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Lamento di Geremia

(A)Tu mi hai persuaso, Signore, e io mi sono lasciato persuadere,
tu mi hai fatto forza e mi hai vinto;
io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno,
ognuno si fa beffe di me.

Infatti ogni volta che io parlo, grido,
grido: Violenza e saccheggio!
Sí, la parola del Signore è per me
un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno.

Se dico: «Io non lo menzionerò piú,
non parlerò piú nel suo nome»,
c'è nel mio cuore come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzo di contenerlo, ma non posso.

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14 (A)Maledetto sia il giorno che io nacqui!
Il giorno che mia madre mi partorí
non sia benedetto!

15 Maledetto sia l'uomo che portò a mio padre la notizia:
«Ti è nato un maschio»,
e lo colmò di gioia!

16 Sia quell'uomo come le città
che il Signore ha distrutte senza pentirsene!
Oda egli grida al mattino
e clamori di guerra a mezzogiorno.

17 Perché non sono morto quando ero ancora nel grembo materno?
Cosí mia madre sarebbe stata la mia tomba
e la sua gravidanza senza fine.

18 Perché sono uscito dal grembo materno
per vedere tormento e dolore,
per finire i miei giorni nella vergogna?

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Il Signore è pietoso e clemente,
lento all'ira e ricco di bontà.

Egli non contesta in eterno,
né serba la sua ira per sempre.

10 Egli non ci tratta secondo i nostri
peccati,
e non ci castiga in proporzione alle
nostre colpe.

11 Come i cieli sono alti al di sopra
della terra,
cosí è grande la sua bontà verso quelli che lo temono.

12 Come è lontano l'oriente
dall'occidente,
cosí ha egli allontanato da noi le nostre colpe.

13 Come un padre è pietoso verso
i suoi figli,
cosí è pietoso il Signore verso quelli che lo temono.

14 Poiché egli conosce la nostra
natura;
egli si ricorda che siamo polvere.

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Il Signore è misericordioso e pieno
di compassione,
lento all'ira e di gran bontà.

Il Signore è buono verso tutti,
pieno di compassioni per tutte le sue opere.

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28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscí e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: “Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai *trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”. 31 Il padre gli disse: “Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato”».

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