mi hai dato alcuna discendenza; Ora ecco, uno nato in casa mia sarà mio erede».

Allora la parola dell'Eterno gli fu rivolta, dicendo: Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà tuo erede».

Poi lo condusse fuori e gli disse: «Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare», quindi aggiunse: «Così sarà la tua discendenza».

Ed egli credette all'Eterno, che glielo mise in conto di giustizia.

Poi l'Eterno gli disse: «Io sono l'Eterno che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei, per darti questo paese in eredità».

E Abramo chiese: «Signore, Eterno da che cosa posso io sapere che l'avrò in eredità?».

Allora l'Eterno gli disse: «Portami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione giovane».

10 Allora Abramo gli portò tutti questi animali, li divise in due e pose ciascuna metà di fronte all'altra; ma non divise gli uccelli.

11 Ora alcuni uccelli rapaci calarono sulle bestie morte ma Abramo li scacciò.

12 Verso il tramontare del sole, un profondo sonno cadde su Abramo; ed ecco, uno spavento una oscurità profonda caddero su di lui.

13 Allora l'Eterno disse ad Abramo: «Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni.

14 Ma io giudicherò la nazione di cui saranno stati servi; dopo questo, essi usciranno con grandi ricchezze.

15 Quanto a te, te ne andrai in pace presso i tuoi padri, e sarai sepolto dopo una bella vecchiaia.

16 Ma alla quarta generazione essi torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorei non è ancora giunta al colmo».

17 Ora come il sole si fu coricato e scesero le tenebre, ecco una fornace fumante ed una torcia di fuoco passare in mezzo agli animali divisi.

18 In quel giorno l'Eterno fece un patto con Abramo dicendo: «Io do alla tua discendenza questo paese, dal torrente d'Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate:

19 i Kenei i Kenizei, i Kadmonei,

20 gli Hittei, i Perezei, i Refei,

21 gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei».