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22 Si avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta Pasqua.

Ed i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano come farlo morire, poiché temevano il popolo.

Or Satana entrò in Giuda, soprannominato Iscariota, che era nel numero dei dodici.

Cosí egli andò ad accordarsi con i capi dei sacerdoti e con i magistrati sul come tradirlo.

Ed essi se ne rallegrarono e convennero di dargli del denaro.

Ed egli acconsentí, e cercava l'opportunità di consegnarlo nelle loro mani di nascosto dalla folla.

Or venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua.

E Gesú mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate e preparate la Pasqua per noi, affinché la possiamo mangiare».

Ed essi gli dissero: «Dove vuoi che la prepariamo?».

10 Allora egli disse loro: «Ecco, quando entrerete in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo nella casa dove entrerà.

11 Dite quindi al padrone di casa: "Il Maestro ti manda a dire: Dov'è la sala, nella quale posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?"

12 Allora egli vi mostrerà una grande sala arredata; là preparerete la Pasqua».

13 Andati dunque, essi trovarono come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.

14 E, quando giunse l'ora, egli si mise a tavola e i dodici apostoli con lui.

15 Allora egli disse loro: «Ho grandemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire,

16 poiché io vi dico che non ne mangerò piú finché abbia il suo compimento nel regno di Dio».

17 Poi prese il calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e dividetelo fra di voi,

18 perché io vi dico che non berrò piú del frutto della vigna, finché il regno di Dio sia venuto».

19 Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me»

20 Cosí pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi.

21 Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è sulla tavola con me.

22 Certamente il Figlio dell'uomo se ne va, come è stabilito, ma guai a quell'uomo per mezzo del quale è tradito!».

23 Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro, chi di loro avrebbe fatto questo.

24 E tra di loro sorse anche una contesa, intorno a chi di loro doveva essere considerato il maggiore.

25 Ma Gesú disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e coloro che esercitano autorità su di esse sono chiamati benefattori.

26 Ma con voi non sia cosí; anzi il piú grande fra di voi sia come il minore e chi governa come colui che serve.

27 Chi è infatti piú grande chi siede a tavola, o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve.

28 Or voi siete quelli che siete rimasti con me nelle mie prove.

29 Ed io vi assegno il regno, come il Padre mio lo ha assegnato a me,

30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno e sediate su troni per giudicare le dodici tribú d'Israele.

31 Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano.

32 Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli».

33 Ma egli disse: «Signore, io sono pronto ad andare con te tanto in prigione che alla morte».

34 Ma Gesú disse: «Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi».

35 Poi disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca e senza sandali, vi è forse mancata qualche cosa?». Ed essi dissero: «Nessuna».

36 Disse loro dunque: «Ma ora chi ha una borsa la prenda con sé, e cosí pure una sacca; e chi non ha la spada venda la sua veste e ne compri una.

37 Poiché io vi dico che ciò che è scritto deve ancora essere adempiuto in me: "Ed egli è stato annoverato fra i malfattori" Le cose infatti che sono scritte di me hanno il loro compimento».

38 Allora essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse loro: «Basta!».

39 Poi, uscito, andò come al solito al monte degli ulivi, e anche i suoi discepoli lo seguirono.

40 Giunto sul posto, disse loro: «Pregate per non entrare in tentazione»

41 E si allontanò da loro, circa un tiro di sasso e, postosi in ginocchio, pregava,

42 dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua».

43 Allora gli apparve un angelo dal cielo per dargli forza.

44 Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor piú intensamente, e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra.

45 Alzatosi poi dalla preghiera, venne dai suoi discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza

46 e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione».

47 Mentre egli parlava ancora, ecco una turba; or colui che si chiamava Giuda uno dei dodici, li precedeva e si accostò a Gesú per baciarlo.

48 E Gesú gli disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?».

49 Allora quelli attorno a Gesú, vedendo ciò che stava per accadere, gli dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».

50 E uno di loro colpí il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio destro.

51 Ma Gesú, rispondendo, disse: «Lasciate, basta cosí». E, toccato l'orecchio di quell'uomo, lo guarí.

52 Poi Gesú disse ai capi dei sacerdoti, ai capitani del tempio e agli anziani che erano venuti contro di lui: «Siete usciti contro di me con spade e bastoni come contro un brigante?

53 Mentre ogni giorno io ero con voi nel tempio, voi non metteste mai le mani su di me; ma questa è la vostra ora e la potestà delle tenebre».

54 Dopo averlo catturato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote. E Pietro seguiva da lontano.

55 Quando essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e si posero a sedere attorno, Pietro si sedette in mezzo a loro.

56 Una serva lo vide seduto presso il fuoco, lo guardò attentamente e disse: «Anche costui era con lui».

57 Ma egli lo negò, dicendo: «Donna, non lo conosco».

58 Poco dopo lo vide un altro e disse: «Anche tu sei di quelli». Ma Pietro disse: «O uomo, non lo sono».

59 Passata circa un'ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: «In verità anche costui era con lui, perché è Galileo».

60 Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò.

61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte».

62 Allora Pietro uscì fuori e pianse amaramente.

63 Intanto gli uomini che tenevano Gesú lo schernivano, percuotendolo.

64 E, dopo averlo bendato, lo percuotevano in faccia e gli domandavano, dicendo: «Indovina, chi è colui che ti ha percosso?».

65 E, bestemmiando, dicevano molte altre cose contro di lui.

66 Appena fu giorno si riunirono gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e gli scribi e lo condussero nel loro sinedrio, dicendo:

67 «Se tu sei il Cristo, diccelo». Ma egli disse loro: «Anche se ve lo dicessi, non credereste.

68 Se poi vi interrogassi, non mi rispondereste né mi lascereste andare.

69 Ma da ora in poi il Figlio dell'uomo sederà alla destra della potenza di Dio».

70 Allora tutti dissero: «Sei tu dunque il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Voi dite giustamente, perché io lo sono».

71 Essi allora dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Dal momento che noi stessi l'abbiamo udito dalla sua propria bocca».

14 Or avvenne che, come egli entrò in casa di uno dei capi dei farisei in giorno di sabato per mangiare, essi lo osservavano;

ed ecco, davanti a lui c'era un uomo idropico.

E Gesú, rispondendo ai dottori della legge e ai farisei, disse: «E' lecito guarire in giorno di sabato?».

Ma essi tacquero. Allora egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.

Poi, rispondendo loro disse: «Chi di voi se il suo asino o bue cade in un pozzo, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?».

Ma essi non gli potevano rispondere nulla in merito a queste cose.

Ora, notando come essi sceglievano i primi posti a tavola, propose agli invitati questa parabola, dicendo:

«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché quel tale potrebbe aver invitato un altro piú importante di te,

e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: "Cedi il posto a questi". E allora tu, pieno di vergogna, non vada ad occupare l'ultimo posto.

10 Ma quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto affinché, venendo chi ti ha invitato, ti dica: "Amico, sali più su Allora ne avrai onore davanti a coloro che sono a tavola con te.

11 Perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».

12 Or egli disse a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, affinché essi non invitino a loro volta te, e ti sia reso il contraccambio.

13 Ma quando fai un banchetto, chiama i mendicanti, i mutilati, gli zoppi, i ciechi;

14 e sarai beato, perché essi non hanno modo di contraccambiarti; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti».

15 Or uno dei commensali, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio».

16 Allora Gesú gli disse: «Un uomo fece una gran cena e invitò molti;

17 e, all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, perché è già tutto pronto".

18 Ma tutti allo stesso modo cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un podere e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi".

19 E un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi".

20 Un altro ancora disse: "Ho preso moglie e perciò non posso venire".

21 Cosí quel servo tornò e riferí queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, pieno di sdegno, disse al suo servo: "Presto, va' per le piazze e per le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi".

22 Poi il servo gli disse: "Signore, è stato fatto come hai comandato, ma c'è ancora posto".

23 Allora il signore disse al servo: "Va' fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena.

24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati gusterà la mia cena"».

25 Or grandi folle andavano a lui, ed egli si rivolse loro e disse:

26 «Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.

27 E chiunque non porta la sua croce e mi segue, non può essere mio discepolo.

28 Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine?

29 Che talora, avendo posto il fondamento e non potendola finire, tutti coloro che la vedono non comincino a beffarsi di lui,

30 dicendo: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di terminare".

31 Ovvero quale re, andando a far guerra contro un altro re, non si siede prima a determinare se può con diecimila affrontare colui che gli viene contro con ventimila?

32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata per trattar la pace.

33 Cosí dunque, ognuno di voi che non rinunzia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo.

34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli si renderà il sapore?

35 Esso non serve né per la terra, né per il concime, ma è gettato via. Chi ha orecchi da udire oda».

15 Or tutti i Pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo.

E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Allora egli disse loro questa parabola:

«Qual uomo fra voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro alla perduta finché non la ritrova?

E quando la ritrova, se la mette sulle spalle tutto contento;

e, giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta

Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo piú gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.

O quale donna, se ha dieci dramme, e ne perde una, non accende la lampada, non spazza la casa e non cerca accuratamente finché non la ritrova?

E quando l'ha trovata, chiama insieme le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta".

10 Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».

11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.

12 Il piú giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". E il padre divise fra loro i beni.

13 Pochi giorni dopo il figlio piú giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente.

14 Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia ed egli cominciò ad essere nel bisogno.

15 Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.

16 Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava.

17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame!

18 Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te

19 non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati

20 Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò.

21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio".

22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Portate qui la veste piú bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi.

23 Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci,

24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare grande festa.

25 Or il suo figlio maggiore era nei campi; e come ritornava e giunse vicino a casa, udí la musica e le danze.

26 Chiamato allora un servo, gli domandò cosa fosse tutto ciò.

27 E quello gli disse: "E' tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano salvo".

28 Udito ciò, egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscí e lo pregava di entrare.

29 Ma egli, rispose al padre e disse: "Ecco, son già tanti anni che io ti servo e non ho mai trasgredito alcun tuo comandamento, eppure non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.

30 Ma quando è tornato questo tuo figlio, che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato

31 Allora il padre gli disse: "Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua.

32 Ma si doveva fare festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

16 Or egli disse ancora ai suoi discepoli: «Vi era un uomo ricco che aveva un fattore; e questi fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni.

Allora egli lo chiamò e gli disse: "Che cosa è questo che sento dire di te? Rendi ragione della tua amministrazione, perché tu non puoi piú essere mio fattore".

E il fattore disse fra se stesso: "Che farò ora, dato che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? A zappare non son capace, e a mendicare mi vergogno.

Io so cosa fare affinché, quando io sarò rimosso dall'amministrazione, mi accolgano nelle loro case

Chiamati dunque ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: "Quanto devi al mio padrone?

Quello rispose: "Cento bati di olio". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siedi e scrivi subito cinquanta".

Poi disse ad un altro: "e tu quanto devi". Ed egli disse: "Cento cori di grano". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".

Il padrone lodò il fattore disonesto, perché aveva agito con avvedutezza, poiché i figli di questo mondo, nella loro generazione, sono piú avveduti dei figli della luce.

Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne.

10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è ingiusto nel poco, è ingiusto anche nel molto.

11 Se dunque voi non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?

12 E se non siete stati fedeli nelle ricchezze altrui, chi vi darà le vostre?

13 Nessun servo può servire a due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona».

14 Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui.

15 Ed egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio.

16 La legge e i profeti arrivano fino a Giovanni; da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi.

17 Ma è piú facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge.

18 Chiunque manda via la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio».

19 «Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente.

20 Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose

21 e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.

22 Or avvenne che il mendicante morí e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morí anche il ricco e fu sepolto.

23 E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno.

24 Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma

25 Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

26 Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; cosí pure nessuno può passare di là a noi

27 Ma quello disse: "Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre,

28 perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e cosí non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.

29 Abrahamo rispose: "hanno Mosé e i profeti, ascoltino quelli".

30 Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno".

31 Allora egli gli disse: "se non ascoltano Mosé e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti"».

17 Or egli disse ai suoi discepoli: «è impossibile che non avvengano scandali; ma guai a colui per colpa del quale avvengono!

Sarebbe meglio per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno solo di questi piccoli.

State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli.

E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: "Mi pento", perdonagli».

Allora gli apostoli dissero al Signore: «Accresci a noi la fede».

E il Signore disse: «Se aveste tanta fede quanto un granel di senape, potreste dire a questo gelso: "sradicati e trapiantati in mare" ed esso vi ubbidirebbe.

Ora chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge gli dirà quando è tornato a casa dai campi: "Vieni subito a metterti a tavola"?

Non gli dirà piuttosto: "Preparami la cena, rimboccati le vesti e servimi affinché io abbia mangiato e bevuto, poi mangerai e berrai tu

Ringrazierà forse quel servo perché ha fatto le cose che gli erano state comandate? Non lo penso.

10 Cosí anche voi, quando avrete fatto tutte le cose che vi sono comandate, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare".

11 Or avvenne che, nel suo cammino verso Gerusalemme, egli passò attraverso la Samaria e la Galilea.

12 E, come egli entrava in un certo villaggio, gli vennero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali si fermarono a distanza,

13 e alzarono la voce, dicendo: «Maestro, Gesú, abbi pietà di noi».

14 Ed egli, vedutili, disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E avvenne che, mentre se ne andavano, furono mondati.

15 E uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro glorificando Dio ad alta voce.

16 E si gettò con la faccia a terra ai piedi di Gesú, ringraziandolo. Or questi era un Samaritano.

17 Gesú allora prese a dire: «Non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove?

18 Non si è trovato nessuno che sia ritornato per dare gloria a Dio, se non questo straniero?».

19 E disse a questi: «Alzati e va la tua fede a ti ha guarito».

20 Ora, interrogato dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro e disse: «Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare

21 né si dirà: "Eccolo quí" o: "Eccolo là", poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi».

22 Poi disse ai suoi discepoli: «Verranno i giorni in cui desidererete vedere uno dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.

23 E vi si dirà: "Eccolo quí" o: "Eccolo là" non vi andate e non li seguite.

24 Perché come il lampo che, guizzando da una estremità all'altra del cielo, illumina ogni cosa, cosí sarà anche il Figlio dell'uomo nel suo giorno.

25 Ma prima è necessario che egli soffra molte cose e sia rigettato da questa generazione.

26 E, come avvenne ai giorni di Noé, cosí avverrà anche nei giorni del Figlio dell'uomo.

27 Le persone mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noé entrò nell'arca, e venne il diluvio e li fece perire tutti.

28 Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava;

29 ma nel giorno in cui Lot uscí da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti.

30 Cosí sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo sarà manifestato.

31 In quel giorno chi si troverà sul tetto della casa, non scenda in casa a prendere le sue cose; cosí pure chi si troverà nei campi, non torni indietro.

32 Ricordatevi della moglie di Lot,

33 Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la salverà.

34 Io Vi dico: In quella notte due saranno in un letto; l'uno sarà preso e l'altro lasciato,

35 Due donne macineranno insieme; l'una sarà presa e l'altra lasciata.

36 Due uomini saranno nei campi; l'uno sarà preso e l'altro lasciato».

37 I discepoli allora, rispondendo, gli dissero: «Dove Signore?» Ed egli disse loro: «Dove sarà il corpo, là si raduneranno le aquile»,

18 Poi propose loro ancora una parabola, per mostrare che bisogna continuamente pregare senza stancarsi,

dicendo: «C'era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva rispetto per alcun uomo.

Or in quella stessa città c'era una vedova che andava da lui, dicendo: "Fammi giustizia del mio avversario".

Per un certo tempo egli si rifiutò di farlo, ma poi disse fra sé: "Anche se non temo Dio e non ho rispetto per alcun uomo,

tuttavia, poiché questa vedova continua a infastidirmi, le farò giustizia perché a forza di venire, alla fine non mi esaurisca"».

E il Signore disse: «Ascoltate ciò che dice il giudice iniquo.

Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Tarderà egli forse a intervenire a loro favore?

Sí, io vi dico che li vendicherà prontamente. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?».

Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri.

10 «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l'altro pubblicano

11 Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava cosí: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano.

12 Io digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo".

13 Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: "O Dio, sii placato verso me peccatore",

14 Io vi dico che questi, e non l'altro, ritornò a casa sua giustificato, perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato»,

15 Gli presentarono anche dei piccoli fanciulli perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo ciò, li sgridavano.

16 Gesú allora, chiamati a sé i fanciulli, disse: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio.

17 In verità vi dico che chi non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà».

18 Uno dei capi lo interrogò, dicendo: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?».

19 E Gesú gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.

20 Tu conosci i comandamenti: "Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre"».

21 E colui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».

22 Udito ciò, Gesú gli disse: «Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi».

23 Ma egli, udite queste cose, si rattristò grandemente, perché era molto ricco.

24 Allora Gesú, visto che si era molto rattristato, disse «Quanto è difficile per coloro che hanno delle ricchezze entrare nel regno di Dio!

25 Perché è piú facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».

26 E quelli che l'udivano dissero: «Chi dunque può essere salvato?».

27 Ma egli disse: «Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio».

28 Poi Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito».

29 Ed egli disse loro: «In verità vi dico che non c'è nessuno che abbia lasciato casa o genitori o fratelli o moglie o figli, per il regno di Dio,

30 che non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell'età a venire la vita eterna».

31 Poi prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compiranno.

32 Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso.

33 E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà».

34 Ma essi non compresero nulla di tutto ciò: questo parlare era per loro oscuro e non capivano le cose che erano state loro dette.

35 Ora, come egli si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada. mendicando;

36 sentendo passare la folla domandò che cosa fosse;

37 gli risposero che stava passando Gesú, il Nazareno.

38 Allora egli gridò, dicendo: «Gesú, Figlio di Davide, abbi pietà di me».

39 Quelli che camminavano davanti lo sgridavano perché tacesse, ma lui gridava ancora piú forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me».

40 Allora Gesú, fermatosi, ordinò che gli fosse condotto e, quando gli fu vicino, lo interrogò,

41 dicendo: «Cosa vuoi che io ti faccia?». Ed egli disse: «Signore, che io recuperi la vista».

42 E Gesú gli disse: «Recupera la vista; la tua fede ti ha guarito».

43 All'istante egli recuperò la vista e lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, vedendo questo, diede lode a Dio.

19 Poi Gesú, entrato in Gerico, l'attraversava;

ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo il quale era il capo dei pubblicani ed era ricco.

Egli cercava di vedere chi fosse Gesú, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.

Allora corse avanti e salí su un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passare di là.

E, quando Gesú arrivò in quel luogo alzò gli occhi, lo vide e gli disse: «Zaccheo, scendi giú subito, perché oggi devo fermarmi in casa tua».

Ed egli scese in fretta e lo ricevette con gioia.

Vedendo ciò, tutti mormoravano, dicendo: «Egli è andato ad alloggiare in casa di un uomo peccatore».

Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: «Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho defraudato qualcuno di qualcosa, gli restituirò quattro volte tanto».

E Gesú gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio d'Abrahamo.

10 Perché il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

11 E, mentre essi ascoltavano queste cose, Gesú proseguí a raccontare una parabola, perché era vicino a Gerusalemme, ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi subito.

12 Disse dunque: «Un uomo nobile andò in un paese lontano, per ricevere l'investitura di un regno e poi tornare.

13 E, chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine, e disse loro: "Trafficate fino al mio ritorno".

14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasciata, dicendo: "Non vogliamo che costui regni su di noi".

15 Ora, quando fu di ritorno, dopo aver ricevuto l'investitura del regno fece chiamare quei servi ai quali aveva dato il denaro per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato trafficando.

16 Allora si fece avanti il primo e disse: "Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine";

17 ed egli disse: "Bene, servo buono poiché sei stato fedele in cosa minima, ricevi il governo su dieci città

18 Venne poi il secondo, dicendo: "Signore, la tua mina ha fruttato altre cinque mine";

19 ed egli disse anche a costui: "Tu pure sii capo di cinque città".

20 Venne poi un altro, che disse: "Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto

21 perché ho avuto paura di te, che sei un uomo severo; tu prendi ciò che non hai depositato e mieti ciò che non hai seminato".

22 E il suo signore gli disse: "Ti giudicherò dalle tue stesse parole, malvagio servo; tu sapevi che sono un uomo duro, che prendo ciò che non ho depositato e mieto ciò che non ho seminato;

23 perché non hai depositato il mio denaro in banca; cosí, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l'interesse?"

24 Disse poi ai presenti: "Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine".

25 Ed essi gli dissero: "Signore, egli ha dieci mine".

26 "Poiché io vi dico che a chi ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

27 Inoltre, conducete qui i miei nemici, che non hanno voluto che io regnassi su di loro e uccideteli alla mia presenza.

28 Dopo aver detto queste cose, egli andava avanti salendo a Gerusalemme.

29 E, come fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli,

30 dicendo: «Andate nel villaggio di fronte, entrando nel quale troverete un puledro di asino legato, su cui nessun uomo è mai salito; scioglietelo e conducetelo qui.

31 E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte loro cosí: "Il Signore ne ha bisogno"».

32 E quelli che erano stati mandati andarono e trovarono come egli aveva loro detto.

33 E, mentre scioglievano il puledro, i suoi padroni dissero loro: «Perché sciogliete il puledro?».

34 Ed essi dissero: «Il Signore ne ha bisogno».

35 Lo condussero allora da Gesú e, gettate le loro vesti sopra il puledro, vi fecero montare Gesú.

36 E, mentre egli avanzava, stendevano le loro vesti sulla strada.

37 E, quando egli fu vicino alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli iniziò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano visto,

38 dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi».

39 E alcuni farisei fra la folla gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!».

40 Ed egli, rispondendo, disse loro: «Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre».

41 E come egli si avvicinava, vide la città e pianse a su di essa,

42 dicendo: «Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi.

43 Poiché verranno sopra di te dei giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte.

44 E abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te; e non lasceranno in te pietra su pietra perché tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

45 Poi, entrato nel tempio, cominciò a cacciarne fuori coloro che vendevano e comperavano,

46 dicendo loro: «Sta scritto: "La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladroni"».

47 Ogni giorno egli insegnava nel tempio. E i capi dei sacerdoti, gli scribi e i capi del popolo cercavano di farlo morire.

48 Ma non riuscivano a decidere che cosa fare, perché tutto il popolo lo ascoltava pendendo dalle sue labbra.

20 E in uno di quei giorni avvenne che, mentre egli istruiva il popolo nel tempio e predicava l'evangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi, con gli anziani,

e gli dissero: «Dicci con quale autorità fai queste cose; o, chi è colui che ti ha dato questa autorità?».

Ed egli, rispondendo, disse loro: «Anch'io vi domanderò una cosa, e voi rispondetemi.

Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».

Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: «Se diciamo dal cielo, egli ci dirà: "Perché dunque non gli avete creduto?".

Se invece diciamo dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà perché è convinto che Giovanni era un profeta».

Risposero dunque che non sapevano da dove venisse.

Allora Gesú disse loro: «Neppure io vi dirò con quale autorità faccio queste cose».

Poi cominciò a raccontare al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a certi vignaioli e se ne andò lontano per lungo tempo.

10 Al tempo del raccolto, mandò un servo da quei vignaioli perché gli dessero la sua parte del frutto della vigna; ma i vignaioli, battutolo, lo rimandarono a mani vuote.

11 Egli mandò di nuovo un altro servo ma essi, dopo aver battuto e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote.

12 Egli ne mandò ancora un terzo, ma essi ferirono anche questo e lo cacciarono.

13 Allora il padrone della vigna disse: "Che devo fare? Manderò il mio amato figlio. Forse, vedendo lui, lo rispetteranno!".

14 Ma i vignaioli, quando lo videro, dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo affinché l'eredità diventi nostra".

15 Cosí cacciatolo fuori dalla vigna, lo uccisero. Che farà dunque a costoro il padrone della vigna?

16 Egli verrà, sterminerà quei vignaioli, e darà la vigna ad altri». Ma essi, udito ciò, dissero: «Cosí non sia».

17 Allora egli, guardandoli in faccia, disse: «Che cosa è dunque ciò che sta scritto: "La pietra che gli edificatori hanno rigettata è diventata la testata d'angolo"?

18 Chiunque cadrà su questo sasso si sfracellerà, e colui sul quale esso cadrà sarà stritolato».

19 In quello stesso momento, i capi dei sacerdoti e gli scribi, cercarono di mettergli le mani addosso, perché avevano compreso che aveva raccontato quella parabola per loro, ma temettero il popolo.

20 Essi lo osservavano attentamente e gli mandarono degli istigatori che, fingendosi giusti, lo sorprendessero in fallo in un suo discorso, per poi consegnarlo al potere e all'autorità del governatore.

21 Costoro lo interrogarono, dicendo: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente e che non usi alcuna parzialità ma insegni la via di Dio in verità.

22 Ci è lecito pagare il tributo a Cesare o no?».

23 Ma egli, accortosi della loro malizia, disse loro: «Perché mi tentate?

24 Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione che porta?». Ed essi, rispondendo, dissero: «Di Cesare».

25 Allora egli disse loro: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio».

26 E cosí non poterono coglierlo in fallo nel suo discorso davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

27 Or gli si accostarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e lo interrogarono,

28 dicendo: «Maestro, Mosé ci ha scritto che se il fratello di qualcuno muore avendo moglie e muore senza figli, il suo fratello prenda la moglie e susciti una discendenza a suo fratello.

29 Or vi furono sette fratelli; il primo prese moglie e morí senza lasciare figli.

30 Il secondo la prese come moglie, e morí anch'egli senza lasciare figli.

31 La prese poi il terzo; e cosí tutti e sette morirono senza lasciare figli.

32 Dopo tutti, morí anche la donna.

33 Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta per moglie».

34 E Gesú, rispondendo, disse loro: «I figli di questa età si sposano e si maritano

35 ma coloro che sono ritenuti degni di ottenere l'altra età e la risurrezione dei morti, non si sposano né si maritano;

36 essi infatti non possono piú morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

37 E che i morti risuscitino, lo ha dichiarato Mosé stesso nel passo del roveto, quando chiama Signore, il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe.

38 Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui».

39 Allora alcuni degli scribi presero la parola e dissero: «Maestro, hai detto bene».

40 E non ardirono piú fargli alcuna domanda.

41 Ed egli disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è Figlio di Davide?

42 Nel libro dei Salmi Davide stesso dice: "Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,

43 finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi".

44 Davide dunque lo chiama Signore come può essere suo figlio?».

45 Ora, mentre tutto il popolo stava ascoltando, egli disse ai suoi discepoli:

46 «Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti e amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;

47 essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per farsi vedere. Essi riceveranno una piú dura condanna».