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Sì, la luce dell’empio si spegne, e la fiamma del suo fuoco non brilla.

La luce si oscura nella sua tenda, e la lampada che gli sta sopra si spegne.

I passi che faceva nella sua forza si raccorciano, i suoi disegni lo conducono a rovina.

Poiché i suoi piedi lo traggono nel tranello, va camminando sulle reti.

Il laccio lo afferra per il tallone, la trappola lo ghermisce.

10 Sta nascosta in terra per lui un’insidia, sul sentiero lo aspetta un agguato.

11 Paure lo atterriscono tutto intorno, lo inseguono, gli stanno alle calcagna.

12 La sua forza viene meno dalla fame, la calamità gli sta pronta al fianco.

13 Gli divora a pezzo a pezzo la pelle, gli divora le membra il primogenito della morte.

14 Egli è strappato dalla sua tenda che credeva sicura, è fatto scendere verso il re degli spaventi.

15 Nella sua tenda abita chi non è dei suoi, la sua casa è cosparsa di zolfo.

16 In basso s’inaridiscono le sue radici, in alto sono tagliati i suoi rami.

17 La sua memoria scompare dal paese, più non si ode il suo nome per le campagne.

18 È scacciato dalla luce nelle tenebre, è bandito dal mondo.

19 Non lascia tra il suo popolo né figli né nipoti, nessun superstite dov’egli soggiornava.

20 Quelli di occidente sono stupiti della sua sorte, quelli di oriente ne sono inorriditi.

21 Certo, sono tali le dimore dei perversi, tale è il luogo di chi non conosce Dio».

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Non lo sai tu che in ogni tempo, da che l’uomo è stato posto sulla terra,

il trionfo dei malvagi è breve e la gioia degli empi non dura che un istante?

Anche se la sua altezza giungesse fino al cielo, il suo capo toccasse le nubi,

l’empio perirà per sempre come lo sterco suo; quelli che lo vedevano diranno: “Dov’è?”

Se ne volerà via come un sogno, non si troverà più; si dileguerà come una visione notturna.

L’occhio che lo guardava cesserà di vederlo e la sua casa più non lo scorgerà.

10 I suoi figli si raccomanderanno ai poveri, le sue mani restituiranno la sua ricchezza.

11 Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa sarà nella polvere con lui.

12 Il male è dolce alla sua bocca, se lo nasconde sotto la lingua,

13 lo conserva, non lo lascia andare giù, lo trattiene sotto al suo palato;

14 ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, gli diventa in corpo veleno d’aspide.

15 Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Dio stesso gliele ricaccerà dal ventre.

16 Ha succhiato veleno d’aspide, la lingua della vipera lo ucciderà.

17 Non godrà più la vista di acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte.

18 Renderà i suoi frutti, e non li mangerà; saranno pari alla ricchezza dei suoi guadagni, e non ne godrà.

19 Perché ha oppresso e abbandonato il povero, si è impadronito di case che non aveva costruite;

20 perché la sua ingordigia non conobbe limiti, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto desiderato.

21 La sua voracità non risparmiava nulla, perciò il suo benessere non durerà.

22 Nel colmo dell’abbondanza, si troverà in miseria; la mano di chiunque ebbe a soffrire tormenti si alzerà contro di lui.

23 Quando starà per riempirsi il ventre, Dio manderà contro di lui la sua ira ardente; gliela farà piovere addosso per servirgli da cibo.

24 Se scampa alle armi di ferro, lo trafigge l’arco di bronzo.

25 Si strappa la freccia, essa gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli viene fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte.

26 Buio profondo è riservato ai suoi tesori; lo consumerà un fuoco non attizzato dall’uomo, che divorerà quel che resta nella sua tenda.

27 Il cielo rivelerà la sua iniquità, la terra insorgerà contro di lui.

28 Le rendite della sua casa se ne andranno, portate via nel giorno dell’ira di Dio.

29 Tale la parte che Dio riserva all’empio, tale l’eredità che Dio gli destina».

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