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15 La parola dell'Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo:

«Figlio d'uomo, cos'è mai il legno della vite a confronto di tutti gli altri alberi o di qualsiasi ramo che si trova fra gli alberi della foresta?

Si può forse prendere il legno per fare qualche lavoro? Si può ricavarne un piolo per appendervi qualche oggetto?

Ecco lo si getta nel fuoco a bruciare; il fuoco ne divora due capi e la sua parte centrale è carbonizzata. Può essere mai utile per qualche lavoro?

Ecco se quando era intero non serviva per alcun lavoro, quanto meno potrà servire per qualche lavoro, quando il fuoco l'ha divorato e carbonizzato.

Perciò, cosí dice il Signore, l'Eterno: Come il legno della vite fra gli alberi della foresta l'ho destinato ad essere bruciato nel fuoco, cosí farò con gli abitanti di Gerusalemme.

Volgerò contro di loro la mia faccia. Sono usciti da un fuoco, ma un'altro fuoco li divorerà. Allora riconoscerete che io sono l'Eterno, quando volgerò contro di loro la mia faccia.

Cosí renderò il paese una desolazione, perché sono stati ripetutamente infedeli», dice il Signore, l'Eterno.

E mi disse: «Figlio d'uomo, alzati in piedi e io ti parlerò».

Mentre egli mi parlava, lo Spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi, e io udii colui che mi parlava.

Egli mi disse: «Figlio d'uomo, io ti mando ai figli d'Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me, essi e i loro padri si sono rivoltati contro di me fino a questo giorno,

Quelli ai quali ti mando sono figli dalla faccia dura e dal cuore ostinato, e tu dirai loro: Cosí dice il Signore, l'Eterno

Sia che ascoltino o rifiutino di ascoltare, perché sono una casa ribelle, sapranno tuttavia che c'è un profeta in mezzo a loro.

E tu, figlio d'uomo, non aver paura di loro e non aver paura delle loro parole, anche se ti trovi attorniato da ortiche e da spine e abiti in mezzo a scorpioni; non aver paura delle loro parole e non spaventarti di fronte a loro, perché sono una casa ribelle

Ma tu riferirai loro le mie parole, sia che ascoltino o rifiutino di ascoltare, perché sono ribelli.

E tu, figlio d'uomo, ascolta ciò che ti dico; non essere ribelle come questa casa ribelle; apri la bocca e mangia ciò che ti do».

Io guardai, ed ecco una mano tesa verso di me; ed ecco in essa vi era il rotolo di un libro.

10 Egli lo distese quindi davanti a me era scritto di dentro e di fuori e vi erano scritti lamenti, gemiti e guai.

Quindi mi disse: «Figlio d'uomo, mangia ciò che tu trovi; mangia questo rotolo, poi va' e parla alla casa d'Israele».

Cosí io apersi la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo.

Poi mi disse: «Figlio d'uomo, ciba il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti do». Cosí io lo mangiai e fu nella mia bocca dolce come il miele.

Mi disse ancora: «Figlio d'uomo, va

perché non sei mandato a un popolo dal linguaggio oscuro e dalla lingua difficile, ma alla casa d'Israele,

non a molti popoli dal linguaggio oscuro e dalla lingua difficile, dei quali non comprendi le parole. Certamente se ti avessi mandato da loro, ti avrebbero ascoltato.

Ma la casa d'Israele non vorrà ascoltarti, perché non vogliono ascoltare me. Infatti tutta la casa d'Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato.

Ecco, io ho reso la tua faccia dura contro la loro faccia e ho reso la tua fronte dura contro la loro fronte.

Io ho reso la tua fronte come un diamante, piú dura della selce; non temerli, non aver paura di fronte a loro, perché sono una casa ribelle».

10 Poi mi disse: «Figlio d'uomo, ricevi nel tuo cuore tutte le parole che ti dirò e ascoltale con le tue orecchie.

11 E va

12 Quindi lo Spirito mi sollevò e udii dietro a me il suono di un grande fragore che diceva: «Benedetta sia la gloria dell'Eterno dalla sua dimora!».

13 Udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l'una contro l'altra, il rumore delle ruote accanto ad esse, e il suono di un grande fragore.

14 Cosí lo Spirito mi sollevò e mi portò via, e io andai pieno di amarezza nello sdegno del mio spirito; ma la mano dell'Eterno era forte su di me.

15 Giunsi quindi da quelli che erano in cattività a Tel-abib presso il fiume Kebara e mi fermai dove essi dimoravano e vi rimasi sette giorni in mezzo a loro, stordito.

16 Alla fine dei sette giorni avvenne che la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:

17 «Figlio d'uomo, io t'ho stabilito come sentinella per la casa d'Israele quando udrai una parola dalla mia bocca, li avvertirai da parte mia.

18 Se io dico all'empio: "Certamente morirai" e tu non l'avverti e non parli per avvertire l'empio di abbandonare la sua via malvagia perché salvi la sua vita, quell'empio morirà nella sua iniquità, ma del suo sangue domanderò conto a te.

19 Ma se tu avverti l'empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato la tua anima.

20 Se poi un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette iniquità, io gli metterò davanti un ostacolo ed egli morirà; poiché tu non l'hai avvertito egli morirà nel suo peccato, e le cose giuste da lui fatte non saranno piú ricordate, ma del suo sangue domanderò conto alla tua mano.

21 Se però tu avverti il giusto perché non pecchi e non pecca, egli certamente vivrà perché è stato avvertito, e tu avrai salvato la tua anima».

22 Là fu quindi su di me la mano dell'Eterno e mi disse: «Alzati, esci nella pianura e là io ti parlerò».

23 Cosí mi alzai e uscii nella pianura, ed ecco là stava la gloria dell'Eterno, come la gloria che avevo visto presso il fiume Kebar, e caddi sulla mia faccia.

24 Ma lo Spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e mi parlò e mi disse: «Va' chiuditi in casa tua.

25 Ed ecco, figlio d'uomo, a te metteranno addosso delle corde, con esse ti legheranno e cosí non potrai uscire in mezzo a loro.

26 Io farò aderire la tua lingua al palato e resterai muto, cosí non sarai piú per loro uno che li rimprovera, perché sono una casa ribelle,

27 Ma quando ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu dirai loro: "Cosí dice il Signore, l'Eterno" Chi vuole ascoltare ascolti, e chi rifiuta di ascoltare rifiuti pure, perché sono una casa ribelle».

«Tu, figlio d'uomo, prenditi una tavoletta d'argilla, mettila davanti a te e disegnavi sopra una città, Gerusalemme;

cingila d'assedio, costruisci contro di essa una torre, innalza contro di essa terrapieni, metti contro di essa accampamenti e colloca tutt'intorno ad essa gli arieti.

Prenditi poi una piastra di ferro e mettila come un muro di ferro tra te e la città; volgi la tua faccia contro di essa ed essa sarà assediata, e tu la cingerai d'assedio. Questo sarà un segno per la casa d'Israele.

Coricati quindi sul fianco sinistro e deponi su di esso l'iniquità della casa d'Israele. Per il numero di giorni in cui rimarrai coricato su di esso, porterai la loro iniquità.

Io ho infatti deposto su di te gli anni della loro iniquità in base al numero dei giorni a in cui rimarrai coricato: trecentonovanta giorni. Tu porterai cosí l'iniquità della casa d'Israele.

Terminati questi, ti coricherai di nuovo sul tuo fianco destro e porterai l'iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni. Ho deposto su di te un giorno per ogni anno.

Tu volgerai la tua faccia e il tuo braccio nudo verso l'assedio di Gerusalemme e profetizzerai contro di essa.

Ed ecco, ti metto addosso delle corde e tu non potrai voltarti da un fianco all'altro, finché tu non abbia compiuto i giorni del tuo assedio.

Prenditi anche frumento, orzo, fave, lenticchie, miglio e farro, mettili in un vaso e fattene del pane; ne mangerai durante tutti i giorni in cui rimarrai coricato sul tuo fianco, e cioè per trecentonovanta giorni.

10 Il cibo che mangerai sarà del peso di venti sicli per giorno; lo mangerai in particolari momenti, ogni giorno.

11 Berrai pure acqua razionata: un sesto di un hin; la berrai in particolari momenti ogni giorno.

12 Mangerai questo cibo in forma di focacce d'orzo, che cuocerai con escrementi umani sotto i loro occhi».

13 Poi l'Eterno disse: «Cosí i figli d'Israele mangeranno il loro pane contaminato in mezzo alle nazioni tra le quali io li disperderò».

14 Allora io dissi: «Ah, Signore, Eterno, ecco, io non mi sono mai contaminato; dalla mia fanciullezza fino ad ora non ho mai mangiato carne di bestia morta naturalmente o sbranata, e non mi è mai entrata in bocca alcuna carne impura».

15 Egli allora mi disse: «Ecco, io ti do sterco di bue invece di escrementi umani, sopra quello cuocerai il tuo pane».

16 Poi mi disse: «Figlio d'uomo, io farò mancare il sostegno del pane in Gerusalemme; essi mangeranno il pane a peso e nell'afflizione e berranno l'acqua razionata nel terrore,

17 perché mancheranno di pane e acqua e si guarderanno l'un l'altro sgomenti, struggendosi nella loro iniquità».

«Tu, figlio d'uomo, prenditi una lama affilata e usala come un rasoio da barbiere, facendola passare sulla tua testa e sulla tua barba; poi prenderai una bilancia da pesare e dividerai i peli in tre parti.

Ne brucerai un terzo nel fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio. Ne prenderai quindi un terzo e la colpirai intorno con la spada, e un terzo lo disperderai al vento, dietro ad essi io sguainerò la spada.

Prenderai pure un piccolo numero di peli e li legherai nei lembi della tua veste.

Di questi ne prenderai ancora alcuni e li getterai in mezzo al fuoco, e li brucerai nel fuoco; di là uscirà un fuoco contro tutta la casa d'Israele.

Cosí dice il Signore, l'Eterno: "Questa è Gerusalemme. Io l'avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano.

Essa si è ribellata alle mie leggi per compiere empietà piú delle nazioni e ai miei statuti piú dei paesi che la circondano. Sí, essi hanno disprezzato le mie leggi e non hanno camminato secondo i miei statuti".

Perciò cosí dice il Signore, l'Eterno: "Poiché voi siete stati piú insubordinati delle nazioni che vi circondano, non avete camminato secondo i miei statuti, non avete osservato le mie leggi e non avete neppur agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano",

cosí dice il Signore, l'Eterno: "Ecco, io, io stesso, sono contro di te ed eseguirò in mezzo a te i miei giudizi davanti alle nazioni;

e farò in mezzo a te ciò che non ho mai fatto e che non farò mai piú, a motivo di tutte le tue abominazioni.

10 Perciò in mezzo a te i padri mangeranno i loro figli e i figli mangeranno i loro padri eseguirò i miei giudizi su di te e disperderò a tutti i venti tutto ciò che rimarrà di te.

11 Perciò, com'è vero che io vivo dice il Signore, l'Eterno, perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue abominazioni, ritirerò da te il mio favore, il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà.

12 Una terza parte di te morirà di peste e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà di spada intorno a te e disperderò l'altra terza parte a tutti i venti, e sguainerò contro di essi la spada.

13 Cosí darò sfogo alla mia ira e soddisferò su di loro il mio furore e sarò pago. Allora essi sapranno che io, l'Eterno, ho parlato nella mia gelosia, quando sfogherò su di loro il mio furore.

14 Inoltre ti farò diventare una desolazione e un obbrobrio tra le nazioni che ti circondano, sotto gli occhi di tutti i passanti.

15 E questo sarà un obbrobrio, un oggetto di scherno, una lezione e un oggetto di stupore per le nazioni che ti circondano, quando eseguirò su di te i miei giudizi con ira, con furore e con indignati castighi. Io, l'Eterno, ho parlato.

16 Quando scaglierò contro di loro i terribili dardi della fame, apportatori di distruzione e che io manderò per distruggervi, aggraverò su di voi la fame e vi toglierò il sostegno del pane,

17 Cosí manderò contro di voi la fame e belve malefiche che ti priveranno di figli. Peste e massacro passeranno in mezzo a te e farò venire su di te la spada. Io, l'Eterno, ho parlato"».

La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:

«Figlio d'uomo, volgi la tua faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi

e di': "I monti d'Israele, ascoltate la parola del Signore, l'Eterno. Cosí dice il Signore, l'Eterno, ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli: Ecco, io farò venire su di voi la spada e distruggerò i vostri alti luoghi.

I vostri altari saranno desolati e i vostri altari per l'incenso, saranno infranti, e farò cadere i vostri uccisi davanti ai vostri idoli.

Stenderò i cadaveri dei figli d'Israele davanti ai loro idoli e spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari.

In tutti i vostri luoghi abitati le città saranno devastate e gli alti luoghi desolati, affinché i vostri altari siano devastati e desolati, i vostri idoli siano infranti e fatti scomparire, i vostri altari siano distrutti e le vostre opere siano spazzate via.

I morti cadranno in mezzo a voi e voi riconoscerete che io sono l'Eterno.

Tuttavia vi lascerò un residuo, poiché avrete alcuni che scamperanno dalla spada fra le nazioni, quando sarete dispersi in vari paesi.

E i vostri scampati si ricorderanno di me fra le nazioni dove saranno condotti in cattività, perché sono stato fiaccato per il loro cuore adultero che si è allontanato da me e per i loro occhi che si prostituiscono dietro i loro idoli. Proveranno disgusto per se stessi per le malvagità da loro commesse in tutte le loro abominazioni.

10 Allora riconosceranno che io sono l'Eterno e che non invano ho parlato di fare loro questo male.

11 Cosí dice il Signore, l'Eterno: «Batti le mani, pesta i piedi e di Ahimè, per tutte le malvagie abominazioni della casa d'Israele, perché cadranno di spada, di fame e di peste.

12 Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada e chi è rimasto ed è assediato perirà di fame; cosí sfogherò il mio furore su di loro.

13 Allora riconoscerete che io sono l'Eterno, quando i loro uccisi cadranno in mezzo ai loro idoli, attorno ai loro altari, sopra ogni alto colle, su tutte le sommità dei monti, sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni quercia frondosa, ovunque offrivano profumi odorosi a tutti i loro idoli.

14 Cosí stenderò contro di loro la mia mano e renderò il paese desolato, sí, piú desolato del deserto di Diblah, in tutti i loro luoghi abitati; allora riconosceranno che io sono l'Eterno"».

La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo:

«E tu, figlio d'uomo, cosí dice il Signore, l'Eterno, al paese d'Israele: La fine! E' giunta la fine sulle quattro estremità del paese.

Ora ti sovrasta la fine e io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo le tue vie e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni.

Il mio occhio non ti risparmierà e non avrò pietà, ma ti farò ricadere addosso le tue vie, e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; allora riconoscerete che io sono l'Eterno».

Cosí dice il Signore, l'Eterno: «Una calamità, una calamità senza precedenti, ecco è venuta.

La fine è giunta, la fine è giunta. Si è destata per te; ecco, è giunta.

E' giunta su di te la rovina, o abitante del paese. Il tempo è arrivato è vicino il giorno dei guai e non di grida di gioia sui monti.

Ora, tra poco, verserò il mio furore su di te e sfogherò su di te la mia ira, ti giudicherò secondo le tue vie e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni.

Il mio occhio non ti risparmierà e non avrò pietà, ma ti farò ricadere addosso le tue vie e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; allora riconoscerete che io sono l'Eterno che colpisce.

10 Ecco il giorno, eccolo giunto. E' arrivata la rovina. La verga è fiorita, l'orgoglio è sbocciato.

11 La violenza è cresciuta come verga di empietà. Non rimarrà nessuno di essi, nessuno della loro moltitudine, nessuno di essi; non ci sarà alcun lamento per loro.

12 Il tempo è arrivato, il giorno si avvicina. Chi compra non si rallegri, chi vende non si addolori, perché un'ira ardente sovrasta su tutta la loro moltitudine.

13 Poiché chi vende non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà ancora in vita, perché la visione riguarda tutta la sua moltitudine e non sarà revocata, e nessuno potrà preservare la propria vita, vivendo nell'iniquità.

14 Hanno suonato la tromba, e tutti sono pronti, ma nessuno va alla battaglia, perché l'ardore della mia ira è contro tutta la loro moltitudine.

15 Di fuori la spada, di dentro la peste e la fame. Chi è nei campi morirà per la spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste.

16 Ma i loro fuggiaschi che riusciranno a mettersi in salvo staranno su per i monti come le colombe della valle, tutti gemendo ciascuno per la propria iniquità.

17 Tutte le mani diverranno fiacche e tutte le ginocchia saranno deboli come acqua.

18 Si vestiranno di sacco e lo spavento li coprirà, la vergogna sarà su tutti i volti e la calvizie su tutte le loro teste.

19 Getteranno il loro argento per le strade e il loro oro diventerà un'immondezza. Il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell'Eterno non potranno saziare la loro anima né riempire il loro ventre, perché la loro iniquità è divenuta una causa d'intoppo.

20 Hanno fatto della bellezza dei loro ornamenti un motivo di orgoglio, ne hanno fatto immagini delle loro abominazioni e i loro idoli esecrandi. Per questo li renderò per loro un'immondezza,

21 e li darò come preda nelle mani degli stranieri e come bottino agli empi della terra che lo profaneranno.

22 Distoglierò da loro la mia faccia ed essi profaneranno il mio luogo segreto; vi entreranno uomini violenti e lo profaneranno.

23 Prepara una catena, perché il paese è pieno di delitti di sangue e la città è piena di violenza.

24 Farò venire le nazioni malvagie che s'impadroniranno delle loro case; farò venir meno la superbia dei potenti e i loro luoghi sacri saranno profanati.

25 La distruzione giunge. Essi cercheranno la pace, ma non vi sarà.

26 Verrà calamità su calamità, e ci saranno cattive notizie dietro cattive notizie. Allora chiederanno una visione a un profeta, ma la legge verrà meno al sacerdote e il consiglio agli anziani.

27 Il re sarà in lutto, il principe si vestirà di desolazione e le mani del popolo del paese saranno prese da spavento. Io li tratterò secondo la loro condotta e li giudicherò secondo i loro giudizi; allora riconosceranno che io sono l'Eterno».

Nel sesto anno, nel sesto mese, il cinque del mese, avvenne che mentre ero seduto in casa mia e gli anziani di Giuda stavano seduti di fronte a me, la mano del Signore, l'Eterno, cadde in quel luogo su di me.

Io guardai, ed ecco una figura di uomo dall'aspetto di fuoco; da ciò che sembravano i suoi lombi, in giú pareva di fuoco, e da ciò che sembravano i suoi lombi in su pareva splendente come il colore di bronzo incandescente,

Egli stese una forma di mano e mi afferrò per una ciocca dei miei capelli, e lo Spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi trasportò in visioni di DIO a Gerusalemme, all'ingresso della porta interna che guarda a nord, dove era posto l'idolo della gelosia, che provoca a gelosia.

Ed ecco, là era la gloria del DIO d'Israele, simile alla visione che avevo visto nella pianura.

Quindi egli mi disse: «Figlio d'uomo, alza ora i tuoi occhi verso il nord». Cosí alzai i miei occhi verso il nord, ed ecco, a nord della porta dell'altare, proprio all'ingresso, c'era l'idolo della gelosia.

Ed egli mi disse: «Figlio d'uomo, vedi ciò che fanno costoro, le grandi abominazioni che qui commette la casa d'Israele e che mi fanno allontanare dal mio santuario? Ma tu vedrai abominazioni ancora piú grandi».

Cosí egli mi condusse all'ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nella parete.

Allora mi disse: «Figlio d'uomo, fa' un foro nella parete». Cosí feci un foro nella parete, ed ecco un'apertura.

Egli mi disse: «Entra e guarda le malvagie abominazioni che costoro commettono qui».

10 Cosí entrai a guardare, ed ecco ogni sorta di rettili e di bestie abominevoli e tutti gl'idoli della casa d'Israele, intagliati tutt'intorno sulla parete.

11 E davanti ad essi stavano settanta uomini fra gli anziani della casa d'Israele, in mezzo ai quali era Jaazaniah, figlio di Shafan, ciascuno con il suo turibolo in mano, dal quale saliva una densa nuvola d'incenso.

12 Quindi mi disse: «Figlio d'uomo, hai visto ciò che gli anziani della casa d'Israele fanno nell'oscurità, ciascuno nella camera delle sue immagini? Infatti dicono: "L'Eterno non ci vede, l'Eterno ha abbandonato il paese.

13 Poi mi disse: «Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi che commettono».

14 Allora mi condusse all'ingresso della porta della casa dell'Eterno, che è verso il nord; ed ecco, là sedevano donne che piangevano Tammuz.

15 Quindi mi disse: «Hai visto, figlio d'uomo? Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi di queste».

16 Allora mi condusse nel cortile interno della casa dell'Eterno; ed ecco, all'ingresso del tempio, dell'Eterno, fra il portico e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio dell'Eterno e la faccia rivolta a est, che adoravano il sole a est.

17 Poi mi disse: «Hai visto, figlio d'uomo? E' forse piccola cosa per la casa di Giuda commettere le abominazioni che commette qui? Essi infatti hanno riempito il paese di violenza e mi hanno ripetutamente provocato ad ira. Ed ecco, si portano il ramo al naso.

18 Perciò anch'io agirò con furore; il mio occhio non avrà compassione e non userò alcuna pietà. Anche se faranno pervenire alte grida ai miei orecchi, non li ascolterò».