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Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità,
quando separò i figli degli uomini,
egli fissò i confini dei popoli,
tenendo conto del numero dei figli d'*Israele.

Poiché la parte del Signore è il suo popolo,
*Giacobbe è la porzione della sua eredità.

10 Egli lo trovò in una terra deserta,
in una solitudine piena d'urli e di desolazione.
Egli lo circondò, ne prese cura,
lo custodí come la pupilla dei suoi occhi.

11 Come un'aquila che desta la sua nidiata,
volteggia sopra i suoi piccini,
spiega le sue ali, li prende
e li porta sulle penne.

12 Il Signore solo lo ha condotto
e nessun dio straniero era con lui.

13 Egli lo ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra
e Israele ha mangiato il prodotto dei campi;
gli ha fatto succhiare il miele che esce dalla rupe,
l'olio che esce dalle rocce piú dure,

14 la crema delle vacche e il latte delle pecore.
Lo ha nutrito con il grasso degli agnelli,
dei montoni di *Basan e dei capri,
con la farina del fior fiore del grano.
Tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell'uva.

15 Iesurun[a] si è fatto grasso e ha recalcitrato,
si è fatto grasso, grosso e pingue,
ha abbandonato il Dio che lo ha fatto
e ha disprezzato la Rocca della sua salvezza.
16 Essi lo hanno fatto ingelosire con divinità straniere,
lo hanno irritato con pratiche abominevoli.

17 Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio,
a dèi che non avevano conosciuto,
dèi nuovi, apparsi di recente,
che i vostri padri non avevano temuto.

18 Hai abbandonato la Rocca che ti diede la vita,
e hai dimenticato il Dio che ti mise al mondo.

19 Il Signore lo ha visto, e ha rinnegato
i suoi figli e le sue figlie che l'avevano irritato;

20 e ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto
e starò a vedere quale sarà la loro fine;
poiché sono una razza perversa,
sono figli infedeli.

21 Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio,
mi hanno irritato con i loro idoli vani;
e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo,
li irriterò con una nazione stolta[b].

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Footnotes

  1. Deuteronomio 32:15 Iesurun, nome poetico d'Israele, potrebbe essere una variante dello stesso Israele oppure è un diminutivo di Iashar, che significa giusto, retto.
  2. Deuteronomio 32:21 +Ro 10:19.

Rimproveri al popolo di Giuda

(A)La parola del Signore mi fu ancora rivolta in questi termini:
«Va', e grida alle orecchie di *Gerusalemme:
“Cosí dice il Signore:
Io mi ricordo dell'affetto che avevi per me quand'eri giovane,
del tuo amore da fidanzata,
quando mi seguivi nel deserto,
in una terra non seminata.

*Israele era consacrato al Signore,
egli era le primizie della sua rendita;
tutti quelli che lo divoravano si rendevano colpevoli,
e la calamità piombava su di loro”», dice il Signore.

Ascoltate la parola del Signore, o casa di *Giacobbe,
e voi tutte le famiglie della casa d'Israele!

Cosí parla il Signore:
«Quale *iniquità hanno trovato i vostri padri in me,
che si sono allontanati da me,
e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità?

Essi non hanno detto: “Dov'è il Signore
che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto,
che ci ha condotti per il deserto,
per un paese di solitudine e di crepacci,
per un paese di siccità e di ombra di morte,
per un paese per il quale nessuno passò mai
e dove non abitò mai nessuno?”

Io vi ho condotti in un paese che è un frutteto,
perché ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti;
ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese
e avete fatto della mia eredità un'abominazione.

Non hanno detto i sacerdoti: “Dov'è il Signore?”
I depositari della legge non mi hanno conosciuto,
i pastori mi sono stati infedeli,
i *profeti hanno profetato nel nome di *Baal,
e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla.

Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi», dice il Signore,
«e contenderò con i figli dei vostri figli.

10 Passate dunque nelle isole di Chittim, e guardate!
Mandate a Chedar e osservate bene,
e guardate se avvenne mai qualcosa di simile!

11 C'è forse una nazione che abbia cambiato i suoi dèi,
sebbene non siano dèi?
Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla.

12 O cieli, stupite di questo;
inorridite e restate attoniti», dice il Signore.

13 «Il mio popolo infatti ha commesso due mali:
ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva,
e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate,
che non tengono l'acqua.

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Le due sorelle prostitute: Samaria e Gerusalemme

23 (A)La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

«*Figlio d'uomo, c'erano due donne,
figlie di una medesima madre,

le quali si prostituirono in Egitto;
si prostituirono nella loro giovinezza;
là furono premute le loro mammelle,
e là fu schiacciato il loro vergine seno.

I loro nomi sono: quello della maggiore, Oola[a];
quello della sorella, Ooliba[b].
Esse divennero mie
e mi partorirono figli e figlie;
questi sono i loro veri nomi: Oola è *Samaria,
Ooliba è *Gerusalemme.

E, mentre era mia, Oola si prostituí,
si appassionò per i suoi amanti,
gli Assiri, che erano suoi vicini,

vestiti di porpora,
governatori e magistrati,
tutti bei giovani,
cavalieri in groppa ai loro cavalli.

Essa si prostituí con loro,
che erano tutti il fiore dei figli d'Assiria,
e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava,
con tutti i loro idoli.

Essa non rinunciò alle prostituzioni commesse con gli Egiziani,
quando quelli si erano uniti a lei nella sua giovinezza,
schiacciavano il suo vergine seno
e sfogavano su di lei la loro lussuria.

Perciò io l'abbandonai in balía dei suoi amanti,
in balía dei figli d'Assiria,
per i quali si era appassionata.

10 Essi ebbero rapporti sessuali con lei,
presero i suoi figli e le sue figlie,
e la uccisero con la spada.
Essa diventò famosa fra le donne,
e su di lei furono eseguiti dei giudizi.

11 Sua sorella vide questo,
e tuttavia si corruppe piú di lei nei suoi amori;
le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni di sua sorella.

12 Si appassionò per i figli d'Assiria,
che erano suoi vicini, governatori e magistrati,
vestiti pomposamente,
cavalieri in groppa ai loro cavalli,
tutti giovani e belli.

13 Io vidi che essa si contaminava;
entrambe seguivano la medesima via;

14 ma questa superò l'altra nelle sue prostituzioni;
vide degli uomini disegnati sui muri,
delle immagini di *Caldei dipinte in rosso,

15 con delle cinture ai fianchi,
con degli ampi turbanti in capo,
dall'aspetto di capitani,
tutti quanti ritratti dei figli di *Babilonia,
della Caldea, loro terra natía;

16 e, come li vide, si appassionò per loro,
e mandò a essi dei messaggeri, in Caldea.

17 I figli di Babilonia vennero da lei,
al letto degli amori,
e la contaminarono con le loro fornicazioni;
ed essa si contaminò con loro;
poi, si allontanò da loro.

18 Essa mise a nudo le sue prostituzioni,
mise a nudo la sua vergogna,
e io mi allontanai da lei,
come mi ero allontanato da sua sorella.

19 Tuttavia essa moltiplicò le sue prostituzioni,
ricordandosi dei giorni della sua giovinezza,
quando si era prostituita nel paese d'Egitto;

20 si appassionò per quei fornicatori
dalla carne come la carne degli asini
e dal membro come il membro dei cavalli.

21 Cosí tu tornasti all'infamia della tua giovinezza,
quando gli Egiziani ti schiacciavano le mammelle
a motivo del tuo vergine seno.

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Footnotes

  1. Ezechiele 23:4 Oola, lett. sua tenda.
  2. Ezechiele 23:4 Ooliba, lett. mia tenda in lei.

La caduta di Babilonia, la grande

17 (A)Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne a dirmi: «Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque. I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione».

Egli mi trasportò in spirito nel deserto; e vidi una donna seduta sopra una *bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: *BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesú. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.

L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta.

La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re: 10 cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durar poco. 11 E la bestia che era e non è, è anch'essa[a] un ottavo re, viene dai sette[b], e se ne va in perdizione. 12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un'ora, insieme alla bestia. 13 Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. 14 Combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». 15 Poi mi disse: «Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue. 16 Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. 17 Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute. 18 La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra».

Footnotes

  1. Apocalisse 17:11 lett. egli
  2. Apocalisse 17:11 Viene dai sette, altri traducono: ed è uno dei sette, ecc.