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29 «In quei giorni non si dirà più: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”,

30 ma ognuno morirà per la propria iniquità; chiunque mangerà l’uva acerba avrà i denti allegati.

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10 (A)«Ascoltatemi dunque, uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità!

11 Poich’egli rende all’uomo secondo le sue opere, fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.

12 No, di certo Dio non commette ingiustizie! L’Onnipotente non perverte il diritto.

13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura?

14 Se egli non si curasse che di se stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio,

15 ogni carne perirebbe all’improvviso e l’uomo ritornerebbe in polvere.

16 Se tu sei intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole.

17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente,

18 che chiama i re “uomini da nulla!” e i prìncipi “scellerati”?

19 Egli non porta rispetto all’apparenza dei grandi, non considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani.

20 In un attimo essi muoiono; nel cuore della notte la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti sono portati via, senza mano d’uomo.

21 Perché Dio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali, e vede tutti i loro passi.

22 Non ci sono tenebre, non c’è ombra di morte dove possa nascondersi chi opera iniquamente.

23 Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo per portarlo davanti a lui in giudizio.

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Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità; ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all’ingiustizia. Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo[a] che fa il male, sul Giudeo prima e poi sul Greco; 10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene, al Giudeo prima e poi al Greco; 11 perché davanti a Dio non c’è favoritismo.

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Footnotes

  1. Romani 2:9 Uomo, lett. anima d’uomo.

10 Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere!

11 Guai all’empio! Il male ricadrà sul suo capo, perché gli sarà reso quanto le sue mani hanno fatto.

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